Braccio di Ferro
Primo speciale di approfondimento sul delicato tema delle combine. Quest’oggi sotto la lente d’ingrandimento la pesante squalifica di Starace e Bracciali, ex Davisman azzurri.
Lettori e Amici di livetennis.it, il nostro percorso di analisi sul match fixing inizia proprio dalla notizia più recente in ordine cronologico, per poi ricostruire il puzzle di quello che è considerato a tutti gli effetti un pericolo per l’integrità dello sport che amiamo.
L’ultimo tassello di un caso che ci riguarda da vicino è la durissima sentenza emessa dalla TIU nei confronti dei due portacolori azzurri . Per quanto riguarda Daniele Bracciali, doppista ancora in attività ed ex singolarista (più volte convocato a vestire la maglia della nazionale),questo è il punto cruciale della sentenza che gli è costata la radiazione più un’ammenda di oltre 200.000$:
“in seguito all’udienza disciplinare tenutasi a Londra il 18-19 settembre il professor Richard McLaren ha riconosciuto l’italiano colpevole di aver truccato incontri del torneo di Barcellona nel 2011 ed è stato riconosciuto responsabile di aver facilitato scommesse su incontri dello stesso torneo”.
Potito Starace invece, squalificato per 10 anni con ammenda di 100.000$, è riconosciuto colpevole di aver infranto il codice anti-corruzione nel seguente passaggio:
“Nessuno dovrà, direttamente o indirettamente, alterare o tentare di alterare il risultato o qualsiasi altro aspetto di un evento tennistico. Nessuno dovrà, direttamente o indirettamente, sollecitare o indurre qualsiasi altra persona a scommettere sul risultato o su un qualsiasi altro aspetto di un evento di una qualsiasi competizione tennistica“
Cosa successe dunque in quel maledetto Barcelona Open di 7 anni fa? Come ricorda l’archivio del torneo, Starace perse al primo turno da Gimeno Traver con il punteggio di 6-4 1-6 0-2 ret. (un andamento che vedremo in tantissimi match giudicati sospetti) e Bracciali pertecipò solo come doppista perdendo anch’egli al primo turno in coppia con David Marrero (anche lui soggetto a investigazione della TIU nel 2016 e nel 2018 su segnalazioni del bookmaker “Pinnacle”).
La prima ad indagare su un eventuale combine è la Procura di Cremona, che nell’ottobre del 2014 attraverso gli atti dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta del calcio-scommesse, risale ad un rapporto (chat, telefonate e messaggi) tra Roberto Goretti, attuale responsabile dell’area tecnica del Perugia, e lo stesso Daniele Bracciali. Nelle loro conversazioni compaiono tra gli altri i nomi di Starace, Volandri, Bolelli. Una volta terminate le udienze preliminari, è il Tribunale di Cremona a rinviare a giudizio due anni dopo Starace, Bracciali e Goretti.
Ciò significa che l’impianto accusatorio viene ritenuto credibile dal GIP: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva messa in piedi dal clan dei “bolognesi” al quale apparteneva lo stesso Goretti. Sempre secondo l’accusa, i rapporti tra Bracciali e Manlio Bruni, ex commercialista di Beppe Signori (anch’egli in attesa di giudizio per la vicenda calcio-scommesse del 2011) iniziarono nel 2007 durante l’ATP di Newport e proseguirono fino al 2011 coinvolgendo anche Starace (Casablanca e Barcellona 2011).
La sentenza arriva nel gennaio 2018 e i nostri azzurri sembrano poter tirare un sospiro di sollievo: assoluzione per entrambi “perchè il fatto non sussiste”. A differenza di Starace, Bracciali riprende subito l’attività di doppista con buoni risultati che lo riportano nei primi 100 della specialità.
Quella ordinaria però non è l’unica giustizia ai quale i tennisti italiani devono rendere conto.
Il Tribunale Federale infatti, nell’agosto del 2015 li condanna alla radiazione più un’ammenda pecuniaria (40.000€ Bracciali, 20.000€ Starace) con una sentenza di 46 pagine per aver violato l’articolo 1 del Regolamento di Giustizia FIT e i due commi dell’articolo 10.
