Open Court (60) ATP, Copertina, Generica

Open Court: la diversità di Matteo Berrettini, tennista “moderno” (di Marco Mazzoni)

01/08/2018 13:01 34 commenti
Matteo Berrettini classe 1996
Matteo Berrettini classe 1996

29 luglio 2018, una data che ricorderemo a lungo. Per chi scrive è un giorno “speciale”, e viverlo esultando per la prima vittoria ATP di Matteo Berrettini è stato un regalo bellissimo. Il match mi ha incollato alla tv, come non mi capitava da tempo. C’era elettricità nell’aria, la sensazione netta che stava per accadere qualcosa di grosso. Il tennis di Matteo scorreva veloce, fluido, continuo. Una “macchina” al servizio, una sorprendente sicurezza nella spinta e nel passaggio da difesa ad attacco. Pochissimi errori col rovescio, molti drive lunghi a buttare fuori il rivale, e poi via coi piedi in campo… booooom! Botta a chiudere, imprendibile per potenza e precisione. Il giocatore esperto, forte, abituato a vincere, pareva nettamente lui, non l’iberico. Nei primi piani lo sguardo di “Berretto” bucava la tv, di un’intensità clamorosa. “Questo ragazzo sembra divorare la pallina con gli occhi”, dice mia moglie di passaggio, confermando quel che le avevo raccontato in mattinata. Il tiebreak è un’orgia di emozioni, il secondo set è scivola via, col vento in poppa. Siamo al match point, è andata. Urlo un “Sìììì!”, veemente e spontaneo. Non capita di frequente assistendo una partita.

La gioia per questo successo va oltre il successo stesso. Quel che mi ha rapito e convinto nella vittoria di Berrettini è stato come il successo sia arrivato. Matteo in finale (ed in pratica per tutto il torneo) ha dominato il campo. Ha condotto il gioco con una forza tecnica e mentale da campione. Ha fatto esplodere i suoi punti di forza mascherando totalmente quelli di relativa debolezza. Ha condotto la partita dal primo all’ultimo 15 – e soprattutto il tiebreak, momento decisivo – con una convinzione da tennista di qualità superiore. Qualità atletica, tecnica, mentale. Applicazione, sicurezza, freddezza. Scacco Matto. Sì può dire? Sì, oggi si può dire.

Matteo Berrettini è un tennista assolutamente diverso da quello che il tennis maschile italiano ha prodotto negli ultimi anni. Non ricordo un nostro giocatore capace di abbinare tanta forza fisica, qualità mentali e di lucidità tattica, applicazione, ed un paio di armi di valore assoluto come il suo servizio ed il suo dritto. 13 ace nel primo set della finale, di cui 6 nel tiebreak. Questi numeri sono da Campione. Sono propri di un tennis forse non così “bello” sul piano meramente stilistico ma terribilmente moderno. Moderno. Questa la parola chiave.

Quante volte, parlando dei nostri talenti, abbiamo commentato con rammarico“eh… se avesse il servizio… se avesse un dritto più definitivo… se avesse più solidità mentale… se avesse più potenza…”.Troppe. Il nostro movimento per tanti anni ha creato tennisti spesso superbi sul piano tecnico, ma assai carenti sul piano atletico; oppure giocatori anche potenti, ma con troppe lacune, tecniche o mentali. Attenzione: Berrettini non è affatto un giocatore già “completo”, perfetto. Tutt’altro. Ma è il primo giocatore azzurro in epoca moderna a possedere un mix di qualità giuste per eccellere in quello che richiede oggi il tennis di vertice. Ossia: fisico imponente (guardate la top20 ed i centimetri dei giocatori attuali…), grandissimo servizio; dritto fulminante; grande propensione offensiva, discreta completezza tecnica e capacità di giocare bene su ogni superficie. Il tutto abbinato a lucidità tattica e solidità mentale, perché la battaglia nei grandi tornei è durissima. Identikit di questi giocatori? Beh… per non andare tanto lontano rispetto a recenti successi, giocatori con queste caratteristiche sono Kevin Anderson, Jack Sock, JM Del Potro, John Isner, per citarne solo alcuni. Gente che qualcosa di buono ha combinato…

