Incendi in Australia: Novak Djokovic e gli Australian Open “Cancellarlo rimane l’opzione estrema, ma se c’è in gioco la salute dei giocatori penso che si debba considerarla”
Novak Djokovic parla degli incendi che stanno mettendo l’Australia in enorme dificoltà.
Oltre 200 incendi stanno devastando il territorio e le conseguenze si avvertono anche a Auckland, dove il cielo si è colorato di giallo, e a Melbourne, sede del primo Slam dell’anno.
“Viste le condizioni estreme, non possiamo non pensare a questa possibilità di rinviare l’Australian Open. Penso che gli organizzatori cercheranno di fare di tutto per non rinviare l’inizio del torneo. Cancellarlo rimane l’opzione estrema, ma se c’è in gioco la salute dei giocatori penso che si debba considerarla”.
“Stanno monitorando la situazione giorno dopo giorno. Speriamo che riescano a spegnere gli incendi. Se però dovessero continuare, e la qualità dell’aria dovesse peggiorare qui a Sydney e a Melbourne penso che bisognerà qualche nuova regola. Chiaramente non è facile, l’Australian Open inizia in una certa data e vanno considerati tanti aspetti. Ma prima di tutto bisogna evitare pericoli per la salute, per tutti”.
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…come si fa a dire “detesto Djokovic come giocatore…”, sicuramente il miglior giocatore al mondo o almeno uno dei migliori : il tempo gli darà ragione. Oltretutto un giocatore leale, generoso e disponibile…
Le solite critiche preconcette a Djokovic. Ha parlato da rappresentante dei giocatori, e ha detto ciò che andava detto in tale veste. Per quanto riguarda la situazione in generale, penso che anche lui sia scosso e dispiaciuto
Ma per caso ha detto “mi interessa solo la salute dei giocatori! Per il resto chissenefrega! Gli australiani possono benissimo bruciare tutti, tanto a me non importa”?
No! Semplicemente gli hanno fatto una domanda sulla possibilità di annullare o spostare di data gli AO a causa degli incendi e lui ha espresso il suo parere affermando giustamente che se l’aria fosse troppo inquinata dal fumo i giocatori avrebbero problemi di respirazione.
Alcuni di voi volete la polemica ad ogni costo.
Avesse detto “non mi interessano gli AO, l’importante è spegnere gli incendi” qualcuno avrebbe obiettato “facile per lui dirlo! Ma quelle persone che lavorano per gli AO e si ritroveranno senza lavoro? Chi porterà i soldi alle loro famiglie?”
Se avesse detto “bisogna solo pensare a spegnere il fuoco e salvare le persone” qualcuno avrebbe detto “e gli animali??“
Avesse detto ” qui conta solo spegnere il fuoco e salvare tutti gli esseri viventi”, qualcuno avrebbe risposto “ma perché se la prende con il fuoco? Solo perché il fuoco non sa rispindere!!”
Quello che sta succedendo in Australia è un vero dramma (come ciò che succede in Amazzonia), ma esprimere preoccupazione per la salute dei giocatori (preoccupazione espressa da un loro rappresentante) non significa fregarsene del resto del priblema; ha solo risposto ad una precisa domanda.
Ps: detesto Djokovic come giocatore e non mi risulta neppure simpatico, però non mi piace si critichi una persona a prescindere.
Una volta il mio Slam preferito era Wimbledon.
Da alcuni anni invece, il mio preferito è diventato l’Australian Open di Melbourne.
Sarà il fascino di una terra lontana che ho sempre sognato (la mia famiglia doveva trasferirsi lì quando ero bambino, poi non si fece), sarà che questo Torneo si gioca in un periodo dell’anno in cui le giornate si allungano e ricrescono in me entusiasmo ed ottimismo, sarà l’organizzazione perfetta o più banalmente il colore meraviglioso dei campi da gioco… O forse l’interruzione del digiuno che tennisticamente parlando per me comincia all’indomani dello Slam newyorkese…
Fatto sta che se non si giocasse sarei molto triste. Spero quindi che le piogge facciano capolino con insistenza e che questi incendi furiosi vengano sedati.
Forza Australia!
È vero.
Però c’è da dire che gli spettatori stanno fermi mentre i giocatori corrono per 4/5 ore sotto il sole e respirano un aria con una concentrazione di anidride carbonica altissima. Quindi quella di Djokovic è una considerazione giusta, in nome dello spettacolo e del business non bisognere mettere a rischio la salute di nessuno.
