L’identikit del tennista vincente
Il tennis è uno sport meraviglioso dove primeggiare richiede una combinazione affascinante di fattori, alcuni imprescindibili, altri decisivi per far compiere un importante salto id qualità. Difficile tracciare l’identikit del tennista vincente, che sappia arrivare in alto, mantenersi nel Gotha del tennis mondiale e soprattutto andare al di là di un isolato exploit: non esiste la ricetta perfetta ma possiamo provare a divertirci e creare un mix di qualità ideali per arrivare al vertice. Io traccerò il mio, voi provate a fare lo stesso.
In un’ipotetica torta con porzioni da spartire in forma equa, per me si equivalgono il talento, il fisico e la testa: 3 porzioni che generano un 33.3 periodico ciascuna e che presentano un prototipo di tennista che può tranquillamente ambire al rango di campione.
Il talento ha differenti sfaccettature e va subito precisato che non esiste solo quello cristallino, puro, alla Federer, per intenderci: ci sono diversi tipi di talento, più o meno marcato, più o meno evidente ma su quello che si ha in dotazione si può ovviamente lavorare e cercare di forgiare il proprio “dono”. Personalmente penso che per arrivare ad esempio fra i primi 100 del ranking, qualsiasi giocatore possieda il suo personale talento: la chiave di volta sta nel conoscere i propri limiti e soprattutto i propri punti di forza, per esaltarli e portare al 100% il proprio potenziale.
Nel tennis attuale un tennista che punta in alto non può prescindere dalla componente fisica: un calendario che può risultare massacrante e interminabile necessita un fisico allenato e forte. Non è una questione di altezza, di bicipiti o gambe muscolose alla Nadal, ovviamente non si riduce tutto solo a questo: la componente fondamentale è l’allenare il proprio fisico, dedicarsi tanto al lavoro in palestra quanto in campo e in questo il maiorchino sopracitato è sempre stato un maestro. È un impegno che deve essere costante e da non sottovalutare: se un giocatore vuole essere un top player sa che il sudore sul campo è qualcosa da cui non si può scappare. Anche qui, i limiti con il duro lavoro si possono ridurre e le qualità esaltare.
Infine, dove potrebbe arrivare un tennista seppur talentuoso o allenato senza la determinazione o la giusta attitudine psicologica? Basta prendere ad esempio il caso di Novak Djokovic: invincibile fino a un paio di anni fa, il serbo ha improvvisamente e inaspettatamente staccato la spina e da quel momento (senza dimenticare gli infortuni…) non è più stato lo stesso. La consapevolezza della propria forza e la “presunzione” di poter battere o quantomeno giocarsela con tutti: un giocatore che vuole essere il numero 1 deve credere fortemente nei propri mezzi, essere concentrato e soprattutto avere “fame”, perché quando entrano in gioco i dubbi, le distrazioni e il senso di appagamento per i traguardi già raggiunti…beh gli altri riducono la distanza e si avvicinano.
Un mix perfetto che può portare lontano ma tante volte un rompicapo difficilissimo da risolvere. E il vostro tennista vincente su cosa dovrebbe puntare?
Alessandro Orecchio
TAG: Curiosità
L’atleta devo saper battagliare con se stesso,per prima cosa metterei l’ambizione,poi il talento,la conoscenza e infine l’opportunità.Non c’è maestro,neanche equazione del 33% che possa stabilire come primeggiare.
@ Tennisaddicted (#2076443)
Mi prendo a cuore certe situazioni, che ci posso fare! Buona vita, buona lettura del sito e dei commenti agli articoli di Orecchio!
Credevo fossi tu l’autore… Ma se non sei tu, capisco ancor meno il tuo accanimento verso i miei commenti, ora ricordo che anche in passato l’hai fatto. La mia riposta, te lo assicuro, era pacatissima.
Buona lettura del sito.
L’identikit ? Prima bisogna saper giocare e non necessariamente alla perfezione come Roger; secondo bisogna avere carattere quindi, nessun timore reverenziale con chiunque e scendere in campo consapevoli delle propie forze che devono essere molto consistenti; terzo bisogna avere testa quindi, essere portati ad uno sport come questo individuale e contare solo sul proprio sistema nervoso, concentrazione e tenuta mentale. Bisogna avere poi la fortuna di essere cresciuti fin da piccoli nell’ambiente per poter frequentare l’attività sportiva fin da giovanissimi. Infatti molto professionisti sono cresciuti con qualcuno in famiglia o appassionato o istruttore o dipendente di qualche circolo.
