Open Court (59) Copertina, Davis/FedCup

Open Court: cara Davis, “salva te stessa” (di Marco Mazzoni)

06/04/2018 09:22 16 commenti
Open Court: cara Davis, “salva te stessa” (di Marco Mazzoni)
Open Court: cara Davis, “salva te stessa” (di Marco Mazzoni)

Genova, Valencia, Varazdin e Nashville. Gli occhi degli appassionati di tennis questo weekend saranno puntati su queste quattro città, è tempo di Coppa Davis. Tanta attesa per gli azzurri vs. i cugini d’oltralpe, l’occasione è ghiotta per tornare in semifinale della più importante competizione tennistica a squadre. Non sarà un match facile, sulla carta può succedere di tutto. Seppi rientra dopo lo stop per curarsi, Fognini ritrova l’amato rosso; Pouille è potenzialmente molto pericoloso, il doppio francese potrebbe essere per noi insuperabile, ma chissà… Grandissima attesa anche a Valencia, dove nella bella città sul Mediterraneo torna finalmente in campo il n.1 Nadal. Grande, graditissima sorpresa. Rafa ritrova la maglia della nazionale dopo un po’ di tempo, ottimo test per lui in vista di una stagione sul rosso che si annuncia “pesante”, per la caterva di punti da difendere, sognando l’incredibile 11esimo sigillo parigino. Con lui David Ferrer, ma occhio ai tedeschi, che con Zverev e l’esperienza di Kohlschreiber sulla carta non partono battuti. Più agevole dovrebbe essere (almeno sulla carta) l’impegno casalingo della Croazia, che forte di Cilic e del “nuovo” Coric è davvero uno squadrone rispetto ai Kazaki. Orfani di Goffin, ancora per i problemi all’occhio, sarà ardua l’impresa del Belgio nella “patria” della musica country: Isner fresco vincitore a Miami, Querrey e Sock paiono troppo più forti di quel che resta dei belgi, privi pure di Darcis, anche lui k.o.

Quindi mentre nella parte bassa del World Group si dovrebbe arrivare ad una semifinale USA vs. Croazia, molto interessante, regna l’incertezza nella parte alta. La speranza è che Fognini e compagni riescano nell’impresa, pronti a sfidare a settembre iberici o tedeschi. Stasera, dopo i primi due singolari, già ne sapremo di più.

Oltre a questa brevissima analisi su quello che potrebbero dirci le quattro sfide in campo, l’aspetto più importante di questo weekend Davis è proprio… la Davis stessa. Quello contro la Francia, in caso di sconfitta, potrebbe essere l’ultimo match di Davis per l’Italia nello storico formato attuale. Agosto si avvicina. Mese splendido. Tempo di vacanze, spiagge o montagne, viaggi e relax… Sarà un mese “caldo” anche per la vecchia, carissima, insalatiera del tennis. Il prossimo agosto l’ITF si riunirà ad Orlando e verrà votato il progetto di totale rivoluzione del formato della Davis, di cui abbiamo parlato più volte. Non starò a ripetere, punto per punto, quello che questo progetto prevede. Il Presidente Haggerty tra l’altro si trova proprio a Genova, impegnato nel suo “tour” politico per vedere Presidenti di federazioni, consultarsi, spingere a favore di un nuovo formato che a suo dire farà tornare voglia ai giocatori di scendere in campo. Match brevi, tutto concentrato in pochi giorni, senza spostamenti durante l’anno, unica superficie… Ma siamo sicuri che sarà proprio così? Personalmente lo dubito fortemente, come – per fortuna – molte federazioni e la maggior parte dei giocatori, del presente e del passato. Le prime dichiarazioni dei nostri azzurri, da Genova, sono assai critiche sulle possibili novità. Seppi ha puntato l’indice sulla sede unica, che cancella il fattore casa ed il fascino di poter ospitare la competizione, con il tifo, la voglia di sostenere i propri giocatori; e dall’altro lato la bellezza della trasferta, il senso dell’impresa, del giocare contro un’arena avversa ed esaltarsi… Piccole grandi emozioni che hanno costruito il fascino della Davis e che sarebbero perdute. Lorenzi ha affermato che sarebbe quasi meglio non chiamarla più Davis, sarebbe altra cosa. Pure Capitan Barazzutti, solitamente molto cauto, è andato giù dritto, definendo questo progetto un declassamento. E di fatto, lo sarebbe. Sarebbe un delitto sportivo. Un delitto alla storia, alle emozioni, alla diversità.