Tennisti moderni, vincenti, magari non dotati di una fluidità da “gesti bianchi” ma tremendamente efficaci. Che piaccia o no, per eccellere nel tennis del 2020, servono queste doti. E Berrettini, possiede moltissime di queste qualità, e sta dimostrando settimana dopo settimana che il percorso sapiente intrapreso con il suo eccellente team lo sta portando passo dopo passo verso questo tipo di tennis.

Una conferma ulteriore è arrivata con la bellissima vittoria di ieri al primo turno a Kitzbuhel, dove sotto di un set e di un break contro una vecchia volpe come Simon non ha mollato niente, ha rimontato ed ha vinto. Uno tosto Matteo, che non ci sta a perdere, e che non si è affatto montato la testa di dopo i milioni di messaggi che avrà ricevuto da domenica scorsa, inclusi servizi ai Tg nazionali.

Una notorietà improvvisa, che potrebbe far girare la testa a molti… ma non credo che accadrà al giovane romano. Lo racconta la sua storia, il suo team, il suo modo di vivere la sua carriera. In tante interviste ha rivelato la sua semplicità, la serenità con cui sta attraversando (di corsa!) il passaggio da giocatore promettente a tennista di vertice del nostro movimento. Un semplicità che non cozza con una giusta determinazione ed ambizione. Infatti mi piace definire Berrettini un ragazzo “modestamente ambizioso”.Lui è consapevole di avere qualità importanti, di poter “vincere” dove pochissimi arrivano. Ma c’è modo e modo di affrontare questa situazione. Lui riesce ad affrontarla con la giusta mentalità, quella di chi ci crede, di chi lavora per farcela, ma senza smania, senza eccessi, facendo dei passi piccoli e sicuri, uno dietro l’altro, perché saltare troppo in alto può essere pericoloso quando si cade… Mi ha stupito a Roland Garros, quando dopo vittorie e sconfitte ha parlato con parole ferme, secche, precise. Non una in più, non una in meno. Non banali. Ho avuto la fortuna ed il piacere di aver assistito ai suoi successi vs. Otte e Gulbis accanto a suo padre. Giustamente nervoso e coinvolto nella partita, papà Berrettini ha seguito le importanti vittorie con partecipazione viva ma anche moderazione, senza eccessi. E tutti quelli che conoscono la sua quotidianità confermano che Matteo è così, un ragazzo maturo, sereno e consapevole.

Una consapevolezza che si vede chiaramente in campo.Pur nei momenti di altissima tensione, non esterna troppo, anche se dentro magari sta “esplodendo”. Hanno lavorato molto nel canalizzare in modo positivo le energie mentali, perché perdere il focus nel momento caldo della partita è l’inizio della fine. Ancor più per un tennista che ha nella prima di servizio l’arma principale. Per far rendere al massimo il servizio devi applicare la “tecnica Sampras”: devi restare totalmente focalizzato su te stesso, non si pensa al punteggio, al contesto, al rivale, al campo, a niente. Sei tu e la pallina. Il servizio è l’unico colpo che giochi con e contro te stesso. Matteo riesce a gestirlo così, ad astrarsi e ragionare solo sul proprio colpo, ome giocarlo in modo funzionale al momento della partita, che sia un tentativo di Ace, una prima sicura, una lavorata e via dicendo. Questo parte dalla sua condotta di gara: lucida, sicura, ragionata. E’ grazie a questa convinzione che riesce stare in campo così bene, tanto aggressivo e prepositivo. Berrettini non è mai passivo, va a prendersi tutti i punti quando contano, se li gioca, non si lascia “giocare”. Si prende rischi in momenti importanti, non è mai conservativo o attendista. Un gioco più efficace che bello, ma quanto è bello vincere….

