Anastasia Zarycka: vent’anni tra tennis e biochimica. La tennista di Praga racconta la sua carriera tennistica ed i suoi studi con una nota critica per il torneo di Pula.
Sono le ore 9,00 di domenica 6 maggio: sul campo numero 3 del Foro Italico, enormi nuvole grigie incombono su Anastasia Grymalska e Alberta Brianti in campo nel primo turno delle pre-qualifiche. Anastasia vince l’incontro in meno di un’ora, la pioggia è ancora lontana, e raggiunge il centro del campo per salutare Alberta, trentottenne combattente di tante battaglie. Quasi a suggellare quella stretta di mano arriva il rintocco del mio cellulare; il match è finito per fortuna e lo squillo non è stato fonte di disturbo. Un nome sullo schermo: Anastasia Zarycka! Le due tenniste, legate dallo stesso nome, hanno parlato qualche settimana prima di livetennis.it e di un’intervista, quella che presentiamo oggi, richiesta in nostra vece dall’amica Grymalska. “Hi Antonio, I’ve you answer via email. Sorry for the late answer”, così ci scrive la Zaricka. Nessun problema Anastasia, solo qualche giorno per tradurre la tua storia: arriva la Grymalska e sorride pensando alla sua compagna di doppio. Nel frattempo il sole gioca il suo match contro le nuvole.
Allora Anastasia, presentati ai lettori di livetennis:
Ciao a tutti!Ho vent’anni e il tennis mi appassiona moltissimo: amo questo sport e mi piace la competizione. Mi piace anche guardarlo, è una cosa che faccio quando ho tempo libero. Sono nata a Praga, ma ci vivo e mi alleno dagli ultimi 12 anni. La mia nazionalità è ceca, ma la mia origine è ucraina. Credo che sia la combinazione di queste nazionalità a fare di me ciò che sono, perciò non vorrei dividerle. I miei genitori mi hanno spinta a fare tennis: praticamente non ho un ricordo di me al di fuori del tennis. Maria Sharapova mi ha sempre ispirata con la sua determinazione e il suo spirito combattivo, per questo lotto su ogni punto e non mi arrendo mai. Mi sono diplomata alla Scuola tedesca nel 2016 e ho cominciato a studiare Biochimica alla Facoltà di Chimica e Tecnologia dell’Università di Praga l’anno scorso.
Anastasia Grymalska, italiana nata in ucraina, ci ha fatto conoscere. Voi avete giocato in doppio insieme: che tipo di giocatrice è Anastasia?
Ho perso contro Anastasia in uno dei miei primi tornei ITF e ricordo che abbiamo avuto degli scambi lunghissimi e combattevamo per ogni punto. Lei è una combattente e questo mi piace, rende il match più emozionante. A Pula abbiamo giocato in doppio insieme per la prima volta e mi sono molto divertita e non solo perché siamo arrivate in finale. Lo spirito di squadra, la comprensione e il supporto emotivo nei doppi è importante e con lei si è creata. Certamente un giorno mi piacerebbe rifarlo, chiaramente se ad Anastasia l’idea piace.
E fuori dal campo com’è Anastasia?
È carina e disponibile, lavora sodo ed è facile andarci d’accordo, siamo amiche.
Tu di recente hai giocato a Pula contro una tennista italiana che è una delle nostre migliori speranze, Georgia Brescia che però ultimamente non riesce a fare risultati positivi. Come ti è sembrata?
Abbiamo avuto un match tosto, durato 3 ore. Lei è una che non si arrende, fino all’ultimo nessuno poteva dire chi avrebbe vinto. Ha un gioco molto interessante.
A proposito: come ti sei trovata a Pula? I campi, l’organizzazione, le sistemazioni, come ti sembra il tutto?
Potrebbe essere migliore per quanto riguarda il modo in cui il torneo tratta i giocatori. Specialmente quando sei una giovane tennista e devi coprire tutte le spese da sola, è molto difficile, la tariffa dell’hotel potrebbe essere più bassa per i giocatori e la qualità dei campi migliore.
Tu sei appena rientrata nel 2018. Hai avuto qualche piccolo problema?
Ho avuto qualche piccolo infortunio alla fine del 2017.
Qual è il tuo stato di forma emerso in questi primi tornei e che programmazione hai per i prossimi mesi?
Ho avuto una preparazione atletica eccellente quindi so che il mio fisico è pronto e può reggere lunghi match. Ho in programma di giocare tornei di categoria superiore, ma la cosa più importante per me nel tennis è divertirmi.
Che obiettivi hai per il 2018 e qual è il best ranking che pensi di poter raggiungere quest’anno?
I miei obiettivi non sono vincere un torneo in particolare oppure salire nel ranking, la cosa più importante per me è migliorare il mio gioco in ogni match e godermi questo miglioramento.
Nel 2016 c’è stato il tuo, finora unico, torneo vinto, a Ismaning in Germania, battendo in finale la svizzera Sugnaux. Cosa ricordi di quella vittoria a 18 anni?
Guarda che nel 2016 ho vinto anche a Pärnu, in Estonia, in singolo e in doppio! Durante quei bei momenti in Germania ho giocato davvero bene e ho battuto delle avversarie difficili. La cosa migliore di quel torneo per me è stata quando ero sotto 1 a 5 nel terzo set del primo turno (contro Caroline Werner nda) e nessuno avrebbe mai pensato che avrei rimontato e vinto il match e poi il torneo intero.
Partendo da quella vittoria, te ne aspettavi altre per il 2017 e come mai non sono arrivate?
