Marta Kostyuk: “Sento che mi mancano molte cose della mia infanzia”
Ha stupito tutti a Melbourne scalzando la concorrenza e facendosi conoscere al grande pubblico. Marta Kostyuk, a soli 15 anni e 10 mesi, è una delle rising star del circuito WTA. La giovane ucraina, in tabellone a Madrid per mezzo di una wild card, è stata già eliminata nel torneo Premier Mandatory iberico da Lara Arruabarrena.
Travolta da questo turbinio di novità, Kostyuk inizia ad avvertire la mancanza di casa così come rivelato in conferenza stampa a Madrid. “La prima volta che ho lasciato casa per molto tempo è stato l’anno scorso. Da settembre fino a metà dicembre non sono mai rientrata ed è stato abbastanza difficile, soprattutto mentalmente. Nell’ultima settimana di allenamento stavo impazzendo. Anche quando sono a Kiev non mi fermo mai. Sono impegnata dalle 8 del mattino fino alle 8 del pomeriggio e non ho davvero il tempo di stare a casa che è ciò che mi piace davvero. Come gestire tutto ciò? È complicato. Prima quando frequentavo i tornei juniores non ci pensavo ma ora mi sento molto stanca dopo aver giocato. Ora senti di avere molte responsabilità, il che significa avvertire molta pressione. Fortunatamente ho un ottimo team che mi supporta e aiuta ogni giorno. Non sono mai sola perché posso contare su di loro“.
Le difficoltà emergono anche nello studio dato il poco tempo libero a disposizione per dedicarsi ai libri. “Ammetto che ho studiato l’ultima volta l’anno scorso. Ora tornerò presto a Kiev prima di Parigi e da quel momento… sarò un uccello libero! – dichiara l’ucraina -. Non posso negare che mi mancano molto cose della mia infanzia e avverto una strana sensazione, come se stessi bruciando delle tappe. Materia preferita? Nella famiglia di mia madre sono tutti matematici, quindi direi matematica. Penso di portarla nel sangue. Mia madre non solo mi ha fatto appassionare alla matematica ma mi ha introdotto al tennis. Devo molto a lei e tutt’oggi è la mia fonte di ispirazione“.
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3 commenti
Uccello libero?
Forse era meglio tradurre con uccel di bosco.
Da un certo punto di vista è anche un bene ciò che dice la Kostyuk. Trovo che sia in un certo senso un monito per rallentare. Non è necessario lanciarla subito nei tornei professionisti. Possono benissimo lasciarle giocare ancora le gare juniores e rendere saltuaria la sua presenza in quelli WTA. Ne guadagnerebbe il suo rendimento scolastico e si eviterebbe il rischio che possano esserci nuovi casi analoghi a quelli delle varie Capriati, Austin, Jaeger.
Introdotto o indotto al tennis?La linea di demarcazione è sottile,ma la differenza è enorme. Che non abbandoni la matematica.