Matteo Berrettini andrà alla caccia della prima vittoria alle Finals di un giocatore italiano
Matteo Berrettini è il terzo italiano ad approdare alle ATP FINALS MASTER di fine anno.
Bilancio, sei partite, nessuna vittoria. Dai Matteo, ora tocca a te!!!
1975 (Stoccolma): ADRIANO PANATTA
Manuel Orantes (Spa)-Panatta 6-4 7-6
Arthur Ashe (Usa)-Panatta 7-6 6-3
Ilie Nastase (Rom)-Panatta 7-6 3-6 6-0
Bilancio: 0 vittorie, 3 sconfitte
1978 (New York): CORRADO BARAZZUTTI
Eddie Dibbs (Usa)-Barazzutti 6-4 6-4
Brian Gottfried (Usa)-Barazzutti 7-6 6-4
Raul Ramirez (Mex)-Barazzutti 3-6 6-3 6-4
Bilancio: 0 vittorie, 3 sconfitte
2019 (Londra): MATTEO BERRETTINI
Un Grazie a Gianni
TAG: Matteo Berrettini
Ok.
Bel ragionamento.
Andiamo tutti a vivere in un paese estero.
Ognuno puó liberamente scegliere di diventare cittadino monegasco, basco, francese…
Peró non pretenda il tifo dei cittadini italiani.
Lo tiferanno giustamente i monegaschi, i baschi, i francesi…
Merci saint Denis!
Qua c’è qualcuno
Forza Matteo sarà durissima ma almeno una te la meriti.
Per completezza anche Raffaella Reggi nel 1987 e Silvia Farina nel 2002 andarono al master (Virginia Slim Championships ai tempi di Reggi) La Reggi vinse per ritiro con la Mandlikova e poi perse dalla Hanika. La Farina perse subito da Capriati.
Ma da dove ti escono certe boiate? Questo è il testo del post di Scanzi, grande tifoso di Berrettini oltretutto:
ANNUNCIAZIONE ANNUNCIAZIONE!!!
(Berrettini andrà al Masters!)
Ha funzionato! La gufata di stamani a Monfils, durante la quale avevo cercato di sfruttare ogni potere divinatorio e cassandrico per assecondare il trionfo del Mirabile, ha funzionato! Denis Shapovalov, espressione aliena di eleganza totale, ha alfine divelto, incenerito, traumatizzato e sommamente redento l’esecrabile e per sempre imperdonabile rapper mancato Monfils. 6/2 6/2, il Bene che trionfa sul Male, il piccolo Nureyev che sboccia.
Ma vi è di più: Matthew Berrettini, e lo chiamo così perché a chiamarsi oggi in Italia Matteo e avere talento si fa fatica, andrà alle ATP Finals come otto al mondo. In Italia non accadeva da 41 anni (Barazzutti). È uno dei giorni più belli nella storia del tennis italiano. E per uno come me, che ama da sempre e per sempre questo sport, scende pure una lacrimuccia. Vi è lode, vi è grazia, vi è letizia. Vi è vita. Preghiamo.
Link
https://www.facebook.com/226105204072482/posts/3096544917028482/
Guarda che Thiem lo ha battuto a Shanghai e Zverev a Roma. In due master 1000 e non in un 250. Quanto siete ignoranti. Ma almeno andate a controllare prima di scrivere boiate.
@ ilpallettaro (#2465940)
Tu non capisci proprio niente
Tutto giusto quello che dici ma devi considerare che Matteo non ha certo la velocità di piedi di Fognini e Federer, è già tanto, visti i piedoni e la relativamente scarsa reattività delle gambe, quello che fa con il drittone inside-out: è “costretto” e lo sara sempre a giocare un buon numero di rovesci. Credo che oltre ad un uso attento e tattico dello slice dovrebbe cercare di trovare un buon rovescio piatto lungolinea che anche se non vincente gli consenta di cambiare diagonale di palleggio spostandola su quella di dritto, appena possibile dove è di molto superiore, oggi se lo chiudono nell’angolo sinistro fa veramente ancora molta fatica ma è costretto ad accettare di scambiare con il rovescio.
In fase di risposta non saprei quanto possa migliorare, se i riflessi non li hai, li puoi migliorare relativamente (Sinner rispetto a lui è un mostro). Deve rispondere di incontro e cercare di tenere la palla lunga.
