Open Court: The Boodles, affascinante esibizione prima di Wimbledon in un contesto regale (di Marco Mazzoni)
Il count down per l’edizione 2019 di Wimbledon è iniziato. A metterci un po’ di pepe c’ha pensato Rafa Nadal, che non ha gradito il “declassamento” a testa di serie n.3, pur essendo n.2 del ranking, a favore di un Federer forte dei suoi 8 titoli ai Championships e della vittoria n.10 ad Halle. Pure Novak s’è detto contrario a questa libertà d’azione dello Slam londinese, ma tant’è. Fermi sulla propria unicità, i Championships hanno sempre giocatocol seeding. È giusto? Lo era sicuramente qualche anno fa, quando l’erba era quella “vera”. Non sono gradevoli i compromessi, a ‘sto punto meglio aver la forza di stravolgere completamente la classifica in vista delle qualità su erba, anche se ormai pure sui prati si gioca un tennis discretamente “standard”, senza le meravigliose imprese degli attaccanti puri, relegati nelle pagine di storia più che sui courts…
Wimbledon avrà sempre quel fascino retrò, forte della propria storia e leggenda, delle tradizioni brit. In questa ottica, è molta curiosa e non così nota al grande pubblico l’ormai classica anteprima “The Boodles”, esibizione su più giorni che si disputa sui prati di Stoke Park, in un contesto estremamente elegante, al limite dello snob. È possibile vedere i match attraverso uno streaming diretto dal sito ufficiale, non sempre attivo.
Nato nel 2002 come the Boodle and Dunthorne Champions Challenge, ha ospitato in ogni edizione tennisti di primissimo livello. Djokovic è il più assiduo frequentatore, inclusa l’edizione di quest’anno (ieri ha perso un match discretamente spettacolare vs. Shapovalov). Philippoussis, Roddick, Ivanisevic, Agassi, Verdasco, Rusedski, Henman, Murray, Nalbandian, Davydenko, Ferrer e molti altri hanno animato l’evento, che si disputa su campi in erba preparati esattamente come quelli di Wimbledon. Parliamo di esibizioni, quindi il responso del campo può dare solo indicazioni di massima sullo stato di forma dei vari giocatori, più interessati a buoni allenamenti e trovare il feeling con la superficie. Tuttavia l’estrema vicinanza a Wimbledon li spinge a giocare un tennis di discreto livello, pur senza forzare molto sul piano fisico.
È più interessante allora andare raccontare il contesto di dove si svolge questa ricchissima esibizione. Per chi mastica un po’ di inglese, ecco il copia-incolla di un estratto della descrizione della location dal sito ufficiale: “Elegant, tranquil and immaculately kept, the grounds of Stoke Park provide the perfect setting for entertaining friends, colleagues and business associates. The uniquely intimate and relaxed country club, hotel and spa set in 300 acres of fine parkland creates an atmosphere that is relished by spectators and players alike. The facilities are unsurpassed: the grass courts are Wimbledon specification, the hotel is five star, the championship golf course was founded in 1908, the spa is award winning and the fine dining restaurant, Humphry’s, has 3 AA rosettes”. In una parola: esclusivo.
Siamo a circa 1h di auto dal centro di Londra, direzione Windsor, proprio dove ha sede una delle più prestigiose residenze della Regina. Non a caso tutto è “regale”, chic, elegante, assolutamente British. Arrivare a Stoke Park in auto è un’esperienza molto pittoresca: si esce dalla megalopoli Londra entrando nella campagna più pura. L’occhio si perde in distese verdi incredibili, prati così curati che paiono tagliati a mano, con la cura di un mastro giardiniere… Qua e là spuntano degli alberi maestosi, secolari, a rendere il paesaggio realmente fiabesco, come nelle migliori serie tv fantasy. L’ingresso a Stoke Park è spettacolare, un country club super esclusivo. Una struttura bianca, con una cupola enorme in pieno stile vittoriano, si staglia dal verde. É la club house di un ambiente prestigioso. Offre un golf court storico, sette campi da tennis in erba naturale, piscina incantevole, spa, palestra dotata di attrezzature al top, ristorante gourmet e pure alcune camere per chi volesse fermarsi dopo una giornata di assoluto sport & relax. Camere estremamente curate, grandi, in pieno stile inizio ‘900, dove non manca assolutamente niente, circondate da un silenzio prezioso e quiete assoluta. Un posto ideale per una fuga dal lavoro e dalla città, per rilassarsi e rigenerarsi. Proprio in queste stanze alloggiano quasi tutti i giocatori presenti all’esibizione. Tutto è al top, dalla club house allo storico campo da golf con oltre un secolo di storia, tenuto in modo maniacale. L’attenzione al dettaglio è assoluta, niente è fuori posto. Questa meraviglia ha un prezzo “congruo” alla location ed al servizio: prenotare una giornata di golf di domenica può costare anche 2000 euro…! Costi adeguati al servizio ma anche per mantenere il club esclusivo, selezionato, un privilegio per pochissimi.