Il tennista vincente cioè quello che rimane numero 1 e fa collezione di slam per diversi anni è praticamente finito con questa era.
Sono già tutti sovrumani veloci grandi grossi con le racchette di carbonio le scarpe con le prese d’aria le maglie che non sudano gli sponsor i soldi e blablabla…. Se non cambia il tennis (palline,campi,regole,soldi….) dubito ci saranno ancora campioni singoli che dureranno a lungo, sarà un susseguirsi di exploit e basta
@ Tennisaddicted (#2076328)
“Che non ti piaccia come (egli) scriva…” mi riferivo all’autore, non sono io, solo trovo i tuoi commenti sempre presenti e sempre di un certo tipo e con un certo intento…comunque, inviterei alla calma in generale, la tua risposta era un po’ altina di tono direi.
Il tuo commento è pregevole e spunto di riflessione. Se stasera riesco ti lascio un commento più dettagliato.
Guarda che non sto facendo nessuna “campagna contro”, semplicemente scrivi cose banali e banalizzanti. Ormai mi limito a leggere i commenti, i tuoi articoli sono populisti e cerchiobottisti, lungi da me leggerli. I commenti che anche altri utenti ti lasciano dovrebbero farti riflettere ma invece a te va bene così, quindi continua pure a fare come credi. Io faccio e farò lo stesso.
@ alexalex (#2076216)
Si hai ragione, a occhio e croce è quello il dato che verrebbe fuori!!
Nota di curiosità:
L’altezza media mondiale nel 2017 di maschi e femmine [TABELLA]
https://medicinaonline.co/2017/03/11/laltezza-media-mondiale-nel-2017-di-maschi-e-femmine-tabella/
Ciao!
Fabrice
@ Christian80 (#2076095)
Si hai ragione, e comunque mi ero dimenticato di inserire nella lista Del Potro che è 198 cm!!
E comunque sarebbe anche interessante fare una statistica sull’altezza dei finalisti non vincenti Slam ATP degli ultimi dieci anni, si va dai 203 cm di Anderson ai 175 cm di Ferrer e nel mezzo ci sono anche i “Fab Four” di cui sopra, ergo, a occhio e croce l’altezza media rimane sempre almeno 186-187 cm!!
Ciao!
Fabrice
Un identikit perfetto!!
@ Christian80 (#2076095)
Otterremmo in 1,86 circa!
Manca il quarto elemento:i soldi. Se non hai una famiglia ricca alle spalle col cavolo che diventi un top.
Fin quando il parere dell’ Orecchio (ma esiste davvero un AO in redazione?) è conforme al mio, va sul sicuro… Il 33.3 è la base da cui partire. Chi si allonatana dal seminato è in errore. Dopodiché i 3 fattori li possiamo anche chiamare ‘Batacazo’, ‘Basingwa’ e ‘Antani’ ma sempre a quelle 3 parti del sistema/tennista ci dobbiamo riferire. Tra l’altro i tuoi “compoetenze psicomotorie” e “intelligenza emotiva e delle motivazioni” altro non sono che dei ‘Batacazi’,’Basinga’ o ‘Antani’ che definiscono parti o mix di quelle 3 aree che fanno il tennista (in realtà dato che quella tripartizione definisce un sistema è applicabile a qualunque sport/ivo, eventualmente cambiano solo le percentuali di distribuzione – che so 50 30 20 – ma sempre 100 devono fare). Pertanto tu sei d’accordo con il fondamento dell’ Orecchio (che poi è il mio…) e nemmeno lo sapevi. Comunque, buon intervento il tuo, quasi da collaboratore dell’ Orecchio…
L’altezza media sarebbe meglio ponderarla per il numero di Slam vinti
@ Tennisaddicted (#2075941)
Non ti stanchi mai eh? Chissà cosa ti smuove tutto quest’astio…che non ti piaccia come scriva non giustifica questa campagna contro
I giocatori perfetti sono roger e rafael
Invece il tema se saputo affrontare è stimolante. C’è un po’ di pregiudizio nei conftonti di orecchio. Mi permetto di dire la mia: non concordo sul 33-33-33 fatto da orecchio. Secondo me esiste una doppia asse dalla quale non si piò esimersi se si volesse artificialmente costruire un campione diciamo top 100 per comodità. la prima sono le compoetenze psicomotorie di base: quindi ci vuole un atleta che a 13 o 14 anni non abbiabisogno di sviluppare equilibrio, coordinazine ecc ecc. E che abbia una buona base di resistenza applicata (quindi lavorata) e velocità (di madre natura). La forrza la potrà sviluppare in seguito. Senza