Anna Blinkova: “Non penso al ranking, ma voglio battere giocatrici forti” La tennista di Mosca si racconta ai lettori di livetennis
“Dev’essere tutto menzognero e inconsistente, se migliaia d’anni di civiltà non sono nemmeno riusciti a impedire che questi fiumi di sangue venissero versati, che queste prigioni di tormenti esistano a migliaia. Soltanto l’ospedale mostra che cosa è la guerra.” (Erich Maria Remarque)
Suona drammatico e attuale il monito di Erich Maria Remarque, oggi che venti di guerra sibilano su un pianeta distratto: il grande scrittore tedesco aveva scosso le coscienze di un’intera Europa con il suo capolavoro “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (1929) entrato di diritto tra letture della narrativa scolastica. Ricordo nitida la copertina raffigurante un soldato con l’elmetto, nella classica edizione degli Oscar Mondadori: ancora adesso ritrovo il libro, nascosto su un altissimo scaffale, con poche sottolineature, apposte stancamente da un tredicenne che non ne coglieva pienamente il senso. Significati che sono arrivati finanche, a distanza di anni, sulla piana di Mescera, nella Russia centro-occidentale, dove si trova Electrostal, la città industriale che ha dato i natali ad Anna Blinkova, la tennista che incontriamo oggi. Insegnamenti, evidentemente, raccolti da Anna che ha inserito Remarque tra i suoi autori preferiti con la nobile compagnia dei grandi scrittori della letteratura russa. Anche queste letture valgono un match point…
Allora Anna, come è nostra abitudine, ti preghiamo di presentarti brevemente:
Ho iniziato a giocare a tennis a 4 anni in un centro di tennis di una città russa chiamata Electrostal, situata nella regione di Mosca. I miei genitori mi hanno indirizzata al tennis, come anche a molti altri hobby, ad esempio: lezioni di inglese, scacchi, danza, disegno, etc. Volevano che scegliessi la carriera della mia vita. Il mio primo coach è stato Alexander Prozorov mentre quello attuale è Mislav Hizak, che viene dalla Croazia. Non ho mai praticato alcun altro sport (eccetto gli scacchi). Ho capito che il tennis sarebbe diventato il mio lavoro all’età di 8 o 9 anni, quando ho iniziato a competere in tornei russi. Pochi anni dopo ho cominciato a viaggiare per altri paesi. Fra le tenniste, gli idoli che mi ispirano di più sono Maria Sharapova, Serena Williams, Li Na, Kim Klijsters. Fra gli uomini ho sempre amato Rafa e Roger. Il mio obiettivo per la stagione 2018 è quello di migliorare il mio livello di tennis e battere giocatrici forti.
Partiamo dal tuo ultimo torneo giocato, il 60.000k di Croissy-Beabourg, che hai vinto. Come hai vissuto questa vittoria?
La vittoria di Croissy-Beaubourg significa molto per me. Mi piace giocare in tornei francesi perché l’atmosfera è molto calma e amichevole. Ho fatto tre partite di 3 set molto duri andando verso le finali. Specialmente nel secondo turno, la partita contro Urzsula Radwanska, giocata per 2 ore e 59 minuti, è stata una gran fatica. La stessa cosa nei quarti di finale contro Tamara Korpatsch che lotta per ogni punto, e in semifinale dove ho battuto Magdalena Frech, con cui avevo perso giusto due settimane prima. Nella finale la mia avversaria Karolina Muchova si è dovuta ritirare perché, avendo vinto 3 partite nelle qualifiche e 4 nel main draw, non mi stupisce che si sia fatta male e si sia dovuta fermare.
Quando rientrerai e quali saranno i tuoi prossimi tornei?
Dopo Croissy-Beaubourg ho giocato i due tornei WTA in Messico e Colombia ed ho perso in entrambi al secondo round. Ora ho due settimane di riposo e di preparazione per la stagione su terra rossa che comincerò a Rabat, in Marocco. Ho giocato in questo torneo già due volte e mi piace molto, quindi non vedo l’ora di andarci di nuovo.
A Doha, nel mese di febbraio, hai sconfitto Vesnina e Mladenovic, impegnando poi duramente Caroline Garcia. Un bel risultato:
Il torneo a Doha è stato eccellente per me. Non ero mai stata al terzo round del main draw nei Premier Events prima di allora. Ho davvero giocato il mio migliore tennis ed ho adorato l’atmosfera del club, dei campi, l’energia delle top players e del pubblico.
