Da Roland Garros: Berrettini, vittoria importante e di qualità (di Marco Mazzoni)
Domenica mattina, Parigi si sveglia lentamente sotto un sole quasi estivo. La sua bellezza è sfacciata. Dovunque ti giri, l’occhio è rapito da dettagli preziosi, tanto che la breve passeggiata su Rue d’Auteuil in direzione del Roland Garros diventa un viaggio nel viaggio. L’anziana fioraia sistema le sue orchidee, dispensa sorrisi ai passanti e regala una piccola rosa bianca ad una bambina di passaggio. Da una boulangerie arriva un profumo irresistibile, come non gustarsi al volo un croissant appena sfornato… I cancelli di Roland Garros sono presi d’assalto da un bel pubblico, pronto ad una giornata sui campi. Dimitrov è il primo ad entrare sul Chatrier, la sua eleganza strappa i primi applausi del torneo. Poi tocca alla nostra Sara Errani, parte forte ma poi scappa via la Cornet. Sul campo 6 c’è il mio personale “match of the day”, Berrettini vs. Otte; ma c’è il tempo per vedere il quinto set di Donaldson vs. Jarry. Notevole la seconda di servizio del giovane cileno, ma tende a restare troppo conservativo, non riesce a ribaltare lo scambio quando lo yankee spinge. Di una certa eleganza il dritto di Nicolas, ma la stabilità del colpo (e del suo approccio alla palla) sono ancora rivedibili. Il sole non fa sconti, picchia di brutto quando Matteo ed il tedesco entrano in campo. Molto pubblico italiano, assai incuriosito dall’esordio del nostro nello Slam parigino.
Il campo è secco, discretamente veloce, e non tira vento. Il match avanza seguendo i servizi, con i due che giocano un po’ a “specchio”: grandi prime, dritti potenti e leggermente lavorati, un rovescio meno sicuro. Chi prende in mano lo scambio ed accelera per primo tende a portarsi a casa il punto. Berrettini parte benino, ma non è del tutto sciolto. Il servizio gira, il dritto un po’ di meno, scappa via. Si è ha la sensazione che quando lo scambio si complica e lui finisce fuori posizione, perde qualche riferimento in campo, finendo per commettere qualche errore di troppo. Errori gravi perché di manovra, non cercando di chiudere il punto, e magari in situazioni in cui anche il rivale era finito fuori posizione, pertanto attaccabile. Forse, in questi casi, sarebbe più saggia una palla più lavorata e centrale, se deve essere interlocutoria, oppure un deciso attacco in avanti, come poi ben ha fatto dal secondo set in avanti. Attacco: un grande potenziale, non così sfruttato. Questo mi ha sorpreso di Matteo, ed allo stesso tempo fatto riflettere.Otte non è certo un giocatore tosto in difesa… ma ogni volta che l’azzurro ha provato un attacco deciso, con la botta di dritto seguita a rete o uno slice di rovescio, l’aggressione è stata molto ficcante, e quasi sempre premiata dal punto. Anche sotto rete Berrettini ha chiuso bene, con tagli secchi e pure una volee bassa in avanzamento che mi ha fatto letteralmente sobbalzare tanto era bella ed allo stesso tempo difficile. Situazioni gestite bene, con personalità e qualità tecniche. Allora, perché non sfruttare maggiormente questo classico schema d’attacco, se l’istinto offensivo porta lauti dividendi?
Dopo aver perso il primo set per un singolo break (Otte ha servito molto bene per una ora), Matteo si è scosso. Ha cambiato ritmo, servendo ancor meglio e restando aggressivo nello scambio. E’ stato molto bravo a salire di livello e non scendere più. Gli ho chiesto proprio questo nella press conference post partita, ed ha confermato che è stato uno degli aspetti in cui più si è piaciuto. Sentiva di aver margine, di poter esser superiore al tedesco, ma all’inizio aveva “molti pensieri in testa”, e non era ordinato, esagerando anche nella spinta (diversi dritti lunghi nella prima parte del match). Quando è riuscito a rimettere a posto i vari tasselli del gioco, è salito. In tutto. Percentuali di prime migliori, è cresciuto alla risposta entrando più spesso nello scambio. E’ stato aggressivo, ha ricacciato dietro il rivale spingendo bene col dritto e non sbagliando molto col rovescio. Un Berrettini molto positivo, che ha preso il match e non l’ha mollato più, correndo come un treno fino alla meta.
