Lettera aperta di un tennista 50enne al Ministro dello Sport: “riaprite il tennis dal 3 maggio”
Pubblichiamo la lettera del Prof. Luca Filipponi che ci ha inviato stamane.
Alla cortese attenzione di:
MINISTRO DELLO SPORT VINCENZO SPADAFORA
PRESIDENTE DEL CONI GIOVANNI MALAGÒ
PRESIDENTE DELLA FIT ANGELO BINAGHI
PRESIDENTE FIT UMBRIA ROBERTO CARRARESI
REDAZIONI DEGLI ORGANI DI INFORMAZIONE SPORTIVA
“Cari amici,
In un momento così critico e delicato non ho la pretesa di decidere cosa
sia “strettamente necessario”, ma parto da un presupposto: Per me il
tennis rappresenta una grande passione e dedico, da sempre, a questa
affascinante disciplina sportiva diverse ore della mia vita.
Sono un tennista agonista di 50 anni del Tennis Club 2 Valli di Spoleto
(Umbria), classifica 3.5, nella stagione 2019 ha preso parte a 27 tornei
Fit, disputando 54 partite. Il mio motto è: “Questa non si prende”.
È chiaro che come tutti gli altri amici tennisti sono fermo da oltre un
mese ma attendo con trepidazione di poter tornare a giocare e solo il
buonsenso mi ha spinto a scrivere queste righe:
Ebbene, in questi giorni è scattata la corsa verso la “ripartenza” e
mentre il Governo studia su come attivare la cosiddetta “fase 2”, dai
giornali emergono una serie di ipotesi più o meno veritiere. Per quanto
riguarda l’attività sportiva che qualcuno potrebbe anche inserire nella
categoria dell’effimero, i riflettori sono giustamente puntati sul
calcio, che in base ai dati Coni 2017 conta oltre un milione di
praticanti, ma nessuno parla del tennis che, sempre secondo i dati del
Coni del 2017, è il secondo sport italiano con oltre 370mila atleti.
Solo gli agonisti censiti dalla Fit nelle classifiche 2020 sono oltre
90mila tra uomini e donne, ma il Presidente della Federazione Angelo
Binaghi in questo momento è concentrato sugli Internazionali di Roma e
sull’attività dei tennisti Atp e delle tenniste Wta.
Leggo che le squadre di calcio potrebbero riprendere gli allenamenti nel
mese di maggio, ma nello stesso tempo leggo anche a malincuore che i
circoli tennis invece potrebbero riaprire tra giugno e luglio come le
palestre e le piscine. E allora, senza prendere in considerazione le
questioni legate all’economia (non di certo trascurabili), nascono
diversi interrogativi: L’obiettivo è veramente tutelare la salute delle
persone? Le istituzioni hanno il dovere di diffondere ed agevolare
quanto più possibile (nei limiti di sicurezza) la pratica sportiva?
Quanto vale il diritto di giocare a tennis rispetto ai diritti tv del
calcio? Chi decide prende in considerazione le modalità di contagio del
Covid19?
A tranquillizzare gli stessi tennisti sul “basso rischio di contagio del
tennis” era stata la Fit lo scorso 15 marzo con una intervista al
professor Roberto Cauda, direttore del dipartimento malattie infettive e
coordinatore dell’emergenza Covid-19 del Policlinico Agostino Gemelli di
Roma. Ebbene, ad oltre un mese dall’inizio dell’emergenza in Italia
tutti ormai abbiamo in linea di massima compreso che il rischio contagio
è superiore per sport di squadra rispetto a quelli individuali e il
tennis è forse lo sport meno pericoloso. È altrettanto evidente però che
i circoli saranno comunque costretti a rispettare le misure di sicurezza
per evitare il contagio, ma per ovviare a questa problematica e ridurre
al minimo il rischio potrebbero addirittura pensare di chiudere
momentaneamente spogliatoi, palestre, bar o ristoranti.