queste non si può costruire un campioncino, maschio o femmina che sia. Poi C’è il discorso della intelligenza emotiva e delle motivazioni, quello che ptremmo definire il “mental”. Anche qui ci devono essere delle componenti di base che dobbiamo aver sviluppato da bimbi e sulle quali poter lavorare in seguito quando si forma poi la personalità fino alla maturità. Diciamo il saper ascoltare le proprie emozioni, il saperle riconoscere e provare a dominarle nel senso di renderle utili va insegnato entro i 12 o 13 anni, diciamo prima dell’adolescenza. Sennò è dura e si parte con grandi limiti. dando per buono tutt questo, dai 6 o 7 anni si può giocare con i bimbi per insegnare la tecnica che miglioraa fino a tardissimo (federer docet) mentre la tattica viene leggermente in seguito (io non concordo con chi dice che la tatica vadainsegnata tardi). Quindi possiamo dire che esistono degli equilibri così sottili che per assurdo la tecnica di federer che è a perfezionie non andrebbe bene per Djokovic, la cazzimma di nadal non andrebe bene per il nostro Fognini ecc ecc. E’ un puzzle con pezzi che cambiano ogni giorno, è risolvibile solo da mani esperte e coach che possano lavorare per lungo tempo con gli atleti, grandi o piccoli che siano. io il tema l’ho sviluppato così traendo spunto dalla traccia interessante di Orecchio
Altezza vincitori Slam ATP negli ultimi dieci anni.
Cilic = 196 cm
Murray = 190 cm
Djokovic = 188 cm
Federer = 185 cm
Nadal = 185 cm
Wawrinka = 183 cm
Media = 187,833 cm
Ergo, visto i dati sopramenzionati e l’importanza fondamentale del servizio nel moderno tennis maschile professionistico e allora l’altezza del giocatore diventa la classica “Conditio sina qua non”!!
Saluti.
Fabrice
PS e infatti Alexender Zaverev e Nick Kyrgios sembrano più giocatori di basket che giocatori di tennis!!
Dritto rovescio servizio gambe e testa nadal…il resto fate voi
Gioco fatto a tutte le ricreazioni del liceo… e mai una volta che fossimo d’accordo!
Comunque il buon (per incoraggiamento) Orecchio si è dimenticato la cosa più importante: puoi avere talento, testa, fisico, ma se non LAVORI come una bestia non vai da nessuna parte.
Zverev Senior mi auguro.
Dev’essere stato divertente questo gioco. Non ricordo di averlo mai fatto, ma ora non ho più l’età. Adesso con i programmi informatici che ci sono, si potrebbe davvero tirare fuori il risultato di un tale puzzle: chissà, magari alla fine ne uscirebbe un mostro o, comunque, una figura non tanto bella quanto ci si sarebbe immaginati. Che questo valga anche quando il gioco viene fatto in ambito tennistico?
Aloha
Questa è più grossa dell’articolo! 😀
Si vede che è la prima volta che leggi un articolo di Orecchio! 😉
a scuola facevamo peggio: le tette di…., il culo di….., le gambe di….., gli occhi di….., la testa di…….per fortuna nostra avevamo 14 anni.
Campioni impressionanti!! Ma la cosa più impressionante è che tutte queste caratteristiche sembrano ricordare il nostro jimbo moroni
Penso di non aver mai letto tante banalita’messe assieme
Ad oggi la qualità vincente è la consistenza, cioè portare tutti i colpi complessivamente ad un livello per cui se ne sbaglino davvero pochi in palleggio ed unire questo ad una buona visione del match, poi saper mantenere questo livello in tutti i tornei, durante tutto l’anno.
Un percorso alla Carreno Busta….
Chi è dotato di talento cristallino, come Paire, Fognini, Dolgopolov ed altri può permettersi qualche fluttuazione di rendimento in più perchè poi imbrocca la settimana o il mese buono e fa punti per tutto l’anno.
Diritto e rovescio di Nadal, servizio e capacità manageriali di Federer, atletismo e capacità di muoversi in campo di Djokovic, la pazzia di Kyrgios e il gioco di volo Zverev.
Finalmente! Ho scoperto il trucco per diventare un vincente.
Basta guardare la foto per rendersi conto della cosa che accomuna i due campioni, e che fa diventare forte anche il tennista più gramo.
Oggi corro subito a comprarla: la banda nera della Nike.