Open Court: il salto mentale di Marco Cecchinato (di Marco Mazzoni)
Quanto conta la testa nel tennis? Tanto. Tantissimo.E’ impossibile stabilire delle percentuali per sottolineare l’importanza delle varie capacità necessarie a diventare un tennista forte, ma sicuramente la componente mentale è quella predominante. Ovvio, se non hai un gran dritto è difficile spaccare lo scambio e trovare un vincente. Se hai un rovescio debole, sarai attaccato da quel lato e dovrai difenderti. Se il servizio non è all’altezza, sarai costretto ad un gioco complesso, di fatica. Se il fisico non va, i grandi tornei saranno un miraggio. Ma l’unica strada per poter elevare il livello di ogni tassello tecnico – tattico del proprio gioco e riproporlo al massimo in partita è la forza mentale, la convinzione, la fiducia in se stessi.
Perché questa premessa “generica”, anche se importante? Perché l’uomo del Roland Garros in casa Italia (e non solo) è Marco Cecchinato. Un ragazzo che in questo torneo ha compiuto un salto di qualità incredibile sul piano mentale e della fiducia . I risultati sono clamorosi. Vittorie pesantissime, ottenute di forza, contro avversari importanti e pure assai diversi tra di loro. Segno evidente che questi successi non sono venuti “per caso”, per congiunzioni astrali favorevoli. Il siciliano è andato a prendersi le partite con il proprio gioco, sempre più consistente ed offensivo. Inutile sottolineare ora i passaggi tecnici e tattici, preferisco concentrarmi sulle sensazioni avute dal campo osservandolo nei primi giorni del torneo, dalle parole da lui pronunciate e dalle battute che abbiamo scambiato. Ne ho ricavato l’impressione di un ragazzo “diverso”. Più maturo, meglio… più consapevole, e totalmente determinato a monetizzare al massimo questo straordinario momento di forma fisica, tecnica e mentale. Convinto che questo non è solo una fase, ma l’inizio di una nuova carriera.
Guardandolo dal vivo, sono rimasto assolutamente sorpreso dalla fierezza del suo sguardo, dalla enorme presenza in campo. In alcuni set (ad esempio il primo contro Trungelliti) non ha mollato un singolo 15. Sempre in spinta, sempre aggressivo, sempre con l’atteggiamento giusto, di chi vuole imporre i propri ritmi e schemi di gioco. Davvero un altro tennista rispetto al “buon terraiolo” inserito nella top100 a cui eravamo abituati, capace di scambiare di ritmo e prendersi qualche punto con una strappata di dritto. Certamenterispetto al 2017 ha nettamente migliorato il servizio. Oggi Marco serve delle prime più veloci e piuttosto cariche, che non gli portano molti punti diretti ma che lo mettono in condizione di poter aggredire il primo colpo e quindi impostare lo scambio.Dall’uscita dal servizio, è velocissimo a girarsi sul dritto e spingere aprendo l’angolo, conquistando campo colpo dopo colpo, fino a trovare l’affondo decisivo o sfiancare l’avversario portandolo all’errore. Il dritto veleggia sicuro e potente, spesso carico, veloce a pizzicare l’angolo scoperto. Ha migliorato il rovescio, che oggi riesce a tenere piuttosto lungo quando spinge, non disdegnando anche qualche taglio che rompe il ritmo. Soprattutto è diventato estremamente continuo, presente in campo, lucido. Sbaglia poco, spinge molto.E qua torniamo alla premessa iniziale… Questo salto di qualità di Cecchinato viene da lontano. L’ha spiegato lui, affermando che tutto è iniziato lo scorso inverno. Una preparazione ad Alicante in cui si è spremuto come non mai. In cui ha spinto a tutta, in cui ha portato al massimo la efficienza del suo fisico e capito che può reggere ritmi importanti anche sul piano tecnico. Ha capito che dalla sua racchetta possono uscire con continuità colpi potenti, grazie a cui imporre il suo tennis. Ha capito di aver dentro di sé un potenziale superiore a quello che si immaginava. Ha capito che i limiti sono fatti per essere superati, se ci si crede. Il suo sguardo non è mai stato così intenso. Le sue risposte mai così precise, e tutte estremamente positive. Non frasi di circostanza, “sì, il prossimo rivale e forte ma io proverò a fare del mio meglio…”. No. Nessun politichese. “Io sto bene, scenderò in campo per vincere”. Questo il tono delle sue risposte.Fiducia. Convinzione. Forza.