Non credo di essere l’unico ad aver preso in esame questi aspetti,
quindi mi ergo a portavoce di tanti amici tennisti come me e pur sapendo
che per tornare a disputare i tornei Fit dovrò ancora attendere con
pazienza, invito sia il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ,sia il
Presidente Fit Angelo Binaghi a valutare con attenzione almeno la
possibilità di restituirci il sacrosanto diritto di praticare il nostro
sport preferito già dal 3 maggio, quando forse anche i ciclisti potranno
tornare a pedalare ed i podisti potranno tornare a correre ad oltre 200
metri da casa.
Saluto tutti sperando di poter tornare presto a dire:
“Questa non si prende…”
PROFESSOR LUCA FILIPPONI
TAG: Emergenza Coronavirus
Premesso che il rischio zero nella vita è inesistente,che da quando nasciamo rischiamo ogni giorno di morire per i più svariati motivi (e ahimè quel giorno arriverà per tutti), che ad oggi statisticamente il rischio di morire di coronavirus nella classifica sta comunque piuttosto in basso rispetto a tante altre cose, se davvero fosse così facile infettarsi da esserci un ragionevole rischio di prenderlo toccando le palline (!!!) allora lasciamo perdere tutte le precauzioni e rassegnamoci ad ammalarci tutti.
In un rapporto rischio/benefici che sempre accompagna le scelte umane, sicuramente il fare sport all’aria aperta in due su un campo da 250mq offre più benefici su salute, umore, rinforzo delle difese immunitarie di un ipotetico rischio tutto da dimostrare.
Discorso senza senso.
Da quando ci sono esseri umani sul pianeta ogni giorno c’è gente che sta male e muore. Questo però non ha mai giustamente impedito a chi sta bene di proseguire con la propria vita normale finchè ha la fortuna di avere la salute. Se ognuno si facesse carico ogni giorno di tutte le disgrazie del pianeta non sarebbe più finita.
@ V.D. (#2546495)
a
Però d’ora in poi applichiamo lo stesso criterio anche a chi fuma ok?
Sono assolutamente d’accordo.
Anche io gioco a tenni 3/4 volte a settimana e ho 68 snni.
L’avversario e a oltre 20 meyri da me e poi la doccia????, la faccio a casa.
Ovviamente il Calcio ha un gettito economico enorme e quondi giusto avantaggiare il Calcio ma per una questione di denaro e non di certo per la salute e sicurezza.@ 3.4 (#2546326)
Sono assolutamente d’accordo.
Anche io gioco a tenni 3/4 volte a settimana e ho 68 snni.
L’avversario e a oltre 20 meyri da me e poi la doccia????, la faccio a casa.
Ovviamente il Calcio ha un gettito economico enorme e quondi giusto avantaggiare il Calcio ma per una questione di denaro e non di certo per la salute e sicurezza.
Sono pienamente d’accordo pensa che io a 75anni mi sono inventato una pallina legata ad un elastico a sua volta legato alla base di un ombrellone per giocare in giardino
Sono d’accordo… speriamo di ricominciare presto!!!
Grazie Luca di aver riassunto il pensiero, credo, di ogni tennista e di ogni persona che con passione gestisce un circolo di tennis.
Condivido le tue idee e stiamo considerando , appena possibile, di applicare le restrizioni dovute pur di poter giocare a tennis.
Come ogni anno spero tu possa venire da noi cosicché da sancire il gemellaggio tra i nostri club.
Un grosso saluto
Filippo
Siamo d’accordo visto che il tennis è l unico sport considerato quasi “sicuro” in questo momento. I circoli di tennis non possono essere paragonabili alle palestre dato che si gioca all aperto e non c è nessun rischio di contatto durante il gioco. Ovviamente i circoli devono attenersi alle dovute precauzioni assumendosi ogni responsabilità per fare rispettare le regole.