Ero molto vicina alla vittoria, ma ho perso dopo due match point nella finale a Digione contro la francese Audrey Albie. Quando cerchi di giocare in tornei di livello superiore, non è inconsueto che ci voglia un po’ di tempo per arrivare alla vittoria. Bisogna concentrarsi sul miglioramento del gioco e imparare qualcosa di nuovo.
Tu hai avuto una carriera da junior ad alto livello, sei arrivata ad essere n. 21 del mondo. Cosa ricordi di quel periodo della tua vita?
Ho avuto l’opportunità di giocare tutti gli Slam, ed è stata per me un’esperienza fantastica. Si potevano vedere le top players in spogliatoio o in palestra e farsi ispirare motivare dal loro lavoro, incredibilmente duro.
Senti di aver fatto molti sacrifici da adolescente, per riuscire ad affermarti? C’è qualcosa che ti è mancato rispetto alla vita delle ragazze tue coetanee?
Quello che si sacrifica è il proprio tempo. Il tempo che si potrebbe passare con gli amici o a fare qualcos’altro lo si passa ad allenarsi, a fare fitness, training mentale, ma anche a rigenerarsi e a riposarsi per il giorno successivo.
Isabella Tserckes Zade, che ha 18 anni, ci ha detto di non avere assolutamente tempo per nient’altro che il tennis, compreso l’amore. La vita di una tennista è davvero così?
Ognuna ha una storia differente. Io ho iniziato l’università l’anno scorso e ho sempre dovuto conciliare la scuola a tempo pieno con il tennis, quindi penso che dipenda dalle proprie priorità. A me rilassa stare con gli amici o leggere un buon libro, una persona dovrebbe avere altri interessi oltre al tennis per allentare lo stress e non esaurirsi.
Riesci a coltivare amicizie nel tennis e chi sono le tue migliori amiche?
Siamo tutte diverse. Alcune stanno per conto loro e non comunicano molto, altre sono molto aperte a nuove amicizie. Le mie migliori amiche sono del tempo della scuola. Però sono molto aperta, disponibile a parlare con persone nuove e a imparare qualcosa da loro.
Chi è il tuo coach attuale e su che cosa state lavorando sia dal punto di vista tecnico che psicologico?
Il mio coach attuale è Daniel Filjo, lavoriamo su tutti gli aspetti di cui ho parlato.
Quali sono alcune tue superstizioni, rituali, routine che hai prima e durante i match?
Mi piace ripetere la stessa routine durante un torneo, per esempio prepararmi per un match nello stesso identico modo.
Come prepari un incontro, studi un’avversaria?
Studio la mia avversaria e preparo un piano per l’incontro con il mio coach o con mia madre.
Tu come la gran parte delle tenniste, viaggi tanto, talvolta da sola. Bisogna avere una grande equilibrio per essere sereni. Qual è il rapporto che hai con te stessa?
Ho un buon rapporto con me stessa, andiamo molto d’accordo… 😀
Quali sono le cose che ti fanno ridere, divertire tanto?
Gli scherzi che mi fanno i miei amici, a volte non mi accorgo che mi prendono in giro e loro si divertono.
E che cosa invece ti fa arrabbiare più di ogni altra cosa?
Mi fa arrabbiare quando sento che avrei potuto dare il 100%, ma non l’ho fatto. Questo vale per tutto: match, allenamento o studi.
Devi realizzare uno spot per invogliare i bambini a giocare a tennis. Che slogan e che immagini useresti?
Penso che i bambini si lascino ispirare più dalle emozioni che dalle parole, quindi mostrerei loro le emozioni del tennis, il modo in cui la sensazione della vittoria può generare un grande desiderio di lavorare duramente e di avere successo in questo sport.
Fai volontariato o ti piacerebbe farlo?
Al momento il tennis e l’università mi portano via moltissimo tempo, ma voglio assolutamente impegnarmi nel volontariato e nella beneficenza.
Molto spesso ai giovani viene chiesto di essere spontanei. Che cosa è per te la spontaneità?
A volte possono accadere cose molto spontanee e interessanti quando decidi di seguire il tuo istinto invece della tua testa, quindi direi che l’istinto può essere fonte di molta spontaneità.
Quali sono i libri ed i film che preferisci?
Mi piace molto leggere e cerco di farlo in ogni momento libero. Gli e-books rendono più facile viaggiare e portarsi dietro tanti libri. Mi piace leggere e imparare cose nuove che posso applicare alla mia vita. Per quanto riguarda i film, quando ho tempo mi piace guardare una bella commedia o un film educativo.
Qual è il tuo più grande desiderio da realizzare nel tennis?
Divertirmi quando gioco e di continuare a migliorare.
E i tuoi tre desideri da realizzare nella tua vita?
È semplice, viene da un vecchio proverbio, ma è ancora valido: essere in salute, ricca e saggia!
Antonio De Filippo
traduzione di Ludovica Eugenio
TAG: Anastasia Zarycka, Interviste LiveTennis
7 commenti
Sul Centrale del Foro Italico imperversava la pubblicità del villaggio turistico…
Più che altro se qualcuna sta lì più settimane di seguito, pagando il prezzo pieno, viene poi gratificata con una WC per il MD del torneo successivo.
E’ una pratica ormai consolidata, basta spulciare i tabellini degli ultimi anni, su cui l’ITF dovrebbe indagare.
Non solo l’ha anche con la struttura, sai…gioca in casa…..in tutti i sensi 😉
Bella la risposta sull’istinto….e sulla beneficenza
Binaghi ha un accordo con l’hotel, che ci vuoi fare?
Brava, carina e con le idee chiare questa Zarycka
E tu nun annacce!