Jannik Sinner dubbioso sugli Us Open ed è ancora indeciso se andare o meno
Jannik Sinner, il più giovane membro della top 100, a soli 18 anni, ha dimostrato negli ultimi giorni nei tornei di esibizione a Berlino di essere pronto per il ritorno del tennis e di aver lavorato bene durante la pausa.
L’italiano ha perso solo con Dominic Thiem in entrambi i mini-tornei – su erba e su campo veloce – e sembra in buone condizioni per lottare per un buon risultato agli US Open, solo che ancora non sa se lo farà. “La mia presenza agli US Open dipende non solo dalle restrizioni di viaggio, ma anche dall’eventuale necessità di quarantena al ritorno in Europa dagli Stati Uniti. Se sarò costretto, resterò qui. Ci sono alcuni Challenger in Europa su campi dove posso giocare e poi preparerò il Roland Garros”.
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Appena esce il vaccino torna tutto come prima, al più tardi nel 2022 se nel 2021 resterà l’emergenza. IL rischio di regionalizzazione del tennis mi sembra episodico perché nella storia dell’uomo persino le epidemie più letali sono state superate, ed ora la medicina è all’avanguardia e dispone di tecnologie sofisticate. Per cui il giochino predittivo di un tennis postpandemico geolocalizzato è interessante ma imho lascia il tempo che trova.
ahahaha incredibile.
@ LunaDiamante (#2568747)
È chiaro comunque che tutto questo non favorisce tennisti non “terraioli” come è Sinner (e altri). In previsione di contenimento dei tornei per aree geografiche e relative restrizioni nella partecipazione, bisognerà adeguare la “vecchia Europa” e il suo quasi esclusivo “rosso” dotandola di campi a superficie “hard” adeguatamente strutturati per consentire l’organizzazìone di tornei ad alto livello anche su questa superficie
Mi piace più sul duro e erba però
New York una delle città meno colpite ❓ Ma non sparare cavolate please. 🙄
Aleggia sempre di più lo spettro della regionalizzazione del tennis, il tennis globale come lo abbiamo conosciuto finora, dove un qualsiasi giocatore/trice col ranking oltre 400 poteva andare a giocare un ITF in Giappone, forse non lo vedremo più, e non è detto che sia una brutta cosa.
Già da adesso potrebbero configurarsi tre macro-regioni:
– Nord-America, dove nel prossimo (?) US Open potrebbero giocare solo americani (forse anche Canadesi) perché gli europei non ci vogliono andare
– Europa dove nel prossimo (?) Roland Garros potrebbero giocare solo europei, se dovesse permanere fino ad allora l’attuale divieto di ingresso in Europa di americani e russi
– Asia-Pacifico, dove si giocherebbe il prossimo (?) Australian Open, sempre che gli australiani lascino entrare giapponesi e cinesi, visto che tanto gli australiani stessi praticamente non possono uscire
In un mondo dove i viaggi aerei, e le stesse compagnie aeree, non si sa se mai torneranno come li conoscevamo, è uno scenario da prendere in considerazione.
Ragazzi, la situazione negli Stati Uniti è grave, ma New York è una delle città meno colpite attualmente. Il rischio contagio se si seguono le regole dovrebbe essere minimo. L’unico problema sarà la quarantena al ritorno o l’eventuale blocco di alcuni paesi
Ma a proposito di Roma? Ma i biglietti quando li rimborsa Binaghi?
Un commento demenziale ed anche cattivo. Augurargli una carriera alla kokkinakis significa augurargli una carriera piena di problemi fisici. Vergognati
alla (scusate) la…..
Ma gli Us Open in queste condizioni chi li vuole?
Soprattutto alla federazione statunitense alla quale non sembra vero di far giocare uno Slam come si disputava ai tempi della guerra quando a vincere era B. Riggs. Teoricamente, anche se difficile, potrebbe tornare a vincere uno di loro dopo Roddick nel 2003.
Certo ci saranno alcuni giocatori europei che preferiranno N Y ed eventuale quarantena a Parigi dove la vittoria di Nadal sembrerebbe abbastanza scontata.
Medvedev, Tsitsipas, Thiem se effettivamente non sarà presente Nole, avranno la grande possibilità di vincere il loro primo Slam.
Kodes è ricordato per aver vinto W del boicottaggio nel 73. In questo caso sarà più o meno la stessa cosa, non sarà un grande inizio a dir la verità per loro, se succederà.
Si rischia in questo modo di avere due Slam dimezzati.
Rosica, rosica e fatti una vita… ❗ 💡 🙄
Chiedo per un amicoma l’utente Antonio perché detesta così platealmente Sinner? Ha forse sedotto e abbandonato la figlia? O gli ha portato via la fidanzata?
@ Antonio (#2568752)
Ti non stai bene…
Ma sì Jannik, resta in Europa e competi dove è possibile farlo in relativa sicurezza e con continuità. Ne avraì di tempo per viaggiare oltreoceano…
@ Bjorn borg (#2568754)
Secondo me hanno una tale voglia di competere che vanno bene anche i Challanger.
Poi sarebbero su terra, Praga I e II ed Ostrawa, quindi buoni per preparare il trittico Madrid Roma RG.
Il discorso dei punti poi è giustissimo; per i top 18 che ha Jannik una eventuale vittoria ad un 125.000 può essere interessante.
Solita classe. Non ti smentisci mai.
Gli US OPEN senza Sinner, aprirebbero un ventaglio di pretendenti al Titolo mai così aperto.
“Non ce n’è coviddì!!1!!1”
Piuttosto che non giocare tanto vale giocare ( e vincere ) dei challenger e prepararsi x la terra. Considera poi che lui fra i suoi best 18 ha tornei in cui ha pochissimi punti. Pertanto sostituirli con 180 punti di una paio di challenger ( che comunque non e’ mai banale vincere ), lo avvicinerebbero ai top 50. Secondo me anche Fognini fara’ un po’ di rodaggio nei ch nostrani.
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Certo lui è ricchissimo si può permettere di saltare uno slam.
Gli auguro di uscire presto dalla top100 e che faccia una carriera alla Kokkinakis
infatti mi aspetto che presto si rinunci….
Non si può andare a giocare a New York! Hanno una situazione Covid troppo disastrosa! Dovrebbero cancellare lo Us Open, quanti giocatori europei si prenderanno un rischio simile? E poi, con la giusta imposizione della quarantena per l’eventuale ritorno dagli USA, per molti sarebbe come dire di perdere Madrid, Roma e di non preparare così neanche il Roland Garros.
Fa sorridere che un virtuale top30 (a mio avviso) come Sinner parli ancora di Challenger. Ma dopo la lunga pausa è giusto giocare il più possibile
Jannik preparati per Roma e Roland Garros, che si cancellino gli Us Open è solo questione di ore..ora che si avvicina la ripresa agonistica i tennisti statunitensi Noah Rubin e Mitchell Krueger, grandi accusatori di Djokovic sono tornati nel loro oblio..ben così!
Ma come si può pensare di andare a giocare in una Nazione dove c’è ancora il picco di Covid-19??? Per me è da matti