10 anni fa Francesca Schiavone vinse Roland Garros (di Marco Mazzoni)
5 giugno 2010, una data indimenticabile per il tennis azzurro. 10 anni fa Francesca Schiavone sorprende e strega il mondo del tennis vincendo a sorpresa il titolo di Roland Garros. Mai un’italiana era arrivata nella finale di un Major, la “Schiavo” infranse una barriera storica. Quel bel sabato pomeriggio una racchetta italiana tornò a vincere uno Slam, ancora Parigi, 34 anni dopo Adriano Panatta. La vita regala dei sogni. Francesca ha trasformato il sogno di una vita in realtà. Lo diceva in tempi non sospetti, “Vincerò Parigi”. E’ stata eccezionale nel giocare il suo miglior tennis nel torneo del destino, a trovarsi al posto giusto nel momento giusto.
Riavvolgendo il nastro di quella splendida edizione dello Slam parigino, era lecito attendersi un torneo aperto visto lo stato apatico in cui tutte le big erano arrivate al Bois de Boulogne; ancor più dopo aver apprezzato dal vivo campionesse rotte, fuori palla, inconsistenti. Che però uscisse la nostra “Schiavo”, beh, era quasi peccato anche il solo pensarlo. Invece alle 15.53 di un sabato incantevole, il sorriso di Francesca divenne più radioso che mai quando nell’incredulità più totale ha esclamato “Ma cosa ho fatto!!!”. Nessuna polemica, ma dispiace vedere che solo quel giorno, di fronte a cotanto trionfo, molti si siano accorti che razza di tennista fosse Francesca, e che razza di tennis riuscisse a giocare. Grande tennis sì, perché con quel rovescio, con quelle variazioni continue, con quel mix intrigante di tecnica a tutto campo (vogliamo parlare delle strepitose volée chiuse nei momenti top della finale?) e tattica sopraffina, ha letteralmente insegnato tennis. Stupite anche vecchie glorie presenti alla finale, da Mats Wilander (“Poche donne riescono a giocare così”) a Martina Navratilova (“Francesca è passione”).
La nostra Schiavo faceva anche “giocar male” le altre, ma il suo era tennis puro: racchiudeva la grinta, la tecnica, le variazioni che possono rendere questo sport unico, lontano anni luce da quelle spara palle senz’anima che da troppo tempo appiattiscono un circuito rosa, onestamente, boccheggiante. Parigi fu un’orgia di piacere tennistico. Con Francesca si sudava, si lottava su ogni palla, ma che soddisfazione vincere, e vincere così! Fortunata? No. Si infilò in un buon tabellone, la fortuna bisogna sapersela conquistare. Perse solo un set, il primissimo del torneo, poi una cavalcata di 13 parziali vinti, spesso dominati. Annientata la pericolosa Li, demolita la Wozniacki (n.3 del mondo…), battuta anche la Dementieva, seppur con un aiutino del fato. Ogni match giocato tatticamente in modo sopraffino, uno diverso dall’altro, interpretando a puntino ogni situazione, vincendo di clava e di fioretto.
E’ un trionfo che non venne dal nulla, non fu un classico “one shot” (tanto che replicò la finale nel 2011, purtroppo sconfitta di Li Na), fu il climax di una vita intera spesa a sudare con una racchetta in mano, dal muro di casa al mondo. Il successo già era passato da casa Schiavone (vedi Fed Cup), non arrivò qua per caso. Fu una vittoria inattesa come tempi, quindi ancora più bella, ma assolutamente meritata e conquistata con anni di lavoro, vittorie e sconfitte. E poi, vincere a 30 anni, nel pieno della consapevolezza di sé, ha un gusto ancor più dolce.
Francesca giocò un torneo fantastico e una finale perfetta. Poche volte abbiamo ammirato una tennista applicare così lucidamente il game plan studiato a tavolino. Nella finale vs. Stosur servì bene, sempre lunga e arrotata nel palleggio, non tirando mai una palla comoda e centrale, facile preda del drittone della aussie. Mise a nudo le lacune della Stosur, quel macchinoso rovescio bimane, la poca sensibilità, sfruttando invece il suo rovescio lavorato, “rognoso”. Non ci fu mai tensione, giocò decontratta, lucida, fluida. Coraggio da leonessa, freddezza da cecchino.