Io ho letto 19…se ci fottono anche du ste cose non so cosa dire
Secondo voi il virus può essere trasmesso attraverso la pallina quando si serve?domanda stupida ma la voglia di tornare a giocare è tanta.di sicuro credo che infortunarsi e andare al pronto soccorso sua ancora pericoloso
.
Sono pienamente d’accordo con te nonostante tutto che il tennis sia uno sport individuale penso proprio che il calcio di serie A riprenda prima..il Dio Danaro
Sono un maestro nazionale di tennis,gestisco un circolo ad albissola marina. Sono 45 anni che svolgo questa attivita’oramai chiusa da 2 mesi per il corona virus. Sono d’accordo nel poter riaprire il tennis con le varie regole. Il contagio e’ minimo , e’piu’pericoloso andare in tabaccheria, fare la spesa, portare il cane a spasso e tante altre cose. In un circolo esiste anche li’ gente che lavora e deve arrivare a fine mese. Grazie!
spero che ogni federazione abbia regolo diverse.non si può paragonare tennis a basket cosi coem non si può paragonare un circolo tennis ad una palestra.4 maggio bisogna riaprire magari senza uso spogliatoi ma bisogna riaprire.il mondo delle associazioni sportive val eun sacco di soldi e da lavoro a milioni di italiani.non deve essere visto solo come un divertimento ma come un posto di lavoro
Sono d’accordo. Speriamo di ricominciare presto.
Perfettamente d’accordo
Tennis a parte mi piacerebbe sapere che lavoro fa chi in tutta serenità chiede di prolungare il lockdown un altro mese. Pensionato? Insegnante? Dipendente pubblico? Davvero è convinto che aver fermato la produzione nazionale per 2 mesi non avrà alcun impatto per questo paese e forse anche per lui, che l’Europa ci “regalerà” mille miliardi di € e che andrà tutto bene? Non voglio fare polemica, ma dubito che a parlare così possa essere un gestore di bar, un ristoratore, un artigiano, un imprenditore, un albergatore con negozio/attività/albergo chiuso. La vita viene prima di tutto, ma dovrebbe essere chiaro a tutti che questa chiusura avrà anche un prezzo enorme sul nostro futuro.
Non sono 19 ma 102 i positivi in Liguria al 16/04 {dati ufficiali del Ministero}. Il presidente Toti semplicemente sottrae dal numero dei positivi i deceduti e i guariti con due tamponi negativi del giorno. Ma in questo modo comunica ogni giorno ai cittadini un numero di positivi molto inferiore alla realtà…..
Per favore spiegate al Prof. Filipponi che si parla di riaprire lo sport ad atleti PROFESSIONISTI.
Per far ripartire il suo circolo preferito dove gioca e poi se magna una bella amatriciana ci vorrà del tempo.
@ Bud (#2546509)
Ma io sto dicendo semplicemente di cominciare ad aprire Sardegna Molise Puglia.. Per sicurezza magari continuare a tenere chiuso Emilia Lombardia Piemonte.
Nemmeno io credo che sappiamo osservare le regole ma in questo caso non c’entra. Che poi voglio vedere come sarà la ripartenza graduale e con le mascherine quando riapriranno negozi bar ristoranti ecc.. Siamo in Italia mica in Corea del nord
Oggi 16-04 in Liguria 19 nuovi positivi…
Sicuramente grazie al lock,ma adesso e sopratutto tra 18 giorni la situazione contagi da queste parti sarà pressoché nulla…bisogna ripartire prima o poi.
Tante opinioni, è la realtà dell’Italia, e non si riesce a decidere…. Credo che il tre maggio sia un po’ prematuro, qualche giorno in più potrebbe fare la differenza, e lo dico da appassionato che non vede l’ora di tornare in campo, anche senza docce!!! Ma qualcuno non potrebbe buttarsi sul golf….
E fai male ad essere triste, è un tuo problema interiore: dobbiamo pensare alla situazione, ai medici,ecc., io per esempio anche ai miei cari in ospedali Covid, ma contemporaneamente anche a noi stessi!
discorsi senza logica..
evita anche tu di usare la parola “diritto”, non c’entra nulla in questo contesto.
