Trofeo Bonfiglio 2019: Forejtek e Noel i campioni
Se gli dici che l’ultimo ceco a vincere qui al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa è stato Ivan Lendl, 41 anni fa, lui guarda in basso e sorride. “Mi godo questo successo ma devo pensare a fare un passo per volta”. Lui è il campione del 60° Trofeo Bonfiglio, Jonas Forejtek, e ha appena inchiodato sulla terra rossa del campo centrale anche il finalista argentino Thiago Tirante (6-3 6-4).
Subito dopo s’è preso direttamente dalle mani di Sergio Tacchini, primo vincitore nel 1959, la coppa sulla cui base sono incisi i nomi di Jim Courier, Goran Ivanisevic, Evgenj Kafelnikov, Alexander Zverev, Stefanos Tsitsipas e molti altri ancora. Ripensando alla settimana milanese, gli unici momenti complessi sono arrivati all’inizio, nei primi due turni (all’esordio ha vinto al 3° contro l’azzurro Passaro): “All’inizio non è stato facile, anche per colpa del pioggia e del freddo. Dovevamo allenarci indoor e questo mi ha condizionato”. Poi è spuntato il sole e lui ha cominciato a brillare, anche grazie alle condizioni un po’ più rapide e ai campi meno umidi. Così il suo tennis fatto di accelerazioni improvvise e di grande profondità con i fondamentali ha cominciato a funzionare alla grande. Nel match decisivo ci ha messo soltanto un’ora e quattro minuti per scardinare il tennis comunque pesante e arrotato di Tirante, uno che si presentava con più esperienza, più titoli nel circuito Under e con due precedenti diretti vinti. Il ceco ha mostrato idee chiare e lucide, tatticamente e tecnicamente. Lo stesso fa quando analizza il suo futuro: “Come ho detto un passo per volta: adesso Parigi, poi soltanto gli altri eventi Slam Under 18 e per il resto tornei ‘Pro’, Futures e Challenger”. Con tanto di sospiro di sollievo per il ritorno del circuito dei grandi così com’era prima della riforma 2019: “Sono contento che si sia tornati indietro a com’era prima, penso che sia molto più giusto così”. Chiari sono anche gli obiettivi: “Voglio un titolo Slam juniores e poi chissà. L’importante adesso è lavorare tanto e bene”. Con coach Jan Mertl, ex n.131 Atp, tra Praga e Pilsen, la sua città. Le istantanee che restano nella mente, come uno dei mille selfie che ragazzini e non gli hanno chiesto a fine match, sono quei diritti profondi e incisivi e quei rovesci che sibilano nell’aria. Perché più gli altri tirano forte, più lui gioca bene: “È vero questa settimana è andata così, sentivo la palla benissimo”. Non resta che aspettarlo ai piani superiori, dove oggi stazionano Zverev e Tsitsipas.
Prima dello show di Jonas, la giornata si era aperta con il successo nel torneo femminile di Alexa Noel, testa di serie numero 6 del tabellone, ai danni delle burundese Sada Nahimana. È stato un match strano, il primo in programma, dominato all’inizio dalla tensione e dagli errori. Specialmente da parte della classe 2001 africana, che nel giro di mezz’ora si è trovata sotto di un set (6-2). La statunitense di Scottsdale, Arizona, non ha avuto nemmeno bisogno di giocare un gran match. Senza neanche colpire molte palle, grazie ai frequenti errori dell’avversaria, s’è ritrovata in vantaggio per 6-2 4-1. “Non mi sentivo nemmeno troppo in palla a quel punto perché non avevo ritmo”, ha confermato la vincitrice del 60° Trofeo Bonfiglio. E infatti si è impallata, quasi da sola, facendosi rimontare fino al 4-4. E pensare che sul 4-1 Alexa Noel aveva chiesto l’ingresso in campo di Hana Mandlikova, sua allenatrice (a Bradenton, Florida). ”Mi ha detto di stare tranquilla, di continuare a fare quello che stavo facendo, di colpire e di non essere attendista”. Eppure, dopo i consigli dell’ex numero 3 del mondo e vincitrice di tre prove dello Slam, nei venti minuti successivi il match è tornato in bilico. Per fortuna dell’americana, e della sua coach, uno duro e lungo scambio sul 4-4 ha fermato la sua temporanea emorragia tecnica e tattica. Rimettere subito la testa avanti, sul 5-4, le ha fatto l’effetto di un acquazzone nel deserto dell’Arizona in piena siccità: così la Noel, classe 2002 (quasi un anno e mezzo in meno dell’avversaria), ha ritrovato lucidità e concentrazione fino al 6-2 6-4 conclusivo. “Nel tennis queste cose possono succedere – ha detto con un sorriso a fine match – sono contenta di essere riuscita a chiudere una partita che si stava complicando. Gli Stati Uniti, che hanno vinto anche la classifica per nazioni, tornano così nell’albo d’oro dopo la doppietta firmata da Sloane Stephens e Beatrice Capra tra 2009 e 2010. Il Bonfiglio, dal canto suo, è pronto per altri 60 anni di storia e di gloria.