“Da bambina sognavo di diventare una grande persona, un’ottima tennista e di vincere il Roland Garros, quello è sempre stato il mio sogno” così raccontava Schiavone dopo quel successo. “Sono una persona molto critica con me stessa, ma anche molto positiva. Non ho mai avuto dubbi su di me, sulle mie qualità come atleta, tennista e donna… Se chiudo gli occhi rivedo una scolaretta di 15 anni che sognava questo momento, che vedeva la sua strada ma non aveva i mezzi per percorrerla. Ripenso a quando andai per la prima volta dallo psicologo Giovanni Parmigiani, era il 1999. Mi chiese perché ero lì, gli risposi: mi aiuti a diventare una grande persona, una grande atleta. Voglio vincere il Roland Garros. Da allora ho dovuto trasformare le mie paure in ostacoli da superare. Ci sono riuscita tardi? Vi sbagliate. Forse ho perso delle occasioni ma questo è il mio tempo. Ed è ancora più bello perché ci sono arrivata restando me stessa”.
Quel successo, rivisto a 10 anni di distanza, è la dimostrazione che anche nella bistrattata Italia tennistica di allora si poteva lavorare bene e costruire un Campione; che non si deve piangere un fato meschino ma lavorare duro, a testa alta, guardando lontano, perché il successo non piove dal cielo ma si costruisce con impegno, lavoro, programmazione. La vittoria di Francesca è stata la miccia che ha fatto esplodere il tennis azzurro nella decade scorsa. Dopo di lei un altro successo Slam (Pennetta), due finaliste Slam (Vinci – Errani) e quindi l’incredibile esplosione del tennis maschile nel recentissimo passato, con l’ingresso di Fognini e Berrettini nella top 10, la vittoria di Fabio nel Masters 1000 di Monte Carlo, la semi Slam a NY e la qualificazione alle Finals di Matteo. Oggi si parla di sistema-Italia; l’apripista ai grandi successi del nostro tennis ha il sorriso e la verve travolgente di Francy.
A distanza di 10 anni, ricordiamo con enorme affetto e gratitudine la cavalcata vincente di Francesca. Dopo aver affrontato e vinto una battaglia ancor più impegnativa contro la malattia, tutti gli appassionati di tennis oggi abbracciano la Schiavone, sperando che le immagini del suo trionfo siano ancora di ispirazione per tanti giovani italiani, e che la sua grinta e sapienza tennistica possano essere utili a crescere nuove generazioni di tennisti.
Marco Mazzoni
TAG: 10 anni fa, Francesca Schiavone, Marco Mazzoni, ricordi, Roland Garros, Schiavone, Vittoria Schiavone Roland Garros
Bhe,,,a parte la vittoria slam indiscutibilmente il massimo per un tennista ,,,la carriera di Sara è notevole!!!tornei vinti in singolare,lunga permanenza nella top ten,partecipazioni al masters,la carriera in doppio evidenziato anche con il prizemoney che possa piacere o no
@ Spider 99 (#2559214)
Condivido. Schiavone superiore. È stata competitiva per più anni e con più costanza. Già faceva finali wta nel 2000. Flavia ha avuto più cali
Il B.R. secondo me conta relativamente. Francesca ha il n4 e Flavia il n6 ma principalmente contano i risultati.
Caroline Garcia è stata n4…è meglio di Flavia?
Sara Errani e la Bouchard sono state n5…hanno avuto una carriera migliore di Flavia?
È stata n4 pure la Bencic…spesso la classifica è ingannevvole…
Per dire…karolina pliskova è stata una n1 abbastanza indegna…la migliore ceka rimane la Kvitova anche se è stata n2 …ha vinto 2 wimbledon e le wta finals cose che Pliskova non vedrà mai nemmeno col binocolo
@ luchador (#2559203)
E il BR non conta nulla ?
