Il caso Serena Williams: non è solo colpa tua
Quello che è successo durante la finale femminile degli ultimi Us Open ha sollevato un polverone mediatico che, giorno dopo giorno, invece di affievolirsi, va acquistando sempre più forza: giornalisti, politici, esponenti del mondo dello spettacolo, “semplici” appassionati…praticamente chiunque conosca Serena Williams ha espresso nelle ultime ore un’opinione. La polemica ha superato ovviamente i confini nazionali: se i mezzi di comunicazione europei hanno quasi in toto condannato le frasi e i modi della Williams, le cose cambiano negli Stati Uniti d’America, dove l’opinione è combattuta fra il condannare una delle proprie eroine sportive o esaltare il suo operato, trasformando il tutto in una lotta a favore delle donne.
La storia è arcinota: tripla sanzione, per coaching, racquet abuse e verbal abuse, con il tutto che arriva velocemente a Serena che dà all’arbitro del ladro e del sessista tirando in ballo sua figlia. La Williams ha a sicuramente sbagliato nella forma, dicendo cose gravi e rubando (anche nella sconfitta) la scena alla sua avversaria: eppure, con un abile gioco di prestigio è riuscita a trovare un’insperata scappatoia. Serena in poche ore è diventata una paladina dei diritti delle donne, portavoce di un movimento tennistico al femminile che rivendica gli stessi diritti dei colleghi uomini: è assurdo il tragitto per arrivare a tutto questo, ma sinceramente…esiste qualcuno che possa dire che nel tennis non esistano disparità di trattamento fra uomini e donne? Come dire…ne sto uscendo con le ossa rotte ma monto immediatamente in cima a un nuovo cavallo vincitore. Trovo così esagerati tutti quelli che parlano di immagine rovinata per sempre e di caduta di stile che resterà fissa nella mente dei tifosi: nello sport si dimenticano presto le cadute, soprattutto se arrivano nuove vittorie. E in tutto questo Serena ha trovato una nuova battaglia da combattere.
Nel frattempo sono scesi in campo nomi importanti a difendere la statunitense: Billie Jean King, vera pioniera del femminismo statunitense nello sport ha appoggiato la Williams affermando con sdegno che “quando una donna si emoziona per molti è isterica”, ma anche colleghe quali la Azarenka, Mladenovic, Flavia Pennetta, campioni del passato come Mats Wilander hanno espresso parole di sostegno, con il CEO della WTA che condivide la teoria sessista di Serena mentre ovviamente l’ITF tutela l’arbitro della finale, quel Ramos che a mio modo di vedere ha calcato la mano in situazioni che altre volte ha lasciato scorrere secondo i dettami del campo. E tanti messaggi (più o meno social) continuano ad arrivare pro Serena.
A dare nuova linfa alla teoria della Williams è arrivata una nuova polemica riguardo una vignetta di pessimo gusto pubblicata sull’Herald Sun, un disegno dove Serena è rappresentata come una muscolosa e poco aggraziata afroamericana che vuole la sua vittoria e distrugge ciò che trova vicino. Una vignetta che non fa certo onore a chi l’ha disegnata ma anche a chi l’ha pubblicata: siete ancora sicuri che non esista alcuna forma di discriminazione?
Alessandro Orecchio
TAG: caso Serena Williams, Serena Williams
Pop corn che però non potrai mangiare, perché sarà ammesso solo pubblico femminile. Anche televisivo.
Cara Serenona mettiti l’animo in pace; il record di Margaret Court te lo puoi scordare esattamente come Mc il Rolando e simpatia Lendl Wimbledon! Ma loro sn stati altri campioni
La verita’ in tutto questo polverone e’ una sola:
la Williams se si fosse trovata in vantaggio non avrebbe scatenato questo putiferio.
Per molto meno Fognini ci ha rimesso molto di piu’ sempre agli US open.
La Williams come livello culturale lascia a desiderare, basti pensare che quest’estate a Venezia non ha riconosciuto il Campanile di San Marco !
@ arrivodopo (#2197892)
Infatti. La vignetta non è affatto razzista; è solo la fotografia, sicuramente impietosa, di quello che ha fatto la Williams. Ovviamente, dopo l’incredibile accusa di sessismo, qualcuno che sta dalla parte della Williams cerca di fare passare la vignetta per razzista per portare acqua al suo mulino.
Tennisaddicted, grazie per questo tuo intervento che mi ha fatto ridere fino alle lacrime. E grazie a Orecchio, che ha svolto in maniera impareggiabile, seppur involontariamente, il ruolo di spalla.
Aloha
Solo io ho trovato quella vignetta sulla Williams meravigliosa?
La presa in giro dell’atleta abituata a vincere che non accetta la sconfitta fatta con la giusta cattiveria, geniale.
ho letto che anche la Osaka avrebbe ricevuto coaching durante la finale, se fosse vero l'”integerrimo” Ramos non ne uscirebbe così “limpido”….