E per vincere davvero non sarà sufficiente tenere questi ritmi, già notevoli, ma migliorare. Tanto. Dovrà farlo continuando questa traiettoria, avanzare a piccoli passi, inserendo novità in un gioco che sta diventando sempre più efficace ed adeguato per i suoi mezzi tecnici e fisici. Condivido totalmente l’approccio descritto dal suo ottimo coach, Vincenzo Santopadre. Lavorare tanto, per crescere dove ancora è carente: sicurezza e ritmo col rovescio; transizione tra fondo campo e rete; costanza di rendimento della risposta, tendendo a trovarne sempre di più lunghe ed aggressive; soprattutto deve lavorare per esaltare ulteriormente le proprie qualità, trasformando gli attuali punti di forza ed i colpi migliori in armi di valore assoluto. Per eccellere nel tennis del 2000, così atletico e competitivo, è necessario aver una discreta completezza, perché sei hai un punto di debolezza importante, è difficile salire ai massimi livelli; ma è altrettanto cruciale possedere qualche arma tecnica con cui fare la differenza, strappare punti, rompere l’equilibrio nelle fasi calde dello scambio e del game. In questo mi intriga e convince la traiettoria che sta avendo Matteo. Un tennista meno “bello”, completo e raffinato dei nostri storicamente “migliori”, ma assolutamente diverso da quello che abbiamo mai prodotto.

E’ fin troppo facile esaltarsi adesso, dopo il primo grande successo, vedendo giorno dopo giorno una crescita così importante. Ed il tutto in un’annata così clamorosa per il tennis azzurro maschile. Non sarà facile restare coi piedi per terra… Seguiamo Berrettini (ed anche gli altri, sono in diversi a crescere, sia davanti e dietro) con grande calore e passione, ma senza eccessi. Senza depressione per sconfitte che arriveranno.Condividiamo il suo modo sereno di vivere il tennis, puntando in alto. Perché questo ragazzone può arrivare toccare le stelle.

Marco Mazzoni

@marcomazz

 


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34 commenti. Lasciane uno!

Chittammuorto (Guest) 02-08-2018 09:51

Intelligente e molto vero l’articolo di Mazzoni, che condivido in pieno; qualche giorno fa avevo scritto in un mio commento cose simili sul tennis di Berretto, che trovo innovativo (oggi è difficile parlare di tennis innovativo dal momento che il modo di giocare rispetto a 15 anni fa è cambiato e si è uniformato ed è molto più fisico e potente); le angolazioni dovute alle lunghe leve di berretto nel servizio, e la profondità del dritto nei suoi schemi 1-2 sono cose fenomenali che non si vedono in altri giovani o in molti altri colleghi sul circuito. e poi sorprende una discreta maturazione (lo sta dimostrando a kitzbuel, dopo le emozioni e gli sforzi profusi per arrivare al suo primo titolo) per un ragazzo che ha pur sempre poco più che vent’anni…

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Tifoso degli italiani (Guest) 02-08-2018 02:16

Scritto da Jackalo
Ha vinto su superficie e condizioni (altura) a lui più congeniali. Anche nei challenger ha fatto meglio su terra nel 2017. Dopo aver imboccato la strada giusta sul cemento allora si potrà davvero parlare di vera crescita e di giocatore italiano moderno e vincente.

Si può già parlare di vera crescita, altroché! Per Matteo questo è il primo anno sul circuito atp ed ha già vinto un torneo e superato almeno un turno sia al Roland Garros che a Wimbledon… questo ragazzo, eccezion fatta per la WC a Roma 2017, non aveva messo piede in un torneo del circuito maggiore fino a gennaio di quest’anno, e ora lo troviamo lì, che continua a scalare la classifica senza aver sofferto minimamente il salto di categoria, con un saldo positivo tra vittorie e sconfitte… e di cosa vogliamo parlare, se non di vera crescita?

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Reax84 (Guest) 01-08-2018 20:55

Sottoscrivo ogni parola dell’articolo. Per me è il nostro futuro.

