Open Court: Australian Open, la novità di un Kyrgios “focalizzato” (di Marco Mazzoni)
La giornata da poco conclusa a Melbourne passa alla storia per le 88 partite di singolare completate nello stesso giorno, per recuperare il ritardo accumulato per la pioggia di ieri, e ben 10 italiani in campo. Tra questi, da segnalare la buona prestazione di Lorenzo Sonego, seppur sconfitto in tre set da Nick Kyrgios. Il piemontese haimpegnato a fondo il talento aussie nel secondo e terzo parziale, trascinandolo al tiebreak. Un Sonego ineccepibile dal punto di vista tattico ed agonistico, sempre pronto a tirare il colpo giusto e non mollare mai. Kyrgios gli è stato complessivamente superiore, con la sua solita grande prima di servizio e molte soluzioni offensive e spettacolari, ma per una volta ha brillato anche per applicazione e concentrazione durante tutto l’arco del match.
Siamo abituati alle fiammate di Nick, alle sue giocate estemporanee, spesso bellissime perché ardite, tatticamente senza senso ma vincenti perché imprevedibili. Oggi – e a dire il vero anche in molti match disputati di recente all’ATP Cup – si è visto un Kyrgios molto focalizzato, attento al dettaglio ed allo svolgimento del punto e del game, pronto a dare spettacolo ma senza esagerare, senza cercare lo show time a tutti i costi e nemmeno irridere l’avversario.
Un nuovo Kyrgios, forse responsabilizzato dalla campagna da lui ideata per sostenere il suo paese nella lotta contro la devastazione degli incendi boschivi? Lo scopriremo solo cammin facendo, osservandolo match dopo match. Nelle dichiarazioni post partita, al microfono di John McEnroe, è stato molto positivo e pacato: “Sono in buone condizioni, ho fatto una preparazione molto buona negli ultimi mesi in Australia. Mi sento bene e sono pronto a giocare il mio miglior tennis. Non mi interessa guardare il tabellone, voglio focalizzarmi su ogni partita”. Gli è stato chiesto dell’approccio diverso tra giocare in singolare in un torneo e come “uomo squadra”, dove è sempre riuscito a dare il suo meglio: “Sì, vengo da periodo in cui ho giocato eventi come la Laver Cup e ATP Cup. È bello, mi sono divertito, ma con questo pubblico straordinario qua a Melbourne mi sento come se in realtà fossi impegnato a giocare per il mio paese in Davis. Sono qua anche per loro (il pubblico, ndr), ho grande motivazione grazie alla gente”. Un Kyrgios ispirato e motivato, che potrebbe essere un avversario molto temibile, per tutti.
È interessante la nota sul suo rendimento quasi impeccabile quando impegnato in un contesto di squadra. Nick è noto per esser una sorta di “Bad boy”, un ribelle che non sa stare in campo con un comportamento rispettoso, esternando atteggiamenti sopra le righe, a volte strafottenti al limite del bullesco. Di sicuro è incappato in molti errori comportamentali e cadute di stile, a volte addirittura clamorosi, ma chi lo conosce assicura che è tutt’altro che un cattivo ragazzo. Tanto che nello spogliatoio è assai più benvoluto di quello che si possa immaginare da fuori. È un personaggio unico, per il suo talento eccezionale e per quello che riesce a produrre in campo, ma anche per un carattere difficile, estremamente sensibile e suscettibile. Per questo il contesto di squadra lo aiuta moltissimo a trovare il miglior focus sul gioco, perché si sente parte di qualcosa di più grande e importante, probabilmente lo responsabilizza e lo spinge a spogliarsi di tutti quei pensieri negativi e autodistruttivi che lo rendono instabile e quindi inconsistente come prestazione.