Mi piacerebbe che tutti quelli che appoggiano la williams pennetta inclusa (che delusione!) si trovassero un giorno al posto del ramos di turno, ovvero in balìa delle minacce e degli insulti di una persona enormemente più ricca e potente di te… che squallore
@ Tennisaddicted (#2197835)
😉
Quanto ho paura che tu abbia ragione…
Fosse stata una vignetta in cui veniva ritratta Serena con un osso fra i capelli, un gonnellino di paglia ed un grosso pentolone in cui il giudice stava a cuocere a fuoco lento magari avrei anche capito, ma non ci si può scandalizzare e prendersela con una vignetta, e poi la satira “polically correct” non ha senso e non serve a nulla. Alla Williams poi credo che agonisticamente e come voglia di vincere sempre e comunque la definizione di “Cannibale” calzi più che a Merckx, per la quale era stata creata, e domenica sera sembrava proprio che il giudice, e forse anche l’Osaka, se lo volesse mangiare.
@ Barabba (#2197475)
Stra quoto
Giuro che smetterò di criticarlo quando lui smetterà di scrivere! 😀
P.S. oppure quando scriverà qualcosa di interessante mi complimenterò con lui. È già successo una volta un paio di anni fa. 😉
Io ho fatto un percorso molto simile al tuo, di fatto non leggo più gli articoli di Orecchio da tempo, ormai mi bastano i titoli e mi incurioriscono i commenti degli altri utenti. Quelli che preferisco sono quelli che dicono “bellissimo articolo”.
Oggi, l’ho scritto, ho letto solo perché dalla domanda retorica del titolo mi sembrava un suicidio “giornalistico”, ed in effetti lo è stato.
Poi, nell’ovazione di critiche ricevute, lui a chi s’è sentito in dovere di replicare? A me… 🙄
Sai una cosa? Per molto tempo ho creduto che Orecchio fosse un demagogo, poi infine ho capito che scrive banalità impareggiabili senza nemmeno rendersene conto. Sto seriamente pensando che sia un genio inconsapevole della comunicazione: attira sempre tanti click, e nella società contemporanea conta sempre più la quantità della qualità.
Complimenti commento perfetto!
Proprio perchè anche lei una pasionaria ha dimostrato capacità di discernimento, lei stigmatizza il comportamento di Serena verso l’arbitro e l’opportunità di tirare in ballo il sessismo, non dice certo (perchè non lo pensa) che non ci sia sessismo nel mondo. Chi doveva esserci dall’altra parte della rete, un’alce?
Sottoscrivo in pieno quello che hai detto Antonella, certo adesso che e’ madre oltre quello che guadagna se questo e’ l’ esempio che da’ crescerà male e viziata. Peggio ancora che la Wta la sostenga e non dia ragione ad un arbitro che per la finale ha preso meno di 400 eur.
Se poi la appoggia l’ Azarenka e’ motivo in piu’ per confermare quello che dico, godo tutte le volte che perde.
Bisognerebbe saper perdere.. ma vabè, non è facile, ci sta di prederla male sul campo. Ma se anche ora, a mente fredda, continua a strumentalizzare i problemi reali delle donne, degli afroamericani, delle madri per giustificare il suo comportamento sul campo e portare avanti la sua agenda autopromozionale, allora secondo me non è più scusabile.
E’ triste che molte altre celebrità USA trovino conveniente ignorare la raltà pur di reggerle il gioco.. ma come si può sostenere che l’arbitro – uomo bianco, dunque necessariamente razzista e sessista, secondo questi fanatici – abbia scientemente danneggiato Serena perchè donna di colore, quando così facendo ha avantaggiato la Osaka,altra donna di colore? Ovvio che Serene a i suoi supporters siano in malafede. Secondo me la vittima non è Serena, ma l’arbitro che lei ha diffamato.. e la Osaka a cui lei ha rovinato la festa, le donne di colore che lei ha strumentalizzato, e soprattutto la verità che lei ha distorto
Per me non è prima di tutto importante definire se Ramos non è stato corretto, ma di capire le modalità di quanto avvenuto. Che abbia torto o ragione, lui è l’arbitro e decide. Lui. Non la giocatrice o giocatore. Ci sono poi le dovute sedi per ricorrere se non si è d’accordo.
L’arbitro deve essere rispettato e la sua decisione pure. In qualsiasi sport e competizione, l’arbitro NON può essere definito “ladro” (in questo caso pure n mondo visione!). Ma che esempio è per gli spettatori? In una partita di calcio, se un giocatore si fosse comportato come Serena si sarebbe stato espulso. Cartellino rosso e Fuori.
Non esiste la parità, nemmeno tra uomini e questa cosa del sessismo e della discriminazione sta diventando RIDICOLA. Non c’è più libertà.
Sulla vignetta con Serena: sfido chiunque a dire che lei è graziosa e aggraziata! È un fatto, non discriminazione!!!
Navratilova non ha preso le difese di Serena, anzi il contrario.
Forse non hai letto l’articolo.
a dire il vero mi sembra molto peggio la foto qui sopra e in generale l’atteggiamento si Serena che la vignetta 🙂
Arrogante e insopportabile, ha semplicemente cercato di mandare in tilt l’avversaria da cui le stava bellamente prendendo.
