Tutti i Primati della Sorpresa Sinner: Riccardo Piatti “Bravo, ma è solo l’Inizio”
Il più giovane italiano di sempre a vincere un torneo Challenger, il primo al mondo a riuscirci fra i nati nel 2001, e anche l’under 18 più avanti nella classifica Atp pubblicata questo lunedì, al numero 324. Nonché numero 13 della Race to Milan dedicata agli Under 21. Tutto questo è Jannik Sinner, il 17enne altoatesino protagonista di una magica settimana al Challenger di Bergamo, dove ha incantato pubblico e addetti ai lavori, prendendosi un titolo inaspettato e generando entusiasmo attorno al suo nome e alla sua storia. Una storia iniziata nel suo Alto Adige, precisamente a Sesto in Val Pusteria, ma svoltata quando quattro anni fa, da giovanissimo, Sinner si è trasferito a Bordighera sotto la guida del team Piatti, su suggerimento di Massimo Sartori. Una scommessa coraggiosa, che l’ha catapultato in un mondo tutto nuovo e l’ha costretto a prendere confidenza con una lingua (l’italiano) che masticava poco, ma che nel giro di poco tempo ha trasformato un ragazzo quasi sconosciuto in una delle più grandi speranze del tennis italiano. L’altoatesino ha trovato casa inizialmente al Bordighera Lawn Tennis Club 1878, base operativa del gruppo prima dell’apertura del Piatti Tennis Center, e poi si è trasferito proprio lì insieme a staff e compagni, che oggi si congratulano per i tanti traguardi ottenuti in un colpo solo, grazie al successo per 6-3 6-1 nella finale contro Roberto Marcora. Ma guai a volare troppo con la fantasia, perché come lo stesso Piatti puntualizza via social, “Il successo deve essere solo l’inizio, in un percorso ancora molto lungo”.
Certamente Sinner, al Piatti Tennis Center, è in buone mani, e bastava vedere la sua panchina a Bergamo per rendersene conto. C’erano i preparatori atletici Dalibor Sirola e Dragoljub Kladarin, c’era l’osteopata Claudio Zimaglia, e c’era naturalmente coach Andrea Volpini, che insieme all’allievo cresce e fa esperienza, confrontandosi con un tennis di livello sempre più alto. Un esempio vincente di una delle storiche mission di Piatti, che punta a formare non solo i giocatori, ma anche gli insegnanti. “Siamo soddisfatti del titolo – ha detto Volpini –, ma per noi non è una particolare sorpresa. Sapevamo che i mezzi c’erano, e Jannik aveva solo bisogno di sbloccarsi vincendo qualche partita combattuta. Questa vittoria conferma soltanto le sue possibilità, ed è per questo che i programmi quotidiani di lavoro non cambieranno. Le aspettative? Se uno si pone obiettivi ambiziosi è naturale che abbia tanti occhi puntati addosso. Ma non gli diamo importanza: le aspettative sono quelle che ci poniamo noi stessi per raggiungere certi traguardi, non quelle che la gente ripone in noi”. Tradotto: traguardi e record di precocità contano soprattutto per gli appassionati. Loro invece vanno avanti come se nulla fosse, come hanno sempre fatto. Sin qui ha funzionato a meraviglia.
TAG: Jannik Sinner, Massimo Sartori, Riccardo Piatti
Posso confermare praticamente tutto quello che hai scritto.
Si potrebbe entrare nei dettagli ma non è questo il luogo per sociologia e storia.
Se ti interessa, ho scritto cose più o meno simili in un lungo post precedente (numero 75 precisamente 25-02-2019 23:18).
Probabilmente non c’è nulla di nuovo per te che sei di Bolzano, ma forse c’è qualcosa sulla quale hai da ridire.
L’ho scritto più che altro per chi (senza colpa) non è informato sulla situazione ed è interessato a capirci qualcosa.
Ad ogni modo, per caso hai intenzione di andare a Trento per il torneo futures questa settimana?
Io sto pensando di andarci, nel caso si potrebbero fare due chiacchere sul tennis di persona, c’è modo di contattarti?