“Tacere” per rispetto di chi soffre e ha subito perdite: concetto che non ha senso, nessuno vuole ciarlare tanto per farlo, al contrario ognuno lavora sulle proprie, appunto, priorità, nel rispetto e collaborando al contempo alle priorità collettive.
Certamente, la noncuranza di coloro che poi intasano le strutture mediche e, infettandosi, mettono a rischio vite, andrebbe punita penalmente, in molto, molto severo!
Detto, questo, la priorità della pratica del tennis non è superiore, nè inferiore, a quella delle altre attività lavorative, tutte comprese.
Attenzione, ripeto: pratica del tennis == attività lavorativa, propria e soprattutto di tutto l’indotto.
Se poi non ci si preoccupa di proteggersi, e in qualche modo ci si scoprirà di risultare un nuovo infettato, allora è opportuna secondo me una sanzione severa!
@ Spider 99 (#2546482)
La Spagna mi pare proprio un modello di esempio da prendere, quando l’8 marzo 300.000 persone sfilavano per Madrid, e in quel fine settimana mezza Valencia beveva sugli stessi bicchieri a Las Fallas (festa paesana). i risultati si sono dramaticamente visti e si vedranno.
A mio avviso, è bene restare in silenzio, che nessuno si improvvisi patologo, virologo, o epidemiologo, visto gli altissimi rischi potenziali, tra falsi positivi e negativi, asintomatici, anticorpi, test falsi e rischi di ritorno del virus una seconda volta.
Chissà quanti “malati” nel senso buono, di tennis, di sport, di cibo, e perchè no di disco, di topa, di scommesse e altro potrebbero chiedere cose simili.
Ci sono tante pressioni al Giverno, si parta dalle cose più importanti, e dalla massima sicurezza e tutela della salute.
Queste, tra cui il tennis, per cui fino a due mesi prima ci ammazzavamo in tanti sensi, per ora sono solo stronzate.
Le cose importanti sono altre.
Col massimo rispetto.
Stiamo ancora sicuri, e ne godremo i benefici più avanti
Ci hanno già provato! E chi aveva casa e parenti a sud ha fatto esodo di massa! Noi italiani non abbiamo una cultura di rispetto delle regole sufficiente per agire di buon senso. Fatta la regola, trovato l’inganno. La notte dell’8 marzo è stato il fallimento di quanto proponete voi.
La gente deve potersi assumere i propri rischi.
Voglio essere d’accordo con te ma, come ho scritto in altro post, a patto che:
1) in caso la persona audace che ha preferito correre dei rischi si ammali non riceverà alcun sostegno dal sistema sanitario nazionale gratuito ma si avvarrà, se le proprie finanze lo permettono, di sistema sanitario privato.
2) nel caso che una volta contratto il virus ed esser guarito, mediante il sistema nazionale privato o per grazia ricevuta, venga automaticamente processato e condannato per omicidio doloso in quanto quasi certamente con la sua audacia avrà infettato qualcuno.
@ Miiiiiiii (#2546410)
E’ vero, però il problema è che se vai al supermercato puoi stare attento per quei 20 minuti che compri, puoi pulirti ogni tanto le mani. Quando giochi, lo sappiamo tutti come va, non ci pensi, entri in quel loop dove pensi alla partita…mi immagino uno come Mcenroe oppure Lendl come farebbe…
Da quanto sopra prendo atto che non sei d’accordo quando scrivo che ieri ci sono stati 2667 nuovi casi, ma poi scrivi che i contagi complessivi sono proprio 2667.
Effettivamente non era un problema di interpretazione dei termini.
Buona serata
Concordo, bisogna differenziare fra nord e sud. In Lombardia muoiono 400 persone al giorno, da Roma in giù il virus ha fatto pochi danni. Non possiamo assimilare Bergamo e Campobasso, si deve capire questo.