Alla luce di questo torneo quale pensi possa essere il tuo livello, ora ed in prospettiva?
E’ difficile per me parlare del mio livello, devo solo lavorare sodo e continuare a giocare e voglio vedere quanto riesco ad andare lontano.
Descrivi il tuo gioco per chi non ha mai visto un tuo match:
Sono una giocatrice aggressiva a cui piace colpire forte e a cui piace vincere, ma mi piace anche tenere la palla in lunghi palleggi ad alta velocità.
Quali sono i tuoi colpi migliori e quelli da migliorare?
Il mio migliore colpo probabilmente è il rovescio lungolinea e credo che il colpo da migliorare sia il servizio.
Sei stata n. 3 della classifica junior mondiale. Quali sono state le tue vittorie più belle da junior?
Da junior il miglior risultato sono stati la finale di Wimbledon del 2015 e la vittoria al Junior Masters di Chengdu nel 2016.
Come hai ricordato, nel 2015 sei arrivata in finale a Wimbledon junior perdendo contro la tua connazionale Sofya Zhuk. Cosa ricordi?
La sconfitta nella finale di Wimbledon, ovviamente, è stata dura da mandare giù e sono rimasta a pensarci per lungo tempo, ma ora non ci penso più e sono andata avanti.
Come hai vissuto il passaggio da Junior a Professionista e che cosa cambia secondo te nell’approccio ai match?
Il passaggio da Junior a Pro è stato duro per me perché i giocatori Pro hanno più esperienza e sono più forti fisicamente dei giocatori Junior, quindi ho dovuto adattarmi per essere in grado di giocare alla pari.
Attualmente se la numero 10 tra le russe del ranking mondiale ma sei anche la più giovane. Quale pensi possa essere il tuo ruolo nel tennis russo anche in prospettiva Fed Cup?
Dipende dai coach, io sono pronta a giocare.
Che esperienze hai con la nazionale russa anche a livello giovanile?
Mi piace giocare per la squadra del mio paese, tutti i ricordi che ho delle competizioni da junior sono positivi.
Il tennis italiano vive un ricambio generazionale, dopo la stagione d’oro di Schiavone, Pennetta, Vinci, Errani. Tra le giovani italiane, chi pensi possa raccogliere questa eredità?
Conosco qualche giovane tennista italiana come Jasmine Paolini, Deborah Chiesa, Jessica Pieri, Georgia Brescia, Camilla Rosatello, Cristiana Ferrando. Penso che loro possano essere parte della nuova generazione top italiana.
Che rapporto hai con il tuo coach e su che cosa state lavorando?
Ho un buon rapporto con il mio coach. Mi sostiene sempre e comunque; ora stiamo lavorando per migliorare questi elementi del mio tennis: come muovermi sul campo, le tattiche e la forza mentale.
Nel tennis sono molto diffusi i genitori coach sia a livello junior che professionistico. Che cosa ne pensi tu a tal proposito e qual è il ruolo della tua famiglia per la tua carriera?
Io sono fortunata perché ho mia mamma che viaggia sempre con me e lo apprezzo molto perché mi aiuta come nessun altro, mi capisce come nessun altro e vuole il meglio per me. Sostengo pienamente i genitori coach.
Come si combatte la solitudine in campo e fuori dal campo, durante i tornei?
Non mi sento sola sul campo o fuori. Ho sempre il mio team con me che mi sostiene. Ho sempre qualcuno con cui parlare e ho anche amici nel giro.
In campo che tipo di giocatrice sei da un punto di vista psicologico, come riesci a gestire la tensione nei momenti importanti, palle break e match point?
Le palle break e i match point sono i punti più difficili per me da giocare perché il livello di pressione è molto alto e a volte hai una sola chance. Quando la perdi, l’avversario non ti da un’altra opportunità. Ma io provo a lottare fino alla fine.
Come ti piace trascorrere il tempo libero?
Mi piace leggere libri e guardare il tennis in TV più di ogni altra cosa. Mi piacciono la letteratura classica e le autobiografie, specialmente autobiografie sportive.
