Da Firenze Challenger, Copertina

Da Firenze: Kohlschreiber vuole le Olimpiadi e… 500 vittorie nel tour

26/09/2019 21:25 2 commenti
Philipp Kohlschreiber - Foto Francesco Peluso
Philipp Kohlschreiber - Foto Francesco Peluso

Nonostante abbia quasi 36 anni, Philipp Kohlschreiber ha fissato gli ultimi obiettivi di una grande carriera: giocare Tokyo 2020 e raggiungere le 500 vittorie nel circuito ATP. Archiviati i problemi alla schiena, si sta ritrovando a Firenze. Batte in rimonta un ottimo Giannessi e ringrazia il pubblico: “Numerosi e corretti”. Brutta giornata per l’Italia, rimane il solo Brancaccio. Che sfiderà proprio “Kohli”.

Ci ha provato fino alla fine, Alessandro Giannessi, a portare a casa una vittoria di prestigio. Contro Philipp Kohlschreiber ha avuto moltissime chance, ma non è stato cinico al momento di sfruttarle. Si spiega soprattutto così il 4-6 6-4 6-3 che ha spedito il tedesco nei quarti della Firenze Tennis Cup – Trofeo Toscana Aeroporti (46.600€, terra). Lo spezzino sapeva di avere chance e lo ha dimostrato in 2 ore e 20 minuti di partita, però è uscito furioso. Non potrebbe essere altrimenti dopo aver intascato un gran primo set e avuto mille chance nei restanti, soprattutto nel terzo. Avanti di un break nel terzo, si è fatto riprendere e poi – dal 3-2 al 5-2 – ha perso due giochi (uno di ben 18 punti) in cui aveva avuto palla game. Ha combattuto alla grande, mettendo in campo cuore e polmoni, regalando tanti punti giocati al fulmicotone al numerosissimo pubblico del CT Firenze (c’erano almeno 400 spettatori). “Kohli”, tuttavia, ha giocato da campione. Ha alzato il livello nel momento del bisogno, quando la palla “scottava” sul serio. Ha vinto quasi tutti i punti importanti, anche se ha concesso qualche chance di troppo a Giannessi. Nel circuito ATP, certe sbavature non gli sarebbero perdonate. “È stato un match giocato sul filo del rasoio, nel primo set sono stato io a perdere tre giochi dopo aver avuto la palla game – ha detto Kohlschreiber – sapevo che sarebbe stato un match equilibrato e che avrei dovuto alzare il mio livello. Nel primo non ho giocato troppo bene, ma poi ho espresso davvero un buon tennis”. Fa impressione vedere un giocatore del suo calibro in un Challenger: soltanto 6 mesi fa batteva Novak Djokovic a Indian Wells e non esce dai top-100 ATP da tredici anni e mezzo.

GLI OBIETTIVI DI “KOHLI”
Non deve essere facile mettersi in gioco nei tornei più piccoli. Quando gli chiediamo dove trova la motivazione, risponde convinto: “Quest’anno ho avuto tanti problemi fisici, soprattutto alla schiena. Raramente ho giocato al 100%, adesso sono felice di essere finalmente a posto sul piano atletico. Il circuito è terribile, perché se perdi tanti match la fiducia scompare. Nei Challeger trovi giocatori molti forti e non è facile emergere. Da qui a fine anno proverò a vincere più partite possibili. Sono molto motivato, credetemi, poi Firenze è davvero un bel torneo”. Lo dice dopo aver percorso in almeno 5 minuti i 30 metri dal Campo Centrale agli spogliatoi, lungo i quali si è prestato a decine di selfie, rispondendo con tanti “grazie” a chi gli faceva i complimenti. “Il torneo di Firenze mi piace molto, c’è una bella atmosfera e il pubblico è stato corretto. Facevano il giusto tifo per il giocatore italiano, ma anche per me. Abbiamo giocato ottimi punti, credo che sia stato bello per noi ma anche per la gente”. Di fronte a un giocatore come Philipp Kohlschreiber, 36 anni tra qualche settimana e quasi mille partite sulle gambe, è inevitabile domandarsi se si sia posto qualche obiettivo per la parte finale della sua carriera. “Certo! – risponde sicuro – prima di tutto vorrei giocare le Olimpiadi di Tokyo l’anno prossimo, inoltre punto ad arrivare a quota 500 vittorie nel circuito ATP, sono molto vicino (attualmente è a quota 465, ndr). Inoltre mi piacerebbe vincere qualche altro torneo ATP, magari in Germania. Come vedete, qualche obiettivo c’è: spero di raggiungerne almeno un paio”. Per mettersi nelle condizioni di riuscirci, la Firenze Tennis Cup sembra il torneo ideale. Per raccogliere punti preziosi, dovrà superare l’ultimo italiano rimasto in gara, il torrese (di Spagna) Raul Brancaccio, autore di una vera e propria maratona. In mattinata aveva superato Pedro Martinez, peraltro partendo ad handicap (mercoledì sera aveva perso il primo set), poi in serata si è ripetuto con Carlos Taberner, molto pericoloso a questi livelli. Davvero un ottimo torneo per un ragazzo silenzioso e lavoratore, proprio come il suo idolo (e mentore) David Ferrer. Dopo l’ace che ha sigillato il 3-6 7-6 6-4 finale, ha fatto il segno della croce prima di salutare l’avversario, che peraltro lo sopravanza di 55 posizioni in classifica (n.232 contro 287). Quello contro Kohlschreiber sarà un match dal grande fascino, il più importante della sua giovane carriera.