Che Matteo sia uno che sta bene in campo è risaputo; ma è stato piacevole e sorprendente ascoltarlo dopo la partita. Sereno, molto attento alle domande e con risposte non banali. E’ un ragazzo che ascolta e pensa, che parla e risponde con precisione. Si è definito un “curioso”, uno che accoglie volentieri critiche e spunti dalle persone che stima, e prova a mettere in pratica i consigli, con l’obiettivo di crescere e migliorare.Si è detto molto felice dei miglioramenti nella risposta, e nel rovescio. Pensando al Berrettini 2017 è verissimo; tuttavia alla risposta credo che ci sia ancora molto da fare. Per esempio, quando risponde ad una prima veloce, invece di cercare il classico colpo a “bloccare” quasi senza apertura, ha la tendenza ad entrare un po’ sotto alla palla, e questo oltre a fargli perdere quella frazione di secondo vitale, finisce anche per penalizzare il controllo. Al salire del livello, avere una risposta solida è fondamentale, ancor più per un tennista come lui, dotato di un servizio importante. Dice che il suo mantra resterà sempre spingere col dritto, prendersi il punto, di forza, senza disdegnare qualche variazione o smorzata quando è ben dentro al campo coi piedi. Oggi Matteo ha fatto proprio questo: ha superato un momento difficile, ha ritrovato serenità e convinzione, ha preso in mano il match di forza e non l’ha mollato più. Condotta esemplare.
Molti segnali positivi dal romano. Una prima vittoria Slam a Parigi, ed un secondo turno “giocabile”.L’atteggiamento è eccellente. Le qualità ci sono, come anche i difetti, ma l’atteggiamento sembra ottimale per migliorare. Partite come queste, vittorie come queste, sono passi importantissimi per la sua crescita. Avanti così, soprattutto con questa serenità e lucidità. Doti rare in una persona, estremamente preziose in un mondo così difficile e competitivo come il tennis al massimo livello.
Da Roland Garros,
Marco Mazzoni
@marcomazz
TAG: Berrettini, Marco Mazzoni, Matteo Berrettini, Otte, Parigi, primo turno, Roland Garros 2018
Per campione intendo uno in grado di vincere tornei importanti i più importanti, competere e vincere anche con i più forti, essere un trascinatore della propria nazionale. Potrebbe essere questo?
@ Tony_65 (#2116664)
Dipende da cosa si intende x campione. Ora sono in tribuna a RG, più tardi rispondo. Ottimo giocatore, credo di sì.
Saluti
Neanche Mazzoni si è sbilanciato come te… 😀
Ti pareva se non c’era un “ma” dietro l’angolo!
E comunque una delle caratteristiche dei giocatori “di livello” è proprio quella di vincere senza patemi con i giocatori di classifica inferiore.
Se si elogia cosi un ragazzo di 22 anni che batte Otte,ovemai dovesse capitare l’augurabile inaspettato,che si dovrebbe dire???
Mq che paragone è Quinzi Vs Berettini ? Sono 2 mondi a parte. Quinzi discreto tennista che forse potrà ottenere la top 100 come apice della carriera, Berrettini fenomeno assoluto con potenzialità da top 5
Vittoria scontata,anche se in un giorno di sole,direi
Non vedo onestamente un potenziale da primi 25,forse può entrare nei 40 ma credo di aver capito che sia un ragazzo determinato ed “equilibrato”:penso possa essere la sua migliore qualità in ottica futura non eccellendo in nessuna particolare “zona di campo”,in senso ovviamente ampio
Le qualità tennistiche ci sono ma non sono stra-ordinarie
Intanto in classifica live siamo al numero 81! D’accordo, ha dietro diversi giocatori che devono ancora esordire al RG, ma non vinceranno tutti e quelli che possono superarlo passando solo il primo turno non sono molti. Se Matteo perdesse al secondo turno mi aspetto una posizione intorno all’85 ATP a fine torneo.
