L’ITF pubblica il resoconto dell’attività Anti Doping 2019, Chung il più testato
L’ITF ha pubblicato ieri sul proprio sito ufficiale il report 2019 del programma “Anti Doping”. Una lunghissima tabella, con i nominativi dei tennisti professionisti sottoposti a controlli, suddivisi tra quelli effettuati nel corso di un torneo, e quelli “a sorpresa” in un momento in cui l’atleta non era impegnato in un eventi ufficiali. Si sottolinea che in questi dati non vengono conteggiati gli eventuali controlli aggiuntivi effettuati dal NADO (National Anti Doping Organisations, una struttura della WADA, World Anti Doping Agency).
Il “Tennis Anti Doping Programme” si applica a tutti i giocatori che competono nei tornei del Grande Slam ed eventi inclusi nei calendari della ITF, ATP e WTA tour. I giocatori sono sottoposti a controlli per verificare l’eventuale presenza nel loro corpo di sostanze proibite dalla World Anti Doping Agency; nel caso in cui negli analisi di un tennista vengano individuate tracce di sostanze proibite, scattano a suo carico delle sanzioni stabilite dal codice mondiale Anti Doping.
Scorrendo la lunghissima lista (che tutti possono scaricare dal sito ufficiale della ITF nella sezione apposita), si trovano alcuni dati interessanti. I tennisti che più assiduamente frequentano il tour sono stati testati mediamente dalle 14 alle 20 volte “a sorpresa”, al di fuori di un torneo, e massimo 7-10 volte nel corso di un torneo.
Il coreano Hyeon Chung vanta il record del numero di maggiore di test effettuati fuori dalle competizioni nel 2019, ben 30, quando invece gli altri atleti più testati a sorpresa si attestano sui 20 controlli, ed in generale la media è intorno a 13 controlli; all’interno dei tornei, il record 2019 di test ricevuti spetta a Svitolina a Struff, con 14 controlli, e la media intorno a 8.
Tra gli azzurri, Berrettini ha ricevuto 10 controlli in torneo e 12 al di fuori; Fognini 12 in torneo e 17 nelle settimane “off”. Jannik Sinner un solo controllo, in torneo, in tutta la stagione. Cecchinato 7 in gara e 17 fuori dai tornei, Sonego 9 in gara e solo 3 in momenti di riposo.
Passando ai big, Djokovic è stato testato 10 volte in gara e 14 fuori; Nadal 12 in torneo e 17 al di fuori, Federer 9 volte all’interno di un torneo e ben 20 a sorpresa. Thiem 8 – 14, Tsitsipas 8 – 12 e Medvedev 7 – 11. Serena Williams ha ricevuto 6 test in gara e 5 al di fuori, Ashleigh Barty 12 test in torneo e 17 fuori, Halep 10 – 17, Pliskova 11 – 17.
Curioso il dato della Bouchard: mai testata in tutto il 2019 in torneo, ben 17 volte a sorpresa, o dell’italiana Giulia Capocci, controllata 1 volta in gara e ben 17 fuori dai tornei. Particolari anche i dati di John Isner: l’americano è stato controllato solo 3 volte in gara, ma ben 20 fuori dagli eventi, stessi numeri per Stan Wawrinka; e dell’argentino Londero, testato 11 volte in torneo e 0 a sorpresa.
La lotta al Doping deve essere uno dei cardini dello sport professionistico, come la trasparenza dell’attività di controllo, per fugare ogni dubbio sulla regolarità dei tornei e la lealtà degli atleti. È un argomento molto delicato, visti i tempi lunghi dalla comunicazione sull’attività ed i vari casi riscontrati nel passato in cui non tutto è sembrato chiaro. Personalmente ho sempre ritenuto che i giocatori dovrebbero essere sottoposti a controllo anti doping in ogni torneo disputato, oltre a quelli a sorpresa, e che le pene in caso di positività dovrebbero essere così severe ed esemplari da costituire un deterrente massimo all’uso di sostanze proibite.
Marco Mazzoni
TAG: antidoping, attività antidoping, controlli doping, Davis/FedCup, Marco Mazzoni, NADO, resoconto antidoping 2019, test antidoping 2019, Wada
Furono trovate e sequestrate nell’infermeria della squadra su ordine del sostituto procuratore Guariniello.
Devo dire che la trasformazione fisica (anche del viso) di Chung fu impressionante.
E Roger a 24/25 Slam…
Ragazzi, nel doping raramente e’ questione di bianco o nero. Ogni sportivo segue cure alimentari e farmacologiche specifiche per massimizzare le sue performance, soprattutto ai piu alti livelli, ma non solo.
Le agenzie anti-doping devono spesso tracciare una linea arbitraria su quali trattamenti costituiscano un miglioramento delle performance in maniera leale (es. diete specifiche, creatine, integratori, etc.) e quali siano da considerare vietati (es. steroidi, vasodilatatori, etc.).