E comunque, anche se a dire il vero non trovo assolutamente nulla di offensivo , la satira è per definizione non politically correct
Parliamo di discriminazioni quando è il caso, please
Bella la foto comunque, se dovesse accorgersene denuncia il sito.
Comunque, visto che sono stati creati tornei dove le donne gareggiano solo tra di loro (altrimenti non vincerebbero una beata m….ia)…
Han fatto trenta, facciano trentuno: le facciano arbitrare solo da arbitri donne, con guardalinee donne e persino le raccattapalle donne.
Così tagliamo la testa al toro (e io mi preparerei con tanti bei sacchetti di pop corn per seguire le loro partite).
Oramai quando entro cerco solo gli articoli di Orecchio per leggere la certa diatriba con addicted, una delle cose più divertenti dai tempi di casa Vianello.
Qualcuno ieri ha fatto un commento che presagiva il solito articolo cerchiobottista di Orecchio, direi che che ci ha preso alla grande! 😀
In effetti, ORA, non è più solo colpa sua.
È anche colpa di chi ha scelto di assecondarla nei suoi delìri, anziché invitarla a fare l’unica cosa saggia che potrebbe fare: chiedere scusa a tutti.
Anche se comincia a essere un po’ troppo tardi anche per le scuse.
Esistono disparità di trattamento fra uomini e donne?
Certo che ci sono, a favore di chi?
Basta leggere i commenti precedenti per saperlo.
Ok sull’esile.
Ma nella vignetta la Osaka ha lo stesso colore di Serena (guarda bene).
E si ossigena i capelli.
Non ricordo in vita mia di aver assistito a uno sfoggio, così volgare e immotivato, del proprio status nei confronti di qualcun altro.
Una reazione fuori controllo, di una arroganza paurosa, sconfinata. E sono sicuro che se non c’erano le telecamere, ovvero se la scena si fosse svolta nella vita ‘reale’, questa signora avrebbe buttato giù dalla sedia l’arbitro o lo avrebbe preso a mazzate.
Questa donna non ha autocontrollo e sostenerla o giustificarla non fa altro che fomentare il suo presunto diritto di comportarsi da world star che fa e disfa, come se l’avversaria fosse una nullità.
La stessa cosa stava per avvenire anche con Roberta Vinci. Lì non ha avuto modo di sciorinare la sua prepotenza, ma sono sicuro che anche Roberta è stata intimidita negli spogliatoi e successivamente dalla sorella di Serena, Venus, che la incontrò, per uno strano caso del destino, 2 volte in poco tempo. E’ una domanda che avrei sempre voluto fare a Roberta a tu per tu, perché sono sicuro che davanti alle telecamere non avrebbe il coraggio di parlare.
E questo per far capire a quanto ammonta il carisma (in positivo e in negativo) di questa atleta americana.
Per tutto ciò e molto altro ancora:
Viva NOEMI OSAKA!!
Penso che Serena sarà ricordata,quando smetterá, come la numero uno indiscussa. Poi che litighi oggi o domani con l’arbitro non aggiunge nulla né toglie alla sua incredibile carriera.
Chi sostene il contrario alla tua opinione o è un ingenuo e/o ignorante in materia o è in malafede.
Vedo che qualcuno è ancora in grado di mettere a fuoco la questione anche contestualizzandola.
Quella del pubblico è una reazione strana e ridicola al tempo stesso. Il pubblico statunitense è assolutamente inerte o quasi quando gioca un tennista statunitense, basta vedere quanto 5 argentini si facessero sentire molto di più degli statunitensi nella sfida contro Isner, ma i casi potrebbero essere tantissimi a sostegno, mentre si è trasformato in un pubblico cafone come neanche nella peggiore nostra tradizione con in campo Serena. Ora, gli USa sono la patria del politically correct, che si vanta di essere un modello di democrazia, si dimostra invece sempre più intollerante quando prende le posizioni a favore, sia pure in torto, nei confronti di una donna per di più di colore e quando il bersaglio è un uomo, basta vedere oramai gli infiniti casi del medesimo tipo che provengono da quel Paese.
Usate la vostra testa, non fatevi abbindoare.
La Navratilova, un’altra che certamente non possiamo prendere in considerazione come modello di equilibrio in questi casi, ha preso le difese di Serena solo perchè dall’altra parte della rete c’era una donna. Fidati.
Se lo avesse fatto un uomo molto molto di più. Per Fognini che si era macchiato di una colpa molto meno grave, tutto il mondo del tennis si è schierato compattamente contro, nel caso della Williams, perchè da donna ha tirato fuori la solita scusa del sessismo, che funziona sempre perchè ci sono sempre i gonzi che abboccano e i-le furbacchioni-e che tengono il gioco, la condanna è stata molto meno netta.
quale disciminazione: di genere o di “razza”? La prima non esiste nel mondo del tennis e in Occidente non esiste in alcun settore, benche i media mainstream ciancino in malafede del contrario. Di conseguenza se lei Orecchio crede a questa fantomatica discriminazione è un’altro che si fa prendere in giro. Sulla discriminazione di “etnia”, “razza” o come la vogliamo chiamare, questa esiste ancora anche nel moderno Occidente, nel mondo del tennis non saprei dire, perchè pur seguendo il tennis da una vita, sono sempre stati relativamente pochi i giocatori e le giocatrici di “colore” per formare una casistica che fosse realmente indicativa.
