Open Court: la differenza e il viaggio di Jannik Sinner (di Marco Mazzoni)
135. Non è un numero buttato lì a caso, è il ranking di questa settimana di Jannik Sinner dopo la splendida vittoria nel Challenger di Lexington. Il 17enne azzurro continua a macinare risultati, a crescere in classifica, ma soprattutto a crescere sul piano tecnico, agonistico ed umano. I numeri sono sotto gli occhi di tutti, troppo evidenti per esser ignorati. Dal Challenger di Bergamo una cavalcata impetuosa, fatta di successi (e sconfitte) in torneo, l’esordio vincente gli Internazionali d’Italia, settimane d’allenamento top come quella passata a Monte Carlo col team Shapovalov, assai impressionato dal talento e cultura del lavoro del ragazzo. Se poi un certo Federer, appena scende dall’aereo, chiede proprio di te per tirare le prime palle in allenamento, beh, vuol dire che sei entrato “in the zone”, in quell’area riservata a pochissimi. Quei pochi dotati di talento e della considerazione nell’ambiente top di essere uno di quelli “veri”.
Strepitosa normalità
Ma l’aspetto più interessante di questo tourbillon di eventi ed emozioni è che Jannik non è cambiato di una virgola rispetto a quel ragazzo sereno e pacato che da qualche anno si allena con grande applicazione, consapevole che per scalare l’Everest sportivo è necessario partire da molto lontano, ed affrontare la scalata passo dopo passo. Nessuna corsa disperata, il baratro è lì a fianco a te, col rischio di cadere altissimo. Altissima è la sfida: arrivare al tennis che conta, senza scappatoie, affrontando le problematiche necessarie a capire dove stanno i tuoi limiti e lavorare per migliorarli. Il team che lo supporta è probabilmente il migliore possibile, e lui lo segue ed esegue con disciplina totale. Il loro treno corre veloce, e per ora non sbanda, come dimostra l’ingresso nella top150 prima dei 18 anni.
Numeri da campione
Ieri è girata su twitter una statistica significativa, che andava ad investigare sull’età in cui i giovani più forti del panorama attuale sono entrati nei migliori 150 della classifica. Sinner è al quarto posto, con i suoi 17 anni e 11 mesi. Il più precoce è stato Sasha Zverev, 17 anni e 5 mesi, quindi Coric e Auger Aliassime, anche lui come Jannik. Seguono Shapovalov, Ruud a già 18 anni compiuti e quindi altri nextgen. A parte i numeri assoluti, per quanto significativi, l’aspetto più interessante è che mai nell’era del tennis Open abbiamo avuto un talento così cristallino e precoce. L’ingresso nella top150 ATP è un passo molto importante, perché ti permette di entrare direttamente in diversi tornei e di fare le qualificazioni pressoché ovunque. Oltre i numeri, è assai interessante vedere quanto il tennis di Jannik sia evoluto in pochi mesi di attività internazionale.
Tennis in continua evoluzione
Dal “mitico” Challenger di Bergamo alla vittoria negli States, Sinner ha compiuto passi in avanti enormi, sotto ogni punto di vista. Non c’è un solo aspetto del tuo tennis che sia rimasto fermo, dal servizio alla continuità, profondità e velocità dei colpi da fondo. La posizione in campo è più avanzata, sbaglia di meno e gioca con una intensità superiore, costringendo i rivali ad un pressing ad altissima velocità che ti sfianca e porta all’errore. Per dirla alla Brad Gilbert, Sinner applica lo schema “boa constrictor”, ti porta nella sua ragnatela di scambi rapidi fino a stritolarti, palla dopo palla. Altra cosa che ti stupisce quando lo vedi giocare da bordo campo, è come la palla esca bene dalle sue corde: veloce, pulita, impatto secco con grande timing e soprattutto con un equilibrio MOSTRUOSO anche nelle fasi di scambio in cui non è in controllo. La coordinazione delle gambe e gli appoggi (migliorati già in gioventù grazie allo sci) oggi pagano dividenti a molti zeri. È un’affermazione forte, ma nella mia piccola esperienza tennistica, era dai tempi del sig. Djokovic che non vedevo un giovane con doti simili negli appoggi. Sarà un caso che pure Nole è nato sulle piste da sci? No.