Hai amiche nel tennis e chi in particolare?
Sono in buoni rapporti con tutti nel giro e ci sono delle tenniste con cui passo del tempo, ma non ho veri e propri amici stretti.
In che cosa secondo te, una ventenne tennista è diversa dalle sue coetanee ed in che cosa è simile?
La vita tennistica è totalmente diversa dalla vita di un’ordinaria ventenne. Viaggiamo cosi tanto, non siamo mai a casa, non andiamo a scuola, ci alleniamo duramente ogni giorno, competiamo quasi ogni settimana e a volte sento davvero che non ci sia niente in comune fra la vita di una tennista e quella delle sue coetanee.
Che cosa ami del tennis e che cosa detesti?
Nel tennis amo vincere e odio perdere.
Che rapporto hai con la tua città, Mosca, e quali sono i luoghi che ti sono più cari?
Amo la mia città ma ci vado molto di rado e a volte mi manca. Ho la mia famiglia lì, i miei parenti e amo quei momenti in cui torno a casa e passo del tempo con loro. Adoro anche Parigi, è una bellissima città che sembra un grande vecchio castello.
Quali sono il tuo film ed il tuo libro preferiti?
Il mio film preferito è “A beautiful mind” mentre non ho un libro preferito ma scrittori. Mi piacciono molti gli autori russi e anche l’autore americano Jack London e il tedesco Erich Maria Remarque.
Qual è il tuo più grande desiderio da realizzare nel tennis?
Il mio desiderio più grande nel tennis è di entrare nella top 10 mondiale.
E i 3 desideri da realizzare nella vita?
Non so ancora cosa farò dopo il tennis, al momento sono concentrata al 100% nella mia carriera tennistica.
Fin qui Anna Blinkova che non lascia spazio ad altro che al tennis. Perché, come dice Russell Crowe nei panni del protagonista di “A beautiful mind”, John Forbes Nash jr: “Ho bisogno di credere che qualcosa di straordinario sia possibile”. Te lo auguriamo Anna!
Antonio De Filippo
traduzione di Flavia Caselli
TAG: Anna Blinkova, Interviste LiveTennis
Grazie ad Antonio ed a Flavia!
Ha una faccetta simpatica la Blinkova. E poi è una delle più forti della sua generazione, arriverà sicuramente in alto
Brava Flavia! Credi sempre in te stessa !
Grazie Flavia!
sono contento ti sia ripresa!
Si, grande Anna, i miei migliori auguri! Mi piace questa ragazza.
Credo che occorra leggere anche oltre le parole. La Blinkova è a ridosso delle top 100, ora è in finale nel doppio a Rabat. È chiaro che dire voglio battere le migliori, equivale ad arrivare in fondo nei tornei e quindi fare classifica.Altri che effimero e transitorio, la russa ce la ritroveremo presto in alto.
Pensare a battere le giocatrici forti? Per avere la gloria di un giorno o un articolo su qualche sito?
Credo che lo sport sia ben altra cosa. Perseveranza, continuità, miglioramento altro che l’effimero transitorio.
Per lo meno dice che cerca di migliorarsi.
Per il resto risposte abbastanza banali, anche per la sua età.
Chiedo scusa a tutti per questo O.T.
Volevo solo spendere due parole per Flavia Caselli, la ragazza che traduce tutte le mie interviste sia dall’inglese che dallo spagnolo. Flavia è una ragazza solare, vive a Londra ed è una bravissima ballerina di musical funky e hip hop. Purtroppo, nel novembre scorso, un brutto incidente le è costato una lesione al tendine d’Achille che ha rischiato di procurarle danni permanenti e di interrompere per sempre la sua carriera di ballerina.
Ma Flavia, grazie alla sua forza di volontà, al suo entusiasmo di 20enne ed alla competenza dei medici e dei fisioterapisti che l’hanno curata, è tornata a ballare e soprattutto a sorridere. Ed ha addirittura partecipato ad una selezione mondiale di Janet Jackson di cui mi piace condividere il breve filmato. Auguri Flavia, per l’audizione ma soprattutto per la tua vita…e continua a raccontarci le nostre storie di tennis!
https://www.instagram.com/p/Bhzo-Jilwpi/
grazie!
p.s. però per favore, secondo e terzo turno 😎