Perdonami, ma ribadisco che Flavia in singolo ha anche Indian Wells, che e’ un PREMIER MANDATORY ( l’equivalente di un 1000 maschile ). Francesca nei Premier Mandatory NON E’ MAI ANDATA oltre i quarti di finale( ha solo 1 QF a Pechino )
Un Premier Mandatory vinto per me vale molto piu di una finale slam persa
E poi c’e’ il doppio, che ha visto Flavia essere la PRIMA ITALIANA a raggiungere la n1 e soprattutto LE WTA FINALS che non hanno vinto nemmeno ERRANI/VINCI…e che non capisco per quale motivo non debbano essere prese in considerazione nella valutazione complessiva delle rispettive carriere…
ma ripeto, anche escludendo il doppio dalle nostre valutazioni: 1 slam e 1 mandatory >>> 1 slam e 1 finale slam persa
Lascia stare il doppio che non c’entra nulla. In singolo scelgo schiavo perché ha 2 finali slam ed e’ stata Numero 4. Flavia ha 1 finale ed è stata numero 6 o 7. La
Semi slam non pareggia la finale del RG 2011. Però parliamo di due campionesse assolute.
Francesca ha 1 vittoria e 1 finale.
Flavia 1 vittoria e 1 semifinale.
Flavia però ha anche Indian Wells che è un Premier Mandatory ( l’equivalente di un 1000 maschile ) che fa secondo me la differenza.
Senza considerare che in doppio Flavia ha un altro slam, il n1 come B.R ma soprattutto ha vinto le WTA Finals…
Ha nel complesso molti piu risultati di spessore secondo me.
@ tacchino freddo (#2559018)
La palla era indubbiamente fuori, vicino alla linea, ma neanche vicinissima, si vedeva chiaramente dal segno troppo lontano dalla riga per pensare che l’avesse potuta toccare, purtroppo l’incapacità dell’arbitro ha negato Francesca la possibilità di andare a set point.
@ luchador (#2559007)
Entrambe grandi ma la Schiavone per me sta leggermente avanti a Flavia. 2 Finali slam contro 1, BR migliore e mano complessivamente più educata.
@ tacchino freddo (#2559018)
Ad alti livelli, per ora, dopo CSN è buio pesto. Ma, abbassando un poco lo sguardo, qualche altra giocatrice dotata di buon rovescio monomane ancora c’è. Certo, il paragone con l’efficacia dei migliori rovesci monomani maschili contemporanei è improponibile, impietoso.
Ho un ricordo sfocato della finale, ma non dell’emozione. E uguale per la seconda finale consecutiva del 2011, purtroppo persa con Li Na…
Soprattutto spero stia bene, avevo letto di qualche serio problema di salute per fortuna in via di risoluzione
Il patriottismo e’condizionante su una visione libera.
Propongo questa che ho appena visto su youtube per curiosita’ma ci possono essere varianti a seconda di preferenze.
https://youtu.be/r1wz7Ci65Bo
@ tacchino freddo (#2559018)
Forse secondo te,dovresti precisaserlo,ci sono e ci sono stati rovesci migliori,quello della Henin e’riconosciuto ampiamente come il migliore della storia sino oggi.
@ tacchino freddo (#2559018)
Adoro francesca,ma il più bel rovescio ad una mano di sempre anche no…cosa dovremmo dire allora della henin e della sabatini che generavano poesie dal lato sinistro del campo?!
