Gli US Open costringeranno i giocatori a firmare un documento di responsabilità molto controverso
A meno di due settimane dall’inizio del turno di qualificazione di Cincinnati, il primo dei due tornei che si svolgeranno all’interno della “bolla” di New York, è stata rilasciata questa domenica dagli organizzatori la cosidetta “dichiarazione di responsabilità” per tutti i giocatori, arbitri, staff e le squadre tecniche dovranno firmare all’arrivo in sede, e che libera l’organizzazione (federazione USA) da ogni responsabilità se le cose non dovessero andare bene.
“Mi assumo volontariamente la piena responsabilità di qualsiasi rischioì compreso il decesso, che potrà succedere a me o da altri che verranno a contatto con me a causa della mia presenza nei locali, sia che si tratti di trascuratezza nei test covid-19 o di qualsiasi altro motivo ”, si può leggere nella lettera che dovrà essere firmata da chiunque voglia partecipare all’evento.
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ovviamente volevo scrivere la mascherina non è obbligatoria ma gli assembramenti SI che sono vietati … e invece troppa gente fa finta che il virus sia magicamente sparito
all’aperto la mascherina in Italia non è vietata ma GLI ASSEMBRAMENTI SÌ
Hahahaha
Via libera all’ingresso in Italia dei tennisti che hanno giocato negli Stati Uniti?
DPCM 07 agosto 2020
Art. 1, comma i)
al fine di consentire il regolare svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali organizzate sul territorio italiano da Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI o dal CIP, che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici e accompagnatori provenienti da paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato il tampone naso-faringeo per verificare lo stato di salute, il cui esito deve essere indicato nella dichiarazione di cui all’articolo 5, comma 1, e verificato dal vettore ai sensi dell’articolo 7.
Tale test non deve essere antecedente a 48 ore dall’arrivo in Italia e i soggetti interessati, per essere autorizzati all’ingresso in Italia, devono essere in possesso dell’esito che ne certifichi la negatività e riporti i dati anagrafici della persona sottoposta al test per gli eventuali controlli. In caso di esito negativo del tampone i singoli componenti della delegazione sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento
All aperto NON e ‘ obbligatoria…cosa dici ?
Ma chi l’ha scritta questa dichiarazione? Uno con la licenza media?
Ce gli Hunger Games abbiano inizio!
Ottimo.
Nemmeno negli USA lo scarico è assoluto, vedi il mio commento sotto.
Nei limiti della legge sarebbe però saggio prevedere qualcosa del genere anche in Italia. Io non l’ho mai provato, ma possibile che chi gestisce un “bungee jumping” o canyon rafting non faccia sottoscrivere qualcosa del genere?
Io mi ricordo di aver sottoscritto una liberatoria quando, un po’ di anni fa, ero andato a girare per divertimento qualche volta sulla pista di Monza, ma francamente non feci molto caso a cosa c’era scritto, ai “fine prints”.
Peraltro in Italia sappiamo quanto sia molto più difficile ottenere un risarcimento per questo tipo di rischi.
Alcune considerazioni.
Negli Stati Uniti è molto frequente sottoscrivere scarichi di responsabilità per molte attività sportive o di lavoro, anche per salire su un ottovolante o entrare in una piscina.
Una liberatoria come questa la sottoscrivono da anni per giocare allo US Open (dopo il fatto Bouchard), forse anche in altri tornei americani o non.
Con la pandemia è diventata pratica comune negli USA far sottoscrivere un documento simile da parte dei datori di lavoro a tutti i lavoratori a contratto.
Includere il caso di morte e indicare una durata illimitata della liberatoria è la prassi standard. Non avrebbe senso impedire una causa legale per due anni e poi poterla fare dopo, se è esclusa lo è per sempre.
Lo scarico di responsabilità, per le leggi di New York, non è mai assoluto, anche questo documento cita espressamente che è valido “nei limiti consentiti dalla legge”. In pratica una negligenza grave può ancora essere contestata. Resta naturalmente una questione da dirimere in giudizio la gravità o meno di una negligenza.
E’ normale consuetudine convenire di fare ricorso, se del caso, ad un arbitrato piuttosto che ad una causa legale vera e propria, nell’interesse di entrambe le parti a limitare i costi ed accelerare la decisione.
E’ invece singolare che questo “waiver” preveda anche la rinuncia ad una “class action”, di solito questa clausola non è presente in documenti simili. D’altronde non è frequente che siano coinvolte centinaia di persone e tutte a titolo individuale, non consorziate e senza neanche un sindacato che le rappresenti, quindi l’ipotesi di una “class action” è reale, ed è stata prevista.
C’è anche da vedere come gestire la presenza di minori, es. Gauff. Non so se una liberatoria del genere può essere sottoscritta da lei, o se serve la firma dei genitori. Peraltro il caso di minori professionisti ed impegnati in attività anche rischiose non è infrequente.
Carl, mentre negli Stati Uniti questi “contratti” sono abbastanza usati, in Italia una tal lettera di “manleva” non credo sia legale.
Da noi non è possibile aggirare le eventuali proprie responsabilità tramite un accordo.
Le ciabattine della Bouchard hanno lasciato il segno…
Non possono rischiare cause pretestuose che qualsiasi legale farebbe attaccandosi ai soldi. Già ti fanno causa se cade il gancio per attaccare ĺ’accappatoio….
