Roberto Marcora: “Quest’anno ho perso denaro giocando a tennis”
Il tennis è spesso visto come uno sport affascinante, ma ci sono molte storie che aiutano a spiegare che questo sport ha un livello di sacrificio molto più alto di quanto si possa immaginare.
Roberto Marcora, ad esempio, ex top 200 e occupa questa settimana il 284 ° posto nella classifica mondiale. Nel 2018 ha disputato 109 incontri a livello Future e Challenger, tra singolare e doppio, ed ha guadagnato in tutto 22 mila dollari. Il sito ‘Punto de Break’ ha parlato con il tennista italiano che ha confessato in prima persona le difficoltà che ha provato.
“Quest’anno sono andato in rosso. Ci sono stati anni in cui ho avuto maggiori introiti o sono andato alla pari, ma non quest’anno. Se non fosse stato per mio padre, che è il mio unico sponsor, avrei lasciato il tennis. So di essere un privilegiato per mio padre, perché non ho mai avuto alcun sostegno, né da sponsor né federazioni “, ha ammesso l’azzurro.
Marcora lamenta la scarsa distribuzione di denaro tra i giocatori meno quotati: “L’ITF e l’ATP hanno molti soldi. Sicuramente potrebbero investire in categorie di torneo inferiori e non lo fanno. Tutto funziona bene per il loro modello attuale.”
TAG: Italiani, Roberto Marcora
ho detto alcuni di voi non ce la fanno, non solo io, e quindi ne deduco che tu, come altri, abbia dei grossi problemi di comprensione di quello che si legge, o come si dice oggi, rientri nella cerchia degli analfabeti funzionali. in quanto al resto del discorso, quanto ci si addentra in aegomenti di questo tipo bisognerebbe avere almeno delle basi di economia che evidentemente alcuni ( sottilenato ) di voi che commentano qui non hanno
Tohh genio che sai tutto solo tu e che ce la fai solo tu. Questo è il mio pensiero, copiato da un messaggio di Becuzzi_style.
Ma infatti è questo l’elemento centrale…poi che Marcora si lamenti o meno per me non è così rilevante nel discorso più complessivo relativo alla redistribuzione delle risorse affrontato, dai più, nel precedente articolo.
Marcora, essendo un po’ più fortunato, avendo alle spalle una famiglia che lo può sostenere, può continuare la sua avventura, ma senza si sarebbe dovuto probabilmente arrendere.
Per cui, lo snodo del discorso è chiedersi se sia giusto o meno che solo i primi 150 del renking possano vivere di tennis…la mia risposta è no!
Atleti alla Marcora, a mio modo di vedere, meriterebbero di essere economicamente autonomi, prescindendo insomma dalle risorse economiche della propria famiglia.
Un 300 al mondo deve essere un professionista vero…perché giocano a tennis veramente bene e sono ottimi atleti.
Dato che i soldi complessivamente ci sono, una riforma che possa garantire non a 150, ma a 500 di essere finanziariamente autonomi, sarebbe a mio modo di vedere auspicabile.
Tutti sappiamo che di Marcora vs. Bonadio interessa solo a noi fans più “sfegatati”…tv, pubblico di massa e sponsor sono proiettati al tennis di vertice…ma questa non è certo una loto colpa…chi deve trovare un più giusto equilibrio non sono certo sponsor e pubblico, ma ATP e ITF…che non dovrebbero abbandonare questa vastità di ottimi atleti al loro destino.
Nessuno chiede che un 300 al mondo guadagni 10k netti al mese…ma insomma uno stipendio da impiegato (detratti tutti i costi) penso che sia giusto ….o no?
ce la fai solo tu vero? Dai per piacere….
non hai capito nulla del suo discorso
@ Roberto Marcora (#2234084)
grandissimo. hai detto quello che tutti sanno, e che tutti nel mondo junior fanno finta di non vedere altrimenti 9 accademie su 10 chiuderebbero i battenti: se un prima categoria chiude in rosso, i sogni di gloria stanno a zero.
potrei stare a spiegarti per filo e per segno perché non sono comparabili ( anche se basterebbe pensare che il tennis é uno sport 1vs1 e il golf è tutti contro tutti ), ma per fortuna ci ha pensato Roberto stesso a rispondere a chi impropriamente paragona continuamente sport con meccaniche,equilibri e principi totalmente diversi.
e niente alcuni di voi non ce la fanno proprio.
Giusto per la cronaca Marcora è una forgia e non un’acciaieria.
Infatti, comunque sia, lui dice di essere un privilegiato! Tanto di cappello! E si capisce che gli piace fare la “vitaccia” di sacrifici del tennista professionista!
Mitico! Grazie di questo bell’intervento. Comunque NON E’ GIUSTO che ci sia così tanta differenza e che non vi sia guadagno alcuno per giocatori così bravi perchè rappresentano comunque il ricambio di quelli alla ribalta, il futuro. L’ATP è diventato un carrozzone che tutela troppo i suoi attori principali ed è, consentimelo, un’associazione “mafiosa”. Aggiungo che il tennis è l’unico sport nel quale comandano in gran parte i giocatori di vertice con la loro associazione professionistica (ATP) che gestisce un circuito parallelo e complementare all’ITF.