Salvo casi eccezionali e conclamati, gli atleti cercano di utilizzare tecniche di miglioramento delle performance leali. A volte, pero’, abusandone… come abbiamo visto negli ultimi anni. Come? Mescolando tecniche legali dai dubbi effetti. Prendendo dosi massicce di sostanze consentite. Rivolgendosi a sostanza permesse solo sotto talune circostanze (es. condizioni mediche). Tra queste pieghe, spesso, c’e’ tutto il peso della politica e dell’influenza di certi atleti.
Questo per dire che raramente e’ questione di bianco o nero nel doping. Non siamo piu’ negli anni della guerra fredda o delle nuotatrici cinesi. Salvo casi eccezionali ed eclatanti, a mio avviso, il doping e’ uno strumento molto sottile. Per questo quando si punta il dito e si invocano pene draconiane… mi viene, nella maggior parte dei casi, da storcere la bocca.
Eh no amico, questo non te lo consento. Che mondo sarebbe con tutte le persone oneste?? E noi avvocati, che fine faremmo???
Chung ha giocato pochissimo lo scorso anno, seguendo il tuo discorso non dovrebbe essere il più testato, eppure lo è.
@ Luca (#2522773)
Infatti uno solo in più per Masha. È una cosa normalissima, come hai giustamemte fatto notare.
Hai mancato di citare quella che investe più di tutti nel tennis: Halep !
A wimbledon dello scorso anno si allenava con una “macchina” per simulare la picchiatrice di palle che stava per incontrare. All’incontro precedente invece si era allenata con una persona che simulava di più il volley della sua prossima avversaria.
Un livello così alto di rifinitura io non l’ho ancora conosciuto ( Federer si allena con tanti sparring partner, Djokovic allena parti di gioco, il servizio ad esempio, Nadal allena un po’ tutto il suo bagaglio di colpi, ma senza un allenamento così specifico come quello della rumena).
In più è un’atleta molto ben consigliata ( Carren, tiriac).
E’ l’unica tennista i cui incontri sono sempre da seguire.
Sarei interessato a vedere questa analisi della distribuzione dei punti. Considerando che l’andamento del circuito ATP e’ molto atipico, c’e’ chiaramente una transizione in atto. I big 4 stanno invecchiando e i next gen sono una realta’ in affermazione. Anche se gli Slam restano saldamente in mano alla old gen, e’ normale che non siano piu’ i cannibali di punti di qualche anno fa.
E’ comunque un discorso plausibile, per quanto non a pieno convincente… mi piacerebbe approfondire.
Come perché? Perché si chiude nel bunker, o ti sguinzaglia i mastini, o le guardie, o se proprio proprio riesci ad accedere alla sua persona, è capace che ti rovini di botte.
Alla fine si saranno scoraggiati e avranno deciso di lasciar perdere.
Sostanze altamente proibitive 🙄
Anch’io ho notato una (leggera) tendenza all’umanizzazione nei picchi massimi dello sport. L’apice, a mio parere, lo si raggiunse all’Australian Open 2012 – quello in cui Djokovic battè Murray in un’estenuante scazzottata di circa 5 ore, per poi battere Nadal, praticamente il giorno dopo, in una ancor più “epica” battaglia di 6 ore esatte. Due partite non di tennis ma di Playstation – fantascienza pura. Ricordo che la meraviglia si trasformò in incredulità, e poi, dopo aver visto ripetutamente risorgere i morti, mi si accese la proverbiale lampadina che fugò ogni dubbio. Al punto che, alla fine, quasi mi vergognavo di aver sprecato tanto tempo a guardare quelle robe… Lì, a mio parere, dev’essere scattato qualcosa ai piani alti e qualcuno deve aver preteso una sorta di tacita moratoria, per evitare che la situazione degenerasse dal semplicemente sospetto al palesemente grottesco.
Pensare però che il tennis di oggi sia prevalentemente pulito rimane, a mio parere, pura e ridicola utopia.
Resta il fatto che la miglior “scienza” (e il miglior team legale) starà sempre dalla parte del miglior quattrino.
Lo sviluppo di sostanze proibite e’ talmente sviluppato che anche gli antidoping fanno molta fatica a rilevarne la presenza nei test. Ci sono centinaia di milioni in ballo nello sport e quasi sempre, cio’ che viene a galla e’ solo la punta di un iceberg. Solo nel ciclismo in campo dilettantistico si fanno uso di doping a gogo’, se ci allarghiamo dove vi e’ una disciplina esente da cio’? Nel calcio il responsabile sanitario della Iuve e’ un certo dott. Agricola, gia’ in passato condannato per uso di sostanze altamente proibitive e riassunto dalla stessa societa’ 3 anni fa ! Quindi sono anche loro stessi senza pudore !