Inutile tanto discutere dei numeri, che sono imprecisi alla fonte. L’Italia è stata la prima a chiudere, ha chiuso più di tutti gli altri paesi, non sta ottenendo i risultati attesi e sarà l’ultima ad aprire. Questa è la verità. Ci frena la paura: alla gente comune la paura del contagio, ai responsabili decisionali la paura delle denunce (visto la Lombardia?), agli imprenditori la paura del fallimento, e così via. La paura di un qualcosa che non si conosce e che nessuna delle task force finora ci ha saputo spiegare con la semplice chiarezza che sarebbe necessaria
@ me-cir te no (#2546452)
No.
contagiati(attuali)=attualmente positivi=ieri 1127
casi totali=contagi complessivi=ieri 2667 (1127 + 578 decessi+ 962 guariti).
In epidemiologia i due termini non sono arbitrari o interpretabili.
saluti.
@ me-cir te no (#2546452)
@ adimari (#2546436)
Visto che siamo così precisi, precisiamo anche che i “nuovi contagiati” sono per la precisione i “nuovi esiti positivi di tamponi”.
Se conoscete personalmente qualcuno che è stato tamponato (io sì), allora certamente sapete anche che:
– a meno di essere calciatori o vip, se non presentate sintomi il tampone non ve lo fanno (neanche se siete medici/infermieri, o se lavorate in rsa!)
– se presentate sintomi lievi (ad es. un po’ di febbre), vi dicono di restare a casa e aspettare, il tampone può attendere
– se vi fanno il tampone è perché presentate sintomi abbastanza gravi, o da un tempo abbastanza lungo, oppure siete entrati direttamente a contatto con qualcuno di positivo
– per avere il risultato del tampone è necessario del tempo (in media qualche giorno, in qualche caso addirittura settimane)
Tutto questo cosa ci porta a concludere, se ci aggiungiamo che il tempo di incubazione della malattia è in media di 5-7 giorni (e può arrivare a 14)?
I “nuovi contagiati” di OGGI, quando sono stati effettivamente infettati? Ieri?
@ Losvizzero (#2546439)
E’ la portata economica che è un attimo differente, per i cantieri aperti evidentemente val la pena di rischiare ma per i campi da tennis per praticare sport c’è ovviamente più rigidità perché meno ritorno economico e minor oggettiva necessità. Del resto per chi si occupa di uscire da questa emergenza il problema di come muoversi è enorme se si pensa che anche a Wuhan dove era stato dato il via libera si sono verificati un altro centinaio di casi fra quelli già guariti, e l’Italia non ha le risorse della Cina per permettersi di prolungare o ricadere nella pandemia
Bravo professore. Applauso. Sono un tennista da una vita. Dateci giocare il singolo! Gianni Malmusi Modena
@ adimari (#2546436)
Mi sembra che io stia dicendo X-Y=Z e tu X=Y+Z, tutto li.
La parola “contagiati” se non si associa a uno fra “attuali” o “totali” è interpretabile
Indipendentemente dal numero comunicato da Protezione Civile e ISS, siamo d’accordo che ieri, 15 aprile, in Italia, esaminando tamponi, è successo 2667 volte (e non 1127) che qualcuno abbia detto “positivo, è un caso di covid”?
Professore non vorrei deluderla, pero’ devo dirle che nessuno dei destinatari le rispondera’ mai. Mi spiace ma qui in Italia funziona così.
Al di là di questo tizio, sarebbe bene iniziare questa benedetta fase 2 dato che Paesi come la Spagna dove avevano numeri astronomici quasi quanto i nostri stanno già riaprendo.
Si potrebbe continuare col lockdown al nord ma il resto delle regioni dove non c’è mai stata un emergenza oltre il limite, cominciassero a muoversi.