@ Roberto Marcora (#2234084)
Ciao Bobby, spero che il 2019 sia un anno migliore per te e che tu possa raggiungere un livello alto di tennis..Un saluto da Busto Arsizio
Date modo a Marcora di replicare pubblicando quello che ha scritto … sarebbe corretto
Buonasera a tutti, ho deciso di intervenire perché penso che questo articolo non coincida con le mie idee riguardo alla questione di cui si sta discutendo. La persona che ha scritto questo pezzo infatti (non leggo nessuna firma), oltre ad avere tradotto dallo spagnolo in un pessimo italiano, ha travisato completamente il senso delle mie parole. Invito chi ne avesse voglia a leggere l’intervista completa originale (http://www.puntodebreak.com/2018/11/26/jugar-mas-100-partidos-2018-acabar-perdiendo-dinero) nella quale dico, contrariamente a quello che scrive Livetennis, che trovo assolutamente normale il fatto che i soldi siano concentrati dove c’è più visibilità e richiamo di pubblico, sponsor ecc..Ho solamente ammesso in maniera sincera ed oggettiva, senza voler essere melodrammatico, che se non ci fosse stato mio padre a sostenermi in tutti questi anni probabilmente avrei smesso di giocare già da tempo. Non è un segreto che il numero 300 del mondo chiuda la stagione in rosso, e non c’era certo bisogno che arrivassi io a dirlo. Capisco benissimo infatti il punto di vista di tanti giocatori della mia stessa fascia, magari meno fortunati di me, che si “lamentano” (a ragione) dei loro scarsi guadagni, ma del resto si sa che il tennis è lo sport più duro e meritocratico che ci sia, ed è quindi inutile fare paragoni con altri sport. Per questo capisco anche la cinica posizione di ATP e ITF: per loro è importante che la gente veda giocare gli Zverev e gli Tsitsipas, mentre che giochi o non giochi Marcora n 284 non cambia assolutamente nulla. Non è una lamentela, è una constatazione. Questo è, a grandi linee, quello che ho cercato di spiegare ai giornalisti spagnoli senza voler fare nessun tipo di polemica in generale, ma che evidentemente non è stato interpretato in maniera corretta dai loro colleghi italiani. Un saluto a tutti! Arrivederci al 2019
Al di là di tante stupidaggini dette e lette dai frequentatori del sito perché non pubblicate la precisazione che vi ha mandato Marcora due ore fa???
Forse bisognerebbe creare una lega di giocatori professionisti un pò più forte e coesa in cui si possano strappare tariffe aeree o di viaggio quasi a prezzi stracciati o con ampi rimborsi, ospitalità totale e diffusa, fisioterapisti e staff medici vari dell’ATP a disposizione dei pro, sponsor tecnici di base che ti pagano solo perchè sei nei 500 al mondo con contratti minimi diffusi e standard, etc. Tagliando radicalmente le spese del tennista pro di medio livello sarebbe più facile per almeno 500 individui andare in attivo con i tornei. Ma a quel punto si dovrebbe anche poter retrocedere a dilettante allo sbaraglio se si esce dai 500 e questo aspetto sarebbe più duro da digerire perchè anche un infortunio andrebbe ad espellere nella miseria parecchi tennisti anche dotati! Chi è quel barbone li? E’ un ex tennista che è uscito dai 500!
Sicuramente il mondo tennistico non è gestito al meglio, a parità di interesse sportivo non ha nulla da invidiare a molti altri sport praticati, dal calcio in poi.
Il primo problema è senza’altro la distribuzione dei premi, abbastanza appiattita per i primi turni e a progressione geometrica ( il doppio il quadruplo) nelle semifinali e finali. Questo vale per un pò tutti i tornei e non per gli Slam dove invece i primi turni sono così generosi da far scendere in campo (molte volte) tennisti acciaccati che si ritirano entro il primo set.
Mi spiace, Federer è sicuramente un campionissimo, ma chiedere 1 milione di euro per partecipare ad un ATP250 non lo è (sbagliano anche gli organizzatori a offriglielo/pagarglielo).
Nadal è un campionissimo, ma investire i milioni guadagnati in un’accademia tennistica che non sfornerà mai un Nadal all’anno, ma neanche un Cecchinato ogni 5 servirà solo a incrementare le file dei giocatori scontenti.
Djokovic è un campionissimo, non ha un accademia, non sponsorizza nessun torneo, non chiede cifre esorbitanti per partecipare ad un ATP, ma questo non vuol dire che ha una soluzione. Semplicemente ha una capacità di gestione nel breve termine, e infatti è il rappresentante dei giocatori tennistici.
Serena Williams non è d’altra parte un modello migliore visto che insegna solo a protestare per averla vinta comunque. (oltre ad avere i premi equiparati a quelli maschili, quindi ad avere sempre gli stessi problemi di distribuzione dei premi)
Gli Slam consentono a un numero maggiore di tennisti di partecipare, tramite selezione o pre-qualificazione, cosa che dovrebbe essere più estesa anche nei tornei inferiori (come accade per le wildcard ad esempio). Se questo non è possibile perchè avvengono in nazioni troppo lontane, esiste solo un modello sostenibile: Belinda Bencic.
Dopo essere scivolata oltre posizione 200 nel ranking ha partecipato a diversi ITF locali vincendoli o piazzandosi in buone posizioni, migliorando il suo gioco, ha aspettato che un torneo locale (svizzero) le fornisse una wild card e ha fatto vedere che aveva ancora talento. A questo sono seguite altre wild cards, è risalita nel ranking, ha migliorato i suoi risultati, e ora è auto-sostenibile.
Ci sono tanti centri locali come Antalya in Turchia e Margherita di Pula in Italia che organizzano 8-10 tornei all’anno. Se logisticamente si è più fortunati si può andare anche in paesi stranieri (molti giovani sono ospitati gratis dai membri dei club organizzatori). E questo è quanto, ad oggi, si fa.
