Benoit Paire verso il no alla stagione americana: “Se si giocassero oggi, rinuncerei agli US Open”
Benoit Paire, numero 21 del mondo, potrebbe non recarsi a New York City per partecipare agli US Open tra la fine di agosto e l’inizio di settembre. A cinque settimane dalla ripresa del circuito ATP, che inizierà negli Stati Uniti, e in un momento in cui il Paese continua a segnalare più di 50.000 casi di coronavirus al giorno, il talentuoso e irriverente francese ha poca voglia di sfidare la fortuna per dirigersi verso la terra dello Zio Sam.
“Ad essere onesti, non sembra molto sicuro viaggiare negli Stati Uniti in questo momento. Se si giocassero oggi, rinuncerei agli US Open. Se le cose continueranno così, preferirò rimanere in Europa riposato e prepararmi alle seguenti sfide: Madrid, Roma e il Roland Garros. Le cose non stanno migliorando e dobbiamo stare molto attenti”, ha confessato in dichiarazioni a ‘RMC Sports’.
Paire assicura di avere tutto già programmato: “Sono un professionista, mi piace competere, ma la salute viene prima di tutto. Andare negli Stati Uniti in questo momento è un rischio enorme per me”.
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E con tutte queste premesse, cosa c’è di tanto strano se uno decide di rinunciare? Poi mi piace la leggerezza del “potrà isolarsi finché non sarà negativo”: ma che bello, immagino sia il sogno di tutti farlo! E mi piace anche il leggero cinismo del “potrà”: si certo, se vuole, altrimenti via in giro a infettare altri senza problemi, al massimo muore qualche vecchiaccio. In Veneto però ad esempio, per decisione di Zaia il “potrà” è in realtà un “dovrà”; ma nel paese di residenza di Paire ammetto di non sapere come funzioni.
Ma il padre e il nonno mica se li deve portare dietro in America… Staranno in alloggi dedicati e saranno tutti controllatissimi, quindi se per sfiga qualcuno dei giocatori dovesse prendere lì il virus (e se rispetteranno le misure annunciate non vedo come sia possibile) lo saprà subito e potrà isolarsi finché non sarà negativo.
buffone
Per uno sportivo 30enne che frequenta con regolarità, e vuole continuare a frequentare con regolarità, il padre 60enne o il nonno 80enne (o il bar dei “vecchietti”, o chi vuole lui sopra i 60), si tratta di assennatezza. Davvero, cosa c’è di difficile da capire?
Benoit, a Flushing non se ne accorgeranno neppure.
Mò me lo segno.
Ma potrà ogni giocatore decidere liberamente se partecipare o meno? Con quale presunzione si interferisce nelle scelte riguardanti non solo l’attività professionale ma anche la salute dei tennisti? E soprattutto che senso ha tirare in ballo i numeri italiani del Covid quando il tennis è uno sport internazionale i cui futuri grandi eventi si svolgeranno a New York (dove i dati non sono certo rassicuranti) e Parigi? Si’ che vorremmo rivedere gli Slam con la stessa partecipazione e organizzazione di prima, ma che piaccia o no questo virus ha sconvolto il mondo, e il tennis come evento sportivo “mondano” non può non risentirne. Solo chi è coinvolto di persona e rischia può fare le sue valutazioni, non chi sta in poltrona a godersi lo spettacolo
@ Il Polpo Paul (#2565519)
Tre su 20, ho ancora 17 nomi per vincere la scommessa…
Con “challenger americano” intendevo non tanto il livello quanto il fatto che nei challenger americani, molto spesso 3/4 del seed è formato da tennisti americani
Sapevo che era intelligente ma non pensavo fino a questo punto. In questo modo prende soldi sia da chi va all’altro mondo sia da chi rimane e sarà costretto a farsi inoculare il suo chip per il 5g con il vaccino. Geniale.
Ecco, bravo Bibi non aggiungere altro che ci fai più bella figura… fidati.
@ SlamdogMillionaire (#2565505)
Sì ma ormai cambia discorso che diventi noioso, se qualche giocatore vorrà andare in America a giocare saranno cavoli suoi.
Medvedev, thiem e berrettini sarebbero da challenger americano?
Perché Bill ha aperto una catena di pompe funebri, devo dirti tutto io. La ditta è la 666 per chiama da fuori Italia e solo con la Vodafone !!!
* per chi chiama
Perché Bill ha aperto una catena di pompe funebri, devo dirti tutto io. La ditta è la 666 per chiama da fuori Italia e solo con la Vodafone !!!
C’è poco da fare. In questo momento in tutto il continente americano il virus è fuori controllo. Chi lo nega o ha i paraocchi oppure è in malafede. Poi sarà anche diventato un raffreddore ma io non ho mai visto gente morire di raffreddore e li ne muoiono ancora a migliaia ogni giorno. Mi chiedo perché bill gates si ostini a continuare a far morire gente. Più persone muoiono meno gliene rimangono da inoculare con il microchip nel vaccino per il 5g no?
Io invece credo che le defezioni saranno contenute. Mancheranno i grandissimi, che non rischieranno, ma sarà una ghiotta occasione per molti tennisti per fare incetta di premi e punti. Io dico che dei primi top 100 daranno forfait non più di 30 giocatori.
Approvo il pensiero di Paire, non aggiungerei nulla. Quest’anno gli US Open potrebbero risolversi in un tabellone da challenger americano con una ventina di top100 e tanto, tanto rammarico.
Certo, adesso sostenere che per uno sportivo 30enne questa cosa è un “rischio enorme” passa per assennatezza. Avete dei problemi molto più seri del virus.
Il covid sta mostrando che tanti considerati teste calde sono in realtà molto più assennati di tanti altri
Benoit sei il solito cialtrone. Gli assenti hanno sempre torto e mentre tu starai in Europa a fare foto … gli altri si giocano lo Slam alla facciaccia tua.
Incredibile come in un momento critico, di emergenza…i più saggi si stiano rivelando essere Kyrgios, Paire, Fognini ( che ha intelligentemente approfittato del momento per operarsi ad entrambe le caviglie )…
Matto un corno. È il più sensato di tutti!