ATP Finals 2019: Novak Djokovic vince facile contro Matteo Berrettini
Nessun problema all’esordio nelle ATP Finals per Novak Djokovic (ATP 2), impegnato contro il nostro Matteo Berrettini (8).
Il serbo, dopo aver chiuso il primo set in 28′, si è aggiudicato il match imponendosi con un netto 6-2 6-1. Dopo una prima fase di studio, Nole ha cominciato a pigiare sull’acceleratore a partire dal break del 6o game, conquistando la bellezza di otto giochi consecutivi tra il primo e il secondo set. Dopo 1h04′ di confronto alla O2 Arena, il balcanico ha poi chiuso sul proprio servizio al primo match point disponibile.
“ancora” !
La frase riportata in enunciato mi sembra corretta e realista.
Con i migliori, il Nostro si “scioglie”…
Dubbi ?
Speriamo meglio per il futuro, ma finora…
Gli vogliamo concedere il tempo per adattarsi alla sua nuova realtà? L’anno scorso giocava i Challenger contro il sig. Nessuno e nel giro di 5/6 mesi si ritrova a giocare le Atp Finals con un girone di ferro. Sappiamo che è molto emotivo quindi avrà bisogno di tempo per metabolizzare tutto.
Tra 2 anni se continuerà ad avere questo rendimento e sarà sempre bloccato giocando con i “grandi del tennis” allora potremo anche parlare di mancanze a livello caratteriale.
Ricordo che non siamo tutti uguali (per fortuna!) guardiamo Sinner per esempio, timore zero è carattere!
Sinner avrebbe vinto
Ogni tanto ho l’imporessione di essere caduto anch’io in un fuorviante abbaglio collettivo. Mi spiego. Spesso, ascoltando diverse dichiarazioni del caro Matteo e del suo staff, è come se dovessi unirmi alla loro gioia e grande soddisfazione per il solo fatto di essere arrivati a Londra, nel paradiso dei beati Roger, Rafa e Novak. Anche il tragico dopo partita domenicale, presagito ahimé dal comodo smash rovinato a rete e via seguendo, avrebbe dovuto ugualmente venir digerito con quella solita tisana del “intanto siam qui, una stagione fantastica” etc.
Ma secondo voi, un sostenitore, un appassiobato, un amante dell’agonismo tennistico si può accontentare di un selfie tra le ondine del Tamigi? E di questo mantra da rassegnato perdente prima ancora di tastare il campo?
A me, francanente, importa principalmente che il mio campione vinca, e che quell'”anche se perdo” sia cancellato dal vocabolario labiale e mentale! Se poi succede, sappiamo di non essere a un future, con tutto il rispetto.
Forza Matteo, e scusa il terra a terra, ma davanti ai beati tira fuori i santissimi!