Detto questo il tennis è uno degli sport dove si viene meno a contatto, anzi anche zero contatto volendo. Dove riniziano i cantieri e gli operai a lavorare può benissimo riniziare anche il tennis a porte chiuse, se possono permettersi il porte chiuse, la gestione dei campi è molto ben diversa da un cantiere edile
permettimi, stai ancora facendo confusione.
il dato “contagiati” si riferisce ai nuovi contagiati registrati giornalmente (i dati che ho riportato e che ogni giorno vengono diffusi da Protezione civile e ISS).
il dato invece al quale ti riferisci (2600), è dei “casi totali”, che è cumulativo e comprende:
a. contagiati
b. deceduti
c. guariti
oltre questo, bisogna capire di quale curva epidemica vuoi parlare (contagiati, casi totali), e se giornaliera o cumulativa (ovvero dal primo dato registrato dall’inizio pandemia).
Mi spiace ma il dato corretto è quello di mecirteno. Quello che dici tu è al netto di morti a guariti, e ha poco valore rispetto al problema principale, e cioè che ad oggi, a quasi 40 giorni dalla chiusura totale, ogni giorno 2 o 3000 persone scoprono di avere il virus. Questo significa che una marra di persone continua ad avere più contatti del necessario. Le infrazioni di Pasqua e Pasquetta le abbiamo viste, e fra 10 giorni le pagheremo con nuovi contagi confermati.
Io dico solo una cosa. Questo appassionato ha descritto il sentimento di ogni singolo amatore, praticante di qualunque sport. I ciclisti e i rinners, a questo punto, sarebbero i primi a poter riprendere, anche prima della serie A di calcio. Ma è giusto? Sapendo che le persone, datogli un dito, si prendono il braccio?
Detto questo, in Italia si è già deciso che il calcio ha la precedenza anche con il coronavirus. I calciatori sono stati tamponati da asintomatici. Medici, infermieri, persone chiuse in casa con febbre che non se ne va, non possono avere tampone. Il perché lo sappiamo tutti.
anche di fronte a 20000 morti, decine dei quali medici, c’è gente che non riesce a pensare ad altro che a se stessa. tristezza.
@ adimari (#2546414)
Si, devo fare una precisazione. Il dato che riporti tu è corretto, sono i contagiati in più ogni giorno, quando dal dato che ho riportato io (altrettanto corretto), togli i deceduti e i guariti.
In pratica io “guardo” quante persone vengono contagiate ogni giorno, tu “guardi” quante ce ne sono in più sul groppone del Sistema Sanitario Nazionale.
Ieri sono stati rilevati oltre 2600 nuovi contagiati, ma essendo decedute quasi 600 persone e guarite più di 900, ci sono i 1127 contagiati “attuali” in più che dicevi tu.
Il problema è che il “contagi zero”, che è quello che hanno atteso a Wuhan prima di riaprire vuol dire che il “mio” numero deve arrivare a zero
Speriamo solo che gli addetti ai lavori nel settore della salute, infettivologi, scienziati e le altre persona competenti che hanno in questi momenti le capacità decisionali continuino nella loro linea di prudenza scientifica per raggiungere la soluzione definitiva del problema..tutto il resto non è questione di vita o di morte come può esserlo fretta e superficialità nell’affrontare il problema dell’emergenza, si può aspettare
Pensi che il virus sparisca per miracolo? Pensi forse non esistano altri virus o pericoli nella vita di tutti i giorni? Si deve affrontarlo perchè chiusi in casa non si può stare per sempre.
Con le giuste precauzioni ma è ora di tornare alla vita più normale possibile compreso il tennis giocato.
@ me-cir te no (#2546394)
attenzione ai dati.
la media contagiati (ultimi 7 gg) si attesta a 1450/die (ieri registrati 1127), con un tasso di incremento medio giornaliero (ultimi 7 gg) del 2,24% (incremento ieri 1,64%).
il dato delle terapie intensive è corretto.
per il resto, di certo, l’imperativo è solo uno. prudenza e poi ancora prudenza.
