La Tennis Integrity Unit sospende il cileno Saavedra-Corvalan per due anni e mezzo
11/01/2019 19:52 
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Tennis Integrity Unit, fermato un giocatore cileno
Attraverso un comunicato stampa pubblicato sul proprio sito ufficiale, la Tennis Integrity Unit (TIU) ha comunicato di aver sospeso dalle competizioni, per due anni e mezzo, il tennista cileno Cristobal Saavedra-Corvalan, al quale è stata inoltre inflitta una multa di $8,000. Il giocatore di Vina del Mar, preventivamente fermato nell’ottobre 2017, è risultato colpevole di non aver collaborato ad un’indagine che stava valutando un presunto caso di corruzione.
Il giocatore, che nel 2011 si è spinto sino alla posizione n.284 del ranking ATP, potrà tornare in campo dal 15 aprile 2020. I due anni e mezzo di stop forzato, infatti, partono dal 16 ottobre 2017, giorno in cui venne bloccato dalle autorità competenti in materia.
TAG: Cristobal Saavedra-Corvalan, Tennis Integrity Unit
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si può discutere questo sistema, che francamente lascia un po’ perplessi. non ci si può meravigliare che vengano pescati i giocatori semi pro, perché è lì che i 1.000 euro fanno la differenza, non certo tra i top 100
@ Mauro64 (#2242974)
Vabbè c’è più possibilità che cada in tentazione corvalan, 5000 dollar l’anno di guadagni con i montepremi, che i milionari Federer, Nadal, Djokovic. Non ci vedo nulla di strano, i primi 50 al mondo non hanno bisogno di questioni trucchi per campare, l’atp e l’itf si devono svegliare, ciò non giustifica chi commette il reato, vale per lo stesso cecchinato, giusto che venga squalificato
Peró no se sono italiani..non si puó sperare un una condanna del ceck, giovane italiano top 20
#legalitàquandocicomoda
Pesci piccoli.. Fuori i pesci grossi.. E cr ne sono una marea
Si salverà Cecchinato?
Fanno ridere e sono poco professionali e trasparenti, questi della Tennis Integrity Unit dove prendono in considerazione e sospendono, tennisti ormai già ritirati dal circuito e soprattutto di seconda e terza fascia, facendo i nomi dei coinvolti, mentre in altre circostanze evitano e si giustificano che non possono fare i nomi, di coloro che hanno scoperto e che sono coinvolti, vedere caso recente chiamato, Operazione Bitures. Non è la prima volta che accade questa situazione.