Qua sono state girate varie scene per due film di 007.
Cosa è The Boodles? È un’esibizione top level: cinque giornate di tennis in preparazione di Wimbledon, animate da alcuni campioni più altri ottimi giocatori, tutti ospiti del club, trattati come membri della famiglia reale, ovviamente con lauti ingaggi… I soci sono entusiasti di veder passeggiare per i vialetti del club Djokovic, Tsitsipas, Shapovalov, Khachanov, Fognini e molti altri. Uno degli aspetti più caratteristici della settimana è il dress code aristocratico dei presenti: gli uomini elegantissimi in versione estiva, abiti spezzati firmati con camicie ricamate assolutamente sartoriali (molte italiane!). Spettacolari i vestiti della signore: un tripudio di colori e fantasie, a mettere in mostra la propria bellezza nelle ultime creazioni degli stilisti più in voga, insieme agli immancabili e bizzarri cappelli dell’estate vip britannica. Questo il pubblico che assiste sugli spalti alle partite, pronto a pagare anche settemila (yes!) euro per un posto in prima fila con il servizio top.
Le tribune sono piccole, molto vicino al campo, e sempre piene. Bello vedere i campioni nel proprio club, ma è assolutamente importante “esserci”, fare presenza, per il club e per il proprio prestigio personale. Gli spettatori assistono agli incontri sorseggiando champagne a gogo oltre al classico pimm’s, tipica bevanda british a base di gin, chinino e un mix di erbe servita in un bicchiere chiamato N°1 Cup. Viene seguito l’incontro? Sì… ma è “uno” degli ingredienti di giornata. Molti degli spettatori approfittano dell’evento per godersi il contesto, intessere relazioni sociali (e molti affari…), stringere e rafforzare amicizie. Si guarda il match, spesso distrattamente, ridendo e scherzando col più classico british humor. Non è raro che il silenzio prima di un servizio sia rotto dal botto di un tappo di una bottiglia di (carissimo) champagne appena aperto… Nessun giocatore tuttavia se la prende, l’atmosfera è rilassata e c’è grande interazione con il pubblico, sia all’interno del club nei momenti relax che durante gli incontri, dove i campioni sono consapevoli di dover dare qualcosa agli spettatori oltre ai loro migliori colpi.
Per i giocatori resta un ottimo avvicinamento a Wimbledon, tutti hanno una serie di match già prestabiliti (senza l’incognita di poter perdere subito) e senza l’assillo e la pressione di dover far risultato. Quindi si possono provare colpi, tattica, allenare in partita contro altri ottimi giocatori qualche aspetto particolare del proprio tennis. I campi sono spettacolari, con condizioni piuttosto simili a quelle di Wimbledon, ed il tutto in contesto paradisiaco. I tennisti sono serviti e riveriti nel vero senso della parola, possono rilassarsi con varie attività (golf), e gustarsi il classico tea time pomeridiano, molto apprezzato con prodotti dolci e salati di qualità. Da non perdere i tradizionali british Scones, una sorta di “mattonella” di pasta rotonda da guarnire con burro e crema, delizia che fa impazzire, tra gli altri, Denis Shapovalov, anche se un po’ pesantucci…
Una giornata a Stoke Park è una sorta di fuga nel verde, per rigenerarsi dallo stress del lavoro nella “City” o per chi può permettersi tale lusso, gustandosi golf e tennis di qualità. È come scappare nel Chianti per un fiorentino, alla ricerca di quiete, buona tavola ed eleganza. A The Boodles non si sente il boato di un aereo, o il trambusto di un’auto, solo il cinguettio lieve degli uccelli, ad incorniciare un contesto bucolico incantevole. La quiete prima della “Tempesta” di Wimbledon…
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: boodles, british, Djokovic, esibizione pre wimbledon, Londra, Marco Mazzoni, Open Court, Racconti, Shapovalov, storie, The Boodles, viaggi, Wimbledon
Si dice golf course , non golf court mazzoni…
sempre in giro a spese tue ??
beato te.