Problema biglietti:
una pessima gestione dell’ITF vuol dire che all’ATP next gen devi pagare da 60 a 110 euro per la finale a Milano ( neanche fosse la finale di Wimbledon!!), mentre gli incontri di qualificazione di tornei non vengono trasmessi da NESSUNO. E io mi chiedo perchè, visto che gli stessi giocatori, se si incontrano nel tabellone principale hanno la partita trasmessa. Non vedo nessuna partita di serie B trasmessa a scapito della Coppa ITalia fra le medesime squadre, per intenderci. Molti campi di tornei inferiori sono costruiti malamente con una sola gradinata laterale (vedi anche i campi delle qualifiche Slam) che richiedono uno sforzo continuo nel ruotare la testa, viste le velocità a cui viaggia la palla. Meglio avere gradinate a fondo campo. §Quanto si può essere idioti a costruire un Master 1000 Indian Wells in pieno deserto??
Questo spiega molto. Se sono ricchi è giusto che aiutino il figlio. Che d’altro canto è pur sempre nei primi 300 al mondo, non è mica un 2.4-2.5 senza punti atp…la realtà è che per guadagnare qlsa devi stare fisso nei primi 150 – 180 ma per guadagnare bene urge entrare nei 120 e fare gli Slam…già una sconfitta al 1T rende circa 30/35 mila euro che in un anno fanno 120-140 mila…Con soli 4 tornei e 4 sconfitte…
Sarebbe interessante capire su 109 partite quante ne ha vinte
I tennisti oltre la 300esima posizione italiani possono sempre chiedere il reddito di cittadinanza
Buonasera a tutti, ho deciso di intervenire perché penso che questo articolo non coincida con le mie idee riguardo alla questione di cui si sta discutendo. La persona che ha scritto questo pezzo infatti (non leggo nessuna firma), oltre ad avere tradotto dallo spagnolo in un pessimo italiano, ha travisato completamente il senso delle mie parole. Invito chi ne avesse voglia a leggere l’intervista completa originale (http://www.puntodebreak.com/2018/11/26/jugar-mas-100-partidos-2018-acabar-perdiendo-dinero) nella quale dico, contrariamente a quello che scrive Livetennis, che trovo assolutamente normale il fatto che i soldi siano concentrati dove c’è più visibilità e richiamo di pubblico, sponsor ecc..Ho solamente ammesso in maniera sincera ed oggettiva, senza voler essere melodrammatico, che se non ci fosse stato mio padre a sostenermi in tutti questi anni probabilmente avrei smesso di giocare già da tempo. Non è un segreto che il numero 300 del mondo chiuda la stagione in rosso, e non c’era certo bisogno che arrivassi io a dirlo. Capisco benissimo infatti il punto di vista di tanti giocatori della mia stessa fascia, magari meno fortunati di me, che si “lamentano” (a ragione) dei loro scarsi guadagni, ma del resto si sa che il tennis è lo sport più duro e meritocratico che ci sia, ed è quindi inutile fare paragoni con altri sport. Per questo capisco anche la cinica posizione di ATP e ITF: per loro è importante che la gente veda giocare gli Zverev e gli Tsitsipas, mentre che giochi o non giochi Marcora n 284 non cambia assolutamente nulla. Non è una lamentela, è una constatazione. Questo è, a grandi linee, quello che ho cercato di spiegare ai giornalisti spagnoli senza voler fare nessun tipo di polemica in generale, ma che evidentemente non è stato interpretato in maniera corretta dai loro colleghi italiani. Un saluto a tutti! Arrivederci al 2019 😉
Giusto redistribuire alla base intesa come giovani che possono crescere,non a giocatori come Marcora che nonsfonderanno mai perchè non ne hanno le qualità.Marcora dovrebbe avere più umiltà e capire che più di così non può ottenere nè come gioco nè come denaro.Chi paga il biglietto in un torneo atp per vederlo giocare?
@ IlCera (#2233907)
E gallacher dovrebbe avere 60 anni piu’ o meno
Perchè non sono comparabili? Sport individuali, 4 prove grand slam estremamente ricche e mediatiche, un circuito pro con circa un migliaio di giocatori, prove tutte le settimane dell’anno, un circuito challenger in Europa, con equivalanti negli altri continenti. Sport fondamentalmente per persone agiate, anche se in Francia giocare a golf costa come giocare a tennis.
Sono talmente comparabili che la Laver Cup vorrebe avvicinarsi come tipo di evento alla Ryder Cup del golf, dove gli USA si confrontano all’Europa (perdendoci spesso ultimamamente).
Scusa ma devo correggerti: al milione di $ ci arrivano quasi in 60 nel 2018.
http://www.protennislive.com/posting/ramr/current_prize.pdf
Per quanto riguarda il golf, nella classifica PGA sono 115 nel 2018 ad aver superato il milione di $. A questi si aggiungono un bel pò di giocatori dell’European Tour (una cinquantina) e poi quelli che evolvono nei due circuiti.
A guadagnare il famigerato milione sono dunque circa 200 professionisti golfisti nel 2018, senza calcolare gli sponsor, altri premi o le federazioni che in alcuni casi contribuiscono lautamente per lo sviluppo dell’attività.
Bisognerebbe fare due conti sul budget globale annuale per vedere di quanto in effetti quello del golf sia superiore.
Non mi sembra però che il golf sia più mediatico del tennis ed è sicuro che nel tennis i più grandi si accaparrano una grandissima fetta della torta.
Djokovic, per esempio, numero 1 nel 2018, ammonta i suoi guadagni a quasi 16 M$ mentre Justin Thomas (n. 1 PGA) non arriva a 9 M$.
Il n. 5, Del Potro, ha incassato quasi 6M mentre il n. 5 PGA ha incassato 7M.
Il numero 30, Shapovalov 1,5M mentre il 30 PGA 3M.
Il numero 100, Granollers, 0,5M mentre il 100 PGA 1.3M.
Il gap si allarga scendendo nella classifica e non ho fatto lo sforzo di andare a vedere l’european tour, dove anche li ai guadagni sono più che interessanti.
