Lorenzo Musetti: “Ci aspettavamo la sospensione. Tartarini? Per me è come un secondo padre” (AUDIO)
Lorenzo Musetti ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Luca Fiorino, telecronista di SuperTennis TV, all’interno del podcast “Tennis ai tempi del Coronavirus“, creato appositamente dal giornalista in questo periodo nel quale non è possibile assistere agli incontri del circuito professionistico a causa dell’emergenza sanitaria.
Il tennista di Carrara, classe 2002, ha parlato di quanto e come sia cambiata la sua routine quotidiana in seguito allo stop indetto dall’ATP: “Non sto pensando tanto alla situazione che ci circonda perché non è facile allenarsi mentre nel resto del mondo succedono cose inaspettate fino a qualche settimana fa. Ci stiamo allenando soprattutto dal punto di vista mentale, la Federazione ha creato una pagina privata su Instagram attraverso la quale siamo in contatto con i preparatori atletici: sono chiuso in casa da 2-3 settimane, tutti i giorni mi ritrovo in video-chiamata con Giulio Zeppieri e ci alleniamo insieme“.
“Fino a quando è stato possibile, ho giocato assieme ad Alessandro Giannessi per tre volte alla settimana: non abbiamo voluto forzare, abbiamo scelto di mantenerci in forma senza rischiare particolarmente. Approfittando di questa pausa, sto coltivando la passione per la cucina e mi sto godendo la famiglia, con la quale sto poco durante l’anno a causa delle tante trasferte. A casa ho un piccolo giardino e sinceramente dispongo di tutto ciò che è necessario in questo momento: scalini, ringhiere, corda. Faccio maggiormente esercizi a corpo libero, mi sento in buona forma fisica considerando che mi alleno per due volte al giorno per sette giorni“, ha proseguito l’attuale numero 284 del ranking ATP.
Riguardo alla sospensione di ogni attività “pro” fino al 13 luglio, questo il commento del giocatore: “Le voci giravano già prima dell’ufficialità, ce l’aspettavamo. Credo che nessuno si sarebbe preso la responsabilità di coinvolgere tante persone per organizzare un torneo: giocando a porte chiuse, comunque, non sarebbe stata la stessa cosa. E’ un anno di transizione, iniziato male con gli incendi in Australia che hanno messo a rischio diversi tornei: chi si adatterà meglio a questa pausa prolungata, riuscirà a partire con un passo in più quando l’emergenza sarà rientrata. Nel mio tennis, finora, ci sono stati tanti alti e tanti bassi: in Sudafrica sono andato per provare a vincere tornei, fare punti e portare a casa partite anche complicate, mentre invece a Dubai è stato tutto più difficile. Devo cercare di migliorare sotto questo aspetto, spero di acquisire maggiore continuità“.
Tra i tanti temi trattati nell’intervista, Lorenzo ha speso parole d’elogio per il suo allenatore Simone Tartarini: “Ho iniziato a lavorare insieme a lui quando avevo nove anni, visto che mia madre mi portava fino a La Spezia per gli allenamenti. Sono nove anni, dunque, che mi alleno con Simone: il nostro è un rapporto speciale, non tutti riescono a trovare un coach che li rappresenti. Tra di noi c’è un legame forte, oltre a tanta confidenza, ed è questa la nostra forza. Lo considero un membro della mia famiglia, ho affrontato tutti gli step tennistici assieme a lui e quindi è come fosse un secondo padre. Spero che la nostra avventura insieme duri il più a lungo possibile“, ha proseguito il Next Gen azzurro.
Lorenzo, da sempre tifoso bianconero, ha parlato anche di Buffon e Bernardeschi, giocatori della sua squadra del cuore che condividono con il tennista la stessa città di provenienza: “Non ho mai incontrato Gianluigi Buffon, ma ricordo quando mi ha fatto i complimenti su Instagram dopo aver vinto gli Australian Open. Tramite Gigi, la Juventus mi aveva invitato a vedere la partita di Champions League contro l’Ajax. Mi piacerebbe conoscerlo di persona, sia come orgoglio della città che come idolo fin da bambino: forse è il portiere più forte del mondo. E’ di Carrara anche Bernardeschi, ma non conosco nemmeno lui“.
“Io e Jannik (Sinner, ndr) non abbiamo mai fatto attività insieme, ma ci siamo conosciuti anni fa al Bonfiglio. Il rapporto non è quello che ci può essere tra me e Giulio Zeppieri, ma tra di noi c’è rispetto: da Roma, quando mi sconfisse, ci siamo conosciuti meglio e incontrati anche in qualche evento organizzato dalla Head a Milano, oltre che in Australia e in qualche Challenger italiano. Non posso dire che siamo grandi amici, ma c’è molta stima reciproca e spero un giorno di poter avvicinarmi ancora di più a lui, magari organizzando qualche allenamento congiunto“, ha proseguito Musetti. “Oltre a Sinner, che lo scorso anno ha fatto qualcosa di incredibile ma anche inaspettato, i giocatori che mi hanno impressionato di più sono Seyboth Wild, che ha fatto il salto di qualità; Zeppieri, atleta che stimo molto e di cui apprezzo il modo di giocare; Popyrin, con cui ho giocato a Dubai, e Ruusuvuori, che ha fatto tanti risultati a livello Challenger ma gioca veramente bene e presto entrerà stabilmente in Top-100″, continua il diciottenne.
