Fed Cup 2018, Italia-Belgio 0-4: Flipkens/Mertens affondano le azzurre
Termina nel peggiore dei modi il weekend dell’Italia di Fed Cup a Valletta Cambiaso: nella sfida contro il Belgio, che metteva in palio un posto nel World Group 2019, le azzurre non sono riuscite a portare a casa nemmeno un match.
Archiviata la pratica da parte delle ragazze di Ivo Van Aken in seguito al rapido successo, arrivato all’ora di pranzo, di Elise Mertens su Sara Errani, è andato in scena il doppio che ha visto, ancora una volta, imporsi le tenniste fiamminghe senza particolari problemi. Risultato finale di quattro a zero.
A scendere in campo sono state da una parte Deborah Chiesa e Jasmine Paolini, dall’altra Kirsten Flipkens ed Elise Mertens che una settimana fa hanno trionfato in coppia insieme nel torneo WTA International di Lugano.
Il primo set è trascorso via piuttosto velocemente con le giocatrici belghe che hanno surclassato di vincenti il duo azzurro, che ha pagato la poca esperienza a questi livelli e, soprattutto, la poca abitudine a giocare incontri di doppio.
Più equilibrio, invece, nella seconda frazione con Chiesa/Paolini che hanno avuto le proprie chance per giocare alla pari e, per quanto possibile, sono riuscite a tenere testa alle più quotate avversarie. Punteggio finale di 6-1 6-4 in un’ora e 1 minuto di gioco per Flipkens/Mertens che si confermano essere una coppia davvero affiatata.
Lorenzo Carini
TAG: Deborah Chiesa, Fed Cup, Fed Cup 2018, Jasmine Paolini
7 commenti
Purtroppo e a malicuore devo condividere il vostro pensiero…. Ormai ci vuole ” il fisico ” per diventare campionesse in questo tennis moderno!!!! E purtroppo giocatrici italiane con questa dote non ce n’è e neanche se ne intravedono all’orizzonte!!!!!! 😥
Hai stra-ragione. La Paolini è tosta ma non ha il fisico delle tenniste moderne. Vedo che la Pieri è ancora più bassa e la cosa è preoccupante..
MA COME E’ POSSIBILE CHE NESSUNO SIA RIUSCITO A FAR MIGLIORARE LA ERRANI NEL SERVIZIO ??? E’ UNA COSA INCREDIBILE !!!
Quando dietro a delle decisioni sportive, invece di esistere la lungimiranza dei dirigenti, il dialogo, qualche boccone mandato giu amaramente ma sopra tutto, quando latita la consapevolezza del fare il bene del tennis italiano, ci troviamo di fronte a queste realtà: una squadra mediocre, composta da un gruppetto di giovani che verranno (???) ma che sono non all’altezza di giocare uno spareggio di questo tipo, e una ex top player alle prese con una crisi tecnica che la travolge…sottolineo come le colpe della questione Giorgi siano da imputare al padre per il 99%…ma il non essere riusciti a trovare un accordo con la migliore giocatrice italiana, e con le vecchie glorie ormai tutte in pensione, è roba da circoletto di paese…meglio che lei stia male piuttosto che una nazionale vada in world group… Avete visto quanti spettatori erano sulle tribune? e i nostri dirigenti che hanno preferito il glamour di Montecarlo alle lezioni private di Genova?…certo…tutto in regola…
Diciamo che sono 2 giorni che le nostre affondano 🙁
Ma cosa vuol dire “giocare alla pari”?
Paolini ha giocato alla pari con CSN.
Paolini ha giocato alla pari il secondo set con Mertens.
Errani ha giocato alla pari con Van Uytvanck.
Dopo che perdi il primo set magari 6-1, il secondo un poco più “lottato” può anche significare che l’avversaria, in controllo, non ha spinto al massimo ritenendo non ce ne fosse bisogno; a volte sbaglia, infatti Van Uyt ha sbagliato match point al secondo set ma poi col 6-2 al terzo ha ristabilito la “verità”.
Ed infatti, tutte ‘ste partite pari poi le abbiamo perse.
A meno che non si intenda che siccome non hai preso una bicicletta, allora te la sei giocata alla pari.
Con tutto il rispetto per le nostre giocatrici, questa fotografia è alquanto eloquente sulle scarse prospettive di grandi progressi delle stesse (tolta la sola Chiesa) in un tennis atletico come quello attuale.