Coronavirus: marzo e aprile senza tornei ITF in Cina. In “forse” gli eventi di maggio
L’International Tennis Federation (ITF) sta prendendo decisioni importanti in questi giorni al fine di tutelare la salute dei numerosi tennisti che, settimanalmente, viaggiano nel mondo per disputare tornei del circuito “minore”. L’organo competente ha infatti deciso di cancellare, a causa del Coronavirus, tutti i tornei Futures ed ITF in programma in Cina nei mesi di marzo e aprile: al momento, l’ITF ha deciso di confermare gli eventi in calendario per il mese di maggio (tre tornei maschili, quattro femminili) in attesa di capire gli sviluppi di questa epidemia che, col passare dei giorni, sta condizionando sempre più il mondo dello sport. Molto probabilmente, però, saranno annullati anche i tornei in programma a maggio.
CIRCUITO MASCHILE – TORNEI CANCELLATI
M15 Tianjin (Cina) – Dal 17 febbraio
M15 Tianjin (Cina) – Dal 24 febbraio
M15 Wuhan (Cina) – Dal 27 aprile
CIRCUITO MASCHILE – TORNEI CONFERMATI
M25 Kunshan (Cina) – Dal 4 maggio
M25 Luan (Cina) – Dall’11 maggio
M25 Luzhou (Cina) – Dal 25 maggio
CIRCUITO FEMMINILE – TORNEI CANCELLATI
W15 Xiamen (Cina) – Dal 2 marzo
W60 Shenzhen (Cina) – Dal 9 marzo
W15 Zhuhai (Cina) – Dal 16 marzo
W60 Wuhan (Cina) – Dal 20 aprile
CIRCUITO FEMMINILE – TORNEI CONFERMATI
W60 Luan (Cina) – Dal 4 maggio
W25 Kunshan (Cina) – Dall’11 maggio
W60 Zhengzhou (Cina) – Dal 18 maggio
W60 Luzhou (Cina) – Dal 25 maggio
TAG: Cina, CoronaVirus, Davis/FedCup, Futures, Mondo ITF
Ora si sta muovendo qualcosa anche in Germania, due nuovi casi di corona virus oltre ai 16 precedenti. Uno nel nord positivo a Düsseldorf e uno nel Baden-Württemberg (zona di Stoccarda) di un 24enne tornato da un viaggio a Milano…
Alla TV svizzera hanno detto che il ticinese che ha il corona virus lo ha contratto ad un convegno a Milano.
Qui bisognerebbe capire se quando dicono Milano intendono la zona del lodigiano o proprio Milano città, perché mi pare che questo faccia un differenza non da poco.
Adesso una turista italiana è stata trovata con corona virus anche a Barcellona in Spagna
e proprio ora è uscita qualche notizia sul caso di Innsbruck in Austria.
I due ricoverati sono una coppia di Bergamo, lei lavora come receptionist nell’albergo dinanzi alla stazione ferroviaria centrale, Hotel Europa (uno dei più grandi della città), sabato ha lavorato.
Lui era in visita da Bergamo, venerdì sono tornati in Austria dalla Lombardia domenica si sono sentiti male e hanno fatto il test che è risultato positivo a corona virus. Ora l’albergo è sottoposto a quarantena.
Primo caso anche in Svizzera in Ticino, un settantenne infettatosi il 15 febbraio vicino Milano, il 17 ha mostrato sintomi di infiammazione polmonare, visitato dal medico è poi rimasto a casa. Con il peggiorare della situazione e l’affiorare di altri sintomi ha ricontattato le strutture sanitarie che gli hanno fatto il test che ha portato alla scoperta del virus.
In Iran il viceministro della sanità si sente male durante una conferenza stampa ed inizia a sudare eccessivamente, febbricitante, dopo qualche ora gli fanno il test, positivo a corona virus…
Si gioca il torneo di a mu chin
@ pablox (#2526905)
è vero che c’è una tendenza al panico esagerata, ma è vero che è anche proprio questa situazione di panico che si sta formando ed in parte già c’è, che sta creando problemi.