Altro aspetto notevole del Sinner attuale è come migliori settimana dopo settimana. Riesce ad inserire nel suo tennis piccole cose: qualche scherma diverso nello scambio per uscire dal palleggio se il rivale non molla; lavora sugli angoli delle prime di servizio per diventare meno prevedibile (pazzesco come in finale vs. Bolt abbia trovato moltissimi angoli stretti con la prima, senza l’effetto slice ma colpendo pieno!); lavora col polso per trovare l’angolo stretto. Questa penso sia, insieme alla risposta, il settore di gioco in cui deve insistere per crescere. Sinner non avrà mai il cambio di ritmo “alla Fognini”, non è nel suo DNA tennistico. Il suo cambio di ritmo può essere trovare l’angolo stretto, col dritto ma anche col rovescio, grazie a cui spostare improvvisamente l’avversario quando è in comando nello scambio, quindi tagliare il campo ed affondare nell’angolo aperto o con un improvviso contropiede.
Insieme a questo schema, Jannik deve migliorare la qualità e continuità della risposta. A volte perde lunghezza e precisione, e per uno dotato del suo tennis razionale e di pressione, perdere campo o finire in difesa è mortale.
Capacità di apprendimento superiore
Tutto questo dimostra quanto Sinner abbia una capacità di apprendimento incredibile. È davvero “una spugna”, attento e preciso nel capire i problemi, applicarsi per imparare e ripetere in allenamento e quindi in partita, dove davvero si cresce. E il giovane azzurro cresce match dopo match, torneo dopo torneo. Per il resto del 2019 ha una manciata di punti da difendere, la stagione in corso è la sua prima nel mondo pro. L’ingresso nella top100 già quest’anno è molto probabile, anche perché il suo gioco è ideale per il cemento indoor, dove può esaltare le sue doti di spinta e precisione. La speranza è che il suo fisico, ancora acerbo, tenga lo sforzo di una stagione molto intensa, in cui non si è risparmiato ed ha pensato in grande, andando a prendere punti in tornei importanti ed affrontando difficoltà, invece di scegliere altre vie più “comode”. La programmazione ambiziosa è un altro degli aspetti che sottolinea la sua forza: nessuna scappatoia, se vuoi diventare uno di quelli forti, devi aver il carattere per giocare al limite del tuo livello ed apprendere da chi è abituato ad un tennis superiore per intensità.
Un futuro da scrivere giorno per giorno
Jannik Sinner sta entrando nel Grande Tennis per la porta principale. Seguiamo con grande passione – e senza isterismi – la crescita del nostro gioiello. Potrebbe vivere dei momenti di stallo, dei mesi in cui i risultati non arrivano. Niente panico. La traiettoria di crescita non è mai lineare, è una scalata, certi passi sono agili, altri saranno difficili. Personalmente sono molto fiducioso, perché in fondo Sinner è arrivato già ad un livello altissimo a nemmeno 18 anni senza aver fatto “niente di incredibile”, con un tennis ancora acerbo sotto molti punti di vista ma perfetto in quelle che sono le basi su cui costruire futuri vincenti, le fasi grazie a cui fare la differenza. Voglio godermi questo momento come bambino che si trova per la prima volta davanti ad un parco giochi bellissimo, colorato, immenso. Tutto da scoprire. È da una vita che aspetto un possibile campione azzurro. È bellissimo oggi vivere questo viaggio giorno per giorno, come una scoperta, insieme a Jannik.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: analisi tecnica, azzurri, Giocatori Italiani, Giovani Italiani, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, NextGenATP, Open Court, Sinner, talenti azzurri
Per carità, rispetto per le opinioni di tutti.
Ma quest’idea di Italianità e questo concetto di patria mi sembrano ancorate alle teorie di 80 anni fa.
E allora smettiamo di tifare per gli italiani di colore nel calcio, nella pallavolo, nell’atletica, nel basket.
Smettiamo di tifare per gli sportivi Italiani con origini nordafricane, asiatiche, dell’est europeo, per tutti gli atleti degli sport invernali che vengono dal Trentino Alto Adige, e in generale per tutti quegli atleti che non sono radicati in italia da almeno 4 o 5 generazioni o che magari hanno cognomi strani che rimandano a paesi stranieri.
Poco importa quindi che siano Italiani, spesso nati in Italia (come Sinner), che siano fieri di essere Italiani e di rappresentare il nostro paese.
I tratti somatici, il colore dei capelli o il colore della pelle non li rende abbastanza degni del nostro tifo.