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+1: NexGenItaly, drummer
JoeFoxx 01-08-2018 20:27

Scritto da Tony_65
Capisco le tante delusioni di nostri tennisti che sembravano destinati a sosostituire Panatta ed invece non sono riusciti, ma che Berrettini sia un talento destinato a farlo veramente non ci sono nè dubbi nè timori e sostenerlo non è un’eresia (scaramanzia a parte).
C’è solo da augurarsi che il suo fisico rimanga integro a lungo, ma sul fatto che ci possa dare le soddisfazioni che tutti noi appassionati da troppo tempo stiamo aspettando ne sono sicuro!

Quoto integralmente, sia con Tony_65 che con Mazzoni, cui faccio i complimenti per il bell’articolo… Certo, è davvero fatica stare calmi senza caricarsi di aspettative, dopo i tanti e troppi anni come detto alla ricerca dell’erede di Panatta, ma è già bello pensare di poter seguire Matteo giorno per giorno nella sua imperiosa e continua crescita tennistica ed umana.

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Fausto (Guest) 01-08-2018 20:12

Il servizio per ora è la sua migliore arma poi la serietà e la correttezza in campo che ammiro tantissimo. D’altra parte ci sono tanti giocatori e una giocatrice ( che senza servizio uguale ad un uomo)avrebbero vinto pochissimo. Infine un fisico veramente al top. Che dire,bravo .

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Dany 01-08-2018 18:14

Sempre un piacere leggere i tuoi articoli Marco 🙂

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+1: Gilgamesh
Jackalo 01-08-2018 17:11

Ha vinto su superficie e condizioni (altura) a lui più congeniali. Anche nei challenger ha fatto meglio su terra nel 2017. Dopo aver imboccato la strada giusta sul cemento allora si potrà davvero parlare di vera crescita e di giocatore italiano moderno e vincente.

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fabious (Guest) 01-08-2018 16:58

E’ quasi un miracolo ke da noi sia nato un atleta con un fisico formidabile come Matteo, il ragazzo è anke dotato di buona tecnica e puo’ migliorare ancora penso proprio ke possa diventare il nostro
miglior tennista di sempre.

27
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Almeno UNO 01-08-2018 16:36

Totalmente d’accordo su tutto.
Avrei scritto lo stesso articolo se ne fossi capace.
Bravo, come al solito, è un piacere leggerti.
Buon tennis a tutti!!!

26
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+1: Giuli
Marco Mazzoni (Guest) 01-08-2018 16:22

@ Luca da Sondrio (#2169180)

ciao Luca, rispetto il tuo parere, ma non lo condivido affatto! Vero che le cose cambiano, ma le emozioni che la Davis attuale regala non mi fanno affatto pensare ad un morto (vedi il match Kohli – Ferrer in Ger-Esp quest’anno). Ma siamo totalmente off-topic, ne riparliamo a breve 😀
saluti e buon tennis

25
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baubau (Guest) 01-08-2018 16:10

Il salto di qualità adesso deve avvenire sul cemento, dove a livello ATP, ha vinto una sola partita!!

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+1: NexGenItaly
Andy86 (Guest) 01-08-2018 16:02

Bell articolo, però anche lo stesso Mazzoni prima si esalta poi dice di non esaltarsi. 🙂 tutti lo pensiamo, però rimaniamo cauti, vediamo, fiduciosi ma senza troppe aspettative. Lasciamolo crescere.

23
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Tennisaddicted (Guest) 01-08-2018 15:49

Scritto da Luca da Sondrio

Scritto da Marco Mazzoni
@ lopars (#2169149)
Davis? Tra un paio di giorni rischia di essere MORTA.
Un ultimo appello a tutte le Federazioni “illuminate”, che la votazione sia regolare e quel personaggio che comanda la baracca sia forzato ad andarsene. a gambe levate.