Si ma è anche quella che fa meno tornei… è ovvio che i controlli al massimo di possono incrementare al di fuori
“curioso il dato della Bouchard,mai testata in torneo” per forza, o non ha giocato o ha perso al primo turno
Più curioso il fatto che la meno testata (Williams) sia l’unica che si sia lamentata
I test nei tornei sono in linea con quelli che gioca, pochissimi ormai.
La domanda è perché così pochi fuori, ma probabilmente è una di quelle con la vita extratennistica più varia, e i controlli vengono fatti quando è più facile reperirti
Dalle sue dichiarazioni
E che strana coincidenza che dopo che Rios ha urlato ai quattro venti che l’antidoping è ridicolo nell’ATP passono 24 ore dalle due dichiarazioni e l’ATP in pompa magna comunica al mondo che sono stati fatti migliaia di controlli e la macchina antidoping non perdona(a parte la vittima sacrificale Cilena)…
Mi pare di aver letto che LeBron James investa ogni anno 1,5 milioni di dollari in salute e miglioramento delle prestazioni fisiche. Ovvero: esami medici, alimentazione di grandissima qualità, integratori, ritrovati tacnologici (camere iperbariche ecc.).
Lo stesso sarei quasi sicuro facciano Roger Federer e Novak Djokovic. Su Nadal mi astengo perché non ho mai letto nulla di particolare se non che assume acqua marina per la disidratazione.
Se vi interessa digitate su google e troverete quanto detto. Poi se viaggiano al limite dei valori consentiti dal doping questo non mi è dato di sapere ma non ritengo valide illazioni negative.
I ciclisti come Pantani e tutti gli altri è risaputo che vivessero a ridosso di queste soglie insidiose (in particolare sull’ emocromo). Ma loro avevano/hanno fior di medici all’interno dei team. Il Tennista non credo si possa permettere una precisione simile. E’ comunque un discorso complesso.
Anche perché quando vanno a testarla, Serena chiama la polizia e fa arrestare gli incaricati WADA. Quindi meglio non correre il rischio.
Serena ha giocato 7-8 tornei, pochissimi.
Sonego ha giocato un’intera stagione e ne ha ricevuto uno solo in più..
Ci sarà un motivo perché un tennista è controllato molte volte altri meno! Forse perché è stato pizzicato troppe volte al limite?
Negli ultimi anni le prestazioni fisiche di TUTTI i tennisti sono più umane.
Dalla stretta sul doping (quella che portò alla condanna della Sharapova), i tennisti che sembravano superman continuano a vincere (perché sono comunque i migliori), ma hanno diverse pause nel corso della stagione.
Non so a che livello arrivassero gli aiuti, probabilmente erano in una zona grigia che era ai limiti del doping, ma c’erano.
Basta confrontare la distribuzione dei punti dei migliori 10 negli anni precedenti e l’attuale, per capire che qualcosa è cambiato.
Dopo questi dati mi sa che Medvedev può smetterla di lamentarsi per i “continui” controlli che riceve.
Sono abbastanza normali e molti ne ricevono in numero maggiore.
Se tutti fossimo onesti, quanti soldi risparmiati…
Ma sbaglio o agli ultimi Australian Open aveva sbroccato di brutto in sala stampa per i troppi controlli? Adesso si scopre che è la meno testata.
Curioso comunque che questa lista esca fuori adesso a pochi giorni dall’intervista di Rios.
Peccato che molti, potrebbero comunque pensarla come Rios. Ovvero che la ATP non si fa scrupoli a fermare un Jarry qualsiasi per insabbiare se a cadere è un big name
Oltre alle ovvie e generali problematiche attinenti all’etica e alla salute, vi sono questioni di carattere pratico che andrebbero riviste.
problema campionamento: non solo le routinarie analisi delle urine ma anche (e direi soprattutto) analisi del sangue.
problema dei controllori : a livello internazionale i controlli sono gestiti dall’agenzia mondiale antidoping con succursali nelle singole nazioni. gli analisti sono sempre gli stessi, pertanto, dov’è la garanzia di immunità da corruzione?
bisognerebbe capire fino a che punto il sistema intende mantenere lo status quo, o cambiare le carte in tavola.
diverse autorità nel campo lo dicono oramai da tempo.
“Personalmente ho sempre ritenuto che i giocatori dovrebbero essere sottoposti a controllo anti doping in ogni torneo disputato, oltre a quelli a sorpresa, e che le pene in caso di positività dovrebbero essere così severe ed esemplari da costituire un deterrente massimo all’uso di sostanze proibite.”
Magari !
Questi controlli hanno portato a cosa? Nei TOP 200 Hanno beccato un Cileno e stop…. Quindi su duecento giocatori solo uno è dopato??? Ma che bella storiella….
Williams la meno testata