Martina Biagianti: “Il tennis mi rende felice: non so dire quando ma il mio momento arriverà” La 17enne romana racconta ai lettori di livetennis i suoi inizi, la sua famiglia, i suoi obiettivi
Sono le due del pomeriggio all’Antico Tiro a Volo di Roma ed un sole molto caldo di inizio luglio fa sentire i suoi effetti portando la temperatura sopra i 30 gradi; al Bar del Tennis Anastasia Grymalska, Giorgia Marchetti e Martina Di Giuseppe hanno appena finito di pranzare e chiacchierano amabilmente, mentre nella splendida piscina qualche coach azzarda una nuotata. Il campo numero 3 gode di una preziosa ombra che ripara il pubblico della tribunetta: qui avanza una coppia di signori molto distinti, si accomodano su due sedie e le spostano lungo la ringhiera, per vedere meglio. Certo, pur nella loro compostezza, tradiscono un tifo appassionato per quella che è, me lo diranno ad un cambio campo, la loro nipote Martina Biagianti, che seguono sempre, soprattutto a Roma. Vince la nipotina, in modo inatteso quanto perentorio, contro un’altra Martina, la Colmegna, ben più esperta: passano 5 minuti e la diciassettenne del Tennis Club Pairoli sale le scale della tribune ed abbraccia i nonni: “Mi avete portato fortuna” sussurra, rendendoli fieri e sorridenti e la nonna chiosa: “Sei stata perfetta”. Subito dopo, concordiamo con Martina l’intervista per livetennis che andiamo ora a presentare.
Martina, partiamo dal 60.000k di Roma dove ti sei messa in luce con due belle vittorie nelle qualificazioni, contro Martina Colmegna e la francese Carla Touly. Hai giocato un bel tennis, molto propositivo, ed hai anche mostrato una bella tenuta atletica. Come hai vissuto questa esperienza?
Quello che mi ero prefissata con il mio allenatore era di giocare tranquilla e serena e vedere quanto mancava per raggiungere il livello di queste giocatrici, che hanno più esperienza di me in questi tornei. Ciò che mi ha resa veramente felice è stato vedere che non sono poi così lontana e che sto sulla strada giusta.
Soprattutto la vittoria contro la Colmegna, che ha un best ranking 445, ci dà la misura di un ottimo livello cui collocarti. Ti senti in grado di raggiungere, a breve, un ranking di riguardo, diciamo di entrare tra le prime 500?
Inizialmente non conoscevo il ranking della mia avversaria e, quando ne sono venuta a conoscenza, sono rimasta sorpresa e felice per aver dimostrato di competere alla pari e di aver vinto una gran partita in cui ho espresso un gran tennis contro una giocatrice di questo livello. Penso che continuando a lavorare sodo e migliorandomi giorno per giorno potrò arrivarci: non so dire quando ma il momento potrà arrivare.
Nel terzo turno di qualificazione hai perso contro la Samsonova. Hai qualche rimpianto e come ti è parsa la tua avversaria?
È una giocatrice che ha mostrato di essere più abituata a giocare a quel livello lì, io sono molto contenta della partita perché, tranne il primo set che forse ho fatto scappare troppo velocemente, ho giocato un secondo set assolutamente alla pari, ho notato che la sua velocità non era superiore alla mia e anzi molte volte l’ho lasciata ferma e questo mi ha rincuorata. Forse l’unico rimpianto , se così si può chiamare, è stato il fatto di non aver sfruttato le tante occasioni che ho avuto, ma come dice il mio allenatore è questione di abitudine che a questi livelli ancora mi manca.
A Roma abbiamo apprezzato una tua caratteristica fondamentale, ossia la determinazione con cui cerchi di chiudere il punto. Non ti piace temporeggiare, vuoi sempre comandare lo scambio. E’ un tennis che rispecchia la tua personalità?
Sì, il mio modo di giocare è molto aggressivo. Come dici tu odio temporeggiare ma voglio sempre andare a prendermi il punto per poter chiudere, è quello che mi piace fare e penso sia proprio il mio punto di forza. Per certi versi, sì certo, rispecchia la mia personalità: in campo come nella vita sono una decisa su quello che voglio e, attraverso il lavoro costante e i sacrifici, è come se mi andassi a prendere il punto.