A me sembra che la maggior parte dei commenti vertano sul rapporto dei sutirolesi (in generale) con l’Italia e il sentirsi italiani…forse si è andati un po’ lunghi…ma non credo che l’intento fosse mettere in discussione la nazionalità italiana di SINNER…e chi lo avesse fatto…ha scritto sicuramente sciocchezze
Confermo decisamente quanto hai scritto. Vado spesso in vacanza in val Pusteria in quanto un parente ha comprato casa lì e la gente di quei luoghi espone ovunque la bandiera del Sudtirol. Sono Südtiroler e l’italiano lo parlano poco e male. Cosa ben diversa più a sud e verso Bolzano anche se una volta sono stato ad una serata di degustazione di vini della bassa atesina (cioè il circondario di Bolzano) e anche lì era prevalente il tedesco. Sinner poi è nato e cresciuto a San Candido che è praticamente quasi al confine con l’Austria quindi “peggio” ancora…:)Forza Italia comunque e forza Sinner!
@Hoila Seppi: ma hai visto gli ultimi tornei del “nostro”? Non sei preoccupato per un possibile abuso della tattica della “pantera”?
“Seppi! Seppi! Was erlauben Seppi?? Seppi war schwach wie eine Flasche leer! ich habe fertig!”
(PS: sai che sto scherzando,… forza Andreas!)
ma non dire ….
Molto molto molto chiaro ed interessante. Bel commento Hoila.
non capisco, spiegati meglio: parlando di sciocco, disinformato ed arrogante mi sembrava di essere stato diplomatico come si evince dal seguente commento (ad esempio)
“Guarda che Jannik è italiano 100% il suo è un sangue trentino come chi ha il sangue siciliano, pugliese, lombardo o laziale.
Chi nasce nel Trentino Alto Adige può anche avere come lingua madre il tedesco ma rimane sempre italiano ricordati.
Dovresti scandalizzarti per chi non è italiano veramente ma non con Jannik, lui è italiano come te e me. I suoi bisnonni in guerra nella prima e seconda guerra mondiale hanno combattuto a nostro fianco per l Italia e non per l Austria.
Jannik è italiano al 100% ricordatelo”.
come ben suggerito, non ho replicato a questi discorsi; facciamola finita e parliamo di tennis, ma bisognerà fissare un limite alle puttanate che uno può scrivere in libertà! o no?
ci manca il il sangue emiliano al ragù e quello ligure al pesto e abbiamo letto tutto!
anche la seconda parte non capisco, se c’è ironia o quale sia il senso.
Ieri leggo l’articolo e i primi commenti che vertono sulla nazionalità del ragazzo.
Ripasso questa mattina, siamo oltre 100 commenti ed ancora si disquisisce sulla nazionalità!?
E basta!!!!
Ci sono argomenti decisamente più interesanti da sviluppare su questo giovane talento.
L´alto adige non eü tutta uguale.
Io sono bilungue, ovvero padre casertano e madre di Bolzano, pero´di madrelingua italiana.
Bolzano citta´e´prevalentemante italiana, vi vivono molti figli di emigrati venuti dal sud, negli anni 60 e 70. Inoltre esistono molte famigle miste, ma nei bar e ristornati si parla prevalentemente italiano. Si puo´frequentare una scuola tedesca o una italiana, che sara´la lingua principale. La seconda lingue e´o l´italiano o il tedesco a seconda. Andreas e la Cragnotto sono nati a Bolzano e vicino, quindo molto piu´abitauti alla lingia italiana.
Nella val Pusteria, dove é nato Sinner, si parla prevalentemente il tedesco, (per meglio dire il dialetto südtiroler). l´italiano viene parlato male, (come una seconda lingua che si impara a scuola). Le persone non si sentono italiane, ma nemmeno austriache, e ancor meno tedesche. Si sentono Südtiroler, vorrebbero al limite un Alpenland, cioe´uno stato a parte con il Nordtirolo austriaco.
Credo e non lo dico per malafede, ma non credo che Sinner abbia un attacamento speciale alla maglia, non si sente ne italiano, ne austriaco, ma südtriroler. O meglio ancora credo che non gli interessa piu´di tanto, o non ci ha mai pensato. E´andato a Bordigera per comodita´e il bel tempo, e per il miglior team per allenarsi.