Anche se tocchi coi guanti il cartone del latte al supermercato, infettato da qualcuno che l’ha toccato prima di te (altro cliente, dipendente del supermercato, trasportatore), e poi ti tocchi gli occhi, ti puoi infettare. Anzi, è anche più pericoloso della pallina: il virus resiste di meno sulle superfici porose, e viene spazzato via dai flussi d’aria (la pallina è più porosa del cartone, e di solito si muove più velocemente degli oggetti che compri al supermercato). Ad ogni modo questo tipo di contagio è altamente improbabile; molto probabilmente è più pericoloso il tragitto che fai in auto o moto da casa tua al circolo.
@ Viva la pallina e la patata (#2546393)
Se i costi di gestione sono un problema per giocare sarà il caso che iniziate a pensare di cambiare il consiglio di amministrazione… altrimenti il circolo può anche chiudere perchè l’obiettivo di un circolo tennis è giocare a tennis… tutto il resto è noia…
@ frafra (#2546356)
Brava questo è il principale ostacolo anche per me, sarebbe insopportabile
vedo che qualcuno ha abusato di superalcolici durante il lockdown….
avendo persino il coraggio di definirlo “sacrosanto diritto”.
l’unico sacrosanto diritto in questo momento è quello di tacere in rispetto di quelli che ora soffrono in silenzio la perdita di cari a cui non possono nemmeno dire addio. Rispetto per quelli che rischiano la vita lavorando in strutture mediche per colpa della noncuranza di alcuni che pensano di avere “diritti sacrosanti”.
In questo momento ognuno dovrebbe riconsiderare le proprie priorità invece di frignare perché non possono avere il loro giochino.
un bel tacer non fu mai scritto, altro che lettera aperta.
Con il cuore in mano.
@ frafra (#2546356)
Ma cosa stai dicendo.Se hai passione per il tennis che problema c’è a fare la doccia a casa, vacci in bicicletta al circolo.
Bella lettera, scritta in maniera impeccabile e argomentata ancora meglio. Tuttavia io sono del partito di quelli che ritarderebbe il più possibile tutte le aperture non necessarie, sport incluso.
I numeri ci dicono che ad oggi i contagiati giornalieri aumentano ancora di più di 2600 unità al giorno e verosimilmente il 4 maggio saremo ancora ben distanti dal “contagi zero”, che dovrebbe essere la condizione necessaria per riaprire qualcosa pur con estrema prudenza. La diminuizione delle terapie intensive negli ultimi 15 giorni (da 4 mila a 3 mila) è confortante ma tiene comunque altissimo il livello di stress di ospedali e personale medico.
In soldoni, c’è gente magari reduce da chemio che sta rimandando esami di mese in mese e si vuol provare a riaprire lo sport?
Un circolo tennistico sta in piedi per le attività collaterali non certo per quanto prende per l’ora di singolare, contenti voi di ammortizzare quelle spese pagando 30/40 € a campo per un’ora ..contenti tutti; io da presidente di un circolo tengo chiuso sino a quando non potrò aprire in sicurezza il circolo con tutte le sue attività. Sino a quando non si capisce che prima viene la salute e poi tutto il resto non si va avanti anzi torneremo indietro. Guardare gli altri che hanno realtà diverse non serve a niente. Caro Filipponi, stai facendo preparazione atletica in casa?
Scusate ma quante probabilità ci possono essere che le palline vengano a contatto con particelle del Virus? Da quel che si sa noi o i ns. avversari dovremmo starnutire addosso alla pallina o sputare a terra e anche in questo caso la pallina dovrebbe centrare le particelle espulse. Sinceramente, escluso l’uso degli spogliatoi penso che la nostra pratica sportiva sia una delle più sicure quindi, concordo pienamente con quanto evidenziato e richiesto da Luca.
E va bene, vorrà dire metteremo degli occhiali alla Vasco. E se non dovessero bastare giocheremo con la tuta da sommozzatore.
Quello che voglio dire è che anche alle precauzioni c’è un limite, quello del buon senso; in fondo non parliamo di vaiolo o della peste nera.
