L’USTA non lascia, anzi raddoppia! Giocare il torneo di Cincinnati a New York per non far muovere i giocatori
Oggi la Federazione americana di Tennis ha lanciato la coraggiosa idea di disputare a New York, sui campi di Flushing Meadows, anche il torneo inizialmente previsto a Cincinnati (due settimane prima degli US Open), formando quindi una “bolla” di giocatori ed addetti ai lavori e dando così l’opportunità di svolgere un torneo di preparazione allo slam.
Per ora è solo un’idea, ma sembra piuttosto attraente, e se l’USTA vuole, di solito può.
Un Grazie a Carl
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5 commenti
Sele date sono quelle annunciate 31/8 – 13/9( new York) , e confermano anche quella di Parigi, allora per Roma e Madrid non c’è chance.
Non si mette un 1000 tra 2 slam..
Alcune informazioni aggiuntive alla notizia di cui sopra, sempre tratte dall’articolo originale apparso sul New York Times.
Il torneo di Cincinnati maschile è di proprietà della stessa USTA, che quindi può disporne a piacere. Quello femminile è invece della potente agenzia Octagon (chissà perché mi viene sempre da scrivere Spectre..), ma non penso ci possano essere contrasti.
Per lo US Open i due tabelloni principali, maschile e femminile, non si toccano, mentre è in discussione la possibilità di cancellare sia le qualificazioni sia il doppio. Sicuramente sarebbero cancellati i tornei giovanili e le esibizioni delle “leggende”; più delicata e per certi versi complessa la gestione del torneo in carrozzina.
Resta valida l’idea di contenere i giocatori in uno o più alberghi per tutto il tempo al di fuori dell’area metropolitana di New York, a carico dell’organizzazione. E’ una cosa che la USTA non ha mai fatto, ma non sarebbe certo un problema.
Resta aperta la possibilità di raccogliere i giocatori da tutto il mondo con voli charter, e di richiedere test prima dell’imbarco e per tutto il tempo della permanenza, sfruttando l’apertura concessa dal governo all’ingresso dei giocatori professionisti per partecipare ad eventi sportivi di alto livello.
La WTA ha già annunciato la limitazione di un solo accompagnatore per giocatrice, l’ATP non si è ancora espressa, ma non dovrebbe divergere di molto Potrebbe restare problematico l’accesso ai giornalisti stranieri ed alle delegazioni tradizionalmente numerose delle varie federazioni nazionali, ma resta questione assolutamente secondaria.
Gli spazi lasciati liberi dagli spettatori (nella migliore delle ipotesi decisamente ridotti di numero) sarebbero utilizzati per dare più respiro agli spogliatoi dei giocatori. Anche gli spazi tradizionalmente usati per la ristorazione del pubblico sarebbero convertiti per dare opportunità di relax ai giocatori confinati nella “bolla”.
Molto probabile che giudici di sedia e supervisori possano essere solo statunitensi, non è esclusa la possibilità di eliminare o ridurre i giudici di linea (anche se un US Open senza Shino Tsurubuchi mi scade alquanto), mentre i ball-boys dovrebbero restare, ma solo adulti.
In pratica è il modello Indian Wells, con il challenger giocato la settimana prima del Master 1000.
Guarda caso Indian Wells è anch’esso in USA… 😀
ha un senso…..
Finalmente iniziamo ad usare la logica.