Ufficiale: cancellato l’ATP di Washington
La notizia era nell’aria, ma oggi è diventata ufficiale: il Citi Open (edizione n.52) di Washington non si svolgerà. Ecco il comunicato ufficiale diffuso poco fa dalla direzione del torneo.
“Dopo mesi di duro lavoro da parte di tutto il nostro team, inclusi i collaboratori e proprietari, abbiamo il cuore a pezzi nell’annunciare che l’edizione n.52 del torneo sarà posposta all’estate 2021.
Con soli 23 giorni dall’avvio del torneo, restano irrisolte troppe questioni e problemi non dipendenti dalla nostra organizzazione, partendo dalle molte restrizioni per i viaggi internazionali fino ai problemi di salute e di sicurezza nel paese. Questo ci ha spinto a prendere la triste decisione, pensando ai giocatori, fornitori e partner, così che tutti possano proseguire con la propria programmazione.
Siamo terribilmente dispiaciuti di non esser stati in grado di fornire ai giocatori una grande opportunità di competere, così come ai fans di assistere ad un torneo importante e divertirsi con le emozioni che ogni anno ci regala. Lo sport ha un ruolo importante nella nostra società, è fonte di ispirazione per i giovani, stimola l’economia locale ed è un evento molto seguito da tanti anni, siamo sicuri che metteremo tutto il nostro impegno per allestire un’edizione splendida il prossimo anno”
Con i ringraziamenti allo staff, si chiude il comunicato firmato da Mark D.Ein, CEO della MDE Tennis, organizzatore dell’evento.
Al momento non si hanno altre notizie, ma il rischio di un effetto domino anche su Flushing Meadows (Masters 1000 di Cincinnati 2020 e soprattutto US Open) diventa ogni giorno sempre più concreto, visto che la curva dei contagi negli USA non accenna a migliorare. Seguiremo quotidianamente la situazione, sperando di potervi dare buone notizie sulla ripresa del gioco, che, per fortuna, pare conferma a Palermo per il WTA Tour.
Marco Mazzoni
TAG: ATP, ATP Washington 2020, Cancellato Washington 2020, cemento USA, Citi Open 2020, Emergenza Coronavirus - La ripartenza, Marco Mazzoni
e i quasi 40.000 morti in italia di cosa sono morti, di raffreddore ?
non ti auguro di finire in terapia intensiva e se dovesse succedere spera di trovare qualcuno che ti curi, ….. !!!
Ancora con questo virus, non esiste e non è mai esistito. Riprendiamo a giocare e non ne parliamo più e basta anche con queste strette di mano finte fatte con la racchetta. Basta!!
Basta avere un presidente con la mentalità degli anni 50 del 900.
Ottimo
La USTA ha appena confermato lo svolgimento di Cincinnati e degli US Open a Flushing Meadows.
Nemmeno un’ ora per capire che” l’effetto domino” non ci sarà e per la gioia di tutti si giocheranno 2 tornei a n Y (il torneo di Cin. che si gioca a N y non è male se uno ci pensa bene)
Come era successo quest’inverno dove si giocava il ch. di Camberra credo da un’altra parte.
Siamo sicuri che a oltre un mese di distanza non ci saranno novità, smentite e smentite delle smentite.
Io credo di no.
E sulla quarantena? E se succederà quello che è successo a I. W. con il fuggi fuggi generale?
Teniamo conto che ai primi di marzo la situazione non era neanche minimamente paragonabile a quella di oggi e a quella che presumibilmente sarà fra un mese o poco più.
L’unica cosa certa purtroppo è che sarà un bruttissimo F. M. Possiamo esserne certi.
Nooo…che disastro! La cosiddetta società evoluta si è tagliata i marroni da sola!!!
E poi Madrid Roma RG e poi tutta la stagione, poi non si giocherà Australian Open e forse si riuscirà a riprendere per marzo. Spero di sbagliarmi, ma…..
Ma ci riescono a fare il torneo femminile di Lexington? Ho i miei dubbi.
Secondo me sarebbe meglio limitare l’attività ATP e WTA ai tornei in Europa (nella speranza che la situazione resti a livello di guardia).
Purtroppo la situazione negli States è ancora abbastanza grave. Seguiranno a ruota anche Us Open e Cinci/NY
Giustissimo così,sarebbe stato assurdo il contrario.
eccola là….prossimamente anche Cincinnati e USOpen
Con 60 Mila nuovi contagi al giorno cosa vogliono organizzare . Si può solo giocare a porte chiuse ammesso poi che uno voglia andare negli Usa.