E’ l’inizio di un delicato percorso con il Colleggio di Garanzia del CONI che chiede la rinnovazione del secondo grado di giudizio, il quale aveva scagionato entrambi dalla contestazione di illecito sportivo comminando al solo Bracciali un’inibizione di 12 mesi unita ad un’ammenda di 20.000€.
Nel giugno 2016, la Corte d’Appello Federale della FIT assolve entrambi gli imputati dalle accuse di combine ma confermando la sanzione pecuniaria prevista dal secondo grado per quanto riguarda Daniele Bracciali, in riferimento alla violazione dei principi dell’Articolo 1 del Regolamento di Giustizia.
Scagionati dalla giustizia ordinaria e sportiva ma condannati dal Tennis Integrity Unit, un ente nato nel 2008 per attività investigative nell’ambito del match fixing nel tennis professionistico, Bracciali e Starace sperano nel TAS di Losanna, chiamato a esprimersi in maniera definitiva sulla vicenda.
Abbiamo contattato Riccardo Bisti, giornalista di tennisitaliano.it che ha seguito la vicenda da molto vicino:
L: Riccardo, innanzitutto un ringraziamento caloroso per la sua disponibilità. Innanzitutto come si spiega una condanna così pesante dopo due assoluzioni, una in Tribunale e una in sede sportiva?
R: La differenza sta nel fatto che, mentre la condanna del Tribunale di Cremona doveva essere fondata su dati certi, la giustizia sportiva in generale può basarsi su processi di natura indiziaria. Fondamentalmente, abbiamo avuto una diversa interpretazione di un dettaglio, in questo caso dei messaggi di questo ipotetico “Braccio2” il quale organizzava la combine del match tra Starace e Gimeno Traver. Il giudice di Cremona sulla base dei fatti non ha ritenuto credibile che quella scheda fosse attribuibile a Bracciali. Il giudice della TIU invece sulla base di considerazioni personali ha ritenuto credibile che quella scheda fosse associata a Bracciali e ha considerato Starace come il braccio operativo. Comunque, tutto nasce da un principio giuridico diverso.
L: Dal punto di vista dello spettatore, ha fiducia nel Tennis Integrity Unit? Cosa invece non la convince?
R: Non c’è collegialità. Abbiamo solamente la figura di un arbitro che stabilisce le sentenze, un’anomalia sia a livello penale che sportivo. Per quanto riguarda la fiducia, è stata effettuata un’indagine da parte di una commissione indipendente sulla base dell’inchiesta BBC/Buzzfeed (2016) e questa inchiesta non ha evidenziato sostanziali irregolarità nell’operato della TIU, quindi non ho motivo di non avere fiducia.
Tornando alle cose che non mi convincono, oltre alla collegialità non mi piace la mancanza di trasparenza. Sebbene questo sia necessario in sede di indagine, ritengo che lavori troppo “nell’ombra”, mente sarebbe utile a indagini terminate conoscere che tipo di indagini sono state fatte su giocatori assolti o nemmeno andati a processo. Le sentenze sono inoltre poco chiare, perchè non viene dato risalto all’oggetto del contendere ma si elenca semplicemente la serie di articoli che sono stati violati del Programma Anti Corruzione.
L: Sia Starace che Bracciali nelle dichiarazioni post-sentenza hanno parlato di “accanimento” nei loro confronti. E’ esagerato parlare di un accanimento nei confronti dei giocatori azzurri in generale?
R: Nel caso specifico di Bracciali e Starace le loro dichiarazioni sono “comprensibili”, ma per il resto mi sembra che la TIU non si sia mai focalizzata su una carta nazionalità, se guardiamo le sentenze c’è una “transnazionalità” importante a livello di squalifiche, quindi non ritengo sia il caso parlare di accanimento. E’ vero che prima ancora della TIU ci furono le squalifiche di giocatori italiani ma per colpe irrisorie: in quel caso si trattò di vere e proprie ingenuità come scommesse di pochi euro su conti di gioco a proprio nome su match di altri tennisti.