Boh … a me sembra allucinante.
@ Stef (#2405481)
hai ragione, è principalmente gergo, la traduzione di “hard courts” in italiano non funziona bene “campi duri” anche se effettivamente sarebbe corretta, campi veloci già u po’ meno
Non a livello agonistico, ma a livello ricreativo però di campi in cemento, o più correttamente in calcestruzzo, tipo meteco (e persino in asfalto con sopra una mano di vernice blu) ne ho visti ancora parecchi in giro e ci ho anche giocato.
Dopo 40 minuti ti scoppiano le ginocchia!
Bell’articolo e interessante disamina. Solo un appunto:
“Cemento indoor” non sepossenti’!!
Cioe’… proprio la parola “cemento” applicata al tennis mi irrita oltremodo.
Ma dove lo vedete tutti sto “cemento”?
Mica stiamo in un cantiere edile.
Indoor si gioca su “hardcourt” fatti di resine sintetiche acriliche.
Ma nemmeno outdoor si usa più il cemento, che al massimo usano in uno degli strati iniziali del campo molti centimetri sotto la superficie di rimbalzo della palla (superficie Che non e’ MAI in cemento, su nessun camp al mondo).
Bravo. Ho visto anch’io quel match e non esito a darti ragione. Ciò corrobora ulteriormente la mia tesi.
Articolo del buon Mazzoni illuminante e competente. Al momento mi preoccupa del ns. ragazzino solo la sua tenuta atletica … sul cemento bisogna andarci cauti e lui stà chiedendo molto al suo fisico e agli arti inferiori… mi piacerebbe sapere cosa ne pensate … per il resto siamo tutti con te Jannik! Volevo chiedervi anche cortesemente se avete qualche delucidazione in più sulla tipologia della superficie rispetto a Lexington! Grazie e buona serata a tutti!
Sinner in risposta è un fuoriclasse… sarà il suo colpo rappresentativo nei prossimi anni… se non lo capisci mi farei 2 domande…
davvero.. almeno uno che ottenga risultati importanti, dopo oltre 40 anni, ce lo meritiamo anche noi italiani.. un premio per la perseveranza! 😀
@ Cogito ergo sum; gli uomini hanno incominciato a filosofare a causa della meraviglia; io so di non sapere; l’uomo è una corda tesa fra la bestia e il superuomo (#2404985)
La risposta di Sinner secondo me è uno dei suoi veri punti di forza. Vero che a Lexington comunque non è stata la nota positiva del suo gioco (forse anche per il fatto che spesse volte non sapeva se giocarla aggressiva o in contenimento e finiva per perdere la misura). Inoltre nelle ultime settimane sul cemento americano ho visto Jannik essere sempre molto molto più aggressivo del solito e ciò ha portato anche a un innalzamento degli errori gratuiti sia durante lo scambio sia già dalla ribattuta. Comunque per vedere la qualità della risposta di Sinner basta rivedere la partita giocata con Balasz sulla terra di Ostrava: avrà tirato almeno dieci risposte lungolinea vincenti (e l’ungherese non serve per nulla male)
1) no, non è il suo obiettivo.
2) si. Perché l’organizzazione ha comunque diritto a una wild card
@ Cogito ergo sum; gli uomini hanno incominciato a filosofare a causa della meraviglia; io so di non sapere; l’uomo è una corda tesa fra la bestia e il superuomo (#2404985)
e behhhh
ma qui parliamo di risposta sul veloce. C’è tutta la differenza del mondo
sono in sintonia con l’articolo
Io ho notato una forte discontinuità solo in queste ultime due settimane, mentre prima, soprattutto a Bergamo e di recente Umago, dove il servizio, a mio dire, ha avuto un andamento molto altalenante (più di queste settimane) in fatto di incisività (pochi aces, ma eravamo su terra, e soprattutto pochissime volte riusciva ad aprirsi bene il gioco, per non parlare dei punti diretti, come invece fatto qui). Ciò che mi aveva colpito era stata proprio la risposta (spero di non sbagliare, ed è solo un esempio, ma il controbreak del secondo set con Sousa è stato ottenuto grazie ad un rovescio lungolinea vincente in ribattuta), che, a differenza del servizio, gli consentiva di prendere una posizione di vantaggio allo scambio (poi sovente non concretizzata). Ricordo grandi risposte anche alle prime di Bedene, che tutto si può dire meno che abbia servito male in quel match. E anche a Bergamo contro Lamasine e Marcora ricordo tante risposte vincenti con annessa frustrazione degli avversari.