Il più bel rovescio ad una mano che si sia mai visto nel femminile (e con il ritiro della Navarro, forse sarà l’ultimo). E nella finale del 2011 forse subì un piccolo furto che impedì un possibile sviluppo differente della partita: nel secondo set, in vantaggio 6-5 servizio Li 40-40 venne chiamata fuori una palla della Li, ma l’arbitro fece overrule. Il segno era fuori (a mio parere) ma secondo l’arbitro aveva sfiorato la linea. Purtroppo nessuna immagine chiarì del tutto l’episodio (sono dell’idea che l’occhio di falco vada introdotto anche su terra), e da quel momento Francesca si sciolse del tutto, perdendo poi il tie break per 7-0 (dimostrando una sua certa debolezza di testa che non le fece vincere ciò che il suo talento le avrebbe permesso). Tuttavia la Li non rubò nulla e giocò una partita straordinaria. Ma quel punto avrebbe potuto cambiare l’esito, ed è un peccato che non si possano risolvere tali dubbi per via di un’ostinazione nel non voler introdurre la tecnologia su terra, con la scusa che le palline lasciano segni evidenti (cosa vera nel 90% dei casi, ma qualche volta…)
Da tifoso sono di parte, ma io vidi la partita sulla tv spagnola ed i telecronisti erano dell’idea che fosse fuori.
Ha fatto da traino alle altre. Dopo la sua vittoria a Parigi anche le altre 3 hanno cominciato a ” crederci ” di più…
Dal punto di vista dei risultati è seconda solo alla Pennetta secondo me.
1)Pennetta: 1 slam, 1 semi finale slam, 1 Premier Mandatory. 1 slam in doppio. WTA finals in doppio. B.R. n6 in single e n1 in doppio.
2)Schiavone: 1 vittoria e 1 finale slam. QF negli altri 3 slam. 1 finale doppio persa. B.R n4 in single n7 in doppio.
3)Sara Errani. 1 finale e 2 semifinali slam. Career slam in doppio. B.R n5 in single e n1 in doppio.
4)Roberta Vinci. 1 finale e 3 Qf agli Us.Open. career slam in doppio. B.R n7 in single e n1 in doppio.
Roberta in doppio ha chiuso al n1 per 3 anni di fila ( Sara 2 ).
A memoria a inizio slam era tipo numero 15-20 del mondo… nella finale mentalmente sembrava la n°1 scafata da tempo ad altissimi livelli, impressionante.
Per il RG dell anno successivo non so ancora se prevale la gioia per un’altra cavalcata o il dispiacere per la sconfitta finale.
Peccato anche per gli US 2010 dove le toccò giocare un quarto con la V.Williams in condizioni ambientali impossibili per il suo gioco, altrimenti non si sa dove sarebbe potuta arrivare
A mio avviso la migliore tennisticamente anche se mentalmente molto labile che non le ha permesso di vincere quanto a talento,poche vittorie wta,una sola su cemento(indoor), un totale inferiore rispetto ad ognuna delle altre 3 italiane nonostante due finali slam di fila, cui una vinta,con il torneo francese si era creato un feeling particolare.
Ho appena visto su super tennis la sua intervista di 10 anni fa. Non posso che aggrregarmi alla colonna sonora : meravigliosa creatura.
Dal punto di vista tecnico la mia preferita è la Vinci, poi Schiavone e Pennetta alla pari
Straordinaria. quel giorno ho pianto. ero per terra sul tappeto e non riuscivo a crederci.
Un’intelligenza tennistica rara. Attacchi in controtempo. Volee fatte con grande sensibilità. Coraggio nell’affrontare un’avversaria, dal punto di vista fisico debordante. Emozione sotto controllo, malgrado fosse la sua prima finale, in uno stadio immenso e stracolmo. Molta personalità.
Alla fine il bacio alla terra rossa, al Centrale parigino. Immagine che ricorderò per sempre come quella del tocco vincente della Vinci contro Serena.
che dire, grande Francesca e in bocca al lupo per la tua Vita!!!! 😀
L’emozione tennistico più grande della mia vita. Grazie Francesca
Provai un emozione grandissima,per una tennista eccezionale e una persona meravigliosa.Tanti in bocca al lupo per il futuro.
Provai un emozione grandissima,per una tennista eccezionale e una persona meravigliosa.Tanti in bocca al lupo per il tuo futuro.
La più grande tennista italiana di ogni tempo e giocava anche un bel tennis