“Quest’anno ho avuto modo di scaldare Roger Federer in Australia: abbiamo avuto poco tempo a disposizione, dunque non mi ha dato consigli, ma è stato bellissimo e spero di poter rivivere un momento così. Tutto è partito da Ljubicic, avevo firmato come lucky loser ma sapevo di non poter entrare: sono rimasto lì, mi sono allenato anche con Medvedev e Djokovic. Con Roger ho scambiato poche parole, è stato carino e se dovessi scegliere un mese di allenamento con un giocatore, prenderei lui come partner“, ha poi dichiarato Musetti in riferimento ad un aneddoto sull’avventura d’inizio anno in Australia.
ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE A LORENZO MUSETTI –>
TAG: Lorenzo Musetti, Luca Fiorino, Tennis ai tempi del Coronavirus
Ha iniziato il suo post con “ho un dubbio da chiarire con voi…”… Perché “aggredirlo” così?
Penso che la risposta equilibrata di Cataflic mi abbia chiarito le idee, sono d’accordo con ciò che hai scritto, grazie!
Si….però stai calmo GinoPino, tranquillo, eh?
La mia era solo una riflessione, un dubbio, non c’era intenzione polemica e non ho mai pensato di avere la verità in tasca!
Volevo sentire altre opinioni per capire, tutto qui.
@ omerjno (#2543783)
😳 😳 😳 😳 😳 😳
@ Steffifan (#2543806)
Ma tu cosa hai visto degli ultimi 4 anni della gestione Fit??!!la fit e tirrenia da 4 anni hanno collaborato con accademie private,coach privati e giocatori che si allenano in Italia e all’estero!!!!non esiste più il “o con la fit o contro” Berrettini,Sonego,Musetti,Zeppieri,Nardi e mille altri ancora ne sono Non capisco sempre questo partito preso per criticare un’istituzione…per lo più senza sapere!!!abbiamo giocatori,tanti e di ottima qualità per merito di Fit e allenatori privati….
Due cose ci accomuna Lorenzo, Roger e la “Giuventus”.
Che tesoro di ragazzo, averne come te!!
Guarda, la federazione ha sempre fatto figli, figliocci e figliastri ed alche figliol prodighi.
Se ti concedono contributi o facilitazioni, poi vogliono in cambio qualcosa, almeno che tu partecipi a qualche competizione a squadre che ha significato solo come stelletta al petto della dirigenza.
È un gioco delle parti e ci sta, solo che a volte nell’arrovellarsi del “tutto e subito” non accettano che un tennista possa vedere compromessa la propria programmazione da cambi di continente e superfici in specifici momenti dell’anno….ed è sicuramente meglio avere un giocatore in più che porta il nome dell’Italia in giro da n. 70 atp, piuttosto che aver vinto un match nella coppa del nonno.
Peggio che peggio quando si incancreniscono situazioni che minano la tranquillità nella crescita già difficilissima delle future stelle.
Detto ciò ricordo che a Sinner è stata data una wc d’imperio alle NextGen e a parte qualche sbuffo di Barazzutti è stato sorvolato sul suo attuale impegno in Davis…per ora mi sembra si stiano comportando molto bene.
Buongiorno a tutti gli amici tennisomani! 🙂
Avrei un dubbio da condividere con voi: ma secondo voi è giusto che la Fit segua solo i tennisti che fanno o hanno fatto un percorso formativo nelle scuole federali, o dovrebbe comunque interessarsi a tutti i giocatori di una certa rilevanza?
Non che io mi aspetti che anche Sinner venga inserito nel “gruppo chiuso” dell’allenamento su Instagram (Piatti lo butterebbe nel cestino immediatamente :-D), ma un rapporto ci dovrebbe comunque essere, no?
Ad esempio, mi ha colpito il fatto che tutti i tennisti italiani di rilievo abbiano fatto parte della campagna “Io resto a casa”, tranne Jannik, che poi se gli è stato chiesto e lui ha declinato non ci è nemmeno dato sapere, in effetti…
Comunque, questa cosa che “o sei della Federazione sei fuori” non l’ho mai capita, da trent’anni a questa parte, perché una Federazione dovrebbe fare gli interessi dello sport che rappresenta nel modo migliore, dovrebbe…
Caspita, questo con due padri e così poca educazione!
Credo che se migliorerà sul piano caratteriale farà davvero grandi cose.
Io ci spero tanto
Anche zio Toni aveva tanta confidenza con Nadal e non è andata poi così male…
Se, come spero, Lorenzo sarà presto protagonista in ATP, il suo staff si integrerà di qualche coach o mentalcoach a livelli Top, ma Simone Tartarini credo che ci sarà sempre.
Io punto molto su questo ragazzo dato lo stile di gioco. Da come parla fa ben sperare e si capisce tutto: mi sono allenato con Roger. Roger di qua… Roger di là…ah mi sono allenato anche con Medvedev e Djokovic…Tu si che la sai lunga Musetti !
Si Lorenzo con Tartarini c’è troppa confidenza,come padre-figlio e forse manca la giusta distanza fra coach e giocatore…