Gli ho chiesto se rimpiange di non aver fatto qualcosa in passato per accelerare la sua crescita. Precisa la sua risposta: “Rimpiangere no, certamente se avessi affrontato in passato la mia preparazione, a 360°, con la intensità e qualità dell’inverno scorso, forse avrei capito prima che potevo superare i miei limiti”. Una frase pronunciata con uno sguardo, con un’intensità mai vista prima in lui. Superare i limiti. Intensità. Questa la chiave.
Vedere Marco in campo con quell’energia pazzesca, aggredire ogni palla come se fosse l’ultima, spingere e sbagliare poco… è stato sorprendente e bellissimo.Un gioco molto efficace, buono anche per il cemento all’aperto non velocissimo. Questa è l’altra ottima notizia del torneo: se il siciliano riuscirà a tenere questo livello, anche sul duro potrà dire la sua. Spinge senza perdere campo, riesce ad anticipare la palla del rivale e non giocare di rimessa. Taglia l’angolo e trova il vincente. Piedi veloci, voglia di rischiare senza esagerare. Litiga pure con il giudice di sedia (vs. Trungelli, animatamente…) senza perdere concentrazione, ma addirittura “automotivandosi” per crescere di livello dopo una piccola pausa.
Tutto sta girando a mille nel gioco di Cecchinato. Un momento d’oro, fantastico. Il torneo della vita? Forse. Ma per arrivare a questo livello dietro c’è tantissimo lavoro, c’è forza, c’è un programma di qualità. C’è merito. Questo Roland Garros, oltre a rimanere una perla assoluta, potrebbe diventare una base molto solida su cui iniziare una nuova carriera. Senza la paura di essere inadeguato per il grande tennis, ma al contrario con la curiosità e voglia di mettersi alla prova. Con lo sguardo fiero di chi non ha niente da perdere ed una grandissima voglia di vincere e di stupirsi.
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Cecchinato, Marco Cecchinato, Marco Mazzoni, Open Court, Roland Garros 2018
@ Potoandavi (#2124865)
@ Potoandavi (#2124865)
Mi fido! Non parlavo dal punto di vista tecnico, non sono un esperto. Avevo semplicemente apprezzato il suo gioco, per fare un esempio eretico, Nadal al quale sicuramente non mancano qualità tecniche non è un giocatore che mi fa rimanere incollato allo schermo, credo di non essermi soffermato sulle due partite più di 4 o 5 game… Ce ne sono altri invece sicuramente meno forti che a me piacciono di più…
Ha fatto un salto di qualità pazzesco: è migliorato di testa,il servizio viaggia,dritto solido e rovescio che non è più di rimessa. Chapeau Marco! Ora spero che cominci a vincere anche sul cemento e sono sicuro che lo farà. Daje Marcooo.
@ oppsala (#2125198)
vabbè il solito quinziano frustato
@ cataflic (#2125017)
Anche Kuerten stupì vincendo con classifica pessima mi pare (1997-66 ATP)!
Bravo Marco Mazzoni
Più che altro mi smentisco da solo perchè dicevo che fosse impossibile che non capitasse una cosa simile mai, mai, mai ad un italiano ed invece come si vede su 27 giocatori, ben 2 sono italiani…anzi tre con il Cec!
Tra questi ci sono fenomeni e anche solo onesti lavoratori, comunque tutti o quasi giocatori con delle carriere decenti.
@ FOOT FAULT (#2124694)
Io vedo anche oltre: vedo il nostro siculo trionfare in Finale sul maiorchino riducendolo da allora è per sempre a minorchino, e poi ancora lo vedo sfidare l’imperatore Zurg per il trono della Galassia!!
Carp @marcomazz, condivido tutto, ma un po’ meno il tuo ottimismo sul cemento. Posto che ormai è chiaro a tutti che il Ceck è in grado di fare progressi inpensabili in breve tempo, mi pare che i suoi colpi siano preceduti da un’ampia ed anticipatissima apertura (più il dritto “naturale” in verità che il rovescio “costruito”) che non c’è il tempo di fare quando il rimbalzo è più veloce.