Diversità. Questa la parola chiave. In un mondo che tende drammaticamente alla omologazione, in tutti i settori del nostro vivere, sport incluso, perché dovremmo perdere una cosa così differente e rara come la Coppa Davis? Resta la più antica competizione nazionale a squadre del mondo all sports. E’ stata da sempre fucina di emozioni incredibili, di match epici. Cinque set quasi sempre tirati, lottati, con spalti in fiamme e tanta adrenalina. Non un mordi e fuggi come troppi match ATP, che in un’oretta e mezza ti scivolano via, e non ti lasciano niente dentro.

Se andiamo a prendere le pagelle di fine anno delle varie stagioni, quasi sempre molti match di Davis sono tra gli incontri più belli ed entusiasmanti dell’anno. Perché? Perché quando i giocatori scendono in campo, vivono qualcosa di diverso dal resto della loro stagione. E’ palpabile, è in campo, è nell’aria, è tra il pubblico. Potremo citare decine di partite epiche. Bellissime. Di rimonte e sconfitte, di delusioni ed imprese. Chi ha giocato la Davis, nessuno escluso, ne resta segnato per sempre. Ed allora perché molti giocatori non la giocano? Fondamentalmente per tre motivi:

  1. Calendario da rivedere
  2. Mancanza di stimoli quando i connazionali sono poco competitivi
  3. Mancanza di dollari e punti

Se per il secondo punto non c’è molto che si possa fare (anche se in caso di grandi risultati il tennista diventerebbe una sorta di “eroe nazionale”), sugli altri si potrebbe intervenire assolutamente, senza arrivare a salti nel vuoto senza paracadute, come accadrebbe se (mai) la riforma targata Haggerty andasse in porto. Che la Davis necessiti di qualche modifica è palese, tutto è migliorabile, ed arroccarsi su posizioni storiche contro tutto e contro tutti non ha senso. E personalmente non sono nemmeno del tutto contrario alla formula “campionato del Mondo”, ma non così ridotta all’osso, compressa, sminuita e di fatto banalizzata. Si potrebbe provare una formula del genere ma trovando almeno 3 settimane, mantenendo il formato dei 5 set che è parte integrante della sua natura. Tra le molte ipotesi formulate, si potrebbe anche trovare un accordo con l’ATP e distribuire punti per il ranking, anche sostanziosi (esempio: 150 punti per ogni match di singolare vinto, ed in caso di 2 successi 500 punti, come vincere un torneo di ottimo livello; e magari 100 punti a testa per il doppio). Si potrebbero tentare molte strade, partendo dalla razionalizzazione delle date, che resta il vero nodo, quello che spinge tanti giocatori a disertare la Davis.

Purtroppo la politica è una “brutta bestia”, anche quella sportiva. Deve confrontarsi con mille interessi economici ed altro, in un equilibrismo che spesso finisce solo per generare mostri e scontentare tutti. La speranza di chi ama il tennis e la diversità della Davis è che la maggior parte delle federazioni ad agosto volti di nuovo le spalle al progetto di Haggerty, bocciando la sua proposta, e magari forzandolo pure a dimettersi, come dichiarato senza peli sulla lingua da Hewitt, uno che la Davis la ama, l’ha sempre giocata, e la difende a spada tratta, “guidando” un piccolo movimento di pensiero che speriamo riesca ad influenzare la decisione.