Detto questo il tuo calcolo mi pare un po’ strampalato, in questa vena si potrebbe fare anche un altro calcolo strampalato anche esso in modo simile, ovvero 7 morti su circa 280 infettati, o 7 morti so circa 40 ricoverati in terapia intensiva, in questo caso le percentuali sarebbero già ben altre.
Proprio per questo dico che in verità il dato interessante non è tanto quello dei morti che purtroppo erano persone molto anziane e già malate, ma il dato interessante è quello dei ricoverati in terapia intensiva (ad ora circa 40 in Italia, mi pare esattamente 28 in Lombardia) su quelli infetti, e li non ci sono dati chiari perché mi pare logico che a sto punto quelli con il virus sono molti di più dei circa 300 trovati ad ora.
Perché se il dato fosse quello di 1 ricoverato in terapia intensiva su 10 che hanno il virus allora non sarebbe proprio una cosa da ridere.
Personalmente suppongo sia più una cosa 1 su 100, e anche quello non è proprio pochissimo, ma dimezzo c’è appunto l’età dei pazienti.
Non lo troveranno mai. Come il vaccino dell’Hiv della Sars e della Mers
tutti scienziati vedo…
per il momento ci sono 7 morti su 60 milioni di abitanti.
Mendo di quelli che muoiono in un week end su una autostrada.
calma e gesso…
Che disastro!!
Mi sa che a sto giro il primo a lasciarci sarà Speranza.
Probabilmente bisognava prepararsi meglio a dicembre, dopo che in Cina hanno tirato su un ospedale in qualche giorno con decine di ruspe era chiaro che la cosa è seria.
A quel punto bisognava controllare alla presenza di virus, tutti i casi che arrivano in ospedale con sintomi sospetti o peggio ancora con polmonite, indipendentemente dal fatto se avessero gli occhi a mandorla o no, o se arrivassero da un viaggio in Cina o no.
Chiaro che bisognava aspettare che ciò fosse tecnicamente fattibile, ma mi pare che è un bel po’ che si può fare ormai.
Invece in alcuni ospedali e pronto soccorsi pare sia successo quasi l’opposto. Ad esempio il primo deceduto, l’anziano di Vo Eguaneo vicino Padova, se ho capito bene era all’ospedale con la polmonite da tempo, prima che gli venisse fatto il test per corona virus.
Situazione simile per il primo caso di Codogno vicino Milano, il manager Unilever 38enne attualmente in rianimazione, venne mandato a casa varie volte prima di fargli il test, poi in quel pronto soccorso si sono infettati altri, ad esempio la prima deceduta, anziana e malata.
Se ho capito bene quel ospedale di Codogno ora è off limits.
C’é poco da meravigliarsi se in Italia c’è quasi il panico in giro e gli altri paesi iniziano a sconsigliare di viaggiare in Italia, mentre alcuni paesi stanno apertamente parlando di non farci più entrare.
Il turista italiano con il corona virus alle Canarie (che ha portato a mettere in quarantena altri mille turisti) è un medico…
Non c’è da sorprendersi poi se la gente è spaventata, OK il minimo è un raffreddore e quello ci può stare ma per una persona anziana (e non sono poche in Italia, anzi, e in molti casi portano a casa pure la pagnotta o la pensione che manda avanti la baracca) affrontare il caso limite, che pare essere qualche settimana di polmonite interstiziale con febbre, nausea, diarrea e tosse non è roba da niente, specie poi se già hanno qualche acciacco, cosa abbastanza frequente.
Dato che sembra essere abbastanza facile trasmettere questo virus, penso che faccia bene a prestare attenzione anche chi è giovane, particolarmente se ha parenti anziani.
Poi è chiaro che i media stanno calcando la mano e in certi casi si sta esagerando, come sempre.
Il fatto è che qui conviene fare il possibile per evitare che si finisca per intasare gli ospedali come è avvenuto in Cina.
Il problema è anche economico, ovvero industria, commercio e turismo.
Per quanto riguarda il turismo la frittata mi pare abbastanza fatta già, ma facendo le cose giuste ora, ci si può riaggiustare in tempo per la stagione estiva.
