Parla Roger Federer: “In questa fase della carriera conta più vincere tornei. Diventare numero uno è veramente difficile”
Parla Roger Federer: “In questa fase della carriera conta più vincere tornei. Diventare numero uno è veramente difficile”.
“Mi sono divertito, ho giocato molto bene. Dovevo giocare molto bene perché altrimenti lui mi avrebbe messo in seria difficoltà. Non dovevo dargli ritmo. È stata una partita di ottimo livello, sono molto contento di come ho giocato.
Non penso che Denis non avesse nulla da perdere era comunque una semifinale e poi ormai le persone e i media si aspettano sempre qualcosa da Denis o Felix.
“In questa fase della carriera conta più vincere tornei. Diventare numero uno è veramente difficile, dovrei giocare almeno tre Slam a questo livello nello stesso anno. Penso che non sia ragionevole pensare così a 37 anni.
Il numero uno è lontanissimo, Novak ha vinto gli ultimi tre Slam; se dicessi che è un mio obiettivo sarebbe un po’ uno scherzo.”
“Con Isner la prima cosa da fare è, ovviamente, cercare di colpire la palla e mandarla al di là della rete; dopodiché occorre mantenere una posizione neutrale, che è molto difficile, perché sai già che lui cercherà di caricare il dritto e spingere per chiudere il punto.
È molto difficile. Speri che le stelle si allineino, che tu scegli il lato giusto, che lui sceglie quello sbagliato, che qualche prima non gli entri, e alla fine cerchi di trovare un modo per metterlo in difficoltà. A ogni modo, ha sicuramente uno dei servizi più difficili da leggere”.
TAG: Masters 1000 Miami, Masters 1000 Miami 2019, Roger Federer
vuoi dire che per altri 2 – 3 anni non ce lo togliamo dalle scatole. nooooo cosa abbiamo fatto di male.
mandatelo in pensione obbligatoria ormai è più insopportabile di kyrgios
Figurati, il mio era solo un calcolo matematico, un’altra settimana al vertice del ranking aggiunge poco o nulla alla sua meravigliosa carriera. A cui in effetti mancherebbe solo quella quota 110…Ma la salute e la forma lo devono assistere e a 38 anni è tutto fuorché scontato
@ mimmo0179 (#2290766)
Solo il chiedere a Roger, alla soglia dei 38anni se pensa al primato nel ranking è pazzesco.
Il record di Connors necessita di altri 2 max 3 anni sul circuito
@ gio’ (#2290757)
Mah ci andrei cauto, lo si diceva anke della generazione kyrgios zverev. Per me queste generazioni se trovano già un Tsonga un Berdych un Delpotro in forma perdono
Perché parlare sempre dell’ultimo torneo importante o della data del possibile ritiro ? Il punto è la sua forma ed il suo gioco. Se rimane questo…vai sino al 2030 !
@ enzo (#2290763)
Uffa, ma voi del forum siete tutti uguali, ma perchè tra i futuri dominatori-slam non mi citate mai GQ??? Volete prorpio farmi soffrire! 😀 😀 😀
Anche Roger ha qualche difficoltà coi congiuntivi, allora! (O magari il traduttore? )
@ enzo (#2290763)
Concordo con la prima parte, meno con la seconda.. secondo me quando finirà questa epopea avremo un periodo in cui al vertice della classifica e nelle vittorie degli slam, ci sarà molta rotazione. Tsitsi e Shapo (e Zverev) sono forti e sicuramente porteranno a casa qualche slam ma non credo che siano forti abbastanza per dominare il tennis per 20 anni. Su Felix non mi esprimo perché l’ho visto giocare poche volte, finora mi pare sia il più forte dei 3, ma ci sono troppi giocatori fuori forma nella top20 in questo momento.. non so quanto siano attendibili gli ultimi risultati.
Quando gli gira il rovescio come in questa settimana anche i mancini hanno un rebus bello grosso di colore rosso con una croce bianca al centro che risponde al nome di Roger
Eccezionale meraviglioso stupendo. Un mito.
Ne capisci tantissimo, bravo complimenti
Mi ha appena scritto Coric che va a giocare a golf e l’altro giorno Zverev ha annunciato il ritiro
Gran bella partita….immenso roger…speriamo così se non meglio contro isner..
Questo torneo è da vincere
Non lo dichiarerà mai,ma al Record di Connors ci pensa eccome…io penso ce la possa fare,magari con celebrazione al Basilea 2020 ( e possibile contestuale ritiro )
A proposito di punti da difendere, in realtà anche djokovic ha le sue belle cambiali fino a ottobre, considerando solo le vittorie a Wimbledon, Us Open e Cincinnati. Chiaro che il margine di vantaggio è cospicuo e personalmente sono convinto che le recenti sconfitte americane siano figlie soprattutto di una preparazione finalizzata al RG, ma anche il serbo non può cullarsi (troppo) sugli allori.
adoro Roger, Rafa e Nole. Non mi interessano discorsi sugli scontri diretti, sule vittorie slam e su chi dei tre sia più bravo alla PS4. Sono tre diversi modi di giocare e vincere a tennis, sono stati e sono ancora fantastici.
Ora si vede all’orizzonte chi verrà dopo di loro: Aliassime, Shapovalov e Tsitispas sembrano destinati a spartirsi i trofei degli anni 20.
Djokovic resterà n.1 almeno fino a ottobre anche senza giocare, Nadal è a 8725 punti e, da qui alla fine del Roland Garros, ne difende quasi 4700, Zverev è a 6040 e ne difende oltre 2300, come pure Thiem. Se domani Federer vince va’ a 5590, non deve difendere nulla e, giocando probabilmente a Madrid e Parigi, qualche punticino è ragionevole sperare che entri. Prospettive ottime per salire in classifica! Se invece gli altri difenderanno i punti in uscita, tanto di cappello, ma non è così scontato…
Immenso Roger. Merita questo titolo che potrebbe essere anche l’ultimo titolo importante e sarebbe solo a 9 tornei da Connors. Forza Roger,metticela tutta.
Be non si può dire certo che non lo sia, semplicemente tanto di cappello da un tifoso di Rafa, ma la cosa che più ammiro di lui oltre ovviamente al suo stile inimitabile è l’amore che ha verso il suo sport, semplicemente straordinario Roger.
Per me sta diventando molto più di un tennista…è come se fosse la reincarnazione di un dio…e sta diventando anche sempre più bello!
Ovvio che mantenere questo livello tutta una stagione sia dura alla sua eta, pero’ intanto se Vince a Miami credo vada in testa nella race e poi Novak e Rafa hanno comunque piu’ di 30 anni e diversi problemini fisici. Se quei 2 avessero un calo Roger sarebbe il favorito a diventare numero 1. Difficile che succeda ma non impossible.
F E N O M E N O