Come ho già detto Serena ha sbagliato trasformando la convinzione di una sconfitta ormai prossima in uno squallido e incivile melodramma teatrale per rubare la scena con zero rispetto per l’avversaria – Ramos ha sbagliato perchè in quella situazione serena/finale us open doveva minimizzare e magari lasciar perdere – in un frangente del genere doveva ignorare o almeno ridimensionare una regola idiota come quella del coaching – la WTA la sbagliato a difendere Serena – e quanto al tennis cara serena fai come Flavia per piacere, stai con tua figlia e libera il tennis dallo strapotere fisico che ti fa vincere anche senza talento
Esatto, aggiungerei gravemente sbagliato, squallido, di cattivo gusto ecc. E chi più ne ha più ne metta, purtroppo Serena se la caverà solo con una multa misera, poco da fare, mettiamoci l anima in pace e pensiamo ad altro, ormai penso se ne sia parlato abbastanza di questo caso Williams, vero redazione?
La Serena è rimasta “offesa” dal primo warning per coachting. In effetti non capita spesso di vedere applicata questa sanzione, ma la diretta televisiva aveva inquadrato più di una volta Mouratoglou gesticolare e non solo (confermato dallo stesso Mouratoglou nelle prime dichiarazioni fatte). Allora cosa c’entra tutta quella scenata fatta da Serena: nulla, è soltanto una crisi isterica e basta, dovuta alla tensione della partita e di quello che c’era in palio: il record di 24 slam vinti da eguagliare e non dico poco. Poi venendo al discorso della disparità di trattamento tra uomini e donne, mi sembra che le donne guadagnino lo stesso montepremi degli uomini, forse come sponsor o ingaggi personali guadagneranno di meno, ma questo rientra nelle regole di mercato. Nello sport come nella vita non si può uniformare tutto, chi è più bravo o chi offre uno spettacolo maggiore, dovrà guadagnare parimenti al suo valore o alle sue capacità, non per appartenenza ad un sesso o ad colore di pelle. Un saluto
PATETICA… ANCOR PIU PATETICO L’ABBRACCIO RISERVATO ALLA OSAKA, COME PER AUTORIZZARE IL PUBBLICO A RENDERE ONORE A CHI HA VINTO…
Nella vignetta Serena è raffigurata solo grossa! Non vengono sottolineati caratteri di muscoli o di soprappeso, il disegno rappresenta una figura corpulenta, cosa che non si allontana dalla realtà. La figura della Osaka è in secondo piano e non somiglia alla Osaka, quindi ha poco significato. Probabilmente il vignettista non conosce la Osaka ma la Williams la conoscono tutti, ed oltre ai successi tennistici è nota per essere fisicamente imponente e irruenta.
o l’avesse fatta un uomo ligure nr. 13, ci sarebbero state crucifige unanimi e minacce di sanzioni a vita
Condivido la considerazione sulla pluralità, è proprio quello che stavo pensando prima di mettermi a scrivere poco fa.
@ alexalex (#2197640)
Infatti, la cosa doveva chiudersi lì, stop, ma questo dimostra che in qualche modo la strategia dello staff Williams funziona, la scenata non è più il punto focale della vicenda e lei diventa un’eroina martire.
Certo che ci manca pure l’offendersi per una vignetta o caricatura che dir si voglia.
Cosa avrebbe dovuto dire allora Andreotti ai tempi allora? Lui invece di offendersi si faceva fotografare con Forattini 🙂
Io non vado più a Roma perché mi costringono a vedere il femminile. Secondo voi uno paga all’ olimpico per vedere la Roma femminile contro la Lazio femminile?
Ma quali diritto per il tennis femminile? Prendono troppo rispetto al maschile.
Se quello che ha combinato la Williams lo avesse fatto una tennista bianca e n. 100 al mondo, la condanna sarebbe stata unanime o quasi. Qui invece si cerca di giustificare un atteggiamento semplicemente sbagliato.
Sono stato a NYC per tre giorni durant la prima settimana delgi Us open. Manhattan era tappezzata di gigantografie con l’immagine di Serena ed il motto “le ragazze di Compton non giocano a tennis, lo posseggono”. Tutti i taxi avevano sul tetto l’immagine di Serena, la tv trasmetteva in continuazione spot con Serena protagonista: vecchi filmati vhs in cui Serena si allena da bambina col padre, Serena che fa jogging e vede un braccialetto in un mercatino che potrà acquistare grazie alla app della banca che le permette di ritirare il contante a un bancomat, Serena che indossa gioielli etc.
Io non mi stupirei che la sceneggiata di sabato fosse propedeutica ad una candidatura politica, un partito che aggreghi domne, madri, afroamericani, investitori high net worth individual, tutte categorie di cui Serena fa parte. Certo non potrà pretendere i voti degli arbitri di tennis, ma in fondo sono una minoranza rispetto ai gruppi citati.