TRUNGELLITI VINCE LA MARATONA CON LORENZI
È terminata negli ottavi l’avventura di Paolo Lorenzi. Dopo un match durissimo, durato quasi 3 ore, il senese si è arreso a Marco Trungelliti, che evidentemente conosce la chiave per metterlo in difficoltà. Lo aveva battuto quattro volte in cinque precedenti, si è ripetuto a Firenze mostrando un tennis di grande qualità. Vedendolo giocare, ci si domanda come abbia fatto a non entrare mai tra i top-100 ATP. Lui è consapevole che il problema non è certo il tennis, e lo ha dimostrato nel 6-4 6-7 7-5 che lo ha spinto nei quarti. Il match sembrava chiuso quando “Trunge” aveva brekkato Lorenzi sul 5-5 nel secondo, e l’azzurro aveva cambiato campo senza neanche sedersi. Ma Lorenzi non si arrende mai e lo ha dimostrato ancora una volta. Il match è entrato in bagarre, una battaglia fatta di scambi lunghi e soluzioni pregevoli. L’azzurro ha avuto la sua chance sull’1-1, quando si è trovato 15-40 sul servizio di Trungelliti. Lì l’argentino ha giocato benissimo e ha meritato di restare a galla. Quando il tie-break sembrava ormai scritto, Trungelliti ha trovato il break decisivo, sigillandolo con un fantastico rovescio lungolinea che ha fatto impazzire di gioia la sua famiglia, giunta a Firenze mercoledì. È arrivata anche nonna Lela, diventata famosa lo scorso anno durante il Roland Garros, quando lo ha accompagnato nei 1000 km che gli permisero di firmare come lucky loser e giocare il main draw. “Però lei l’abbiamo lasciata in hotel” ha detto l’argentino con un sorriso grande così. Per raggiungere la semifinale dovrà battere lo spagnolo Mario Vilella Martinez, che si è infilato nella zona di tabellone lasciata libera dal n.2 Martin Klizan.

SOUSA E COPPEJANS SGAMBETTANO L’ITALIA
Per il resto, è stata una giornata decisamente negativa per gli italiani. Detto di Giannessi e Lorenzi, due giocatori si sono ritrovati ad “abbattere” gli azzurri come birilli: Pedro Sousa e Kimmer Coppejans: il portoghese ha superato Enrico Dalla Valle in un match combattutissimo, in cui il ravennate ha un mucchio di rimpianti: ha servito per il primo set ed è stato avanti 2-0 nel terzo prima di arrendersi 7-5 4-6 6-4, mentre nel pomeriggio ha lottato altri tre set (ma meno intensi) per battere Federico Gaio. Da parte sua, il belga ha tenuto a distanza Andrea Pellegrino in mattinata, mentre sotto la luce dei riflettori si è imposto su Stefano Napolitano (che in mattinata aveva sorpreso Salvatore Caruso). C’è rammarico per il biellese, mancato nei momenti importanti: ha avuto ben dieci palle break (tre nell’ultimo game), ma ne ha sfruttate soltanto due. Al contrario, il belga ha sfruttato tutte le quattro chance avute. Le partite si vincono anche così. Nei quarti, Sousa e Coppejans si sfideranno tra loro.

2 commenti

Lo smadonnatore di Taggia (Guest) 27-09-2019 11:25

Coppejans che,vado a memoria, di solito perde sempre quando incontra giocatori italiani,ieri si è vendicato con gli interessi. 🙁

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Cri72 (Guest) 27-09-2019 08:53

Che disastro

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