Nino Bertasio, per esempio, un giovane giocatore italiano di golf che si è classificato 102 nell’european tour, ha guadagnato quasi 400.000 € in premi nel 2018.
Da questa brevissima e sommaria analisi, si può comunque concludere che la ripartizione dei guadagni nel tennis sia una vera questione. Delle soluzioni devono essere cercate per tutelare il movimento, che altrimenti non potrà che continuare ad essere costituito che da giovani con dietro famiglie ricche e sponsor personali magnanimi.
Il tennis ha evidentemente un problema di redistribuzione del tanto denaro che genera .. l’Atp dovrebbe avere un approccio che pensa di più alla base per poter anche favorire il ricambio e la maturazione di nuovi talenti. Invece ha scelto la strada più facile di arricchire solo i top player. La cosa strana è che gli appassionati apprezzano molto anche i tornei minori .. ma questo non è sufficiente a convincere i vertici.
Il golf, pur essendo altrettanto ricco e universalmente apprezzato, distribuisce molto di più per due motivi: il montepremi e’ scalato in modo meno piramidale, in più e’ molto ma molto difficile che anche un top player vinca più di due/tre tornei anche partecipando a 30/40 gare. Il numero 1 del mondo può vincere questa settimana e arrivare 47 su 130 la prossima. Nel tennis invece i più forti sono favoriti dal loro stesso ranking avendo spazio nei tornei più importanti e tabelloni che gli consentono di non affrontare subito i più forti. Il risultato .. i soldi vanno sempre ai soliti pochissimi (i migliori certo).
Giusta denuncia di Marcora. Si alzino altre voci, oltre alla sua ed a quella di Bega, se non ricordo male. Dai tennisti che lottano a spese dei genitori per emergere usciranno i nuovi campioni. Si aumentino i prize money degli itf e dei challenger, diminuendo quelli degli atp.
@ paoloz. (#2234023)
Va bene, abbiamo capito (avevamo capito anche prima). Ora però qualche proposta, oltre alla constatazione dei fatti.
Il problema è che in questo momento di super individualismo dove tutti pensano solo ai loro punti e alla loro carriera , sarebbe impossibile metterein piedi una protesta . Se ad esempio nessuno partecipasse alle qualificazioni degli australian open , il messaggio sarebbe molto chiaro
Ma un poveraccio di turno si trova sempre e quindi non vi resta che eleggere nel board dell’ ATP qualcuno più illuminato di quelli attuali
golf e tennis sono sport assolutamente incomparabili. anzi il golf é uno sport troppo a sé stante,non lo si puó prendere come termine di paragone di altri sport. l’ unica cosa che hanno in comune tennis e golf é che nascono attività da ricchi, anche se le cose sono un po’ cambiate negli ultimi tempi
@ paoloz. (#2234025)
Bravo Paoloz!!!
ATP e ITF non potrebbero sovvenzionare, a forfait, perlomeno le spese di soggiorno e viaggio per tutti i partecipanti al tabellone principale di challenger e futures
Sicuramente…però anche nel calcio non c’è praticamente nessuno che si fa l’abbonamento per vedersi le partite del Chievo su Sky…e immagino che Chievo-Spal abbia meno seguito della messa domenicale in un paese di 10000 abitanti…però l’intervento della legge fa si che il Chievo percepisca 1/5 di quanto prenda la juve nei diritti tv…viceversa, se ognuno contrattasse per proprio conto, il rapporto sarebbe 1 a 500.
Insomma, le regole del libero mercato vengono contrastate da paletti per garantire una maggiore equità e distribuzione delle risorse.
Condivido quanto da te detto sugli italiani, i quali grazie al numero enorme di challenger e future hanno limiti di sopravvivenza maggiori rispetto ad altri…i nostri ragazzi possono in qualche modo prolungare il loro “sogno”…altrove é sicuramente peggio.
In sostanza non è che si possa pretendere che il tennis diventi a portata (sul piano economico) di tutti…ci sono oggettivamente delle barriere nelle varie fasi difficilmente abbattibili…però si potrebbe perlomeno garantire una più equa distribuzione per garantire di vivere di tennis a 500 giocatori al mondo.
Per vivere di tennis penso a 15/20000 dollari netti all’anno, tenendo conto delle spese e di un attività internazionale “consona”…nel senso che se uno per arrivare ad arrivare 500 si fa un torneo in India, poi vola in Messico e da lì sposta in Cina per poi andare in Finlandia e chiudere in Uzbekistan…e così via…beh in quel caso è il tennista che si assume il rischio d’impresa.
Bisognerebbe avere tutti i numeri alla mano e ragionare su come garantire a un tot numero il pane….200 per me sono pochi….500 sarebbe una soglia già accettabile….e onestamente si potrebbe fare…si fa addirittura nel calcio…
La famiglia marcora è proprietaria di acciaierie ecc. una delle famiglie più ricche della lombardia. Giusto per la cronaca.
@ zagortenay (#2234011)
l ATP non c’entra niente con Laver Cup e Abu Dhabi per inciso.