Qual è la tua superficie preferita?
La mia superficie preferita è il cemento. Mi piace che sia tutto più rapido e credo che il mio gioco aggressivo renda di più su una superficie veloce.
Chi è il tuo coach e su che cosa state lavorando?
Mi alleno con Vittorio Magnelli e Bobo Meneschincheri al Tennis Club Parioli e da ottobre ho iniziato a lavorare anche con Pier Francesco Restelli, con il quale giro tutti i tornei. Stiamo lavorando sull’uso degli spin, prevalentemente, come usarli e quando, e sul servizio. Queste sono le cose principali.
L’incursione in un 60.000k del circuito pro avrà seguito quest’anno, o continuerai per lo più a giocare nel circuito junior?
Continuerò a giocare tornei junior con l’obiettivo di riuscire a giocare gli slam junior il prossimo anno ma sicuramente li alternerò al circuito pro. Partecipare ad uno slam junior, oltre che un sogno, è assolutamente un obiettivo che sto inseguendo. Se quest’anno non riuscirò ad entrare agli Us open cercherò di riuscirci il prossimo anno.
Quest’anno i tuoi miglior risultati junior in singolare sono stati la recente finale in un Grade 3 a Timisoara e la semifinale a Prato in un Grade 2. Sei soddisfatta della prima parte di stagione?
Sì, abbastanza. Ci sono stati periodi in cui non ero molto in fiducia e avevo vinto poche partite e pian piano ho iniziato a giocare sempre meglio facendo buoni risultati di cui sono molto soddisfatta.
Sempre in un Grade 2 ma a Salsomaggiore, hai vinto in doppio insieme alla Zantedeschi. Come ti trovi in questa disciplina e qual è la partner che preferisci?
Mi piace molto giocare il doppio anche se ancora ho molto da imparare prima di poter dire di giocarlo realmente bene. Forse, tra tutte le ragazze con cui ho giocato, Aurora Zantedeschi è stata la partner con cui mi sono trovata meglio perché gioca in modo diverso da me e siamo riuscite a completarci.
Descrivici il tuo rapporto con la Nazionale:
La prima volta che ho fatto parte della Nazionale è stata l’anno scorso ed è stata un emozione grande. Io amo giocare per l’Italia e portare alti i nostri colori è un qualcosa che mi rende fiera di me.
Raccontaci come sei arrivata a giocare a tennis. Sappiamo di tuo padre Ugo, che è stato giocatore professionista, ancora oggi molto apprezzato nel circuito over 40: quando e come hai iniziato?
Beh devo dire che era difficile non innamorarsi di questo sport avendo dentro casa due genitori che hanno giocato a buoni livelli, che giocano tutt’ora e che provano un amore così profondo per il tennis. È a loro che devo questo mio avvicinamento al tennis, lo sport che mi sta ponendo un obiettivo da raggiungere. Ho iniziato all’età di 5 anni al Tennis Club Parioli
Come segue la tua carriera tuo padre, cosa dice di te e non hai mai pensato di sceglierlo come coach?
Mio padre, insieme a mia madre, sono i miei sostenitori più grandi ed è a loro che devo tutto. Devo dire che sono costosa ma loro fanno tutto con piacere perché sanno che è ciò che voglio e soprattutto ogni volta che arriva una sconfitta, o quando mi butto giù, sono i primi che cercano di tirarmi su e farmi guardare avanti. Per ora non l’abbiamo mai preso in considerazione, lui ha il suo lavoro ed io svolgo il mio ma il suo sogno sarebbe smettere di lavorare per potermi seguire nel circuito.
A Roma ti hanno seguito con molta attenzione anche i nonni, che rapporto hai con loro?
I nonni sono i miei più grandi fan e sostenitori. Avendo vissuto a bordo campo con mio padre amano questo sport e ogni volta che gioco a Roma, e devo dire che ci gioco raramente, sono sempre presenti. Mi rende felice sapere di renderli orgogliosi. Abbiamo un bellissimo rapporto e sono fondamentali per me.
Tu sei tesserata al TC Club Parioli. Come sei arrivata a questo circolo e come va il campionato a squadre?