Due domande:
– l’obiettivo di Sinner di quest’anno non dovrebbe essere quello di partecipare alle NEXT GEN di diritto come settimo classificato? Quindi senza fare le qualifiche contro gli altri italiani?
– In questo caso avremmo due italiani nelle Next Gen?
Nel mio nickname c’è il sunto di quanto afferma Marco nel suo ultimo passaggio.
Sono, siamo in attesa dai tempi di Panatta di avere un grande campione.
Non è detto che questo accada con Sinner, con qualcun altro o che possa mai accadere, ma è bello quantomeno sperare.
Non mi interessa che entri nei cento entro l’anno.
E’ molto giovane, deve crescere e maturare.
Oltre al talento occorre avere una grande testa per diventare un campione.
E questo lo potremo sapere solo fra qualche anno.
Quindi armiamoci di pazienza e godiamo per quello che ci potrà regalare fino ad allora.
Forza Jannik
Ottima disamina mr Mazzoni.
Nei 250 alla pari, cioe vincendo o perdendo di misura, se la gioca gia’ oggi la grande. Bedene, Johnson, J. e P. Sousa, Vesely, Jarry , Fabbiano…. possono senz’altro confermarlo.
Se ho ben compreso il tuo post,tra le righe,stai suggerendo al nostro giovane tennista di fare ancora tanta gavetta,che è più o meno la stessa ricetta che è in vigore per i tennisti italiani,da 40 anni a questa parte,e che è a mio avviso la ricetta perfetta invece, per tarparne definitivamente le ali.Riguardo alla pazienza che invochi per i tifosi,direi che ne hanno avuta davvero tanta in tutti questi anni,in cui,tra l’altro ci sono stati anni di nulla o quasi,in fatto di risultati davvero importanti del nostro tennis maschile,e direi che ormai è abbondantemente esaurita tutta questa pazienza avuta finora,e sarebbe ora che il sistema Italia sforni finalmente l’agognato campione,perchè davvero,non se ne può davvero più di assistere inermi ai trionfi degli altri.
Wow.Premettendo che penso sia seguito da un equipe ottima e i risultati lo stanno dimostrando mi sembra una programmazione molto ambiziosa, a febbraio esordiva da professionista e praticamente girerà il mondo fino a fine ottobre alzando sempre il tiro.Speriamo che come le dolomiti sia fatto di pietra e ghiaccio, a 18 anni non dev’ essere facile anche se sai che diventerà la tua vita scordarsi casa e affetti.Forza Jannik
Avendo otto risultati utili sotto i 10 punti ( 1-1-2-3-6-6-7-7) per arrivare nei cento gli basta trasformarli in 20/25 punti ,secondo me è fattibile per lui ,comunque passo dopo passo senza fretta!
D’ora in avanti (dal n 135 voglio dire) sarà enormemente dura..progredire nella classifica dal 150 al 90 è forse uno dei pezzi di strada più difficoltosi del ranking tennistico..se giochi i CH sei favorito ma è dura vincere sempre..se giochi gli ATP devi passare dal collo di bottiglia delle QUALI e il MD degli SLAM sono davvero vicini ma ancora tanto lontani..Sinner ha dalla sua per fortuna pochissimi punti da difendere ma per arrivare al 100 del mondo ora gli mancano 150 punti che non sono pochi…è vero gioca super bene ma arrivare in paradiso occorre (quasi in parti uguali) Talento (tanto) Volontà (tanta) ed Esperienza (tanta)..ai tifosi occorrerà invece Pazienza (tanta)
Ciao.
Avevo interpretato come variazione di ritmo l’accelerazione improvvisa. Ieri ne ha fatte alcune impressionanti su palle profonde. Il rallentare e alzare la parabola lo sta iniziando a fare a piccolissime dosi, come lo slice, ma non sarà mai il suo gioco. Palla sempre molto tesa e bassa. Già però ho visto che sta cercando la profondità sempre più spesso. Il bello di seguirlo è vedere come evolve. E noi tifosi non dobbiamo avere la fregola. Non importa se non arriva in top 100 entro fine anno o non entra diretto in Australia. E’ evidente che è solo questione di tempo.
Dopo la tournée americana e quella asiatica, andrà a Londra a far vedere i sorci verdi ai vari Rafa, Roger e…
Driiiin diamine, la sveglia!