E più si inventano stupidaggini per far passare la ragione alla giocatrice, più la figuraccia diventa indelebile.
@ Giuliano da Viareggio (#2197620)
No perché poi qualcuno dirà che ci dimenticheremo di tutto oscurati dalla prossime vittorie di Serena.
Martina usa il cervello non parte come le pecore dietro alla prima che urla “sessismo”!
Io pensavo che il titolo “Non è solo colpa tua ” si riferisse agli americani presenti in tribuna ed il loro atteggiamento nazionalista altre interpretazioni non ne vedo.
Anzi direi che sicuramente è stata prepotente nei confronti della Osaka insieme al “suo” pubblico oscurando la sua legittima vittoria.
Sicuramente lei sapeva di essere appoggiata dal pubblico e ne ha approfittato mostrando una arroganza che evidentemente solo noi neutrali abbiamo notato.
I messaggi social????????????????????? ma che modo è di affrontare un problema . Serena ha sbroccato perchè la frustrazione era a livelli insopportabili . Ma come ti permetti piccola rappresentante dell’impero del sole di importunare il ritorno di sua maestà SW. Qualcuno mi ricorda quale campione del presente e del passato durante una finale Slam ha distrutto la racchetta e dato del ladro all’arbitro
NESSUNO nemmeno i più maleducati della storia gli statunitensi ( sarà un caso ? ) Mcenroe e Connors .
@ Tennisaddicted (#2197556)
Trovo davvero insopportabili gli attacchi ripetuti che tu rivolgi ad Orecchio, che comunque la si voglia pensare, merita rispetto come tutti coloro che scrivono su questo siti. Qual è il tuo problema? Vuoi scrivere su questo sito? Manda un tuo articolo alla redazione così potremo commentarlo. Sei accecato dal pregiudizio, la tua polemica è stucchevole.
Poni fine alle tue sofferenze e smetti di leggerlo. Non so se sceglie lui i titoli degli articoli, ma in genere già da quelli si capisce se l’articolo è suo. Io apro, scorro, se l’ha scritto lui do un’occhiata ai commenti per capire di che parla e se proprio possa incuriosirmi, ma in linea di massima ormai, dopo aver provato a leggerli svariate volte ed essermi sempre incavolata o innervosita, li salto e basta. Vedo che scrivi spesso in merito. Lascia perdere dai.
Michael Jackson era affetto da una grave forma di vitiligine, la storia che si fosse volontariamente schiarito la pelle è una bufala.
Con questa vicenda siamo infine giunti all’indecenza. La questione è finita quella sera, con la scenata bambinesca di una persona presuntuosa. Stop! Invece, per dar credito alla campionessa, si stanno tirando in mezzo argomenti molto seri ma che nulla hanno a vedere con quanto accaduto. Prima il sessismo, ed ora il razzismo??? Ho visto la vignetta e non è affatto di cattivo gusto. Dipinge una donna corpulenta, di colore, con capelli ricci, che distrugge la racchetta e con un ciuccio a terra poco lontabo, mentre oltre la rete l’arbitro chiede all’avversaria di “lasciarla vincere”. La vignetta non vuole sottolineare l’etnia e le caratterostiche corporee di Serena, ma solo mostrare che è stata una sceneggiata da bambina. Poi si sa che le vignette dipingono delle caricature, e non dei ritratti. E nella caricatura di Serena non trovo un’afroamericana poco aggrazziata, è semplicemente la caricatura di Serena Williams, che non poteva essere di carnagione chiara e nemmeno avere un fisico longilineo o i capelli biondi e lisci! È come se si accusasse di razzismo un vignettista che dipinga Nadal con la pelata, il naso che suda, la bocca storta e un braccio il doppio dell’altro! Offendersi per quella vignetta significa essere permalosi a dir poco. La storia del sessismo faceva ridere, ma questa novità fa piangere… Il razzismo è una cosa seria e non merita di essere tirato in ballo per difendere un’arrogante che minaccia un arbitro con il dito perché sta facendo rispettare il regolamento.
Sottoscrivo in pieno
https://m.youtube.com/watch?v=jRJhtd8786w&feature=youtu.be
Questo è il pagellone di tutti gli italiani agli us open
Inoltre vi invito ad iscrivervi al mio canale dove commento tutti gli sport io ricambio volentieri
Orecchio, non ti ci mettere anche tu a rompere i gabasisi con questa spiacevole vicenda…… 😡
……CHIUDIAMOLA QUA PER FAVORE NON SE NE PUO’ PIU’…….
il commento più giusto ed equilibrato
ma anche no.. è proprio solo colpa sua
Io ricordo anche una vignetta analoga che rappresentava un Nadal dopato, solo che in quell’occasione nessuno sentì il bisogno di “difenderlo”….invece per una donna sembra essere necessario. Io vedo più disparità di genere in questo.
Nella vignetta non è muscolosa è grassa, e considerando che non è al meglio fisicamente per una gravidanza recente, mi sembra di cattivo gusto.