Molto importante per gli appassionati del tennis azzurro è sapere in ultimo la posizione di Marco Cecchinato. Anch’egli indagato per match fixing e assolto nel 2016 dal Colleggio di Garanzia del Coni in base a un “vizio procedurale”, aveva rischiato la squalifica di un anno (già ridotta dai 18 mesi iniziali) se la sentenza del primo grado di giudizio fosse stata confermata.
Anche in questo caso aldilà della giusitiza sportiva italiana, resta da vedere come si comporterà l’arbitro Richard McLaren che, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, avrebbe in mano anche le carte riguardanti Marco Cecchinato
Giampaolo Di Leonardo
TAG: Daniele Bracciali, Potito Starace, Scandalo Scommesse
Nel primo turno del future di Antofagasta (Cile), sull’incontro tra Federico Moreno e Mirko Martinez si sono giocati su Betfair quasi 200 mila euro (praticamente tutti su Moreno).
Su quale match?
Quindi sei un grande uomo se sei furbo? Sto per vomitare.
Leggete la sentenza del 6 agosto 2015 e fatevi un’idea
Bella domanda! Mi chiedo con che stato d’animo farà la preparazione invernale sapendo che prima o poi potrebbe arrivare la radiazione.
Qualcuno, anzi molti, tralasciano, sottovalutano o dimenticano la cosa più importante.
Mentre Starace e Bracciali, per diversi motivi sono al palo, ….. Roberto Goretti eservita liberamente la sua professione.
Forse perchè era la mente e non il braccio (non me ne vorrà per l’assonanza Bracciali) ci si dimentica di questo?
@ itf expert (#2233561)
Speriamo di no…nn so se il ceck sia in grado di rialzarsi…
Cmq..entro quanto tempo gli arriverà la mazzata?
Perchè? La partita c’è comunque, solo che non vince quello che i bookmakers danno per favorito.
Un torneo lo si tutela giocando…è un problema ben più grosso è quando giocatori giocano primi yirni da zoppi o di titirano a tabellone fatto.
E’ ora di smetterla con leggi, cavilli e cavillini che servono solo a proteggere i colpevoli e il sistema ad essi collegato (e non solo in ambito sportivo).
Che Starace, Bracciali, Cecchinato (chissà che cagarella avrà dopo la notizia della condanna degli altri due!) & company siano colpevoli è chiaro e lampante. Non esistono prove? E chi lo dice? Solo il fatto di aver cancellato volontariamente i messaggi, guarda casi proprio solo quelli “attinenti”, è una prova che basta e avanza.
@ Andry (#2233549)
Direi che si scrive Camerun…
Oggi su uno dei match di Solarino son stati giocati centinaia di migliaia di euro. Ho detto tutto.
infatti, hai detto tutto!!
@ Betafasan (#2233497)
Il giudice McLaren è incaricato dalla ITF. La sua notorietà è in gran parte dovuta alla vicenda del doping “di stato” che ha riguardato la federazione Russa essendo all’epoca tra i 3 commissari della WADA.
Non ho seguito la vicenda ma io sono notoriamente una persona che non da fiducia alla magistratura in generale figuriamoci a quella sportiva.
2 pesi 2 misure da sempre; io dico che per condannare servono prove schiaccianti.
Con la storiella che la giustizia sportiva non puo essere lunga ma deve essere in qualche modo “sommaria” io mi sono stancato.
A detta di tutti per tante ragioni giuste nella Turchia “incivile” il Fenerbache ha subito un processo lungo anni e poi c’è stato verdetto.
Ora che la Turchia debba insegnare il diritto sportivo alla Europa lo trovo agghiacciante aggettivo usato non a caso.
Braccio e Starace vanno assolti non perchè innocenti ma perchè le prove non sono sufficenti per condannare; non mi bastano i sentito dire o le sensazioni o l’ha detto il medium.
Vergogna alla giustizia sportiva di tutto il mondo.
i tribunali degli enti sportivi lavorano con pochi elementi, e devono valutare il rispetto dei propri statuti che sono molto generici.
che i loro processi abbiano natura indiziaria è inevitabile
se scommetti più di una manciata di euro, i bookmakers bloccano tutto e segnalano la cosa all’ente organizzatore.