Grande Mazzoni! Condivido tutto, anche le virgole… Aggiungo che, a mio avviso, la priorità’ e’ un lavoro specifico che consenta a RitengoJannik di immagazzinare qualche chilo in più’ di muscoli.
Basta terra
Disdetta! E io che speravo di vedermelo a settembre al challenger di Firenze… 😥
E se invece (coi dovuti scongiuri) non dovesse durar molto la sua avventura a New York, ci sarà qualche chance di vederlo al ricco challenger di Genova? Oppure l’idea (giustissima, peraltro) è di abbandonare la terra fino alla prossima primavera?
Come sempre bell’articolo da parte di Mazzoni. Disamina tecnica anche precisa.
Verissimo che Sinner è in costante crescita tecnico-fisico-atletica e ogni settimana fa quel piccolo step in più che va di pari passo con il miglioramento in classifica. E’ altrettanto chiaro che da adesso verrà la parte più difficile, ossia prima di tutto compiere in tempi brevi quel salto tecnico-atletico che lo porterebbe a giocarsela alla pari nei 250 e poi in prospettiva, ce lo auguriamo tutti, nei tornei maggiori.
Ciò che favorevolmente colpisce è la sua adattabilità a ogni superficie: sulla terra chi lo aveva visto giocare, spaesato, contro Garfia o contro Arnaboldi in primavera e poi contro Bedene due settimane fa non poteva non notare il salto di qualità del suo tennis e il suo aver preso confidenza con la superficie ( agli internazionali andava ancora a sprazzi sia pure di alto livello), mentre sul duro conferma, nonostante un fisico ancora adolescenziale(sia FAA che Coric era già più “maturi” di lui dal punto di vista fisico alla sua età), la sua competitività.
Molto rimane da fare sotto tutti i punti di vista per raggiungere il top. Limitandoci agli aspetti tecnici, potenziare i due colpi a rimbalzo, limitando i non forzati, il dritto soprattutto quando ci sono da impattare palle più “scariche” e/o lavorate, crescere ancora in varietà e percentuali con la prima, certo anche con la risposta, che è già buonissima in condizioni di appoggi precari(infatti è ottima la sua capacità di trovare la giusta coordinazione velocemente), mentre paradossalmente qualche unforced di troppo quando c’è da spingere palle più comode, continuare come sta facendo a “sgrezzarsi” sotto rete, per quanto non avrà mai un gioco di volo “naturale” ma potrà conseguirne uno solido, variare quando necessario intensità, soluzioni e rotazioni nello scambio, perchè ci sono anche tennisti che si appoggiano molto bene sul suo tennis pulito, pur senza snaturare la sua principale qualità nello scambio, ossia l’andare in progressione raggiungendo importanti velocità di palla che diventano spesso difficilmente gestibili dall’avversario, ciò che chiaramente gli deriva dal talento, dalla pulizia e dalle scarse rotazioni, ma che non deve diventare da fondo l’unica arma, per quanto ottima, a sua disposizione.
Quando lo vidi giocare per la prima volta a Bergamo in semi, scrissi che si trattava del miglior talento espresso dal tennis italiano da almeno quarant’anni e di conseguenza ci sono le possibilità continuando a progredire per una carriera di vertice.
Comunque Sinner non é solo il numero 1 Under 18
Anche prendendo la classifica Under20 sopra di lui ci sono solo Aliassime ( n21 ) e Kecmanovic ( n57 ).
Sui punti 2, 3 e 4 sono d accordo con te. Sul primo punto, credo che Mazzoni intenda il rallentare gli scambi quando serve, mentre come dici tu lui tende a dare forza comunque allo scambio. Ma comunque non sono così sicuro che non riesca ad arrivare ai cambi di ritmo di Fognini. Sul servizio possiamo già dire che Sinner non è più tanto indietro, addirittura all’ABC, dove invece così sembrava fino ai tornei tra Roma e Budapest. Di braccio è talmente forte che ogni tanto ne abusa sacrificando qualche passetto in più, anche perché, come dice Mazzoni, l equilibrio ereditato dallo sci lo aiuta tanto
Per le prospettive di crescita occore andare cauti: Sinner è così efficace perchè con un fisico relativamente leggero risulta assai mobile ed elastico nonostante sia già alto. Molti muscoli fanno guadagnare in potenza ma probabilmente fanno perdere qualcosa in resistenza e mobilità fine!Dunque un suo appesantimento irrazionale porterebbe si indubbi benefici in potenza ma andrebbe ad inficiare altri aspetti che adesso funzionano molto bene! Non è un caso che Djokovic si mantenga da sempre come un figurino mangiando avocados e Murray si sia infortunato appena è risultato troppo muscoloso!