Il razzismo sta nel fatto, per me, di aver raffigurato Osaka come una esile bianca e bionda..
Inutile che web e stampa cerchino in ogni modo di ammorbidire la posizione della williams, la finale us open e’ stata e restera’ una macchia indelebile, e ci mancherebbe altro
straquoto la tua analisi. SU M.jackson io ho ampie riserve derivanti dal fatto che possa semplicemente essere stato un precursore di Shakira. Uno scherzo colossale.
la vignetta rappresenta ESATTAMENTE la REALTA’ dei fatti. Il problema è tentare di rappresentare via comunicazione di massa, ipocritamente, una realtà differente. Le vignette su SuperMac erano feroci, e non era di colore, non era donna e non pretendeva di essere di esempio per nessuno. E però il pubblico lo insultava mica insultava l’arbitro…. c’era un equilibrio ETICO attorno al campo, non un atteggiamento da realityshow attorno all’evento ove il pubblico si schiera con gli autori di nefandezze.
Penso che sarebbe stato molto più offensivo, discriminante ed, in fin dei conti, razzista rappresentare Serena come una delicata ed elegante signora con i capelli lisci e la boccuccia di rosa, una Naomi Campbell del tennis.
Cioè affermare che il canone di riferimento è solo quello della “razza” bianca.
Credo che Serena sia, e debba essere, orgogliosa del colore della sua pelle, dei suoi capelli crespi, e non si vergogni certo delle forme abbondanti, e rivendichi, giustamente, il suo essere afro-americana.
Negare, o annacquare questo, equivale a considerare inferiori i neri, mentre accettare, o anche evidenziare, le diversità è una forma di rispetto.
Solo considerando i neri, gialli, rossi, bianchi come forme diverse ma parimenti degne di rispetto, e non creature poco o troppo cotte da Manitou come nella favola Sioux, si supera e si sconfigge il razzismo.
Un Michael Jackson che si fa scolorire la pelle, si fa ritoccare il volto per assomigliare ad un bianco è, per me, il massimo insulto razzista che si possa fare a tutti gli afro-americani.
Purtroppo negli USA c’è ancora, incredibilmente, tantissimo razzismo, ogni giorno vediamo episodi di criminale violenza contro i neri, per favore guardiamo le cose vere, non le costruzioni mediatiche.
Caro Orecchio, tu hai riportato una dichiarazione stupida, mica io. Io ti ho posto una domanda alla quale vedo che non rispondi. Non sei obbligato eh, ma se ti appoggi a un mio post che contiene una domanda, ti ricordo il motto che “domandare è lecito, rispondere è cortesia”.
In ogni caso, vedo che ti manca lo spirito per capire le critiche, della maggior parte dei lettori del sito. Dici sempre che ne fai tesoro ma non mi pare proprio: continui sempre a percorrere il tuo vicolo cieco.
Ciao
la satira non ha bisogno dell’approvazione di nessuno, il buon gusto (o il cattivo gusto) sono convenzioni che la societa’ ha imposto (e tempi diversi hanno messo diversi livelli al buon gusto; e nazioni diverse pure). Questo per dire che la satira (e in particolar modo la vignetta incriminata) ha lo scopo di mettere in mostra un aspetto che pochi hanno il coraggio di manifestare, e di sicuro irride i potenti esattamente come i poveracci. Il buon gusto non c’entra veramente nulla con la satira: la caricatura di Serenona (sgraziata, muscolosa, con tratti africani) e’ appunto una caricatura. Io mi devo offendere o invocare la gilda degli ebrei perche’ mi hanno disegnato il naso grosso?
Si e’ solo colpa sua!
Quale discriminazione! Non e’ che stesse giocando contro un uomo. Osaka e’ donna anche lei…e, per di piu’ ha il suo stesso colore di pelle.
Disgustoso il voler tacciare di razzismo ogni minima contestazione.
Il vero razzismo e’ proprio il suo, che lo vede ovunque!
Ha rotto in tutti i sensi.
Tra l’ altro non e’ la prima volta che si rende protagonista di atteggiamenti del genere.
Sbaglio o minaccio’ una giudice di linea dicendole che le avrebbe fatto ingoiare la pallina? Ci sono video su youtube che testimoniano che siamo di fronte ad una grande campionessa quando si tratta di servire e ricevere, ma anche ad un a donna meschina, aggressiva e rabbiosa.
Nera o non nera poco cambia! Lei e’ questa.
Altri argomenti no??? Sempre le stesse notizie!!!
Ankora sta Kiara!!!
((((((( Illuminatevi d’immenso )))))))))))
https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/adriano-panatta-ne–la-profezia-dell-armadillo–il-cameo-dell-ex-tennista-e-epico/314011/314637
Serena questa volta è stata davvero insopportabile e incredibilmente arrogante. Ha poi tentato di “salvarsi in corner” manipolando i fatti senza giuste motivazioni… Grave anche il fatto che non sia arrivata una sola parola di scuse per la Osaka, bravissima e correttissima vincitrice degli US Open con pieno merito… Pollice verso per Serena.
La vignetta è anche troppo bonaria.