Chissà che la brutta faccenda dei disastri ambientali nel suo paese non l’abbia aiutato a far scattare un “clic” dentro di sé, a sentirsi parte di un qualcosa di più grande e importante, una causa da vincere anche grazie alle sue prestazioni. Finora in carriera ha reso al meglio quando ha trovato davanti a se una sfida, un nemico, uno stimolo molto forte per dimostrare qualcosa. È accaduto per esempio nel torneo di Acapulco dello scorso anno. Sfidò Nadal (e sappiamo che c’è ruggine tra i due) in un match duro e rocambolesco, in cui annullò a Rafa match point. Fu criticato dal campione iberico, senza mezzi termini, e subissato di fischi dal pubblico locale, ovviamente schierato dalla parte del “Campeon”. Nick se la legò al dito, scendendo in campo nei match successivi col piglio di chi urla “ora ve lo faccio vedere io…”, tanto da diventare fortissimo e vincere il torneo. Fu un grandissimo spettacolo, ma la speranza per tutti coloro che amano il suo tennis ricco di creatività è che possa trovare i giusti stimoli e il suo miglior tennis senza necessariamente dover far terra bruciata intorno a se… Questo Australian Open in cui parte senza alcuna aspettativa, ma che lo vede particolarmente ispirato e tranquillo, sembra un bel banco di prova. E nella sua strada nel torneo – anche se lui dice di non guardarla – tra po’ potrebbe incontrare proprio il suo “amicone” Nadal. Potrebbe esser un super match.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Australian Open 2020, Lorenzo Sonego, Marco Mazzoni, Nadal, Nick Kyrgios, Open Court
Articolo interessante, ma per quanto sia un grande estimatore di Kyrgios, vedo difficile un cambio di rotta dell’ australiano.
Di sicuro in questi mesi, vuoi perché gioca in casa, vuoi per la situazione complicata nel suo paese, sembra di responsabilizzato. Ma quando arriveranno le difficoltà vere vedremo se sarà davvero più “focalizzato” o tornerà il Kyrgios estemporaneo che conosciamo tutti. Io spero di sbagliarmi:)
Ha fatto una partita è contro chi???????
Chi ama lo spettacolo ama tennisti come kyrgios.
Un ace da sotto a Nadal visto dal vivo è roba da raccontare ai nipoti..
Complimenti per l’articolo, una chiave di lettura accattivante con spunti interessanti.
Tranne quando viene criticato per le sue dimostrazioni di scarso raziocinio che non hanno a che vedere col tennis
E ti sbagli. E’ avanti 2-0 contro entrambi.
non sono d accordo. con djokovic e medvedev perde sempre
Rafa lo soffre particolarmente. Ma qiestanno al 2T di Wimbledon ha vinto in 4 ma faticando. Negli eventuali ottavi di Melbourne Nick può farcela.
Kyrgios è un grande giocatore ma non a 360°. Intendo dire che su certe superfici è modesto e contro alcuni avversari sparisce.
K…come Kryptonite.
È la Kryptonite dei 3 Supereroi.
Dove “i mortali” non osano,
Lui può.
Meno male che c’è.
Coi pregi e i difetti.
Spettacolo !
Sì ma i giochi e le schedine?
Quest’anno pure questi niente? Solo miliardi di pop-up?
se tiene di testa non c’è ne per nessuno. ho bene in testa la distruzione di sua maestà rafa al suo wimbledon d’esordio
A Nadal non piace questo elemento
Kyrgios è fisicamente fragile, prima ancora che mentalmente, ma in un torneo singolo è capace di tutto…attualmente l’unico contro cui anche i top in ottima forma non possono mettere al sicuro la vittoria.
Il problema, a mio avviso, è il seguente: un Kyrgios più concentrato vincerebbe probabilmente di più; ma risulterebbe ancora spettacolare? In fondo, è questo che la gente si aspetta da lui: spettacolo. Un Kyrgios “normalizzato” sarebbe ancora in grado di offrirne?
Non sarei molto sorpreso se vincesse nick.
Non sarei molto sorpreso se vincesse nick
@ Luis (#2498624)
Beh quando perde la testa come si fa a nn criticarlo
@ Allupo (#2498634)
Grazie del commento 🙂 io la perso al contrario di te, se fai bischerate in squadra fai perdere gli altri. A un “cane sciolto” come lui credo che il senso di appartenenza sia fondamentale.
Buon tennis
bene. quello che attendiamo è un bel match tra il kyr e nadal.
@ Luis (#2498624)
Direi non ama lo spettacolo
Io penso che giochi bene nelle manifestazioni a squadre non perché è responsabilizzato ma esattamente per il contrario. Divide la responsabilità è questo lo rasserena. Infatti gioca bene contro i grandi perché la sconfitta con loro è più che probabile quindi ha poco da perdere
Se mette la testa a posto…
Chi critica Nick non ama il tennis.