In sostanza per essere compatitivo sul cemento credo che debba cambiare parecchio il movimento, il che richiede tempo. Se Marco ci si mette d’impegno io credo più ad una competitività sul veloce nel 2019.
Naturalmente sarei felicissimo di essere smentito.
Per il 2018 nutro qualche speranza in più su Wimbledon, dove si gioca “veramente” su erba solo il primo turno, e la seconda settimana il campo è in… terra battuta con qualche filo d’erba. Se con la complicità di un buon sorteggio Marco passa il primo turno, poi ha qualche chance in più.
@ Oscaro80 (#2124764)
Veramente io prima dell’incontro con la Francia ho letto numerose richieste di convocare Travaglia e Berrettini, qualcuno pure Moroni. Cecchinato non lo aveva indicato nessuno, a meno che non mi sia sfuggito proprio un tuo post 😆 .
Ma mi parrebbe strano: la Davis è stata nel primo weekend di aprile. A marzo il Ceck aveva vinto il challenger di Santiago, poi semifinale a Marbella (sconfitto da Andreozzi, poi a sua volta sconfitto da Travaglia in finale).
Non pareva una forma da Davis.
Nella settimana Davis Marco ha giocato ad Alicante, sconfitto in semifinale da Andujar (poi vincitore del torneo).
Poi giocò a Barletta (fuori al 1° turno da Milojevic). Fu in quei giorni che io scrissi che per me, nonostante la sconfitta, il gioco che Cecchinato stava esprimendo era di livello ATP. Fui sommerso dalle critiche, qualcuno contò i punti per dimostrarmi che quasi tutti venivano dai circuito challenger (inutilmente cercai di spiegare che io parlavo di livello di gioco). Poi arrivarono Montecarlo, Budapest, Monaco e Roma, e qualcuno (cui va il mio plauso) ammise di essersi sbagliato. Molti altri no.
tutta questra storia per dire: se hai dei tuoi motivi per attaccare Barazzutti, scegli almeno degli argomenti che abbiano un fondamento logico, e non fare violenza alla realtà.
@ Paolo (#2124687)
Fidati che era anche il rovescio, era un colpo difensivo, adesso invece ci fa parecchi punti. Detto ciò come ha detto il buon Ceck , poi la componente mentale è fondamentale.
@ adriano (#2124696)
Già rientrato in Italia
@ oreste (#2124590)
Concordo pienamente!
@ Alecon (#2124683)
Peccato che qualcuno se ne fosse già accorto ma non il capitano. Non serviva arrivasse ai quarti a Parigi x capire che in nazionale devono andare lui, berrettini, travaglia, Moroni, baldi etc.e non i pensionati con cui al massimo riesci a vivacchiare nel world Group, mentre con questi se crei un gruppo solido, in 3/4 anni la Davis la vinci
L’unico rimprovero questi denti ostentati alla Hannibal Lecter: è così in tutte le foto! Per il resto grande Ceck!!!
Giusto, Goffin era quasi paralizzato per la perenne minaccia delle palle corte che il Ceck gli tirava da ogni parte del campo con incredibile precisione. (Ma quante ha fatto?)
Avanti cosí!
MAZZONI se Lei è a Parigi perchè non intervista lo staff di Marco ? grazie mille
Non bisogna valutare un tennista dal nome .. Djokovic sta ritornando al tennis da 45 giorni (Montecarlo)non è più quello di prima .. La sua palla non è pesante come una volta è sempre in affanno.. Gioca corto.. In sintesi il suo Time non è più lo stesso! Vedo in questo momento superiore Cecchinato se non va fuori di testa vince… Il Siculo lo vedo in finale in semi passeggerà sul cadavere di Zverev.. (Il tedesco ha finito la benzina..)Marco sfiderà Nadal nel ultimo atto perché il nostro Fognini abdicherà in semifinale! Saluti buon Tennis a tutti
Io quelle volte che l’ho visto giocare, anche in occasione di sconfitte, ho sempre trovato Cecchinato un tennista elegante, molto gradevole da vedere in campo, e ho sempre sospettato che il suo grosso limite fosse proprio la convinzione nei propri mezzi, evidentemente in questi casi le vittorie sono la miglior medicina!!!
Chi?