La signora Pennetta non ricordo sia intervenuta a difesa della Vinci che fu offesa dalla prepotentissima e “poco serena” Williams
La non serena Williams,come tutti i prepotenti,si è arrampicata sugli specchi cercando di passare per vittima sacrificale e non da carnefice come invece è stata (nei confronti dell’Osaka). 😳
P.s.
Al posto della vignetta (bellina e giusta) io avrei proposto una raccolta firme per mandare la Williamssss,e tutti coloro che la sostengono,a curarsi nel manicomio F.Mora sito in Guatemala.
La vignetta, in quanto caricatura, altera ovviamente i caratteri del soggetto. Ma non c’e’ niente di male.
Lo stesso vignettista aveva disegnato Kyrgios, prendendo in giro anche lui.
Ho notato che alcuni vedono il razzismo nel confronto tra Serena e Naomi nella stessa vignetta. Ebbene: Naomi e’ ugualmente scura di pelle nella vignetta.
Mi sembra che si stia sfruttando la moda dell’accusare di razzismo e sessismo, quando questi tipi di problemi sono ben altri.
La vignetta, per me, e’ geniale, specialmente per il ciuccio in basso a destra.
@ Tennisaddicted (#2197459)
Caro mio,
dovresti chiedere a BJK, non è mia quella frase. Io ho solo espresso un’opinione riguardo una situazione su cui il mondo sta dibattendo. 😉
“un disegno dove Serena è rappresentata come una muscolosa e poco aggraziata afroamericana che vuole la sua vittoria”
Quindi una rappresentazione perfetta e conforme alla realtà, non vedo cosa c’entri il sessismo.
A meno che nel nome del politically correct la si voglia rappresentare bianca, esile e dai modi gentili e garbati.
P.S. nella vignetta non distrugge “tutto ciò che ha intorno”, ma solo la sua racchetta, cosa che ha effettivamente fatto nella realtà.
Ma se in America sei nera, donna, famosa, ricca e addirittura(!) mamma, a quanto pare sei al di sopra della legge e nessuno deve osare ostacolarti o criticarti.
La discriminazione sta proprio nella reazione…
Tanti tennisti anche nostrani sbroccano una partita su due, senza l’espediente della tensione di una finale slam, offendono pesantemente arbitro, avversario e pubblico…eppure un penality game non si è quasi mai visto.
L’arbitro per me ha applicato le regola in maniera così rigorosa perché non gli sta simpatica serena, altrimenti il coaching lo dava anche alla giapponese visto che lo riceva pure lei…
Quindi più che sessismo per me l’arbitro non aveva a genio la Williams, e non aspettava altro che un’occasione per bacchettarla, rovinando così una finale slam.
Serena ha esagerato ma per me è stata provocata
si può discutere di tutto, ma non capisco veramente la storia del sessismo: l’arbitro non ha sfavorito una donna a favore di un uomo, ha fatto un’interpretazione dei regolamenti (con le controparti entrambe donne) diversa da quella che a volte è stata fatta in partite maschili (con le controparti entrambe uomini)
Ovviamente è comico il tentativo della Williams di trasformare la figura becera che ha fatto sabato sera in una battaglia per i diritti delle donne. Peccato che non pochi ci caschino pure (incluso ahinoi Orecchio!). La presunta “political correctness” negli Stati Uniti ormai porta a dei risvolti allucinanti.
Infine la pur valorosa Serena pare abbia dimenticato che niente meno che John McEnroe è stato squalificato da un evento Slam (Australian Open 1990) per ripetuti insulti all´arbitro. Altro che un game …
due articoli sullo stesso argomento a breve distanza e con tesi molto differenti. Beh, diciamo che è sintomo di pluralità di informazione.
Io comunque condivido in toto l’altro articolo che prende decisamente posizione e molto meno questo di Orecchio che, purtroppo come spesso accade, non aggiunge nulla.
@ Barabba (#2197475)
Grandissimo intervento il tuo! Condivido in pieno…anche la classifica B3 nel 1992…la Williams come il bambino nevrotico che piuttosto di restituire i soldatini al compagno di giochi li rompe…e si mette a strillare…fuori i diritti umani e femministi da un evento che di umano non ha nulla..ad iniziare dalle montagne di dollari e di puzzolenti hamburgher consumati in quella sera… l’atteggiamento di Serenona è un puro e semplice prodotto yankee da pay-per view… onore alla Osaka e ‘vae victis’dicevano i romani…
Ribadisco decisamente che Ramos ha perso una grossa occasione per dimostrarsi un giudice arbitro all’altezza di gestire una finale slam di tale importanza. Rimane un buon arbitro ma non all’altezza di gestire situazioni cosi delicate !!!!!
Io trovo che l’unico problema sia il fatto che la regola sul coaching è di dubbia applicabilità. La violano in un modo o nell’altro tutti, ma viene sanzionata così raramente che quando succede diventa sospetto.
Io sono dell’idea che sia una regola anche ingiusta. Quindi risolverei la questione a monte.
Per il resto mi pare che l’articolo parli di questioni inutili. Una caricatura è una caricatura.