Caro Marco Mazzoni,
sono sempre d’accordo con i tuoi ottimi articoli e con le tue argute analisi tecniche. Stavolta, sulla Coppa Davis, non lo sono neanche un po’. Forse non è questo l’articolo in cui parlare di Davis (qui bisognerebbe parlare di Berrettini…), ma lo faccio lo stesso. Se la Davis ormai è morta, è perché era ora che morisse. Non c’è niente di eterno. La Davis è nata, è cresciuta, è invecchiata, e ora sta morendo, come tutte le cose di questo mondo. L’accanimento terapeutico nel tenerla forzosamente e forzatamente in vita mi pare una grande cattiveria nei confronti della Davis stessa. E soprattutto è un’operazione inutile che non porterà da nessuna parte. La Davis è invecchiata, non ha saputo tenersi in forma, e ora sta morendo. Pace all’anima sua… Quel “personaggio che comanda la baracca” non è altri che il medico di turno che, giustamente, stacca la spina a un moribondo per cui non c’è più nulla da fare. Se quel personaggio sarà “forzato ad andarsene”, tra un po’ sarà qualcun altro, al suo posto, a certificare la morte del moribondo… Il tennis, come tutte le cose e come tutti gli sport, col tempo si modifica, si rinnova e si riorganizza per continuare ad essere bello e accattivante. E sarà bello anche senza la Davis. Un giorno, magari spariranno anche gli Slam, o i Master 1000, e saranno sostituiti da qualcos’altro. Quel giorno il gioco del tennis (il servizio, il dritto, il rovescio, la volée, il lob, le palle corte…), soprattutto quello dei campioni pieni di estro e di talento, continuerà a piacerci e ad appassionarci al di là del format dei tornei e degli eventi all’interno dei quali lo potremo vedere e gustare.

Che cambino i tornei ATP non mi sembra un delitto, ma Slam è Coppa Davis è roba da pazzi o da malati di soldi (che spesso coincidono)

22
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Tony_65 (Guest) 01-08-2018 15:34

Capisco le tante delusioni di nostri tennisti che sembravano destinati a sosostituire Panatta ed invece non sono riusciti, ma che Berrettini sia un talento destinato a farlo veramente non ci sono nè dubbi nè timori e sostenerlo non è un’eresia (scaramanzia a parte).
C’è solo da augurarsi che il suo fisico rimanga integro a lungo, ma sul fatto che ci possa dare le soddisfazioni che tutti noi appassionati da troppo tempo stiamo aspettando ne sono sicuro!

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emma (Guest) 01-08-2018 15:19

Secondo me sono fuochi di paglia, berrettini e il ceck durano poco….

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-1: Gilgamesh, NexGenItaly, drummer
Alecon (Guest) 01-08-2018 15:17

Condivido in toto. BBB ha le armi tecniche per poter emergere, un gran servizio e un dritto di valore assoluto, che può anche incepparsi per un set, come successo ieri contro Simon, ma poi riprende a essere letale per gli avversari.Quando è sufficientemente “caldo” è stupefacente come tenga lo scambio anche sul lato del rovescio. E’ chiaro che però soprattutto su quest’ultimo colpo dovrà continuare a lavorare per renderlo quanto più solido possibile, però è incoraggiante vedere come sia soprattutto Bautista, ma anche simon ieri, lo bbiano sollecitato sul suo colpo più debole e abbia tenuto botta.
Stilisticamente non potrà mai essere un tennista “bellissimo” da vedere, nè potrà essere un grande difensore vista la mola, ma ci sono tanti punti di forza che compensano ampiamente queste debolezze.
Se continuerà a lavorare duro, se avrà ancora quella “fame” che oggi lo caratterizza, è chiaro che potrà togliersi grandi soddisfazioni, probabilmente in tutte le superfici, perchè sia sul cemento, sia sull’erba non vedo come non possa esprimersi ad alti livelli.

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Sandro (Guest) 01-08-2018 14:52

@ Sandro (#2169178)

Avventurarsi, come fanno in molti, tra semplici appassionati e media spericolati,…..