POTITO b grosjean 😡 sul centrale del Roland Garros,
BRACCIO fermato dall’oscurità due set sopra con roddick a Wimbledon.
io li ricordo cosi!!!
entrambi hanno quasi 40 anni lasciamoli in pace anche se avessero commesso delle leggerezze.
Tanto le scommesse non le ferma mica un giudice.
@Roberto: sei ottimista, una squalifica di quel tipo probabilmente durerà dei bei anni…
Oggi era possibile scommettere sul turno di qualificazione del future che si gioca in Cameroon. Penso non occorra aggiungere altro…..
@ pablito (#2233472)
Beh il ceck finora l’aveva sfangata…se tanto mi da tanto qualche mese di stop tocchera’ pure a lui
lo scrivo da tempo. la tennis integrity unit non è credibile. e invece chi vive in questo mondo sia chi ci lavora chi si gode lo spettacolo e paga DEVE avere certezze. c è bisogno di una rivoluzione in tal senso. l idea di un tribunale messo in piedi in sostanza dai book come minimo lascia troppi dubbi. persino chi è convinto in cuor suo dellaxresponsabilita di braccio e loro ( non io che gridò la loro estraneita) ritiene che i modi di condurre e gestire le indagini e poi la sentenza siano deprecabili. io propongo due cose. la prima è la trasparenza delle scommesse. per cui i book che volessero ottenere la licenza di proporre quote su incontri da challenger in giù DEVONO rendere pubblici i dati dei flussi. il secondo è che il tribunale intervenga su denuncia pubblica e circostanziata. si deve conoscere il nome e cognome di chi denuncia. con onere della prova a carico.
Per Cecchinato la vedo malissimo perchè anche il quel caso le intercettazioni erano molto chiare. E anche se penalmente non è perseguibile, per TIU potrebbero bastare quelle prove per una squalifica.
Parole sante. Forse, più che di educazione, parlerei di mancata educazione.
I processi di natura indiziaria, come li chiama Riccardo Bisti, ottimo giornalista, sono un obbrobrio giuridico.
Una roba da tribunale speciale di Stati Autoritari.
Una squalifica dev’essere basata su dati certi.
Si sono daccordo. Magari possiamo chiamarla poca educazione o poca lungimiranza, ma certo si e’ dimistrato molto poco furbo. Per questo credo che prima del tennista bisognerebbe fare l’uomo, ma succede molto raramente.
Ma non c’è un organo Super partes che usa il buon senso e annulla tutto? Questo specie di giudice da chi è stipendiato??
Dire vergognoso è poco, riguardo alla …chiamiamola Giustizia???!!! Di sportivo c è nulla!!
@ gino (#2233474)
Parole SANTEEEE!!! MA DOVE SIAMO FINITI????!!!!
Immaginavo sarebbero arrivati anche dal Cecchinato. Pensate a che spreco di talento qualora l’esito fosse anche qui radiazione o 10 anni di squalifica. Praticamente una carriera da potenziale top 15 buttata via per poca intelligenza, perchè di questo si tratta. Che spreco. Aspettiamo e vediamo cosa succede.
Chi controlla il controllore?
Scusa ma Starace va a giocare un torneo a Barcellona, dove ci sono organizzatori, sponsor, spettatori che costruiscono un evento intorno ad una partita di tennis. Starace perde per truffare I bookmakers e frega anche tutti quelli che hanno investito sul torneo. Nonché sulla credibilità di un movimento che fa girare miliardi in tutto il mondo. Non mi sembra un problema dei soli bookmakers.
voglio ribadire il concetto: di sicuro nessuno prova ad aggiustare il risultato di una finale slam. i bookmakers pero’ vogliono incassare anche da scommesse sul primo turno al torneo del dopolavoro ferroviario. peggio per loro. che si arrangino. invece vengono addirittura creati organismi investigativi che si muovono in base a quello che dicono le agenzie di scommesse. ridicolo. starace decide di perdere apposta una partita? peggio per lui. fine. i bookmakers si attaccassero al…
il fatto che siano i bookmaker a segnalare i match “sospetti” è ancora piu allarmante….ma non è che quando la combine favorisce i bookmaker si chiude un occhio,anzi due e invece quando i book sono danneggiati scattano le punizioni esemplari????
Ultimo capoverso.. inquietante !