Manerbio torna nel grande tennis
Rinasce lo storico Challenger di Manerbio: l’impegno degli organizzatori ha portato alla fumata bianca. La buona notizia è che ci sarà un cambio di data, con un netto miglioramento rispetto alla precedente: si giocherà dal 5 all’11 agosto. Un torneo che ha visto passare campionissimi come Novak Djokovic, David Ferrer e Stefanos Tsitsipas.
Il piccolo mondo del tennis italiano esulta. La storia insegna che, quando un torneo perde la sua data, è molto difficile che possa tornare in calendario. Per molti, ma non per Manerbio. Nei giorni scorsi, a seguito di proficue trattative portate avanti con passione ed energia dal direttore Gianni Saldini, è arrivata la fumata bianca. Nel 2019, la deliziosa cittadina della bassa bresciana tornerà a ospitare il suo ATP Challenger. Ma le buone notizie non finiscono qui: ci sarà un cambio di data che va a tutto vantaggio del torneo e degli appassionati. Il Memorial dedicato ai due grandi manerbiesi Antonio Savoldi e Marco Cò (straordinari piloti che hanno dato la loro vita al servizio della patria) si è storicamente svolto nell’ultima settimana di agosto, in contemporanea alle qualificazioni dello Us Open. Una buona collocazione, che però costringeva a rinunciare alla fascia di giocatori compresi tra la 100esima e la 200esima posizione ATP, quasi tutti impegnati a New York. Nel 2019, Manerbio anticipa di un paio di settimane e si svolgerà dal 5 all’11 agosto, in una data assolutamente favorevole per ottenere un buon campo di partecipazione. Con lo Us Open ancora sufficientemente lontano, molti giocatori europei non avranno ancora pianificato la trasferta negli Stati Uniti e andranno a caccia di punti preziosi a Manerbio. Il torneo metterà a disposizione un montepremi di 46.600 euro e sarà in linea con i nuovi regolamenti ATP, che hanno esteso il main draw dei tornei Challenger a 48 giocatori (più le mini-qualificazioni a 4). Ma ciò che soddisfa maggiormente gli organizzatori è la nuova collocazione in calendario: nel 2018, questo “slot” aveva ospitato un solo torneo del circuito maggiore (il Canadian Open), mentre a livello Challenger si è giocato a Pullach, Portorose, Jinan e Aptos. Detto che il calendario del 2019 è definito fino a giugno, se le cose dovessero essere confermate, Manerbio avrebbe un solo “concorrente” sulla terra battuta, l’evento tedesco di Pullach. Più in generale, c’è grande gioia – quasi commozione – nel riportare a Manerbio un evento dalla storia straordinaria, nato nel 1974 come torneo nazionale e che nel 1999 aveva fatto il grande salto ad ATP Challenger. Una storia straordinaria, che in tante edizioni aveva visto passare dal Tennis Club Manerbio una futura leggenda come Novak Djokovic.
Nel 2004, l’attuale numero 1 del mondo partì dalle qualificazioni e giunse nei quarti di finale, quando si arrese all’altro futuro top-10 Nicolas Almagro. Nell’albo d’oro figura un altro grande campione come David Ferrer, che proprio da Manerbio (nel 2002) diede il via a una carriera straordinaria, che lo avrebbe portato al numero 3 ATP e in finale al Roland Garros. Ma non finisce qui: nel 2016, grazie a una sapiente wild card, è transitato a Manerbio Stefanos Tsitsipas, appena entrato tra i top-10 e – secondo molti – destinato a una carriera splendente, con un potenziale da numero 1. Una tradizione che ripartirà più forte che mai, con la speranza di “battezzare” futuri campioni e magari riportare a Manerbio un vincitore italiano, visto che l’unico successo azzurro risale al 2000, quando si impose Stefano Tarallo. È la seconda volta che Manerbio rinasce, visto che il torneo aveva perso tre edizioni dal 2012 al 2014, salvo poi tornare. Nonostante le difficoltà legate alla difficile congiuntura economica, dunque, Manerbio tiene duro e offrirà alla comunità un evento che aveva seriamente rischiato di scomparire. E fornisce una grande occasione alle tante aziende e potenziali sponsor che potranno legare il proprio nome a un torneo che è tra i principali eventi del calendario estivo e vanta una portata internazionale di assoluto rilievo. L’appuntamento è dal 5 all’11 agosto presso il club manerbiese per un’altra settimana di grande tennis.
TAG: Challenger Manerbio, Challenger Manerbio 2019
@ Santopadre(dei forum) (#2279823)
Anche Todi non lo vedo sostituito da parma
@ Roscoe Tanner (#2279847)
Monza fa parte dello stesso conglomerato di 8 mln di persone
Anche L’Aquila…ma al suo posto c’è Parma
@ Laugerotop (#2279785)
Monza è Monza
Speriamo che prima o poi gli italici riescano a vincere il ns torneo “bestia nera” tra i challenger…
Purtroppo ci sono da registrare anche notizie non buone.
Mestre ma soprattutto Caltanissetta, non risultano nel calendario e temo non si giochino quest’anno(Caltanissetta sicuramente non ci sarà).
Ottimo!
Meglio tanti challenger che un 250.
Possiamo “gustarci” i giovani italiani per molte settimane, di un 250 ce ne facciamo ben poco.
E giusto continuare su terra, se il tennis è 70% cemento questo non deve essere motivo x virare verso il cemento, bensì di aumentare un po la terra per riequilibrare
Bravi bravi bravi
@ ilpallettaro (#2279738)
Mi sembra che Milano si sia candidata.
Monza è Milano.
Candidata per un 250
una base di tornei da 50.000 dollari domestici sono la base di partenza per il movimento pro di un paese. meglio molti challenger che un singolo evento, per intenderci.
quello che manca all’appello è milano e una grande banca che metta sul piatto il 1.000.000 di euro, 600 di montepremi + 400 di struttura, per un bel 250.
Comunque il lavorìo per recuperarlo deve essere stato notevole. Bravi.
Spero lo vinca JS.
Idea geniale, c’è bisogno di challengers in Italia. Durerà un paio di stagioni e poi risparirà un’altra volta. Soldi buttati nel gabinetto.
Grande tennis mi sembra un po’ esagerato
bene il lavoro dei piccoli club e dei piccoli sponsor locali.
quello che manca è l’impegno di un grande sponsor, che metta sul piatto i soldi necessari per organizzare un 250 o un 500.
@ Mithra (#2279681)
Il cemento attuale, le resine attuali portano ad una omologazione del gioco esasperata. Spero che almeno in italia si continui a giocare sulla terra battuta all’aperto (e magari anche sull’erba, vedi Monza) mentre al coperto auspico che vengano adottate superfici veloci simili ai tappeti di una quindicina di anni fa.
Molto bene un challenger in più fa comodo 😀
In Italia dobbiamo assolutamente invertire la tendenza, cioè diminuire questi Challenger su terra ed aumentare quelli su cemento.
Il tennis attuale si gioca prevalentemente su cemento ed il tennista moderno deve saper giocare soprattutto su queste superfici veloci.
In più abbiamo finalmente giovani tipo Berrettini e Sinner con propensione ai campi veloci.
Questa deve essere la strada maestra.
Bravi e auguri. Per fortuna c’è ancora gente che si impegna a fare, organizzare, costruire il futuro
Finalmente torna il challenger di Manerbio!
Un’occasione in più per i ns giovani che meritino realmente!