La questione dei mancati punti ATP nei tornei del Transition Tour. Era tutto legato alla questione delle scommesse
Dirk Hordoff, vice presidente della Federtennis Tedesca ha parlato del Transition Tour e del fatto che non assegni punti ATP.
Dichiara Hoordoff: “Alla riunione dei tornei ATP, il CEO Chris Kermode ha dichiarato che l’ATP non si è mai rifiutata di assegnare punti ai nuovi tornei Transition Tour. L’unica condizione era che l’ITF non vendesse i propri dati alle aziende di scommesse.
Alla fine l’ITF ha venduto i dati e deciso di non assegnare punti in questi tornei.”
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Anche l’ultimo tennista preso a truccare partite, Lescure, parla di come tutti siano dentro questo sistema.
I top50 probabilmente sono quelli più invischiati di tutti.
Ma voi sempre a non capire un tubo..vi fanno guardare il dito in cambio della luna.
basta vedere chi entra nei main draw dei challenger, e basta vedere il crollo del numero di ex future organizzati dai resort egiziani, tunisini, turchi.
finalmente!
il professionismo è in nome dei soldi. altrimenti si chiama sport amatoriale.
se nessuno è interessato a vedere giocare giocatori sopra la 500esima posizione, è giusto che faccia altro.
PURTROPPO nessun cambiamento a breve.
Si auspica riforma seria che preveda di far vivere degnamente almeno 5000 tennisti AL MONDO ….ALTRO CHE 300-400!!!
Bah
Concordo. Ora anche il 300 – 350 entra nei Challenge. Le prospettive di guadagno e crescita sono migliorate per la fascia 400-200. Chi sta sotto il 500 ovviamente si deve arrangiare e vincere future per entrare nelle quali dei CH. Chi prima stava al 700-800 deve decidere se provare la scalata o fare altro.
Quindi ha ammesso di aver ricatto l’ITF?
L’ho scritto più volte. Vorrei spiegare perché ritengo questa rivoluzione una cura che è peggiore del male che vorrebbe curare. Parto da una osservazione che spero tutti condividiate, altrimenti è inutile che andate avanti e leggere, perdereste tempo. La premessa è che lo sport, anche quello professionistico è una industria differente da quelleclassiche. Ok che ci si deve guadagnare economicamente ma lo sport riveste anche un ruolo sociale, sia di aggregazione sia come crescita culturale. Detto ciò si capisce bene che avere un tennista che pur andando paro o sotto con i guadagni frequenta il circuito professionistico, significa avere una risrsa umana positiva in più nelle nostre strade, nei nostri condimini, tra i nostri conoscenti. Un domani questo ragazzo sarà un coach migliore se resterà nell’ambiente del campo, sarà un manager migliore, sarà un padre o una madre migliore, sarà un medico più bravo e umano e via discorrendo. Questo perché lo sport, qualsiasi sport, se fatto ad alto livello aumenta di conseguenza le soft skills, cioè quelle capacità non precisamente tecniche o legate ad una disciplina ma che sono utili nella vita. Pensa alla capacità di rimandare le gratificazione, il concetto di self analisi, di consapevolezza di sé, il problem solving. badate bene che non vale solo per il tennis, io ho una figlia che fa pattinaggio (è piccola) e vedo le “colleghe” più grandi abbandonare tristemente questo sport perché non girano soldi. E finchè invece fanno le agoniste sono più belle, più capaci di interagire con il mondo e più in gamba in tutti i sensi. Perché farle smettere? Se continuerà così il tennis resterà con 700 professionisti in tutto il mondo, una perdita di energie umane intollerabile. In nome dei soldi?
Ci sono due chiavi di lettura di questa dichiarazione, che però, per quanto antitetiche, portano alla stessa conclusione.
Prima ipotesi,l’ ATP è altamente responsabile e sa che per sradicare la piaga delle partite vendute è indispensabile limitare in ogni modo le scommesse, specie durante gli incontri. Quindi si pone di traverso alle scelte ITF.
Seconda ipotesi, l’ATP conta molto sull’appoggio delle case di scommesse, che sono importanti sponsors, e pensa che ostacolare le scommesse sul circuito ITF possa aumentare per contrasto le scommesse sugli incontri ATP. Quindi si pone di traverso alle scelte ITF.
Quoto!
È una deduzione corretta si è leggermente allargato il numero di giocatori che entrano nei challenger e quindi hanno chances di vedere qualche soldo, e si sono molto ridotte partite inutili come le interminabili quali challenger e giocatori intorno al 250-300 non sono costretti più a provare a vincere dieci tornei futures per fare il salto. I futures dal canto loro non assegnando praticamente punti e con montepremi sempre infimi oggi hanno senso solo per costruirsi una classifica itf per poi entrare direttamente nei challenger grazie ai posti riservati. C’è da giurare che saranno di meno. Inoltre i futures hanno posti riservati per i migliori Junior a scapito di giocatori che magari gravitavano fuori dai primi 1000. Piccole modifiche ma importanti.
Su cosa hai basato questa deduzione?
il nuovo sistema di punteggio itf e del main draw dei challenger sta finalmente facendo giocare in the money chi può farcela davvero, e sta mettendo fine a quella ridicola fiumana di tornei senza senso buoni solo a far continuare a spendere ragazzi che non hanno alcuna possibilità di farcela.
Finchè non si trova la maniera affinchè anche il numero 500 del mondo (e non fino al 100 come adesso) potrà vivere tranquillamente di tennis, questo sport avrà sempre un enorme problema, con conseguenze tanto gravi quanto inevitabili. Non mi pare che la rivoluzione attuata da poco stia cambiando sostanzialmente le cose.
Mah, il segreto di pulcinella…
@ alfredo94 (#2256356)
Non hai capito
Come siamo messi male…..quindi questa rivoluzione attentamente pensata per favorire la transizione dei giovani e compattare il tour è figlia di una bagatella commerciale sui diritti betting….ma dddaiii…
…ma tanto Hordooff sarà stato travisato, la frase estratta male dal contesto e Kermode avrà detto il contrario…
Quindi questi tornei diventano ancora più inutili e i tennisti non dovrebbero vendere partite che non danno punti ❓ 🙄