Lo dico da sempre: basterebbe che una parte dei guadagni netti dei 4 Slam (che sono guadagni imponenti) fossero obbligatoriamente messi in una cassa pro tornei minori per premiare e incentivare la partecipazione a giocatori meno talentuosi…è ovvio che mettere la maggior parte dei giocatori minori in grado di sopravvivere economicamente alle difficoltà di emergere nel circuito professionistico sarebbe certamente utile al TENNIS in generale! Inutile guardare altri sports, ognuno di loro ha origini e caratteristiche a sé stanti…comunque purtroppo c’è da definire l’inghippo ATP (che gestisce Slam 1000 500 250 e Challenger) e ITF (che gestisce Coppa Davis e Future) che non si metteranno mai d’accordo!
per fare un raffronto, mediamente ogni anno il tennista in classifica piu’ bassa a guadagnare piu’ di un milione di dollari è al nr. 15 (diciamo fra il 10 al 15 a seconda dell’anno)
nel golf fra il 90 ed il 100
Sto parlando di montepremi, non di sponsorizzazioni
Frecette, certo nel mondo anglosassone è uno sport che fa guadagnare un botto a centinaia di partecipanti, gofl Bowling. Decine di sport di lotta,
C’è una marea di sport che vedono il 200esimo guadagnare molto di piu’ di un tennissta, che a livello di bilancio sta faticosamente in pareggio solo se non investe in allenatori e praparatori particolari.
senza contare che c’è un costo enorme per giungere alla soglia del professionismo, chiedete pure ai genitori dei ragazzi che ci provano. Solo i ricchi possono permetterselo.
tutto questo fa si che i giocatori che ci provano al massimo delle loro potenzialità siano pochi, e questo per il futuro del tennis è letale.
150 giocatori competitivi al massimo delle loro potenzialità sono una miseria
Fognini stesso disse che per tentare il salto di qualità con Perlas dovette fare un azzardo finanziario non da poco, con lunghe discussioni in famiglia.
Tutti i giocatori piu’ forti spendono somme enormi per la loro preparazione, pensate a quanto speso Nadal con le ginocchia per cure avanzatissime con cellule staminali eccetera.
Tutto questo contribuisce a creare un solco sempre piu’largo fra giocatori forti e quelli piu’ giovani, che ancora non hanno avuto modo di “fare fortuna”.
ma che stai dicendo? oh per l’ amor di dio, se non avete argomenti validi non é necessario dire la propria opinione. io non vado in un forum di scienziati per dire cosa ne penso del bosone di higgs solo per sentirmi parte di una discussione che evidentemente non mi appartiene
Scusa ma io che ho detto ?
Faccio un discorso un po’ schematico, ma spero che si capisca.
Poni che ci siano 1000 giocatori che sono migliori del numero 300, ma peggiori del numero 200. Di questi 1000 giocatori, molti hanno già smesso o hanno cominciato a fare i maestri o giocano tornei analoghi ai nostri Open.
Le classifiche oltre il 150 (ma a volte anche a livelli inferiori) perdono di senso perché per ottenerle è più importante avere i soldi per viaggiare che giocare bene.
Insomma, il limite di sopravvivenza è fissato dalk’atp. Abbassarlo troppo non avrebbe senso.
Fra l’altro per l’Italia non converrebbe perché siamo uno dei pochi paesi che permette di crescere ai tennisti non esplosi entro i 20 anni
Il problema è solo la distribuzione delle risorse ed è il male attuale di tutti gli sport.
I margini hanno avuto una evoluzione da semi-lineare ad esponenziale…chi ha tutto e chi niente.
Il fatto che la globalizzazione abbia disintermediato molti sistemi economici ha portato all’assenza di un cuscinetto solidaristico che prima era presente, ed oggi invece è pure lui in competizione in un gioco a ribasso.
….e la pianto qui che sennò mi sembra di essere un sindacalista degli anni ’70….
Ma già è difficile trovare chi paga per veder giocare il numero 100. Figurati per veder giocare il numero 500
Le prequali per gli italiani contano poco, perché con tutti i tornei che ci sono in Italia, un tennista che ha i numeri per competere ad alto livello in un modo o nell’altro sfonda lo stesso. Farebbero comodo ai giocatori di altre nazionalità.
Io preferisco che le porte di accesso per il tennis che conta siano poche, ma che in tanti possano cimentarsi per entrare.
Continuo a dirlo non ha senso uno sport in cui il 300 circa al mondo, non il 3000 ci rimette soldi, mentre i primi 10 guadagnano svariati milioni di dollari, l’anno. Occorre un po’ di redistribuzione altrimenti diventerà o rimarrà uno sport elitario. Almeno i primi 500 al mondo dovrebbero vivere di tennis, cioè riuscire a pagarsi le spese e a avere un guadagno di 20-30000 dollari annui, altrimenti il movimento muore
La ATP potrebbe organizzare meglio la distribuzione dei soldi in tornei minori, invece di sperperare inutilmente elargendo a piene mani in tornei esibizione ridicoli come la Laver Cup o Abu Dhabi !!!
Il problema è che una partita di calcio di Ecclellenza( dove giocano i 10000esimo Ed il 100000esimo giocatore piu forte al mondo)la vanno a vedere almeno 500 persone..
una finale future o un 1T o 2T challenger(dove spesso bazzica Marcora) quante gente li vede ?
Di cosa sei Esperto scusa? Non certo di tennis!
@ Andrea (#2233944)
Esattissimo!
Caro Roberto, pensa invece a chi a studiato un po’ piu di te e non ha i genitori che lo possono mantenere! O a chi vuole iniziare a svolgere una professione e deve chiedere un mutuo e stare fino alle 20 in uno studio o chissa’ dove a seguire i diktat del capo! Dammi retta, continua a giocare ed impegnati che se sono rose fioriranno, nella peggiore delle ipotesi fai il maestro!!
Che Marcora non abbia il tennis per stare tra i top 100 non è un mistero, Cmq secondo me ha Cmq ragione, perché almeno fino alla top 500 ci sono dentro anche tantissimi ottimi giocatori, sicuramente almeno nei tornei challenger i prize money dovrebbero essere più alti, spesso chi vince un challenger (impresa Cmq nn facile) prende neanche 10000 euro. Chi esce ai primi turni guadagna spiccioli, a malapena ci paghi l albergo.
Il tennis non e assistenza sociale.
Sanno tutti che se diventi un top player guadagni tanto se non lo diventi ci perdi quello che hai investito.