Post molto interessante e anche l’articolo. Devo dire che se il risultato del Ceck non fosse abbinato a una crescita complessiva del suo tennis non ci sarebbe poi tanto da festeggiare, nel senso che il risultato sarebbe la classica eccezione che conferma la regola, magari beneficiando di un tabellone favorevole, di ritiri e così via. Invece ciò che fa piacere è che il risultato è il prodotto di un miglioramento generale del suo tennis che lo trasforma in un , per il momento, specialista della terra rossa d’indiscutibile valore. Con questo non stiamo parlando di un fenomeno in grado di dettar legge, ma di un tennista affidabile che può avere chance di successo con tanti dei suoi competitor su questa superficie, escludendo il solito Nadal e altri due o tre. Questo è un risultato di grande rilevanza.
Adesso spetta a lui proseguire su questa strada, di conseguenza la preparazione in terra spagnola dovrà diventare una costante nei prossimi anni a venire, evitando di adagiarsi sui buoni risultati perdendo mordente e voglia che sono i segreti del suo successo.
Dispiace che questa “esplosione” sia avvenuta poco dopo la sfida di Davis, perché con lui in campo contro Pouille avremmo avuto tantisisme possibilità di vincere la sfida con i francesi e di giocarci in casa contro gli spagnoli i tre punti necessari per vincere. Sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un’annata che, facendo le corna, potrebbe essere memorabile per il tennis italiano. La speranza è che anche la Coppa Davis, stravolgimenti permettendo, possa ritornare di nuovo in Italia. Al ceck e a tutto il movimento maschile dico: avanti così! la strada intrapresa è quella giusta. Lavoro, lavoro, lavoro.
Non sono d’accordo col fatto che questo gioco sia adatto al cemento. Almeno per ora in ribattuta sta sui teloni e rema poi da fondo con recuperi incredibili da gran terraiolo. Sul cemento certi recuperi sarebbero impossibili, e anche la posizione in risposta se la può permettere solo Nadal nel circuito. Per ora sul cemento non vale i top 100 ma la nuova dimensione raggiunta spero che gli dia la convinzione di provarci seriamente. A partite dal prossimo inverno, non penso ci si possa inventare giocatori da veloce. Per ora ha fatto uno step enorme in pochi mesi. Deve goderselo e non fermarsi qui coi miglioramenti.
Domani secondo me vince Djokovic. Spero di no ma mi stupirei molto del contrario: Djokovic tecnicamente inferiore non penso proprio e mi sembra che stia crescendo di partita in partita. Comunque forza Cecchinato!
Nole intanto ha rilasciato ieri alcune dichiarazioni in cui riassumendo dice sostanzialmente che del Ceck teme sia la sua intensità sia un allungamento del match. Traducendo il secondo concetto, Nole pensa che il ceck a livello fisico ne abbia di più di lui. Comunque se andate a vedere il match contro Verdasco potete notare sostanzialmente come entrambi gicassero sempre corto, mai vicino la linea di fondo, e poi come questo incontro a livello tecnico fosse decisamente inferiore rispetto a quello del Ceck.
Oltre agli aspetti che il buon Mazzoni ha elencato, penso che la forza di Cecchinato in questo momento sia il non dare punti di riferimento agli avversari: lui è uno che gioca a tutto campo, non ha dei fondamentali “eccezionali” o viceversa dei punti deboli appariscenti, quindi non da punti di riferimento. Al contrario è in grado di fare qualsiasi colpo e fare il punto con qualsiasi di questi (apparentemente non eccezionali) ma di una efficacia quasi senza pari nel circuito: diritto, rovescio (sia in top che in back), palla corta, pallonetto, passante, servizio, ha tutti i colpi necessari per disorientare l’avversario ed infatti il 3 set di ieri è stato devastante, dare 6-0 a Goffin non è una cosa che può fare chiunque e riprendere il controllo del 4 set dopo aver perso il servizio è un’impresa ancora più grande. Ora aspettiamo domani per capire dove potrà arrivare in questo torneo, ma noi pensiamo in GRANDE!
@ Totore (#2124622)
Anzi era il 97 dove fece semi con l’altra sorpresa dewuolf
@ cataflic (#2124582)
speriamo Marco faccia una carriera a metà tra quella di un Djokovic e quella di un Galo Blanco allora!
@ cataflic (#2124582)
Caro amico mio
Tu intendevi eliminati ai quarti?