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drummer 01-08-2018 14:51

Bellissimo articolo, del quale condivido ogni singola parola

17
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Luca da Sondrio (Guest) 01-08-2018 14:50

Scritto da Marco Mazzoni
@ lopars (#2169149)
Davis? Tra un paio di giorni rischia di essere MORTA.
Un ultimo appello a tutte le Federazioni “illuminate”, che la votazione sia regolare e quel personaggio che comanda la baracca sia forzato ad andarsene. a gambe levate.

Caro Marco Mazzoni,
sono sempre d’accordo con i tuoi ottimi articoli e con le tue argute analisi tecniche. Stavolta, sulla Coppa Davis, non lo sono neanche un po’. Forse non è questo l’articolo in cui parlare di Davis (qui bisognerebbe parlare di Berrettini…), ma lo faccio lo stesso. Se la Davis ormai è morta, è perché era ora che morisse. Non c’è niente di eterno. La Davis è nata, è cresciuta, è invecchiata, e ora sta morendo, come tutte le cose di questo mondo. L’accanimento terapeutico nel tenerla forzosamente e forzatamente in vita mi pare una grande cattiveria nei confronti della Davis stessa. E soprattutto è un’operazione inutile che non porterà da nessuna parte. La Davis è invecchiata, non ha saputo tenersi in forma, e ora sta morendo. Pace all’anima sua… Quel “personaggio che comanda la baracca” non è altri che il medico di turno che, giustamente, stacca la spina a un moribondo per cui non c’è più nulla da fare. Se quel personaggio sarà “forzato ad andarsene”, tra un po’ sarà qualcun altro, al suo posto, a certificare la morte del moribondo… Il tennis, come tutte le cose e come tutti gli sport, col tempo si modifica, si rinnova e si riorganizza per continuare ad essere bello e accattivante. E sarà bello anche senza la Davis. Un giorno, magari spariranno anche gli Slam, o i Master 1000, e saranno sostituiti da qualcos’altro. Quel giorno il gioco del tennis (il servizio, il dritto, il rovescio, la volée, il lob, le palle corte…), soprattutto quello dei campioni pieni di estro e di talento, continuerà a piacerci e ad appassionarci al di là del format dei tornei e degli eventi all’interno dei quali lo potremo vedere e gustare.

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+1: mariola
Sandro (Guest) 01-08-2018 14:49

Bravo Marco, bell’articolo. Effettivamente domenica 29 luglio 2018, come avevo accennato credo lunedì, è una data storica per il tennis italiano. Era un peccato non averci scritto un articolo lungo che passerà agli annali.
Credo che tu abbia messo l’accento proprio su ciò che lo differenzia : essere un player moderno, dal gioco di respiro internazionale (anche Camporese e prima ancora Panatta lo erano) e con la mentalità vincente. La vittoria di ieri, confrontata con quello che ha fatto il vincitore di Amburgo, lo dimostra ampiamente.
Avventurarsi con certezza su cosa gli riserverà il futuro, spero molti successi importanti, è comunque giocare d’azzardo e troppo d’anticipo a discapito soprattutto dello stesso Matteo.

15
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Tifoso degli italiani (Guest) 01-08-2018 14:39

@ Pagano Ronaldo (#2169145)

Occhio al caldo di questi giorni, può fare molto male. Non uscire nelle ore più calde, mangia molta frutta e bevi tanta acqua… mi raccomando…

14
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+1: Faustozazz
teo78 (Guest) 01-08-2018 14:23

Scritto da lallo
paragonare Berrettini a DelPo pare un tantino (eufemismo) esagerato. Due categorie diverse.

anche3

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Marco Mazzoni (Guest) 01-08-2018 14:19

@ lopars (#2169149)

Davis? Tra un paio di giorni rischia di essere MORTA.
Un ultimo appello a tutte le Federazioni “illuminate”, che la votazione sia regolare e quel personaggio che comanda la baracca sia forzato ad andarsene. a gambe levate.