Un po’ come un imprenditore che mette i soldi per creare un’azienda.
Non tutti ci riescono.
Certo è che ho visto giocare Marcora e non ci vuole molto a capire che non sarebbe mai diventato un top player.
Di cosa si lamenta ?
Poteva andare a fare un altro lavoro se voleva uno stipendio certo a fine mese.
Non ci vuole molto a capire che tra un top 100 e lui c’è un abisso.Se non lo capisce lui è colpa dell’atp?
Finchè c’è gente che spende 150 euro per un biglietto, 50 euro al mese per la pay tv, 70 euro per una maglietta in polyestere griffata, potranno strapagare sportivi straricchi e dire “Marcora chi?”. È l’esasperazione del mercato, ma sempre di domanda/offerta si parla. Lo stesso che porta la gente a spendere 1000 euro per lo smartphone di moda e a non pagare le tasse. Ingiusto o no, così vanno le cose.
“Ideali anticapitalistici”…
Oh mamma mia cosa capita di leggere
Sono argomenti distrutti dalla storia
@ Becuzzi_style (#2233936)
Secondo me, e mi riallaccio ad alcuni commenti dell’epopea starace bracciali, la soluzione è semplice:
Se è vero che il giro di scommesse su un incontro a Solarino è dell’ordine di centinaia di migliaia di euro, allora una percentuale, piccola 1,2 % dovrebbe andare agli ATTORI di quell’evento, cioè ai giocatori.
L’itf deve pretendere questa % dai siti di scommesse, alle quali gira dati e spesso anche immagini.
Ora, se su un future da 15 k girano scommesse da 1,5 Milioni, anche l’1 % è uguale al montepremi stesso. Ergo ai giocatori andrà il doppio del premio attuale.In questo modo la “platea di giocatori veramente professionisti” direi che si duplica
parole sante di marcora , sei un grande roby , tieni duro perche sei fortissimo e senza infortuni saresti un top 100 tranquillamente
So che il mio commento sarà poco condivisibile ai più.
Tuttavia purtroppo devo dire che, da grande estimatore tennistico di Marcora, ho visto parecchie sue partite quest’anno. Il purtroppo sta nell constatazione che la rabbia per portare a casa qualche migliaio di euro in più io non l’ho proprio vista. Ha perso una partita a livello di Quarti Challenger dove, sotto 5-4 al terzo in risposta, ha gettato una in fila all’altra quattro risposte sbagliando praticamente apposta. Con scazzo totale. Deduco, e mi si attacchi pure, che per il Marcora quel delta economico tra semi e quarti non comportasse alcun disagio, diversamente avrebbe lottato come un leone.
Chi mi ha letto in questi anni sa perfettamente come il mio pensiero sia che il tennis sia in Italia uno sport per ricchi e privilegiati, e questo si riflette spesso nell’atteggiamento in campo che difficilmente porgo a mio figlio come esempio da imitare nello sport.
Senza avercela affatto con Marcora, la mia è una semplice constatazione
Il discorso in sé potrebbe non essere sbagliato; però l’esempio di pre-quali che abbiamo sotto gli occhi non è esattamente confortante.
per me la morte del senso dello sport (tennis) raggiunge il suo picco durante le finals, in cui tennisti ricchi sfondati si beccano 203mila dollari solo per partecipare e altri 203mila a vittoria. poi mi si dirà che sono le leggi di mercato, che questi muovono soldi, eccetera eccetera. però, a me che è rimasto nascosto in fondo al cassetto un ricordo di ideali anticapitalistici, tutto questo mi dà un lieve disgusto.
@ Max second serve (#2233932@ Max second serve (#2233932)
Non sono d’accordo sul fatto dei privilegiati, che ci vogliano parecchi soldi non è in dubbio ma se uno è bravo gli aiuti arrivano altroché un tempo meno sicuramente, ora la federazione aiuta e non poco gli atleti meritevoli ed anche gli sponsor non stanno con le mani in mano, certo che se non ci sono i risultati poi alla fine il tutto decade ma ti posso assicurare che ci sono comunque un mare di sacrifici da fare pur avendo a disposizione una certa tranquillità
economica noi la viviamo tutti i giorni fidati
@ smash&lob (#2233962)
Finalmente qualcuno ancora connesso alla realtà.
Non puoi comparare. Quel velocista da 10.10 è inserito nei gruppi sportivi, non ha spese, e viene pagato!!!! Così come calciatori, baskettari, pallavolisti ciclisti ecc. DI SECONDA FILA. NO SPESE, guadagni (minori ma guadagni).
Come gli sciatori. Ovvio che Hirscher e la Schiffrin guadagnino palate di soldi, sono dei fuoriclasse, ma quelli di seconda fila NON SPENDONO UNA LIRA per allenamenti trasferimenti ecc. E SONO PAGATI DAI GRUPPI SPORTIVI (Italia) o dalle rispettive NAZIONALI! Il tennis è uno sport PROFESSIONISTICO dove l’ATP sta facendo di tutto per tutelare i suoi professionisti agée quelli che stazionano da anni nei primi 50-70!
@ gisva (#2233958)
Sei il nipote di Palmieri?
Non si capisce il concetto espresso. Tu avevi dei numeri? E quindi? Come farebbe uno che ha dei numeri se non avesse un genitore come Marcora e stiamo parlando di uno che vale i primi 200 al mondo? Abbandona scazzato.
A me però non interessa tanto che i professionisti veri siano più di 200. Soprattutto non interessa al pubblico, che non segue gli eventi minori.
Semmai mi interessa che chi merita possa entrare nei 200 senza dover investire quantità gigantesche di denaro.
Per questo preferirei, per esempio, allargare le quali degli slam a 4-6-800 tennisti, con prequali in tutti i continenti.