Altrimenti, se dobbiamo vivere con la paura costante, meglio che cominciamo ad adattarci a farlo dentro una tenda ad ossigeno per il resto della nostra vita, visto che abbiamo scoperto solo nel 2021 che il mondo è pieno di virus e batteri che possono essere o diventare letali.
P.S. – Prof. Filipponi for president! 🙂
ha ragionissima e smettetela con seghe di palle occhi ecc.
La gente deve essere libera di vivere e poter assumere i propri rischi (minimi per me in questo caso)
assolutamente NO! Prima dobbiamo far diminuire i contagi, poi ripartire con il lavoro è solo in un secondo momento con lo sport!
Qui ci sono vite in ballo!
straragione….senza slogliatoi e senza strette di mano si deve iniziare anche perche e uno sport all’aperto. Per la distanza sociale di 1 metro mettiamo l’alternanza alle discese a rete…per evitare un duello sottorete…
Il vero problema nella attuale situazione è la negligenza della istituzione che deve provvedere alla verifica del contagio.
Non so bene se è la protezione civile o il Ministero della sanità, ma tornare a lavorare o anche solo scambiare una pallina da tennis senza sapere se chi ti sta vicino o dall’altra parte della rete è infettivo, è un rischio a cui non CI SI PUÒ ESPORRE !
Scusate, io sono di Piacenza e ho una visione più severa della situazione. Amici morti, e un parroco che conoscevo di 53 anni !
Ma nessuno ha mai pensato che anche maneggiando i soldi di carta o di ferro ci si può infettare. Allora con tutto si rischia
100% ragionissima!
Tu pensa al tuo ritirando Sfizzero ahahahah
@ Miiiiiiii (#2546347)
Se tocchi una pallina infetta con i guanti e poi dopo ti tocchi gli occhi anche se hai i guanti ti puoi infettare ugualmente.
Pensare di mettersi in macchina sudati dopo aver giocato a tennis è contro natura
Ma dai attaraverso le palline…tra un po’ questo virus gira in moto per le strade e ci telefona pure
Null’altro da aggiungere
Tu sei autorizzato già da adesso 🙂
per gli altri che dire: di sicuro il tennis è meno rischioso degli sport di squadra (in primis il calcio per il quale vogliono addirittura far ripartire la serie a, Bah…)
Va detto che il rischio zero non ci sarà solo a causa della pallina che devi comunque prendere e lanciare in aria per la battuta.
Parlano già tutti di riaprire (in Europa, ovviamente): Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, R. Ceca; con più prudenza perfino Spagna e Francia; e parlano di riaprire le scuole, luoghi di assembramento per eccellenza, non i campi di tennis con 2 contendenti a distanza di 20 metri.
Da noi non si sa nulla, leggo nella lettera che per il tennis si parla di giugno/luglio addirittura.
Paura di contagiarsi attraverso le palline? Si giochi con i guanti (da runner, per esempio).
Non mi pare che la lettera sia un’esempio di spavalderia o superficialità, sinceramente.
Tra l’altro se di solito giochi con il tuo partner nella vita (mia moglie, nel mio caso, che è la tennista di casa!) è assurdo pensare di non poter giocare ancora così a lungo!
speriamo che il tennis riprenda giusto per vedere all’opera questo GOAT del tennis mondiale che in tempi di pandemia pensa al suo pronto ritorno in campo. In bocca al lupo campione 😉
In singolare e senza usare gli spogliatoi si potrebbe cominciare anche subito.
Giocando senza usare gli spogliatoi e strutture annesse, probabilmente il rischio maggiore sta nelle palline che si toccano con le mani (sudate) e si mettono pure in tasca.
Bravo mi unisco a te, hai perfettamente ragione
Marò che egoista!
Si potrebbe giocare senza usare gli spogliatoi e poi magari cominciare con i singoli per evitare i contagi
luca filipponi numero 1. forzaaa 😀