Per il servizio dovrebbe cercare di più la botta piatta centrale, come fanno tutti i grandi servitori del tour, da Isner a Opelka o FAA, questa è la traettoria da cercare quando il punto scotta e devi andare sul sicuro (certo se non è la trecentesiam volta che lo metti lì e il tuo avversario non inizia a risponderti). Matteo nonostante il servizione sembra a volte che lo usi alla terraiola cercando angoli esterni per chiudere con il colpo successivo, puoi viste le velocità che sa imprimere alla palla spesso fa punto diretto, ma corre comunque il rischio di aprire il campo agli angoli in risposta (come visto contro Thiem e Tsonga), senza considerare il minor tempo di reazione dell’avversario in caso di servizio al centro.
I margini per migliorare ci sono ed è già 8 del mondo, davvero ci possono essere prospettive incredibili per il futuro!
@ jerrydrake (#2465922)
Schiavone vinse una partita con la Dementieva nel 2010, Errani vinse con Stosur nel 2012 e con la Jankovic nel 2013, Pennetta vinse con la Radwanska (arrivò a un set dalle semi, perdendo però in 2 con la Sharapova) nel 2015.
Secondo il mio personale taccuino, era dal lontano 1978 che non si verificava un evento del genere, ossia un rappresentate del tennis italiano qualificato di diritto alle ATP Finals, quello che anticamente veniva denominato ” Master ATP “.
Nonostante questo pur felice evento, partiamo però non certo con il favore dei pronostici. Questo nostro giovane giocatore, oggi considerato tale, quando comunque 30 anni fa sarebbe stato a pochi anni dall’ultima possibilità di un trionfo nel Grande Slam, andrà con ogni probabilità solo a fare da comparsa. Nessuna possibilità di svolgere un ruolo da protagonista, in un torneo che lo vede partecipare come ultimo giocatore in classifica presente.
Per il nostro tennis comunque è già qualcosa, dopo anni ed anni di gestioni fallimentari a partire da presidenze sconsiderate incapaci di contrastare uno sport popolare come il calcio che ha stordito le masse di sportivi italiani. In un Paese calciofilo come il nostro, non è nemmeno un caso, se l’attuale crisi del calcio, ha riportato in auge il nostro tennis, proprio come successe negli anni ’70.
Il nostro tennis però ancora non ha trovato il protagonista, il campione che faccia sognare gli appassionati ed il pubblico dei ” curiosi “, tipo quello che abbiamo avuto con Tomba, Pantani, ed altre stelle in altri sport.
A questo punto non ci resta altro che guardare le partite alle ATP finals di questo nostro connazionale, purtroppo incrociando le mai, visto che nonostante abbia raggiunto le prime 10 posizioni del ranking mondiale, rimane ancora purtroppo un protagonista troppo deboluccio, per contrastare i vari Federer, Nadal e Djookovic.
Firmato : GabRINO Tommasino !
Così avrebbe scitto il nostro grande giornalista esperto di tennis.
Il mio PERSONALE giudizio su Rino Tommasi.
Grande personalità in TV. A livello di telecronache tennistiche, in assoluto un fuori classe. Cambiava da solo una partita. Diventava molto più spettacolare solo per via della telecronaca.
Aggiungiamoci il simpaticissimo Gianni Clerici, e vedere le partite era come andare sulle tribune con due amici mattacchioni che ti dicevano tutto su quello che stava succedendo, ma non solo … anche su quello che era già accaduto in passato ( statistiche ).
I punti deboli ?
Purtroppo troppo attaccato al concetto di Grande Tennis e di top 10, Grande Slam etc. etc. E’ vero, non aveva nessun torto, ma il tennis è divertente e spettacolare anche fuori dai primi 10 del mondo, anche a livello challenger troviamo spesso partite spettacolarissime con giocatori che esprimo tennis di grande livello.
Solo per ricordare una partita : la finale del Challenger di Biella tra Volandri ed Acasuso, ma anche dei match thriller al challenger di Manerbio tra Di Mauro e Martin Vassallo Arguello, o con in campo Diego Moyano che aveva finito tutti gli indumenti e ne aveva lasciati stesi ad asciugare parecchi .. strasudato !
A livello di commenti ed interventi giornalisti pagava di troppa ripetività. Lo stesso concetto ripetuto più volte per vari giorni.
Qualche volta qualche errore approssimativo, come quello di un Francisco Clavet terraiolo e pallettaro ( quando otteneva risultati maggiori sulle superfici veloci ) o la confusione nel considerare ancora il torneo di Portschach giocato ancora a Saint Poelten, cosa già terminata da un sacco di anni.
Ma gli errori sono comunque pochissimi. In genere Tommasi era molto preciso.