Un tennista veramente valido o al rientro da un infortunio, potrebbe preparare bene questo evento e saltare la trafila dei tornei minori
E’ un tema cruciale. L’ATP ha provato ad affrontarlo col transition tour.ma la cura è , forse, peggiore del male. L’ho ripetiuto molte volte. non mi stanco di farlo. Avere nel circuito un tennista come Bobby marcora, ma protrei citarne tantissimi altri, è un qualcosa, un bene comune di cultura sportiva, non tangibile, non immediatamente spendibile ma di grandissimo valore!!!! Anche il numero 999 del mondo che in questo momento curiosamente è un italiano, Cristian Carli è un tennista fortissimo come Marcora e come altri, che semplicemente vincono meno partite di quelli che gli stanno sopra. Ma si stanno costruendo una loro dimensione, stanno investendo non solo sul miglioramento di diritto e rovescio, ma su quelle che vengono definte come soft skills, cioè “abilità” che rientrano in tutta quella sfera di cometenze che riguardano l’emotività, la capacità di gestire le difficoltà, avere una visione a 360 gradi dei problemi, il problem solving appunto, la capacità di rimandare la gratificazione. saranno in altri termini uomini e donne migliori, anche i tennisti chiamiamoli csì di seconda fascia come risultati. Questo è il valore dello sport in generale. vale per i tennisti ma vale anche per i pattinatori, i lanciatori, i corridori e via discorrendo. saranno uomini migliori, su questo siamo d’accordo ok? Quindi saranno papà e mariti migliori, che invece di spaccare in testa qualcosa alla moglie rompicolgioni o immettere falsi modelli ai figli faranno qualcosa di meglio. saranno medici migliori se decideranno di provare un’altra carriera, o avvocati con più capacità di relazione, o magistrati capaci di provare empatia e gestire anche chi può sbagliare, o imprenditori più capaci che costruiranno maggiori posti di lavoro e con più benefit per i dipendenti. E slo infine saranno maestri di tennis migliori per i nostri figli e le nostre figlie. Io che sono un idealista penso che lo Stato sui debba far carico attravers il Coni e poi le Federazioni almeno di un numero congruo di questi ragazzi, un altro può pensare che siano le famiglie (cme nel caso di Bobby Marcora) a doversene fare carico. L’importante è che siamo tutti d’accordo che tennisti o altri atleti che gareggiano in giro per il pianeta siano una risorsa per tutti noi.
Bravissimo!
@ Betafasan (#2233954)
Sono nauseato da tanta ipocrisia dei “vertici ” sportivi
È veramente vergognoso! I falsi sportivi del calcio spendono cifre spaventose per sapere che mutande porta Del Piero!!!! E i notiziari non danno neanche notizie dei Mondiali di pattinaggio artistico!!!!
Leggo che ci si scandalizza perché un tennista medio non guadagna abbastanza da vivere di solo tennis e ne comprendo la frustrazione.
Contemporaneamente leggo anche che:
gli eventi sportivi dovrebbero essere visibili e fruibili gratuitamente
se gli organizzatori di un challenger prevedo un biglietto di ingresso al costo di 10 euro (non ci andrebbero pari neppure costasse tre volte tanto), vengono tacciati di essere speculatori seriali
gli sponsor sono tollerati, ma che non si tratti di siti di scommesse sportive (dove dovrebbero pubblicizzarsi i bookmaker non mi è chiaro)
un gruppo di privati che in questa congiuntura decidono di investire 300 miliardi in 25 anni (chiedendo qualcosa in cambio, vorrei vedere!) sono sbeffeggiati quali distruttori del tennis, con quali vantaggi per loro non è chiaro neppure in questo caso
lo stato, questo lo dico io, si dovrebbe occupare soprattutto dello sport di base
le televisioni, che sostanzialmente mandano avanti la baracca, non si devono azzardare a proporre nessuna modifica che le porti a rendere il prodotto più vendibile.
potrei continuare, ma spero si sia capito il concetto; per sintetizzare, si vuole la botte piena e la moglie ubriaca …… non è possibile, purtroppo.
Anche io! Dalla prima lezione perdo denaro per giocare… 🙂
@ Becuzzi_style (#2233936)
Esatto, la questione della redistribuzione dei compensi, che, con estrema sintesi, è qualcosa che riguarda per certi versi tanti aspetti della società odierna
Vedo che vengono citati freccette (addirittura) e golf. Bene, diamo per buona che sia vero (se non lo è, sicuramente ci saranno altri sport “minori” con un maggior numero di professionisti che vivono decorosamente). Passiamo oltre però, e chiediamoci il perché. Certo il totale dei soldi (diritti tv, biglietti, sponsor, ecc.) che arrivano al tennis sono di più di quelli che arrivano alle freccette. E quindi dove sta il problema, se non nella distribuzione? Se si vuole che un parco tennisti maggiore possa vivere di tennis, è l’unica strada (salvo aumenti di sponsor, biglietti, ecc.; strade molto più difficilmente percorribili e che non cambierebbero la sostanza, perché la gggente – così come gli sponsor – accetterebbe di pagare di più solo per RF, non certo per Marcora). Ma la realtà è che il tennis è uno degli sport più egoisti (altri direbbero, “individuali”) del mondo. E quando RF prende 1 milione per fare 1 palleggio arrivano sempre i soliti talebani del Dio Mercato, a ricordarci che “è giusto così” perché è lui che muove le folle. Va bene, allora, RF sfami anche la sua 43esima generazione e usi bicchieri di oro zecchino tempestati di diamante, e i Marcora abbandonino il circuito (una volta ridotto al verde il papà).