RISULTATI DI GIORNATA DEL 60° TROFEO BONFIGLIO
Tabellone singolare maschile, finale
J. Forejtek (Cze) [4] b. T. Tirante (Arg) [13] 6-3 6-4
Tabellone singolare femminile, finale
A. Noel (Usa) [6] b. S. Nahimana (Bdi) 6-2 6-4
Tabellone doppio maschile, finale
T. Schoolkate (Aus) / D. Sweeny (Aus) b. A. Kalender (Cro) / T. Tirante (Arg) 6-4 7-6(3)
Tabellone doppio femminile, finale
N. Kawaguchi (Jpn) / A. Nagy (Hun) [2] b. S. Nahimana (Bdi) / S. Park (Kor) [6] 6-1 6-3
I PROFILI DEI FINALISTI
JONAS FOREJTEK: nato a Pilsen, Repubblica Ceca, il 10 marzo del 2001.
Destrorso con rovescio a due mani, è attualmente al nono posto del ranking junior Itf, con un best ranking di numero 7. Inoltre è già numero 385 delle classifiche dell’ITF World Tour.
Già finalista in due tornei del tour professionistico, nel 2019 ha vinto gli Australian Open Juniores in doppio. Nel 2018 è stato finalista nel torneo di Beaulieu e si è laureato campione europeo battendo in finale il bulgaro Andreev, vincitore della scorsa edizione del Trofeo Bonfiglio.
In questa edizione del Trofeo Bonfiglio era accreditato della testa di serie numero 4. È giunto in finale battendo al primo turno l’italiano Passaro per 4-6 7-6 6-1, al secondo turno il francese Marmousez per 2-6 6-3 6-2, negli ottavi di finale l’azzurro Cobolli per 6-2 6-0, nei quarti di finale lo statunitense Zink per 6-4 7-5 e in semifinale l’altro italiano Arnaldi per 6-1 6-3.
THIAGO TIRANTE: nato a La Plata, Argentina, il 10 aprile del 2001.
Destrorso con rovescio a due mani, l’argentino è numero 16 della classifica Itf Under 18 e ha un best ranking di numero 11. Inoltre è già numero 591 delle classifiche dell’ITF World Tour.
La sua programmazione si divide tra tornei Under 18 e tornei ‘pro’. Prima di questa finale, nel 2019 l’argentino ha vinto il torneo di Grado A di Porto Alegre ed è arrivato in finale a San Paolo, sempre in Brasile.
In questa edizione del Trofeo Bonfiglio era accreditato della testa di serie numero 13. È giunto in finale battendo al primo turno lo statunitense Blanch per 6-1 7-5, al secondo turno il rumeno Ionel per 6-3 6-4, negli ottavi di finale il giapponese Mochizuki per 6-4 6-2, nei quarti di finale il francese Mayot per 6-2 6-1 e in semifinale l’altro statunitense Damm per 7-5 4-6 6-2.