Certo, avevo in qualche modo immaginato quanto da lei riportato nella risposta, a riguardo mi è venuto in mente quanto detto da Claudio Pistolesi i giorni scorsi sulla crescita per “step” del tennnista e dell’uomo.Sono consapevole delle difficolta che ci sono quando si deve fare il salto di qualità più grande (vedi inquesto momento Travagliae Napolitano). La mia voleva essere una domanda rivolta a chi vede praticamente quasi tutti i giorni questi giocatori (come lei Mazzoni) e ha una certa esperienza e “fiuto” per capire più di noi (me) la potenzialità di quel giocatore, senza che l’eventuale sua previsione giusta o sbagliata che possa essere in futuro possa minimamente intaccare la sua grande competenza di tennis e stima da parte mia (e di tanti altri che qui scrivono sicuramente), diciamo di “getto” senza pensare troppo lei pensa che potrà essere un campione o no?!
@ Marco Mazzoni (#2116626)
Interessante quanto ha scritto nell’articolo e rispondendo a Tony65. La prima cosa che viene da commentare è che se Matteo ha ancora notevoli difetti nel suo gioco, significa che sono notevoli anche le possibilità di miglioramento, benché venga da chiedersi pure quanto siano migliorabili i suoi punti di forza. Inoltre fa piacere che lei confermi la voglia di allenarsi, di migliorarsi e la predisposizione ad ascoltare per mettere in pratica i buoni consigli da parte di Matteo.
Mi piace di Matteo anche la capacità di reagire quando è in difficoltà, sia in partita che nei momenti di calo di forma.
La mia impressione sulle sue potenzialità è che possa arrivare tra i top ten, magari riuscendo anche a restarci stabilmente per un po’ di anni (sarebbe il primo italiano in assoluto a riuscirci visto che Panatta e Barazzutti ci sono restati giusto un anno scarso, come anche la Schiavone, la Pennetta, la Errani e la Vinci). Tuttavia non vedo in lui il potenziale per arrivare a vincere titoli dello Slam.
In ogni caso mi sembra che lui e Sonego sono al momento le migliori speranze per il futuro del tennis italiano (a cui forse potrebbe riaggiungersi anche Quinzi).
E’ un commento chiaramente provocatorio e insensato a cui non dovresti rispondere. Finchè lo farai alimenterai questi fenomeni.
Questo ragazzo a me piace da matti. Le caratteristiche che più mi impressionano sono che nei momenti cruciali del match ha la capacità di alzare concentrazione e livello di gioco e che quando gioca partite da favorito quasi sempre porta a casa la vittoria.
Poi ci sono limiti tecnici che un pò tutti notano (rovescio e risposta soprattutto come cita anche l’articolo), che stanno però lentamente migliorando e che si possono vedere più come un’opportunità che come un limite. Se riesce a migliorare questi colpi ne vedremo delle belle.
@ Marco Mazzoni (#2116626)
“ma non esageriamo con critiche quando arriveranno le sconfitte.”???? Qui? In un sito come questo dove chi scrive pensa di avere la scienza infusa e la sfera di cristallo e alla prima sconfitta è capace di scrivere che Berrettini (o chiunque altro) non arriverà mai da nessuna parte? 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀
@ Tony_65 (#2116612)
ciao Tony, è una domanda molto difficile. Come ho scritto, mi impressiona Matteo come attitudine, sembra quella “giusta”, e questo conta moltissimo. Tuttavia la crescita non è quasi mai un percorso lineare, si va a scalini. Questi match sono importantissimi per la crescita, si acquisiscono molti dati su cui lavorare, si interiorizza esperienza e fiducia. Credo che Berrettini possa “rapidamente” scalare ancora un po’ di ranking, un 20-30 posizioni; poi arriva il salto più difficile, perché inizierà a confrontarsi sistematicamente con un livello superiore, vs tennisti più esperti e più capaci di metterne a nudo i difetti. Potrebbe anche arrivare un periodo di stallo e piccola regressione in classifica, in quel caso (speriamo non accada) non ci allarmiamo.