12
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SUPERPEPPE_ 01-08-2018 14:18

Scritto da lallo
paragonare Berrettini a DelPo pare un tantino (eufemismo) esagerato. Due categorie diverse.

Come tipologia di gioco siamo li

11
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Marco Mazzoni (Guest) 01-08-2018 14:17

@ Much (#2169120)

ciao, grazie 🙂 beh, se dovessi scrivere ogni aspetto del suo gioco andrei lunghissimo… e già non sto corto 😛 ma ci sarà modo di tornarci, eccome.

Il doppio: giusto, una riga la si poteva scrivere. Però sul doppio inizio a pensarla così x matteo. Ottimo averlo giocato finora, e magari per tutto il 2018, visto che è assai funzionale per migliorare soprattutto in risposta; ma se la classifica sale ancora, e tutti se lo augurano — prospettiva realistica, fino anno nei 40 — nel 2019 io il doppio non lo giocherei più.
Dispiace, perché il doppio x me ha ancora un suo fascino; ma col dispendio di energia bestiale del tennis di oggi, meglio risparmiarsi e semmai sceglierlo ogni tanto, per allenare in leggerezza qualche situazione.

10
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lopars 01-08-2018 14:11

@ mpapavero (#2169127)

@ Lupen (#2169123)

Adesso abbiamo una bella squadra di Davis. Fognini e Cecchinato su terra e Fognini e Berrettini su cemento sperando che il Ceck diventi competitivo anche su cemento

9
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+1: NexGenItaly
Pagano Ronaldo (Guest) 01-08-2018 14:08

Sono state spese tante parole in questi giorni. Ma la verità è una sola: hodie, senza servizio non vai da nessuna parte. Senza servizio Berrettini non andrebbe da nessuna parte. Se non sei 190cm e ambisci al vertice, datti alle freccette che è meglio. Se penso alla pletora di minus che criticavano gente come Isner, Anderson, Querrey, Raonic, e compagnia bella taggandoli come ‘anti-tennis’ e ora incensano Berrettini perché fa 6 aces in un Tie-break allora MSRRP > ST,S&SSA.
(mi scompiscio dalle risate rotolando sul pavimento e, subito dopo, scuoto la testa, sconsolato e senza speranza alcuna).

8
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Gigetto (Guest) 01-08-2018 14:03

Concordo cn l’articolo, finora il tennis italiano nn ha avuto giocatori alti o almeno in grado di sviluppare un gioco potente. Il Poto era alto ma nn aveva un gioco esplosivo e anche Seppi e’ piu’ calcolatore che bombarolo!

7
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lallo (Guest) 01-08-2018 14:00

paragonare Berrettini a DelPo pare un tantino (eufemismo) esagerato. Due categorie diverse.

6
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mpapavero (Guest) 01-08-2018 13:40

Condivido totalmente le considerazioni indicate nell’articolo. Berrettini top 10 in max 12 mesi.

5
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-1: lopars, stankosky
MAURO (Guest) 01-08-2018 13:37

CIÒ CHE PIACE DI PIÙ A ME DI BERRETTINI E’ LA SOLIDITÀ MENTALE E L’ EDUCAZIONE. NEI MATCH CHE HO VISTO NON L’ HO MAI VISTO FARE SCENATE O DIRE BESTEMMIE.

4
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+1: mazingaz, Faustozazz
Lupen (Guest) 01-08-2018 13:29

E adesso chi e’ titolare in coppa Davis ?

3
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Much (Guest) 01-08-2018 13:25

Complimenti a Mazzoni per questo articolo coinvolgente!
Avrei tuttavia sottolineato anche il fatto che é pure riuscito a vincere il torneo di doppio a Gstaad (con l´inossidabile Bracciali quarantenne), segnalando che Berrettini sa fare anche altre cose a parte tirare botte tremende da fondo campo.

2
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+1: lopars, stankosky, Faustozazz
DelPo Fan (Guest) 01-08-2018 13:22

Bell’articolo, come sempre. 🙂

1
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