Molte delle considerazioni che ho letto mi trovano generalmente d’accordo. Vorrei solo che si evitasse di cadere nell’errore che debba essere scontato che itf e atp garantiscano il professionismo in assoluto a chiunque. Ripeto, inammissibile che un top300 nn possa campare di tennis, ma a una certa…..se hai 30 anni nessuno ti obbliga a continuare a perderci se nn hai ancora svoltato. Si puo anche andare a lavorare. Suona male dirlo ma se l’investire tt la tua vita nel tennis cm in ogni sport nn ha fruttato e nn sai fare altro nn e’ colpa di nessuno. QUindi sputare su itf e atp, al di la delle gia dette cosndierazioni inopinabili, nn ha senso
ma quale vergognatevi se a 30 anni dipende ancora dai suoi è meglio che pensi a cosa fare da grande inve ce di venirci a dire che a fine anno perde dei soldi,lo dico per lui e non venitemi a dire che sono fatti suoi ,lo fossero non lo direbbe in giro
Nella maggior parte degli sport, ad eccezione del calcio e pochi altri, i guadagni sono molto bassi ad eccezione dei top. Un velocista che corre i 100 metri in 10.10 e’ un atleta di altissimo livello come un tennista da challenger, ma chi guadagna bene e’ solo chi corre da 9.90 in giu’. La vera differenza e’ che il tennis comporta costi e spostamenti in giro per il mondo e questo lo rende incompatibile con l’esercizio di un lavoro o l’ appartenenza ad un’ arma come nel caso dell’ atletica,nuoto o pugilato. Grande stima per i tennisti da future e challenger che sono da ammirare per il loro spirito di sacrificio. Ovviamente sarei contento per loro se guadagnassero qualche soldo in piu’. In compenso penso che tutti abbiano come minimo un futuro garantito come istruttori.
Si ma praticamente, ed è quello che conta, il transition tour non vedo come potrà garantire al 300 al mondo di andare sotto o cmq di vivere di tennis…l’unico modo è drenare denaro dove c’è e ridistribuirlo…tutte le altre sono manovrine per farsi belli che spostano un’inezia…
È necessaria una redistribuzione…penso che basterebbe una tassazione nei tornei del circuito maggiore…che ne so 2% slam, 1,5% i master 1000…1% 250/500…ma probabilmente potrebbe bastare anche una % inferiore..gettito da ridistribuire nei tornei minori…
Solo dagli slam si recupererebbero 3 milioni di dollari…insomma 15k in media a 200 persone…
Nel tennis i soldi girano, ma vanno nelle mani di troppe poche persone…
straquoto
A me non mi ha sponsorizzato nessuno, per questo il tennis in italia è uno sport per pochi privilegiati che non sanno quale è il sapore del pane duro, ecco perché da una vita non abbiamo super top player!
Il tennis sta messo davvero male, a 360 gradi. Oggi tutte queste problematiche passano in secondo piano grazie alle gesta di Roger, Rafa e Nole…quando questi appenderanno la racchetta al chiodo penso che la situazione precipiterà di colpo, le prime avvisaglie le abbiamo già avute.
E’ ora di cambiare le cose!
questo è uno dei motivi per cui attualmente non c’è ricambio. Il numero di giocatori che puo’ davvero provarci, investendo su preparatori, sulla preparazione in se e sugli allenatori è troppo esiguo.
Trovatemi uno sport professionista di queste dimensioni che abbia a malapena 200 giocatori in attivo, e ancora meno quelli che guadagnano dignitosamente. Perfino nelle freccette (darts) va molto meglio
Questo spiega perché molti, certo non Marcora, taroccano le partite ITF, è come nell’ippica, una vergogna!!! Forza Roberto non mollare!
Il transition tour che inizia il prossimo anno servirà proprio (almeno nelle intenzioni) ad evitare situazioni di questo tipo.
Però sono in molti (giocatori e allenatori compresi) a condannarlo….
non è tutto oro quel che luccica dopo il 200 di ranking atp…..chiudere in pareggio è un bel successo per i giocatori minors
ITF ATP Vergognatevi! 😡
Forza e coraggio per il nuovo anno !
Finche’ il padre e’ ok a fare da sponsor vale la pena continuare.
Purtroppo è un problema che tutti conoscono ma nessuno fa nulla per cambiare le regole anzi continuano a elevare i premi nei 4 slam. credo sia inammissibile che almeno i primi 500 giocatori al mondo non riescano a vivere del proprio lavoro in uno sport che comunque vede girare soldi veri. e pensare che abbassando di un milione di dollari il prize money degli slam e alzando di 10000 dollari tutti gli itf sarebbe sufficiente per dare la possibilità di campare di tennis ad almeno 200 ragazzi che oggi fanno sacrifici ormai quasi insostenibili.
Articolo che fa effetticamente riflettere su un problema ben noto. Nel circuito pro di tennis si comincia ad andare in attivo verso il 140 ATP. Uno studio dettagliato di qualche anno fa lo provava.
Stephen Gallacher, n. 280 nella world ranking di golf per il 2018, solamente nell’European Tour, nel 2018, ha guadagnato più di 560.000 €.
Di che riflettere……..
Bravo! La stima, che già avevo, è aumentata
Beh fino ad Aprile si è fatto:
– 2 settimane a Sharm-el-Sheik
– 1 settimana in Tunisia
– 3 settimane in Israele
– 2 settimane in Turchia
Non siamo al livello di “una vita in vacanza” ma volerci pure fare i soldi, considerando che aveva pure bassa classifica e quasi 30 anni… 😕
Forza Roberto, credici ancora!!
si vede che in ogni caso ,grazie al padre , se lo può permettere altrimenti avrebbe gia cambiato attività.mi piacerebbe sapere però se ha considerato quanto gli danno in serie A e in qualche altro torneo a sqaudre estero
grande stima