Si possiamo dire che il Tennis Club Parioli ormai è la mia secondo casa. Entrambi i miei genitori sono tesserati e giocano per il circolo da quando sono ragazzi quindi sono loro che mi ci hanno portata. Amo il mio circolo, ogni volta che vado è come essere a casa. I vari campionati a squadre sono sempre andati bene e abbiamo ottenuto molti buoni risultati. Quest’anno è il primo in cui non posso più giocare poiché sono under 18 è un po’ mi manca giocare per il mio circolo.
Tuo padre si è laureato in giurisprudenza mentre giocava ed oggi è un apprezzato professionista. Qual è il tuo rapporto con lo studio?
Io vado a scuola regolarmente tutti i giorni e non ho mai pensato di smetterla. Mi piace andare a scuola perché riesco a mantenere il contatto con i miei compagni e questo è fondamentale per me. È dura ma concilio le due cose, studio e allenamento. Sono una molto perfezionista sia in campo che a scuola e mi piace ambire in alto. Penso che sia indispensabile avere una buona cultura e preparazione.
Raccontaci una tua giornata tipo:
Mi sveglio alle 7, alle 8 entro a scuola ed esco alle 13:40 (tranne 2 giorni in cui l’uscita è alle 14:20), vado al Parioli, mangio, dalle 15 alle 17 gioco a tennis e dalle 17 alle 19 faccio preparazione fisica , torno a casa e mi metto a studiare, ceno verso le 21, sto un po’ insieme alla mia famiglia, solitamente guardiamo un film, e vado a letto
Martina, ma vale la pena sacrificare la propria adolescenza con allenamenti, rinunce, fatica, sconfitte, quando le tue coetanee ora organizzano le loro vacanze a Ibiza o Formentera?
Questa è una bella domanda.. ahahah! Devo dire che è dura, ho pur sempre 17 anni e ammetto che qualche volta invidio le mie amiche per la quantità di tempo libero che hanno o per il fatto che non vadano sempre di corsa e possano uscire di più. Ma poi penso al mio sogno, al fatto che voglio diventare una giocatrice professionista e a quanto sarei fiera se riuscissi a realizzarlo e così, anche se è dura, vado avanti perché quello a cui ambisco è un qualcosa di molto grande.
Riesci a coltivare delle amicizie nel tennis e con chi ti trovi molto bene?
Certo ho molti amici nel tennis e poi facendo gli stessi tornei ci si conosce un po’ tutti. Sicuramente ci sono persone con cui ho legato di più come Federica Sacco, con cui ho un buonissimo rapporto , Aurora Zantedeschi, Federica Rossi e tante altre. Devo dire che mi trovo bene quasi con tutti e che le amicizie vere che si creano nel tennis, come dice mio padre, sono quelle che rimarranno a vita!
Come ti piace occupare il tuo tempo libero?
Nel tempo libero mi piace uscire con gli amici, andare a ballare, divertirmi e stare in compagnia!
Parteciperesti ad un reality si o no e perché?
Probabilmente no. Non mi piacciono tanto queste cose.
Quali sono il tuo film ed il tuo libro preferiti?
Il mio film preferito forse è “Notte prima degli esami” mentre il libro è “La famiglia Baltimore”, che ho letto recentemente.
Guardando al mondo junior, su chi scommetteresti per un buon futuro da professionista?
Probabilmente scommetterei su Flavio Cobolli e Lorenzo Musetti.
Quali sono i tennisti maschi e femmine che ammiri di più e perché?
I tennisti che ammiro di più sono sicuramente Serena Williams e Roger Federer. La Williams è da sempre la mia preferita, lei è la numero uno indiscussa per me, cioè se Serena sta in forma non ce n’è per nessuna, ha un tipo di gioco simile al mio e la adoro per questo, per la pesantezza di palla e per il fatto che riesce a lasciarle ferme. Di Federer stimo l’eleganza infinita, il talento immane ed il modo in cui è amato veramente da tutti
Il tuo ricordo più bello legato al tennis:
Probabilmente il momento in cui il mio maestro mi diede la notizia della convocazione in Nazionale… lo ricordo come fosse ieri, è stata una sorpresa,una piacevole sorpresa e dopo averlo saputo ho iniziato a sorridere e non ho più smesso…ma nel vero senso della parola, sono stata tutto il giorno con il sorriso stampato sul volto, la gente mi incontrava e mi chiedeva cosa avessi ma per quanto potessi spiegarlo a parole non avrebbero mai potuto capire cosa provassi, la mia gioia… Forse questa è la fortuna piu grande del tennis che per quanto sia difficile, per le tante difficoltà che ti da è in grado di farti provare emozioni che chi non fa sport non riuscirà mai a provare!