Hai perfettamente ragione, ma negli States hanno il terrore delle azioni legali. Basta assoldare un capace pool di avvocati e si vincono cause milionarie (vedi Bouchard).
Mi pare che anche la Ferrero abbia perso una battaglia legale non da poco. In Europa invece, a me sembra, sia molto diverso.
Chi lo fa, firma la sua condanna a morte.
Io me li vedo Djokovic Thiem e Berrettini che prima di partire per New York cantano Addio mia bella Addio
“A Vs completo rischio e pericolo ” …
Sì infatti, c’è la “bolla”…
Johanna Konta non è per niente preoccupata per la liberatoria richiesta dall’USTA, come appare da questa intervista al “Guardian”
“Eravamo già responsabili del nostro corpo”
https://www.theguardian.com/sport/2020/aug/09/johanna-konta-unconcerned-by-prospect-of-covid-19-waiver-at-us-open
Con tipico pragmatismo inglese per arrivare nel Kentucky, dove giocherà a Lexington, ha noleggiato un’automobile all’aeroporto di New York ed ha guidato (ovviamente non da sola) per 1100 km per ridurre al minimo ogni contatto. L’auto la terrà per tutto il torneo e farà lo stesso viaggio a ritroso alla fine della settimana per entrare poi nella “bolla” della USTA.
Le cose ora sono un po’ più difficili, ci vuole più attenzione ed un pochino di spirito di adattamento, ma si può fare.
Scusatemi, ma io non ho mai partecipato ad uno US Open (finora..) quindi chiedo a voi che ci siete già stati (..) se è la prima volta che la firma di una liberatoria di questo tipo viene richiesta ai giocatori o se è invece prassi normale, ovviamente senza riferimento al covid-19.
Qualcuno potrebbe dire: ma perché mai avrebbero dovuto pretendere questa sottoscrizione negli anni precedenti, non c’è un solo motivo.
Al che mi permetterei di replicare che di motivi ce ne sono dieci milioni: la vicenda Bouchard ve la siete dimenticata?
Piuttosto sarebbe interessante sapere se la copertura assicurativa per le spese derivanti dall’aver contratto la malattia, incluse quelle mediche e quelle alberghiere per il periodo di isolamento forzato, già annunciata da ATP è stata recepita anche da WTA.
Una simile liberatoria potrebbe venir richiesta anche in Italia, e forse lo è già, da una qualsiasi palestra, scuola di ballo o simile attività di aggregamento, comprese i circoli tennistici, anche se in questi casi si giocherebbe comunque sulla relativa difficoltà di individuare il luogo del contagio, che però può essere attribuita chiaramente se viene accertata la presenza di un focolaio.
Più in generale la questione si pone per qualsiasi luogo di lavoro.
Ma il decesso de che, di chi?? Mica vanno in guerra, e al Roland Garros cosa faranno? Tutti liberi sul lungo Senna a mangiare ostriche e bere champagne immagino.
@ Ste97 (#2573878)
Ok ma un documento del genere fa ricadere la totale responsabilità sul tennista, anche se rispetta le regole. È inaccettabile. Io poi sono convinto che per i giocatori non ci siano grossi rischi, rispettando le misure di sicurezza, ma l’errore può capitare, e non solo da parte del giocatore. Anche senza andare a parlare di conseguenze gravi per la loro salute (sono giovani e forti), se un tennista di primo piano fosse costretto a saltare il Roland Garros perché ha preso il virus in USA, quantomeno dovrebbe avere il diritto di verificare come e dove l’ha preso. Non si può dare per scontato che sia una sua inadempienza.
Questi sono rimasti scottati dalla scivolata di Bouchard nelle docce che gli costò diversi spicci.
I tribunali americani non scherzano.
I tennisti devono obbligatoriamente stare nella bolla, dunque non possono avere comportamenti non corretti, in quel caso verrebbero esclusi dal torneo.
Quindi se vogliono fare firmare quel documento evidentemente non si fidano del corretto funzionamento della loro bolla… ed a questo punto perchè dovrebbero fidarsi i tennisti?
Anche per me questi us open non andrebbero giocati però voglio dire una cosa. Dal momento che i giocatori giustamente chiederanno l’eliminazione della quarantena da ritorno è ovvio che l’organizzazione decida di “lavarsi le mani”… Cioè loro faranno in modo da abbassare i rischi ma è ovvio che sia inserita una clausola di questo tipo dal momento che ogni tennista può avere comportamento più o meno corretto. Basta guardare qua da noi dove ci sono luoghi in cui tutti hanno la mascherina per legge ed altri mega assemblamenti all’aperto dove è un miracolo vederne una.
Io sono totalmente a favore di uan ripresa del tennis e anche in tempi rapidi. Ma mi chiedo: che senso ha giocare con ste regole e/o restrizioni grottesche??? Ogni giorno il livello di follia legato a questo sport aumenta…
No dai. Ho sempre sostenuto gli organizzatori per gli sforzi che stanno facendo, ma sta roba è francamente inaccettabile.
Assurdità pura andava cancellato punto e questa assunzione e di responsabilità ridicola
È tutto sotto controllo (cit.)
Follia pura
Come Ponzio Pilato se ne lavano le mani
Chi si ritira è perduto e non c’è remissione.
Se vabbè ciao…secondo me davvero parteciperanno dal 70 ATP a scendere…e solo perché hanno bisogno di soldi
Ma basta. Che disertino tutti.
Prevedo altri ritiri