Poi è evidente che il problema non sono gli Australian Open ma la situazione drammatica che coinvolge tutti.
A livello atp
Soliti commenti… Primo Djokovic è rappresentante dei giocatori a livello alto quindi è normale che pensi a loro in prima persona. Secondo, non è che quando ci saranno gli Australian Open si rischia che i campi vadano a fuoco, è l’aria che inevitabilmente diventa tossica, anche a distanza di settimane. Ma se il pubblico può anche andare a vedere una partita con una mascherina, un giocatore che gioca per due settimane, sotto sforzo fisico, si assume discreti rischi.
Da giocatore, ha parlato dal suo punto di vista, va sempre criticato per forza? Davvero pensate che non gliene freghi nulla della situazione degli abitanti?
@ flx (#2490198)
Lui è un giocatore e commenta quello che gli riguarda non fa il politico ne la
Guardia forestale ne altro mi sembra ovvio che parli di ciò che gli compete
Le condizioni meteo in Australia parlano di piogge sulle zone incendiate, quindi bisogna essere ottimisti per gli AO
Io di solito non sopporto discorsi del tipo “questi si lamentano, ma gli operai a 1000 euro al mese”, perché non sopporto il benaltrismo. In questo caso, però, se questa è la dichiarazione completa e non un estratto (perché magari aveva parlato per mezz’ora da altri punti di vista), davvero è ridicola. Siamo di fronte a un disastro naturale e umano, e la preoccupazione è la qualità dell’aria per i giocatori, o il rinvio degli Australian Open? Ecco, non ci siamo.
@ flx (#2490198)
Money
La salute dei giocatori ? Bravo slavo…….
Primi turni altrove e fasi finali (dai quarti?) indoor con filtri antifumo nella normale sede!
Condivido. Io ho mia sorella che vive in Australia. La situazione è INQUIETANTE. Le priorità in questo momento sono altre. Il resto passa in secondo piano
La salute altrui, non te ne frega nulla?
ma chi se ne frega degli AO, penso che gli Australiani abbiano ben altri problemi e forse sarebbe bene che tornassimo con i piedi per terra, sono morte e stanno morendo tante persone, tantissime altre hanno perso la casa, con tutta onestà, dei poveri giocatori che possono tossire per il fumo a me fa solo ridere, perchè a Pechino allora……eppure vanno a giocare senza che nessuno si preoccupi della salute…..ripeto torniamo sulla terra.
Giocare indoor potrebbe essere una soluzione
Bravissimo, stavo per scriverlo io..
Uno dovrebbe prima pensare alla salute dei residenti, del pubblico, delle persone normali non dei giocatori che sono miliardari pigliano il primo jet e se ne vanno
la situazione deve migliorare altrimenti cancellazione ao sarà ultimo dei probiemi….
Sono d’accordo con Djokovic, che la cancellazione potrebbe essere l’ultima e estrema eventualità, mancano ancora 10 giorni e tutto può succedere. Però non bisogna nemmeno escluderla dato che da quel che vedo da google maps c’è una grande zona verde che circonda Melbourne.
In caso di inagibilità, potrebbero trasformare lo slam in una ATP Cup, dividendo i giocatori per quarto di tabellone e facendoli giocare a Perth, Adelaide, Brisbane e Auckland la prima settimana per poi convergere sulla sede migliore quando verrebbe smaltita la maggior parte degli incontri, con trasferimento nel weekend.
Fra le 4 citate io punterei su Brisbane che mi pare la sede migliore come clima e strutture collaudate per ospitare uno slam.Manterrei la dicitura Australian Open anche se sarebbe per 1/8 neozelandese ( Oceanian Open non mi piace).
Ma mi auguro che siano tutti discorsi teorici, e che gli incendi non si estendano fino a Melbourne.
Ha ragione. Da considerare poi che il torneo inizia la settimana prima con le quali.
Se non ci sono le condizioni di sicurezza nelle quali automaticamente il torneo nn può avere inizio.
Spostarlo è un opzione concreta
La situazione in Australia è drammatica e come giustamente dice Nole anche i giocatori rischiano la loro salute(già spesso agli ao le condizioni climatiche sono pessime figuriamoci quest’anno) tuttavia però stiamo parlando di uno slam che non è facilmente spostabile come il challenger di Canberra… troppi interessi economici, televisivi e organizzativi. Non sarà facile prendere una decisione in merito…