ALEXA NOEL: nata a Scottsdale, in Arizona, il 6 settembre del 2002.
Destrorsa con rovescio a due mani, la statunitense è attualmente al numero 19 del ranking Junior Itf, con un best ranking di numero 5. Inoltre è già numero 653 delle classifiche dell’ITF World Tour.
Si allena alla Pro World Tennis Academy con Hana Mandlikova, ex n.3 Wta e vincitrice di 3 tornei dello Slam. Nel 2019 è reduce dalla semifinale raggiunta all’evento di Grado A di Porto Alegre (in Brasile) e alla finale del torneo di Grado 1 di Barranquilla. Nel 2018 ha vinto il torneo di grado 1 di Charleroi, in Belgio.
Accreditata della testa di serie n.6, è giunta in finale in questa edizione del Trofeo Bonfiglio battendo al primo turno la francese Halemai per 4-6 6-1 6-4, al secondo turno la portoricana Anzalotta Kynoch per 6-3 6-2, negli ottavi di finale la russa Avanesyan per 4-6 6-3 6-2, nei quarti di finale la tedesca Vecic per 6-3 6-2 e in semifinale la ceca Fruhvirtova per 1-6 6-4 6-4.
SADA NAHIMANA: nata a Bujumbura, in Burundi, il 21 aprile del 2001.
Destrorsa con rovescio a due mani, la giocatrice africana attualmente è al numero 49 del ranking ITF Under 18 ma ha un best ranking di numero 25. Inoltre è già numero 601 delle classifiche dell’ITF World Tour.
Fa parte del team dell’ITF del progetto Grand Slam Developing Fund, si allena in Marocco dove quest’anno a Marrakech ha già vinto un torneo juniores di Grado B2, fin qui suo unico titolo nel circuito under 18. Qui al Bonfiglio era alla prima finale in un evento di Grado A.
In questa edizione del Trofeo Bonfiglio non era accreditata di alcuna testa di serie ed è giunta in finale battendo al primo turno l’argentina Geller per 7-5 6-4, al secondo turno la russa Kudermetova per 6-2 6-4, negli ottavi di finale la statunitense Navarro per 6-4 7-6, nei quarti di finale la russa Timofeeva.
TAG: Trofeo Bonfiglio
7 commenti
Bla bla bla
Bla bla bla
è quello che con nava a garfia riesca a caricare su ogni palla. può provare a fare il pro
non ha mobilità, servizio e colpi a rimbalzo molto scarsi, sa difendersi con ordine con palle in backspin. tanto basta a livello junior femminile per vincere un bel po’ di partite
Forejtek l’ho visto, anche a me non sembra male.
Forejtek non mi sembra male, con quel dritto mi ricorda vagamente Gustafsson…
Alexa Noel a livello under 14 faceva gia’la differenza,infatti il suo inpatto con i tornei juniores under fu’subito buono,arrivo’in un’attimo in top 10 a soli 15 anni,tanto da far parte dello squadrone americano di fed cup junior,da protagonista vinse il titolo mondiale insieme alla Osuigwe sostituendo Anisimova febbricitante dopo il suo quarto di finale perso con Cocciaretto.
Poi pero’un lungo periodo di stallo senza risultati eclatanti in cui molte altre piu’giovani l’avevano scavalcata nella graduatoria di interesse.
Si presentava comunque al Bonfiglio come uno dei nomi di richiamo ma non con il ruolo di una delle favorite.
Comunque nei primi giorni non ho perso occasione di darle un’occhiata ma molto superficialmente qualche games perche’era gia’sotto di un set e pensavo non sarebbe andata lontano,si giocava su molti campi,molte italiane da conoscere ed in poco piu’di un paio di ore.
Quindi il rammarico di poi di non essermi fermato piu’a lungo a vederla giocare.
Tennista che come poche in giro rappresenta il mio ideale,non picchia e corri ma tennista molto completa dotata di buona tecnica e capace di manovrarlo il gioco,dirigerlo a suo piacimento viste le capacita’di variazioni,quello che piace a me.