Massimo Calvelli potrebbe essere il nuovo CEO dell’ATP
22/11/2019 08:24 
27 commenti
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Italia sempre più centrale nel mondo del tennis, sia a livello sportivo che manageriale. Dopo l’organizzazione delle NextGen Finals dal 2017, lo scorso aprile è arrivata la clamorosa aggiudicazione delle ATP Finals a Torino dal 2021. Poche settimane fa Andrea Gaudenzi è stato scelto come nuovo Presidente dell’ATP, un mandato che inizierà il prossimo 1/1/2020. Ieri la stampa britannica ha diffuso un’altra notizia rilevante sulla governance del tennis di vertice, che ci vede ancora protagonisti. Secondo il collega Simon Briggs del “Telegraph”, Massimo Calvelli sarà nominato prossimo CEO dell’ATP (ossia amministratore delegato), con Gaudenzi che dovrebbe quindi ricoprire solo il ruolo di Presidente.
Massimo Calvelli è un 45enne manager fiorentino (nato a Montevarchi), da anni residente a Londra e buon amico di Gaudenzi, con importanti esperienze in aziende che si occupano di tennis: prima il produttore di racchette ed accessori Wilson, quindi dal 2014 in Nike col ruolo di marketing manager. Uno abituato a negoziare e perfezionare contratti con gente come Nadal e Serena Williams, un ruolo di spicco insomma.
Calvelli vanta una discreta carriera tennistica a livello junior: qualcuno lo ricorderà come finalista dell’Avvenire a Milano nel 1990. Tentò la scalata nel tennis Pro, dai primi ITF nel 1991 fino al 1997, l’anno del ritiro, toccando un best ranking al n. 255 nel corso del 1995. Ha vinto alcuni tornei Satellite, sconfiggendo tra gli altri Santopadre, Navarra, Lapentti, Spadea, ma ha avuto molto più successo come manager.
Se la voce sarà confermata, per la prima volta l’ATP avrà due persone distinte a ricoprire i ruoli di Presidente e Amministratore Delegato. Finora infatti le due figure dirigenziali sono sempre state fuse in un unico soggetto, come l’attuale e dimissionario Chris Kermode, costretto a lasciare l’incarico per la sfiducia del player council; una “ribellione” che covava da tempo, pare guidata da Novak Djokovic, insoddisfatto per come il capo dell’ATP abbia privilegiato nel suo mandato gli interessi dei tornei a discapito di quelli dei giocatori.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Amministratore delegato ATP, ATP, ATP CEO, Italiani, Marco Mazzoni, Massimo Calvelli, Politica tennistica
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È la sostanza quella che conta…nessuno vuol togliere a san marino e alle sue banche l’indipendenza, ma sul piano tennistico è un torneo da considerarsi italiano…le wc venivano assegnate agli italiani, non ai scozzesi! 🙂
Hai citato pure Nizza, che chiaramente non c’entra niente con quello che intendevo…
Per il trentennale dell’abbattimento del Muro stendiamo una rete da tennis e torneremo centrali nel Patto Atlantico!
E poi… vogliamo entrare tutti gratis, capito?
La federazione Francese è fra le più ricche a livello mondiale. Dopo USA e GB ,ovviamente.
Può bastare come spiegazione?
Effettivamente Calvelli fece credo finale all’Avvenire. Comunque effettivamente sarebbe interessante capire perché stiamo diventando, improvvisamente, così potenti.
Un altro. San Marino Italia ?
Allora c’erano anche Monte-Carlo e Nizza, se vogliamo dirla tutta !
Ed infatti il Principato di Monaco non è la Francia … è come dire che i tennisti che scelgono la residenza a San Marino capiscono che l’Italia è bella ! Cosa c’entra ?
Se fossimo come gli spagnoli adesso organizzeremmo le ATP Finals con Berrettini che gioca tutte le partite dentro il palazzetto ed i suoi avversari li facciamo giocare sul Monviso sotto la neve … ma noi siamo italiani ed addirittura avvantaggiamo gli stranieri, ovvio !
Un ragazzo che lo conosceva ai tempi della scuola mi ha raccontato che a quelli che gli suggerivano di lasciare la scuola per concentrarsi sul tennis, calvelli rispondeva citando Muster, che ai tempi si era appena infortunato. Se fosse vero sarebbe segno di intelligenza e maturita fuori dal comune.