Per punizione dovrai spiegare a tutti cos’è un logaritmo, con parole tue e senza copiare!!!
Insultare? Ho solo scritto di non commentare se non si è a conoscenza. Ritengo che sia più grave soffermarsi su logaritmo-algoritmo in un commento che in principio riguardava il giudizio di Mazzoni che, e secondo me giustamente, definisce una libertà d’azione questo sistema utilizzato per stilare il tabellone.
Gravissima? Insultare? Ma chi, cosa, quando?
@ Peppesindo (#2371524)
Non è certo una colpa non sapere cosa è un logaritmo, specie se non si ha avuto la fortuna di poter studiare, ma è invece colpa gravissima insultare (“se non sapete niente non commentate”) chi con ironia e comprensione ha cercato di correggerti.
@ Peppesindo (#2371524)
Ok, non c’è problema. Magari prima di rispondere in tono piccato ad un commento ironico, controlla di non aver scritto tu delle fesserie…
Mea culpa… Continuavo a scrivere logaritmo intendendo algoritmo, mi sembra alquanto impossibile fare un logaritmo per stilare delle classifiche.
Un sistema “algoritmico” casomai… che poi non è altro che algebra elementarissima: tot (punti classifica di lunedì scorso) + tot (punti erba nei 12 mesi precedenti) + tot (tre quarti punti erba miglior risultato ulteriori 12 mesi) = tot (ranking per Wimbledon)
Ma tu sai che cos’è un logaritmo invece???????????
@ Peppesindo (#2371170)
Algoritmo magari? Tanto per capirci. Utilizzate termini che conoscete, per favore
Oh bella, logaritmo in base e o in base 10?
Viene usato un sistema logaritmico per stilare questo particolare ranking, non commentate se non siete a conoscenza, grazie.
Un’atmosfera lontana dalla realtà. Chic, snob, noia.
questo articolo mi crea disagio, speriamo che questo mondo scomparirà.
@ Peppesindo (#2371035)
È fuorviante chiunque non sia informato penserebbe che l’organizzazione scelga in modo arbitrario, mentre invece viene stesa una classifica che possa rispecchiare un filo meglio i reali valori sui campi in erba. Io stesso pensavo fosse arbitro, se i giornalisti evitassero di essere ambigui o fuorvianti sarebbe più facile informarsi.
Addirittura un “logaritmo”… Un’integrale? Una derivata? Un attrattore strano?
Inutile Nadal e il Djoker nn impareranno mai!
È giustissimo definirla una libertà d’azione, stilare un ranking secondo un logaritmo che da più peso ai risultato su erba non è una libertà d’azione del torneo Londinese? Libertà vuol dire agire, pensare e decidere senza costrizioni, dunque se gli altri tornei sono costretti a seguire il ranking atp, a Wimbledon scelgono di essere liberi di compilare i tabellone seguendo un ranking particolare.
“Il count down per l’edizione 2019 di Wimbledon è iniziato. A metterci un po’ di pepe c’ha pensato Rafa Nadal, che non ha gradito il “declassamento” a testa di serie n.3, pur essendo n.2 del ranking, a favore di un Federer forte dei suoi 8 titoli ai Championships e della vittoria n.10 ad Halle. Pure Novak s’è detto contrario a questa libertà d’azione dello Slam londinese, ma tant’è.”
A cosa si riferisce con libertà d’azione? Viene utilizzato un ranking nel quale i tornei in erba hanno un peso maggiore. Nessuna libertà, prendono la classifica e stilano le teste di serie.
Mi chiedo anche come possa essere così sicuro di come e perché i soci siano lì, ma probabilmente si è solo preso un po’ di licenza poetica.
È vestito da Armani quindi ci sta…
A sto punto?
Tutto bello, tutto chic, tutto regale, tutto perfetto, tutto british. Ok, ma allora Fognini che c’azzecca?
Che roba…