@ zedarioz (#2404747)
Ciao 🙂 sul dritto dici bene, deve lavorare, ma aver una soluzione imprevedibile da usare nei momenti top potrebbe anche essere funzionale alla sua tattica futura.
Sul cambio di ritmo, non mi trovi d’accordo. Lui colpisce pulito, di ritmo, cercando la massima velocità in progressione; non varia altezza di palla, rotazione e lunghezza o velocità in modo tattico, per spezzare inerzia dello scambio, come invece fa (bene) Fabio.
Buon tennis!
@ cataflic (#2404753)
Ciao 🙂 la risposta, presa singolarmente, non è malvagia, ma non è continua e a volte mi da la sensazione di non sapere se tirarla o contenere per impostare lo scambio. Crescere nella continuità è importante.
@ Dave71 (#2404822)
Interessante, dicci di più…
A mio parere Jannik deve migliorare sulle smorzate(non le gioca praticamente mai) e sugli slice utilizzati raramente anche in difesa
Ho notato un errore ortografico gravissimo
sì esatto, però è durato una stagione e poi ha galleggiato per una vita a livello challenger
Piatti, quando ne ha l’occasione, ricorda volentieri Cristiano Caratti, perché è un caso lampante di un ragazzo al quale nessuno dava credito (FIT in primis) e lui ha portato a vette su hard in quel momento inimmaginabili per il tennis italiano.
Beh qualche punticino facile ,come dite voi, non guasterebbe. Con 2 challenger da 80 (vinti, tocchiamo ferro) la classifica migliorerebbe ancora ed avrebbe più possibilità di giocare 500 e 1000. Anche la bassa strategia vuole la sua parte. Oh No?
Io invece credo ci siano buone possibilità per qualificarsi per le next gen, Tsitsipas non parteciperà e secondo me nemmeno Aliassime quindi l’8° diventa Ymer che sta giusto 100 punti avanti a Sinner, quindi credo che ce la faccia
Sì, ma al di sopra di ogni considerazione tecnica, si leva alto il grido di tutti gli appassionati italici: Jannik, ti amiamo!
P.S. Un piacere personale: smettiamola con questo odioso nomignolo di “peccatore”!
Penso che gli Slam siano solo una conseguenza, non un obiettivo.
@ ivan80223 (#2404777)
Fonte certa?
Bellissimo articolo, complimenti!
Certo il ragazzo cresce e sembra abbastanza rapidamente. Guardandolo giocare non pensi a un 17enne, sembra già abbastanza maturo, centrato; uno che sa già il fatto suo e che, se gli tiri forte, ti tira ancora più forte 😈
The italian sinner boy alla conquista dell’America, come si conviene a un vero italiano, che per secoli fu terra di conquistatori
Comunque,al di là delle sue indubbie qualità tennistiche, non riesco proprio ad entusiasmarmi per sinner.
È italiano sulla carta, ma i suoi tratti somatici, il suo nome,la sua lingua, grossa parte della sua cultura sono tedeschi.
Per me il tifo, quando rivolto ad atleti connazionali, nasce dalla possibilità di immedesimarmi in loro, e dunque di avvicinarmi in modo empatico alle loro vicende.
In Sinner non sento alcunché di diverso di quanto per esempio potrei associate a thiem.
Giusto che sventoli per lui la bandiera italiana, ma questo è un altro discorso
Mah…
Per avere rivalità bisognerebbe avere un livello paragonabile, il che è tutto da vedere.
Al momento abbiamo:
– un ragazzo fenomenale, con un peso di palla adatto ai tornei ATP, che ha già dimostrato di poter competere a livello alto su tutte le superfici e che migliora partita dopo partita;
– due ragazzi ancora più giovani di grande talento e prospettiva, finora senz’altro molto competitivi a livello giovanile, con alti e bassi a livello pro e alcune lacune, sia tecniche, sia caratteriali, sulle quali il trend di miglioramento non è così chiaro.