“esiste qualcuno che possa dire che nel tennis non esistano disparità di trattamento fra uomini e donne?” no, infatti le donne pur giocando meno ed essendo molto meno seguite guadagnano come i colleghi e vengono perdonate più spesso, basta pensare al fenomeno del “grunting” che per me è sempre stato “punto disturbato” (la Kerber in FedCup perse un punto per questo, come mai non succede mai con le primedonne della WTA?). In pratica nel mondo sportivo le tenniste sono delle privilegiate.
Come si può pretendere che venisse disegnata bianca rachitica e arrendevole? Queste critiche alla satira inoltre ricordano spaventosamente i fatti di Parigi, se j.k. Rowling si è offesa per questa vignetta non mi sorprende affatto che qualcuno fosse disposto a uccidere per le pesantissime vignette parigine.
Aggiungo che l’atteggiamento di Serena mi ha ricordato quello di Buffon. Due campionissimi che, a torto, si sono sentiti derubati del proprio sogno e non sono stati in grado di accettare la sconfitta, né in seguito di riconoscere di aver sbagliato.
“muscolosa e poco aggraziata afroamericana che vuole la sua vittoria e distrugge ciò che trova vicino”
Ok ora però TUTTI dovete rispondere a queste domande
1. Serena (quella vera non il disegno) è muscolosa?
2. Serena è aggraziata?
3. Serena è afroamericana?
4. Serena voleva vincere la finale degli us open?
5. Serena ha distrutto la sua racchetta (nella vignetta distrugge solo quella)?
Caro Orecchio, come al solito segui il vento. Rispondo alla tua retorica domanda di fine articolo: no, non esiste alcuna discriminazione.
Non esiste se sei smentita dal tuo allenatore che confessa la colpa. Non esiste se giustifichi la sconfitta per quel singolo episodio, avvenuto a sconfitta quasi maturata. Non esiste se l’arbitro ha semplicemente applicato il regolamento. Non esiste se giustifichi questa messinscena richiamando la mancata applicazione del regolamento per i colleghi maschi, senza pero’ precisare quali casi, circostanze, prove dimostrino le tue dichiarazioni.
Forse e’ meglio prendersi una lunga e rigenerante pausa da questi editorialini di maniera, Orecchio. Consiglio da ex B3 degli anni Novanta.
Certo che la discriminazione esiste. Ma lasciamo stare la vignetta: quella è satira, piaccia o meno. L’onore non c’entra, a quello semmai pensi la Williams
Volevo notizie di jelena jankovic per chi le sapeva.
Ma stiamo scherzando spero!Serena si fa portavoce dei diritti delle donne per le disparita’ lei che ha guadagnato credo tipo 500 milioni di euro in carriera?eppoi a quanto mi risulta negli slam,unici tornei per fare una comparazione. le donne guadagnano quanto gli uomini pur facendo 2su 3 invece di 3 su 5.sessismo? E che la Osaka è un uomo? Io direi che è la Osaka che dovrebbe essere arrabbiata in questo contesto. Questo vittimismo di Serena è imbarazzante perché è la piu’ grande tennista di ogni tempo ma ha fatto veramente una pessima figura. La avete vista la premiazione? La Osaka era impaurita e piangeva. Le ha anche rovinato la festa. Eppoi serena è recidiva perché nel 2009 minaccio’ una giudice di linea sempre agli us open. Io le consiglio qualche mese di stop perché è in confusione mentale piena tirando fuori anche sua figlia. Se lei è una portavoce per i diritti delle donne allora la società è veramente messa parecchio peggio di quello che pensavo. Bell’articolo comunque
È stata una brutta pagina, Serena ha chiaramente torto ma non facciamone una tragedia. In fondo lo sport vive di questi episodi che fanno discutere e si fanno ricordare. Il dito puntato verso l’arbitro resterà nella storia degli Us Open. Per il resto, il carrozzone andrà avanti e la Williams tornerà ad essere tifata. Dispiace molto per la Osaka che comunque avrà modo di rifarsi.
agli us open quest’anno sono state punite 86 violazioni maschili contro le 22 femminili. ma di che parliamo a fare???
Orecchio, te le cerchi proprio.
Oggi ho letto il tuo articolo, davvero non ho parole.
Riprendendo la frase di Billy Jean King, potremmo dire allora che “quando un uomo si emoziona per molti è violento”?
Vedi tu.
Povera Osaka!
Lo sapevo 🙂 più puntuale delle tasse.
Un appunto: non credo che l’intento di Serena, ammesso che ne avesse uno in quelle circostanze (e ne dubito, io propenderei per la semplice isteria), fosse immolarsi a eroina della parità di genere, quanto quella di polarizzare il pubblico verso di lei a danno della Osaka. O condizionare l arbitro, visto che in circostanze sportive normali quella partia l avrebbe persa.
E’ solo colpa di Serena!!! La Williams non è difendibile, in qualsiasi altro sport un atleta sarebbe stato squalificato per lungo tempo dopo una scenata del genere. Si omette che Martina Navratilova (vera paladina dei diritti delle donne) ha aspramente criticato la tennista e la WTA. Articolo inutile