La tua città, Roma, è spesso nell’occhio del ciclone per una serie di problemi: traffico, pulizia, buche. Di cosa ha bisogno, visto dalla parte di una giovane romana, la tua città?
Partiamo dal presupposto che io amo la mia città… ne ho viste tante ma credo che Roma non abbia rivali, io ogni volta che torno mi innamoro sempre di più anzi quando parto forse una delle cose che mi manca di più, e mi prendono in giro per questo, è passeggiare per il centro, passare in macchina e vedere il Colosseo o San Pietro…!! È tanto bella quanto male organizzata, i trasporti pubblici sono scadenti e funzionano male, le strade tutte rovinate e piene di buche, la sporcizia è ovunque, c’è anche tanta inciviltà purtroppo! Beh io cercherei di risolvere questi che sono i problemi primari, magari anche sottoponendo la gente a sanzioni pecuniarie se gettano rifiuti a terra o se non collaborano, come viene fatto all’estero. Riorganizzerei i trasporti, potrebbero funzionare molto meglio e farei tutto ciò perché la città è troppo bella per essere rovinata da queste pecche!!
Qual è il tuo più grande sogno da realizzare nel tennis?
Il mio più grande sogno e obiettivo è trasformare il tennis in un lavoro. Entrare a far parte del professionismo ed entrare nella top 10.
E 3 desideri da realizzare nella vita?
Diventare una giocatrice di tennis; diventare la persona che sogno di essere, umanamente parlando; rendere le persone che mi vogliono bene e mi supportano fiere di me, ma in primis rendere fiera me stessa, poiché credo sarebbe il traguardo più bello ed importante da raggiungere.
Spesso prendiamo spunto da qualche frase o da quache preferenza che le tenniste intervistate ci presentano, per chiudere l’articolo con qualche riflessione finale. Ma questa volta faremo eccezione perché Martina, che abbiamo imparato a conoscere oltre che direttamente anche sui social, senza saperlo, ha scritto una conclusione ideale per questa intervista. Parole intense e bellissime, nelle quali tante tenniste potrebbero identificarsi, che rubiamo dalla sua pagina Instagram e che completano il nostro incontro di oggi.
“Abbiamo tutti nella vita un qualcosa che ci fa stare bene ma allo stesso tempo male, che ci fa essere felici e contemporaneamente tristi, che è in grado di farci toccare il cielo con un dito, ma che ci riporta a terra alla velocità della luce. (…)Abbiamo tutti quella cosa che spesso per la sua difficoltà ti porta ad avere dubbi e chiederti se è realmente ciò che vuoi, che ti fa uscire di testa, che ti rende talmente nervosa che vorresti solamente urlare e spaccare tutto, è quella cosa che nonostante sia difficile complicata, lunga, stremante e nonostante ti faccia impazzire la fai perché sai che è ciò che vuoi e che ti rende felice…ecco per me questa cosa è il TENNIS”
Antonio De Filippo
TAG: Interviste LiveTennis, Martina Biagianti
6 commenti
Noi abbiamo Caterina Brunamonti, figlia del virtussino))
Grande Martina! Bellissima e bellissime le foto! Ti auguro di poterti togliere delle belle soddisfazioni nella vita!
la McAdoo stenta però…
Dal ritratto dell’intervista si intravvede una giovinezza serena e senza problemi, probabilmente felice.
Fortunata ragazza, almeno rispetto a quelle che invece non hanno le sue possibilità.
Sembra una “con tutte stelle nella vita”, beata lei.
in bocca al lupo Martina
a proposito di speranze: viste le Stevenson (figlia DoctorJ) Danilovic (figlia Sascha), Vandeveghe (nipote Kiki), non è che conviene investire sulle figlie dei giocatori di basket italici? se esistono una Pozzecco, una Myers, prossimamente una Gallinari o una Datome…. offrite loro corsi tennis a gogo…. 😈