Ed arrivò il tetto anche al Roland Garros
Trentadue anni dopo gli Australian Open, undici dopo Wimbledon e quattro anni dopo gli US Open, ora anche il quarto torneo del Grande Slam di tennis ha il proprio campo centrale dotato di una copertura.
Proprio oggi è infatti stata posizionata l’undicesima e ultima ala che compone il mastodontico tetto retrattile posto sopra lo storico campo Philippe Chatrier del Roland Garros.
Ci sono voluti otto mesi di lavoro per completare quest’opera composta, appunto, di undici ali di 330 tonnellate l’una. Ma erano stati necessari due anni per costruire, in un’azienda vicino a Venezia, queste strutture che, grazie ad una serie di motori elettrici, permettono di coprire il centrale in circa quindici minuti. E dall’edizione 2020, dunque, anche il Roland Garros non temerà più la pioggia.
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incomincio a toccarmi….
E con questo viene sancita la fine dei tornei del Grande Slam all’aperto. Ora mi aspetto che distruggano anche gli Internazionali d’Italia ed il cerchio potrà chiudersi per buona pace dei ricicl…ehm investitori e dei giocatori con una certa classifica (gli altri si attaccheranno, sempre di più, al cosiddetto).
Stessa ditta che ha fatto il MOSE ? Speriamo bene.
Che rabbia la soliti mala burocrazia che rovina il nostro paese!#!#
🙁 🙁
adesso il paragone con roma, con gioca in una struttura da terzo mondo, fa semplicemente ridere.
Se lo dici tu Roger mi fido. Nadal cosa dice in proposito, è d’accordo con te?
Occhio al Grande Slam di Nole…
Nel mio circolo stanno solo aspettando una delibera comunale da 8 anni…..
Non temeranno la pioggia solo i migliori giocatori che saranno impegnati sul centrale.
Oltre alla pioggia anche l’oscurità spero…. 😆 😆
Finalmente!