Roland Garros 2018 Day1Q: la marsigliese non suona più…
Prima giornata di gare a Parigi con le qualificazioni maschili che danno il via ufficialmente al secondo Slam dell’anno: una giornata amara per il tennis francese, con risultati che rispecchiano un movimento che fatica a trovare i degni sostituti di una generazione d’oro composta (tutt’ora…) dai vari Tsonga, Monfils, Gasquet e Simon solo per citare i più forti. Tolto Pouille, i transalpini non hanno ancora trovato un importante ricambio: oggi escono da questa prima giornata con le ossa rotte, con uno sconfortante score di 10 sconfitte a fronte di solo 3 vittorie (Muller, Blancaneaux e Lestienne), e alcuni dei più accreditati in casa Francia che già lasciano le competizioni e abbandonano i sogni di qualificazione (Quentin Halys su tutti).
In casa Italia sorridiamo con Sonego (2-0 su Jung) e Giannessi (2-0 sulla testa di serie numero 4 Gerard Melzer) ma perdiamo un po’ a sorpresa Caruso, sconfitto dal gigante indiano Gunneswaran. Guardando oltre i nostri confini fa notizia la vittoria di Bernard Tomic contro King (ricominciano il suo amore per il tennis e la lenta risalita?), di Kokkinakis contro il giovane francese Angel superato a fatica dopo un primo set in cui il transalpino le ha suonate al tennista aussie, di un Klizan cavallo di razza impegnato in queste quali (2 set a 1 contro Nagal), mentre faticano gli spagnoli (3 vittorie con Munar, Taberner, Gimeno Traver ma anche 3 sconfitte) con gli argentini che invece avanzano compatti (Trungelliti, Londero, Bagnis, Collarini, Berlocq sono tutti seri candidati al main draw).
Fra le teste di serie più alte di queste quali vincono Taro Daniel (1) in 3 set su Estrella Burgos, il bielorusso Ivashka in due contro Domingues, il belga Bemelmans in 3 sul francese Humbert, mentre escono la numero 4 Melzer (contro Giannessi) e il brasiliano Monteiro (5) contro il norvegese Ruud, da un paio di settimane a questa parte davvero a suo agio sulla terra rossa.
Domani faranno il loro debutto anche le donne con l’Italia che cercherà di fare bottino pieno con Schiavone, Napolitano, Trevisan, Travaglia e Bolelli: per i maschi sarà una sfida totale alla Spagna con avversari di prestigio e che rappresenteranno un interessante banco di prova (Marcel Granollers e Tommy Robredo sono avversari di tutto rispetto).
Alessandro Orecchio
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Sono in parziale disaccordo, perché paragoni i nostri atleti oltre la posizione 250 a dei ragazzini di 18 o 19 anni che magari hanno quella classifica solo perché si sono da poco affacciati al professionismo.
Per capirci: Arnaboldi o Viola non possono essere paragonati a Moutet o Muller, anche se hanno classifica analoga.
Detto questo, mi pare ci sia un certo accanimento nei confronti del buon Orecchio.. non mi sembra nutra aspirazioni di premio Pulitzer, ed è vero che normalmente esprime concetti piuttosto basici, tuttavia leggo sempre con interesse i suoi articoli.
informo il “giornalista” che, avendo a disposizione 6 md wc, i francesi le hanno assegnate a quelli più interessanti che avrebbero dovuto giocare le quali.
allo stesso modo, avendo a disposizione 8 quali wc, hanno scelto quelli che non avrebbero giocato il tabellone di quali.
quindi i risultati sono nella norma.
sarebbe come se la fit scegliesse sonego, travaglia, bolelli, giannessi, vanni e napolitano per il main draw, e gli under 230 per le quali: viola, quinzi, caruso, arnabodi, giustino, donati, basso e gaio. ci sarebbero diverse sconfitte, ovviamente contro 100/200.
ma come si fa a non arrivarci? mi pare un ragionamento elementare.
@ Tifoso degli italiani (#2111341)
Ruud mi ricorda Igor Andreev che aveva un diritto spaventoso e rovescio debole, ma il norvegese sembra avere qualcosa in più (in prospettiva) dalla parte sinistra su cui sta lavorando.
Detto questo ha battuto Sandgren e Robert ad Auckland prima di perdere in 3 set da Haase, ma non ha fatto male all’Aus open dove ha battuto Ito, Popko, ma soprattutto Escobedo ed Halys. Quindi mi pare che, già rispetto al 2017, si stia vedendo qualcosa di meglio anche sul rapido. Poi certo, la terra è la sua casa.
Anzi, ti è andata bene: spesso Orecchio usa il termine “maschietti”
comunque Halys si sta rivelando per ora un bel flop…..dopo due anni di WC in ogni parte del mondo……non esplode…..anzi…..
ma chiesa e Paolini che hanno fatto a orecchio? 😀
In termini di risultati, ad alto livello, Orecchio ha ragione.
In prospettiva tutto cambia in pochi mesi, basti pensare al caso italiano, dove oltre all’arrembante scalata di Berrettini si è assistito all’assalto del granata Sonego, alla rinascita di Quinzi, allo sfondamento di Cecchinato, alla conferma di Fabbiano e Travaglia, al riassestamento di Donati e alla scoperta di Moroni. Il tutto condito da altri elementi di sicuro valore come Napolitano, Pellegrino e l’emergente Baldi. Possiamo anche riporre ancora qualche speranza in Gaio ed Eremin, entrambi dotati di grandi colpi non ancora ben amalgamati dalla giusta mentalità in campo..
In campo francese ho visto buone cose dai giovanissimi Moutet, Humbert e Blancaneaux (tutti classe 98), ma sono tutti e tre dei piccoletti che hanno tutto il bello ed il brutto dei francesi. Convinzione a nastro, che per carità va bene, ma anche tutta la solita spocchia francese che li rende antipatici, ma anche perdenti visto che è dai tempi di Noah che non vincono uno slam. Halys non è male, mi pare il prospetto più affidabile tra i loro giovani per quest’anno. Non è per nulla male anche il mancino Denolly.
Stanno perdendo terreno i promettenti Hamou e Lokoli, che anni fa erano ottimi prospetti, dotati di tennis, ma anche di poca testa e comportamenti per lo meno discutibili.
Il norvegese Ruud sa giocare solo su terra rossa, seppur molto giovane non è certo nelle ultime due settimane che si trova a suo agio…
“Per i maschi…”.
Siamo tornati a scuola a maschi contro femmine. Grazie Uregia!