La cosa migliore sarebbe riuscire a circoscrivere il virus alle zone vicine ai due focolai iniziali, ed evitare che prenda piede a Milano. Sperando che non sia già troppo tardi, visto che il virus è potuto girare libero per qualche settimana, ed in casi singoli è arrivato alle Canarie a Palermo, Bolzano, Torino, Venezia, Firenze, Paganella e Valtellina partendo dai focolai iniziali.
Come ci è arrivato li è probabile che arrivi anche nella vicina Svizzera, specialmente in Ticino che sta vicinissimo ed ogni giorno ci sono settantamila italiani che ci vanno per lavoro. Ed è quasi inevitabile che tra qualche settimana arrivi anche in Francia e Germania, bisogna vedere se li riusciranno ad evitare che possa propagarsi ai livelli di Corea ed Italia.
In Austria ci è già arrivato, è di oggi la notizia che due italiani che studiano in Tirolo sono risultati positivi al test all’ospedale di Innsbruck.
Pare che in Germania qualcosa di giusto hanno fatto, visto che è uno dei paesi dove il virus era arrivato per primo, vicino a Monaco di Baviera dove vari collaboratori di Webasto, azienda dell’automotive si erano ammalati. Ma se ne sono accorti subito e sono riusciti ad evitare lo spargimento, un po’ l’opposto del caso Unilever in Italia. Poi dopo sono riusciti anche a scoprire da dove era partito, ovvero una cinese che aveva trasmesso il virus a varie persone in azienda.
Se il virus dovesse colpire Germania e Francia con numeri simili a quelli Italiani (attualmente 12 casi in Francia e 16 in Germania, ma nel giro di un fine settimana circa 300 casi in Italia per ora, ma in Italia da qualche giorno non si stanno più testando sistematicamente tutti i contatti frequenti di chi è infetto, ma solo chi di questi già mostra sintomi, quindi il vero numero probabilmente è ben superiore, anche perché il tempo di incubazione può superare le due settimane, non sarei sorpreso se in verità ci fossero già mille o anche qualche migliaia di persone con il corona virus che girano in Italia che non mostrano particolari sintomi) la psicosi attuale dovrebbe finire.
Se invece i casi in Italia rimarranno centinaia e in Germania e Francia solo decine, allora ci vorrà tempo per sistemare il turismo e potrebbero esserci anche conseguenze a livello del resto dell’economia, industria e commercio che sono strettamente connessi con la Germania, già ci sono casi (rari) di trasportatori dell’est che preferiscono non andare in Italia…
Prima o poi il blocco della zona produttiva bisognerà toglierlo, visto che nelle zone dove il virus attualmente è più virulento si produce gran parte del prodotto interno lordo e il 40% e passa dell’export.
Certo che l’ironia della sorte c’è, per anni si è andati avanti a sbandierare blocchi di frontiere e pericoli di virus che arrivino con barconi.
Ora ci manca poco che le frontiere vengano chiuse veramente (già domenica hanno bloccato due treni al Brennero e per qualche ora l’Austria aveva chiuso l’intero traffico ferroviario con l’Italia) ma non da noi per non fare entrare nessuno, bensì dai nostri vicini (e anche lontani, come dimostra il volo Alitalia rispedito indietro con 40 turisti padani dalle Mauritius) per non farci uscire.
Cigliegina sulla torta, il tutto è partito in Padania, possibilmente persino da manager padani che tornavano in business class dalla Cina (ma ad onor del vero è possibilissimo che a portare il virus sia stato qualche cinese di ritorno dalle ferie di capodanno cinese in Cina) e non da africani sui barconi, almeno on per ora.
Ai limiti del teatro dell’assurdo c’è che se una volta cerano quelli che sbandieravano lo slogan “i terroni non possono entrare in Padania”, ora c’è chi dice che “i padani non possono più entrare in Terronia”.
Se non altro per la Coppa Davis non ci dovrebbero essere problemi, dato che tra Corea e Italia sono appestati entrambi, al massimo saranno i sardi a dire, andate a giocare a casa vostra.
per il vaccino ci vuole circa un’anno
se trovano il vaccino, ok. altrimenti tutto fermo