Farà Istanbul Challenger
Poi San Pietroburgo atp 250
A seguire Chengdu o Zuhai 250 atp
Tokyo 500 atp
Farà Istanbul Challenger
Poi San Pietroburgo atp 250
A seguire Chengdu o Zuhai 250 atp
Tokyo 500 atp
Sono contento di averlo visto a Bergamo dal vivo 5 mesi fa quando era ancora mezzo sconosciuto. Mi sembra davvero un bravo ragazzo
Al di la delle disamine tecniche, sulle quali ognuno ha le sue idee, resta il fatto che concordiamo tutti su un principio: abbiamo un prodigio
Nel articolo si parla molto di età. Vorrei far notare che secondo me, Sinner come aspetto fisico non dimostra 18 anni ma 16. I movimenti sono da adolescente e quindi per il futuro ha una grandissima possibilità di crescita sul piano tecnico. Le indecisioni quando si porta a rete spariranno con la maggiore esperienza. Il servizio dovrà migliorare sopratutto con una percentuale più alta di prime.Quando mette la prima le percentuali di realizzazione del punto sono già ora altissime.
Intervista a Piatti su Sinner oggi sul Corriere dello Sport. Dopo gli us open farà i tornei asiatici.
Come al solito non leggete attentamente gli articoli. Nessuno ha paragonato Sinner a Nole in termini di successi o carriera (sarebbe idiota), è stato fatto notare (e l’ho notato anch’io) che negli apooggi vi è una certa affinità tra il nostro e il Serbo, dovuti al passato sciistici dei due tennisti. E se guardi qualche partita dell’uno e dell’altro (in ispecie da giovane) ti accorgi che Mazzoni non ha tutti i torti. A mio parere, poi, è simile anche il ritmo imposto dai due (e mantenuto) nello scambio da fondo, con la normale differenza che Sinner sbaglia molto di più di Djokovic.
Probabilmente sarò uno dei pochi, ma a me non dispiacerebbe se dopo gli States facesse solo tornei indoor europei, alternando ATP e ricchi challenger francesi ed evitando di andare in Asia per fare altri tornei outdoor…
@ simposio (#2404740)
Ma quale pressione attanaglia Quinzi precisamente?
Bravo MarMazz, e bravo soprattutto il nostro diamante in erba.
Su di lui non ci sono dubbi ormai, tranne gravi infortuni che non auguro a nessuno (neanche à Kyrgios per dire).
Mi piace pensare che dietro Sinner ci siano altri giovani tennisti italiani di grande talento. Che il settore é in crescita insomma e ci regalerà dei fine settimana palpitanti
Ha qualcosa di Berdych, ma si muove meglio. Secondo me però rispetto a Berdych è (ancora) più monocorde: non sembra, ma il ceco ha un buon back. Sulla testa, vabbè, sicuro più di Berdych
Curiosità: ma siamo sicuri che Sinner ci farà emozionare più di Fognini?
Il ligure, nel bene e nel male è imprevedibile, ha un talento che Sinner si sogna, se avesse avuto l’abnegazione del sudtirolese avrebbe in saccoccia minimo 3-4 slam
questo challenger non lo vince ma sarà una esperienza importante andare a fare torneo dopo una vittoria con gli occhi addosso.poi settimana importante di allenamento a cincinnati e speriamo si qualifichi a new york.sarà decisivo autunno per entrare nei 100 e soprattutto per accedere al main draw in australia.credo che se fa la tournee asiatica e gli indoor europei chiudendo con un paio di challenger in italia ce la possa fare tranquillamente
Io continuo a vederci più un Berdych che un Djokovic, ma ho l’impressione che il ragazzo abbia più testa del ceco ed anche un gioco meno monocorde.
Non sono d’accordo con Mazzoni sulla risposta…per me Jannik ha una risposta eccellente..se si confrontano le percentuali di punti fatti al servizio dei suoi avversari dell’ultimo challenger contro gli altri e contro di lui si vede ad occhio come Jannik sia più efficace in risposta.(sarà anche perchè è più bravo complessivamente, ma questa è una componente fondamentale di questa sua bravura)
Panatta a 18 anni era molto forte e giocò bene agli Aus open ma le classifiche atp.non esistevano Ed Anche Barazzutti da under 18 era fortissimo…Parliamo di mezzo secolo fa…
Non sono d’accordo con Mazzoni sull’analisi tecnica:
1 – Non ha il cambio di ritmo alla Fognini?? Ma se una delle sue qualità più incredibili è quella di picchiare alla grande anche su palle senza peso o molto basse…
2 – Quello che gli manca ancora negli scambi è l’uso del lungolinea, soprattutto di dritto. Non si fida ancora tantissimo ad usarlo e spesso finisce con l’insistere troppo sul diagonale fortissimo col rischio o di sbagliare per primo o di subire il lungolinea altrui. E’ solo una questione di fiducia.