Non sono sorpreso che Massimo Calvelli sia diventato un manager di successo. Nonostante una discreta carriera come tennista, è sempre riuscito meglio negli studi che nello sport. Mi auguro che in futuro possano esserci persone come lui e Gaudenzi anche ai vertici della FIT. Non voglio sminuire i meriti di Binaghi che sono indubbi, nonostante alcune cose da rivedere, ma la FIT per continuare ad evolversi, ritengo che avrà bisogno in futuro di ottimi manager e dirigenti che si alternino. Avere sempre uno stesso presidente per decadi è un limite.
Esatto, l’atp ha scelto Gaudenzi, scelta che, a giudicare dalle sue prime dichiarazioni sui corti, temo possa rivelarsi errata… poi è normale che Gaudenzi si circondi di gente di sua fiducia.
Nessuno vieta di organizzare tornei in italia… basta comprare i diritti da un’altro torneo o essere scelti nei casi, molto rari, di inserimento in calendario di un nuovo torneo.
E chiunque ci sia al comando dell’atp, i tornei non torneranno da soli se nessuno mette i soldi…
cari ragazzi..
non dimentichiamoci che siamo il paese di machiavelli.. artisti nella politica e nella gestione del potere.
Ah!, ah! come al solito c’è gente che commenta senza capire, come se l’Atp avesse scelto due italiani… Invece ha semplicemente scelto Gaudenzi, poi, se questi non si sente in grado di fare (oppure ha altri “motivi” per non fare) il CEO , chiaramente avrà l’incarico una persona di sua fiducia…
@Mario dico invece: W la France, W la grandeur! Guai a chi la tocca! Anche Berrettini l’ha capito, scegliendo la residenza monegasca…
@ Mario (#2480190)
Sono d’accordo al 101%!!!
Almeno un paio di 250 in Italia da subito…e pure un 500!!!
Siamo un paese fondamentale oggi nello scacchiere del tennis mondiale!!!
Correva l’anno 1993, in Italia avevamo 8 tornei ATP:
08-feb Milano Sintetico indoor
10-mag Roma Terra battuta
17-mag Bologna Terra battuta
07-giu Firenze Terra battuta
14-giu Genova Terra battuta
09-ago San Marino Terra battuta
27-set Palermo Terra battuta
01-ott Bolzano Sintetico indoor
Il fatto di avere solo ROma, non sta più ne in celo ne in terra…ROma + 2 250 sarebbe il giusto per il nostro movimento.
Non parlo di 8, ma 3 torni a questo punto ce li meriteremmo 🙂
Ricordo Calvelli giovane cm un buon giocatore in giro x la Toscana
Un’altra cosa. Non sta né in cielo né in terra che la francia abbia:
1 slam
1 1000
1 mezzo 1000 ( montecarlo é a tutti gli effetti per metá francese )
E circa 5/6 250…
Credo sia arrivato il momento di limitare i francesi che non possono avere tutte queste date…
Parigi-bercy deve essere retrocesso a 500
E un paio di date che hanno loro devono passare a noi.
Il 250 a Monza e un 250 a Firenze o Napoli…
Questo potere peró adesso si deve tradurre nei fatti concreti. Non deve piu esistere che Monza pur avendo i mezzi per organizzare un 500 esca con le ossa rotte dallo scontro con majorca
Forse perchè abbiamo due campioni tra i primi 15 del ranking e alcuni tra i migliori giovani che promettono di esserlo entro pochi anni…?
@ Guido (#2480162)
Perche se lo conosci bene non scrivi anche che e’ da sempre in Nike e Wilson un uomo di Federer? Non e’ un difetto, beninteso, ma e’ così. Quando Roger vestiva Nike lo ha voluto alla Nike, poi alla Wilson…
è un mio coetaneo e conterraneo. Ragazzo molto sveglio, nel senso buono del termine. Non mi sorprende che abbia fatto un’eccellente carriera manageriale.
Calvelli era un giocatore Ed un ragazzo molto intelligente e infatti nella vita è riuscito. Per il tennis non aveva un gran talento ma da giovane era comunque uno di quelli su cui la federazione Puntava molto.
Me lo ricordo giocava da fondo tirava un po piano lineare geometrico ed infatti…
Sinceramente mi stavo ponendo la stessa domanda anch’io, manca solo che l’ATP cambi bandiera passando al tricolore italico!!!
Poi oh, meglio così, speriamo di avere più tornei ATP a disposizione invece di essere ROMAcentrici, ma sicuramente questa cosa fa bene al movimento in generale.
Già…strana davvero questa scalata, comunque meglio così.
Calvelli in effetti me lo ricordavo, sono quei nomi tipo Pistilli…
Sarebbe interessante capire perchè l’Italia, che fino a un paio d’anni fa non contava una cippa nel mondo del tennis, improvvisamente è diventata così potente, anche dal punto di vista politico.