La mia speranza di questo weekend non è tanto una vittoria dell’Italia quanto una vittoria della Davis stessa. Che vada in scena tennis divertente, elettrizzante, in tutte e 4 le sedi. Con la maggior parte dei match combattuti, a regalare grande spettacolo ed emozioni. E che i campioni in campo, da Nadal in giù, giochino al massimo delle loro possibilità a dimostrare che hanno ancora voglia di questa Davis, di rappresentare il proprio paese e giocare per vincere e divertire. Anche con questo formato, che non sarà perfetto ma ci porta anno dopo anno qualcosa di diverso e che sarebbe delittuoso perdere. Aiutare se stessa con tennis di grande qualità, e convincere gli indecisi che quella rivoluzione “non s’ha da fare”. Questo sarebbe il regalo più grande che la Davis potrebbe farsi. Forza Coppa Davis!

Marco Mazzoni

@marcomazz


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16 commenti. Lasciane uno!

mpernfors 07-04-2018 10:18

Forse basterebbe giocarla anche con un formato simile all’attuale eventualmente con semifinali e le finali in una località identificata precedentemente – ma ogni quattro anni, alternata alle Olimpiadi – così tutti i top player che vogliono vincerla almeno una volta parteciperebbero

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18gabri 07-04-2018 08:12

@ V.D. (#2072330)

Il grosso problema in Davis nell’attribuire eventualmente punti – come peraltro testato qualche anno fa – e prize money ai giocatori é che non si potrebbero garantire pari opportunitá ai tennisti. Pensiamo a un Dimitrov che non ha un compagno all’altezza o a quelle squadre come la Francia in cui i giocatori all’altezza sono sin troppi, con le decisioni dei capitani che andrebbero a influenzare il ranking individuale.
I problemi sono “solo” questi.
Per il resto, se ci fossero punti e SOLDI, la Davis non sarebbe snobbata e Fognini non farebbe 1.500 punti in un week-end giapponese perché anziché i Nipponici si troverebbe a fronteggiare Federer e Wawrinka, e i 1.500 punti li farebbero loro.
Dove c’é il DENARO, piaccia o meno a noi nostalgici, vanno i giocatori FORTI.

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Stefano (Guest) 07-04-2018 00:49

50 pt.a vittoria al 1 turno (tot.100)
100 pt. nei quarti (tot.200)
200 pt in semi (tot. 400)
400 pt in finale (tot. 800)

O qualcosa di simile,insomma. E vedi come ti vengono anche i top Player. Anche senza montepremi. E senza cambiare la formula, che è perfetta

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V.D. 06-04-2018 21:43

Io comprendo e rispetto la diffidenza verso i cambiamenti ma francamente si procede a cambiare una competizione che interessa sempre meno in una sorta di mondiale per nazioni che manca solo nel tennis tra gli sport di maggior seguito. Trovo inoltre assurda l’ipotesi di assegnazione di punti atp per la davis, figurarsi l’ipotesi di 500 punti per due match vinti. Fognini con le due vittorie contro i modesti giapponesi e quella di oggi contro Chardy avrebbe praticamente ottenuto gli stessi punti di una semifinale a Wimbledon. Per carità siamo seri.

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Chittammuorto (Guest) 06-04-2018 14:17

Mi correggo, l’articolo è di Mazzoni e non di Orecchio, ma stimo entrambi e sono solidale con quanto scrivono

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Chittammuorto (Guest) 06-04-2018 14:15

@ Tennisaddicted (#2071796)

ti ringrazio per il tuo riscontro e solidarietà a dei concetti perlatro semplici e da tennista; vedi caro amico (ti scrivo mentre Seppia e Pouille sono appena andati al 5nto), la testimonianza di un incontro che al 5nto set può modificare l’esito di una sfida importante e storica come quella in corso a Genova, è la prova di quello che sostengo. depressione, rimonta, esaltazione, crisi da una parte prima, patimento dei tifosi, poi rimonta, entusiasmo, crisi della controparte, equilibrio, paura di vincere….tutte queste emozioni sono di scena a Genova in questo preciso istante…oltre alla arlia proverbiale tra le due tifoserie, francia e italia, che non è solo nel tennis ma in tutto…ecco..faccio un esempio su una situazione concreta, cosi come gli incontri tra serbia e croazia, divisi da rivalità storiche ancorché sportive, o l’argentina cile che sta andando in onda in questo stesso weekend (andate a vedere su google quello che successe anni fa in un Cile-Argentina, giocavano Massu & friends)…. il potere emozionale della Davis, la nostra competizione… pensate il tutto in una settimana, dai facciamo 4 game in compagnia, magari giochiamo tutti gli incontri in Cina dove il partito garantisce 30.000 spettatori a comparsa, ma i telefonini o le televisori vendono 3 volte di più…e Haggarty a Genova a fare proseliti? a consultarsi con i funzionari per prendere consensi??? ha scritto molto bene Orecchio il suo articolo sulla Davis che speriamo non venga… a me sembra veramente di sognare un incubo… ho seguito la squadra di Davis in tutto il mondo…e le emozioni che ho provato, sia nelle vittorie che nelle sconfitte sono intense e me le porterò per tutta la vita…