3 – Non fa mai la palla corta, ma penso ci arriverà con calma: spesso sbatte l’avversario lontano e cerca di chiudere sempre sfondando quando alcune volte basterebbe smorzare in campo aperto.
4 – Ha uno slice già molto ben fatto e molto basso, anche in questo caso lo usa ancora poco.
5 – Il servizio è proprio all’ABC ed è già efficace anche se poco continuo. Non oso immaginare tra 2/3 anni quando ci avrà lavorato e lo avrà affinato, sarà un’arma devastante per l’1-2, togliergli il servizio diventerà un’impresa.
Incrociamo le dita che resti in salute per allenarsi e giocare con costanza in questi anni di crescita. Se metterà a posto tutti questi tasselli, e le premesse ci sono tutte, ci divertiremo parecchio …..
P.S. Primo anno da professionista e ha già fatto 3 finali challenger su 3 superfici diverse, indoor, terra e cemento outdoor. Questo è un segnale pazzesco.
Oggi c’è una interessante intervista a Piatti sul Corriere dello Sport, tutto bello salvo il punto in cui dice che gli ricorda Caratti …
Ovviamente non si può fare un paragone di questo tipo, ma il giornalista se ne guarda bene: parla di un solo specifico aspetto nel quale gli ricorda Nole.
Secondo me, questo articolo pecca, semmai, un po’ di banalità, per dire il peccato parlando del Peccatore.
più di un decennio fa avevo fantasticato di un Tomba-Rossi che avrebbe potuto riportare il tennis nei media italiani, dando il via ad un potenziale boom, per il quale era già esistente il substrato di appassionati ma mancava il faro.
Anche se è campione italiano di sci e ha i capelli rossi, Jannik Sinner non è ne Alberto Tomba e nemmeno Valentino Rossi, ma vuoi vedere che quando a metà degli anni 2000 avevo pensato a questo Tomba-Vale lui in verità era già nato ed aveva già iniziato a giocare a tennis nei paraggi… 😯 ? Speriamo bene!
dal vivo mi ha impressionato oltre alla sua stabilità in scivolata e recupero la quantità di easy power che riesce a generare nei colpi, senza tanti muscoli sa accelerare la testa della racchetta in modo eccezionale e la palla esce a gran velocità. Roba da pochi eletti, non metto nomi
Tutto verissimo, condivido pienamente il contenuto dell’articolo (eccezion fatta per la forma “strappalike” che va molto di moda ultimamente e mi turba assai).
Avanti tutta Jannik!
Sinner potrebbe anche trascinare con se ( in una sana rivalita ) Musetti e Zeppieri e togliere del tutto la pressione che attanaglia Quinzi
Bell’articolo di Marco Mazzoni.
Tutto condivisibile tranne il paragone con Djokovic.
Il nostro Gianni Sinner sarà sicuramente tra i più forti tennisti umani del circuito.
Ma Nole è di un altro pianeta.
Non è umano.
Non a caso lo chiamano RoboNole.
Clicca qui per visualizzarlo.
Mi stavo preoccupando, già metà mattina e non era ancora uscito l’articolo quotidiano sul Peccatore
Grande Mazz… È proprio così, sarebbe bellissimo per noi riuscire ad avere il tanto atteso ns campionissimo di tennis , ma ovviamente la strada è lunghissima 🙂
Che dite, ce la fa per la Next Gen 2019?
Sì, vero. Soprattutto l’ultima parte, ossia i notevoli margini di miglioramento che ha dal punto di vista tecnico o ovviamente fisico, un po’ di chili di massa muscolare che arriveranno con il completamento dello sviluppo progressivamente nei prossimi due o tre anni.
Se dovesse vincere questo CH arriverebbe intorno alla posizione 116; non è facile vincerlo perché per chiunque è difficile tenere alta la concentrazione per molte settimane e si può sempre incappare nella giornata no.
Comunque grandi progressi, credo che saranno gli ultimi CH che giocherà, dopo gli USA Open solo più ATP