Perché nel 1998 un certo guga kuerten vinse partendo dal numero 66
Bisogna stare attenti ad usare la parola “monetizzare” con Cecchinato…scherzo. Grande Marco, 16esimo italiano a raggiungere il 41esimo Quarto Slam italiano!
Io però la chiave principale la trovo in una condizione fisica paurosa. Testa, servizio e miglioramenti nel rovescio sono andati a completare, ma l’aspetto fisico è determinante.
Successo viene prima di Sudore solo nel dizionario.
il pericolo è questo_, parla troppo.ora è stato una sorpresa perchè nessuno lo conosceva,ora comincera il bello per lui.io credo molto di piu in berrettini.
E pensa che c’è chi sostiene che l’aspetto mentale conti 0 del tennis…una bell’amenità 🙂 …difficile quantificare quanto conti e pesi percentualmente nella crescita di un giocatore ..ma certamente ha una bella rilevanza.
Per anni è un aspetto che inItalia non abbiamo curato…l’importante è imparare dagli errori e voltare pagina…orami quel che è stato è stato…indietro non si torna…ma è fondamentale che ormai si legga sempre più spesso come si cerchi di valorizzare tale aspetto….e che ci si lavori a l pari degli aspetti più meramente tecnici
Gran torneo! Avevo sempre letto di un Cecchinato con il rovescio debole invece ieri gli ho visto tirare dei vincenti molto belli con quel colpo. Tecnicamente mi sembra bravo, forse non ha un colpo esplosivo ma sa giocare. Che vuol dire che secondo me va bene la mente ma se alla base ci sono la tecnica e il fisico. Se no non vai da nessuna parte
a un certo punto della partita contro carreno,più o meno all’inizio del secondo set,hanno inquadrato cecchinato e sono riuscito a leggere bene il suo labiale”lo spacco,lo spacco..” ed eravamo solo all’inizio del secondo set,che personalità!
Alberto Castellani, coach troppo poco considerato poiché in contrapposizione alla federtennis da anni, ci disse all’universitá di Perugia, che la componente mentale è molto piú determinante di quella fisica e tecnica. Infatti lui è principalmente un mental coach. Capace di portare Schuttler in semifinale a wimbledon. Ricordo anche un aneddoto. Durante una lezione all’universitá (era il 2004 credo) ci disse:”segnatevi questo nome, Novak Djokovic, è un ragazzino, ma diventerá il N.1 al mondo.
bell’articolo.
Aggiungerei solo che il Ceck è diventato forse uno dei più forti giocatori al mondo nell’uso della palla corta che spesso abbina con un colpo al volo a chiudere ..anche in lob.
Concordo. Alcuni spunti. Servizio molto migliorato anche se, forse dovuto a stanchezza e poca lucidita, ieri ad un certo punto si e’ fatto bruciare da una serie di risposte identiche del belga….dovute ad una serie di servizi identici suoi. Ovvero carichi si ma sempre e solo sul rovescio.Su cui Goffin entrava facile e chiudeva subito. Dovrebbe quindi variare un po di piu soprattutto contro Nole. Molto spesso poi affonda molto bene i colpi ma aspetta fino all’ultimo a guadagnare la rete qnd invece ha dimostrato di avere buon tocco e di saper giocare la volee
I Giocatori di “bassa” classifica che hanno raggiunto i Quarti al Roland Garros dal 1990:
1990 Thierry Champion 191
Goran Ivanisevic 51
1991 Franco Davin 69
1992 Niklas Kulti 94
1993 Goran Prpic 181
1994 Magnus Larsson 46
Hendick Dreekman 89
1995 Adrian Voinea 128
Renzo Furlan 61
1996 Bernd Karbacher 56
1997 Magnus Norman 65
Filip Dewulf 122
Galo Blanco 111
Hicam Arazi 55
1998 Hicham Arazi 45
1999 Marcelo Filippini 140
Fernando Meligeni 54
2000 Franco Squillari 45
2003 Martin Verkerk 46
2004 Gaston Gaudio 44
2005 Victor Hanescu 90
2006 Julien Bennetteau 95
Novak Djokovic 63
2007 Igor Andreev 125
2008 Ernest Gulbis 80
2011 Fabio Fognini 49
2016 Albert Ramos-Vinolas 55