E’ un ragazzo con grande potenziale e qualche limite. Non aspettiamoci la luna. Lasciamolo crescere, diamogli fiducia e tempo. Credo che potrà darci ottime soddisfazioni perché ha delle doti non comuni per la nostra “storia terra-centrica”. Ripeto: sosteniamolo, ma non esageriamo con critiche quando arriveranno le sconfitte.
Sono molto curioso di vedere quello che sarà il suo tennis tra 1-2 anni, se cercherà di rafforzare ancor più i punti di forza, o cercherà soprattutto di limare i limiti più pesanti.
buon tennis
Vorrei chiedere a Mazzoni: considerando la crescita costante e progressivamente veloce di Berrettini, secondo lei quali sono le potenzialità assolute del nostro tennista,che al momento si possono intravedere, e in quanto tempo pensa possa raggiungerle?
@ Alessandro (#2116600)
Secondo me se la gioca con Sonny… entrambi tirano molte prime intorno ai 220 km/h.
Bell’articolo, ci ha portati a Parigi respirando clima e profumi.
Berrettini credo abbia il miglior servizio della storia tra gli italiani, almeno come velocità.
Caratteristiche più da veloce.
Sto ragazzo ci darà soddisfazioni
Ma cosa c’entra questa contrapposizione dopo questo articolo!? Proprio non riuscite a vivere se non create rivalità. Sono due giovani bravi ed in crescita, con caratteristiche diverse, uno sta arrivando prima successi più importanti, l’altro ci arriverà, magari già al prossimo wimbledon
O l’uno o l’altro direi. Io propendo più per il secondo 😆
Anche Wimbledon
Spero tu non stia parlando di quest’anno … se così fosse posa il fiasco!!! Comunque ottimo Berrettini! Avanti così che entriamo stabilmente nei Top 80.
Sono contentissimo, era favorito, però se non erro è la prima vittoria in una main draw Slam, sicchè un po di pressione l’ha sentita nel primo set, vittoria fondamentale per stabilizzarsi meglio nella top 100 e poter giocare un secondo turno da sfavorito quindi con meno pressione ma cmq non chiuso del tutto, forza!
Berrettini è 100 categorie sopra a GQ… è troppo forte il berretto…può vincere il rg
Berrettini attualmente su cemento vale ALMENO la top 50
Bene bene, tra l’altro anche un bel colpo in classifica che dovrebbe stabilizzarlo nei 100 anche in vista delle cambiali dell’estate. Ora avanti, il Berrettini visto oggi da fine secondo set in poi ha buone possibilità di passare anche il secondo turno!
@ Alecon (#2116467)
In ogni al secondo turno di uno slam non puoi trovar di meglio
A me gulbis che batterà muller sembra in gran forma
Adesso al secondo avrà un avversario tosto, Gulbis o Muller, ma comunque non in un grande momento di forma e quindi giocabile.
I miglioramenti ci sono stati, ma ancora non si è ben compreso come su questa superficie si collochino le sue prestazioni. Sicuramente il secondo turno ci darà delle risposte più probanti. Per il momento accogliamo con soddisfazione questa vittoria tutto sommato da favorito, ma vincere non è mai scontato.
Se ancora qualcuno avesse dubbi che l’Italia non ha mai avuto un giocatore cosi forte si ricrederà presto.
Bravo berrettini ma ha vinto con un giocatore di classifica inferiore , spero ora possa vincere e dimostrare che e veramente salito di livello e possa diventare un giocatore italiano da vedere nei top 20 vista la giovane eta’.
Fattibile anche il secondo turno
Grazie Marco, bell’articolo, come sempre.