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+1: Marcus91
Ricola (Guest) 06-04-2018 13:17

Tranquilli… Comandano I dollari.. Quindi cambiano sicuro

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Tennisaddicted (Guest) 06-04-2018 12:34

Il tennis è già troppo globalizzato e televisivo, la Davis è uno degli ultimi esempi di localizzazione: che resti così! Sia gli spettatori sia i giocatori sperimentano emozioni più forti. E la si vuole cancellare in nome del Dio Denaro? Ma non si accontentano mai questi avidi dirigenti di organizzazioni pubbliche e private? Mai…

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GianlucaPozziPerSempre (Guest) 06-04-2018 11:47

Mi associo totalmente alle parole di Chittammuorto, di Sauron e del suo occhio.

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Chittammuorto (Guest) 06-04-2018 10:52

Per piacere, se parliamo di tennis parliamo di Davis come si deve, come è nata, come la si gioca e la si interpreta da piu’ di 100 anni… se invece vogliamo fare i cambiamenti che sono stati ventilati, possiamo giocarla alla playstation e facciamo ancor prima. E’ cosi becera sta proposta che sembra formulata da un branco di ritardati. dai facciamo il mondiale di calcio in una settimana, partite di 15 minuti a gol secco con squadre da 4 giocatori….dai ragazzi su tifiamo la Davis e i nostri ragazzi nelle maratone di questo weekend e speriamo che nell’organo di chi governa il tennis ci sia almeno una persona che ha tirato 3 dritti e 4 rovesci in vita sua…invece che degli allibratori di immondizia…

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+1: Marcus91
l Occhio di Sauron 06-04-2018 10:49

dimenticavo..

se tolgono i 3 su 5 uccidono definitivamente il doppio nell’ultimo palcoscenico dove era ancora valorizzato e nobilitato.

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l Occhio di Sauron 06-04-2018 10:47

Scritto da GianlucaPozziPerSempre
La Coppa Davis conserva ancora quel barlume di umanità associato allo sport professionistico che il progresso odierno (sulla scia dell’ultraliberismo in auge) sta cancellando passo dopo passo.
Ma questi (perché non trovo di meglio che definirli “questi”) che vorrebbero la sede unica….erano presenti per Italia-Gran Bretagna a Napoli con vista sul mare ?
Ma per piacere…

con questa mossa uccidono le federazioni e accentrano il potere.

Allontanano il tennis dal campo per spostarlo in televisione..
Il tutto è il chiaro specchio dei valori e della società moderna: i soldi e accentrarne il controllo.

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Guido Costa (Guest) 06-04-2018 10:29

@ Luigi (#2071660)

La punteggiatura, questa sconosciuta.

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+1: Marcus91
GianlucaPozziPerSempre (Guest) 06-04-2018 10:25

La Coppa Davis conserva ancora quel barlume di umanità associato allo sport professionistico che il progresso odierno (sulla scia dell’ultraliberismo in auge) sta cancellando passo dopo passo.
Ma questi (perché non trovo di meglio che definirli “questi”) che vorrebbero la sede unica….erano presenti per Italia-Gran Bretagna a Napoli con vista sul mare ?

Ma per piacere…

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+1: Marcus91
l Occhio di Sauron 06-04-2018 10:20

Scritto da Luigi
La Davis va abolita,avete globalizzato estremizzato gli slam,ora che volete,idem i 1000 alcuni nuovi,ormai i tornei sulla terra dopo Parigi non esistono più,un tempo non tutti andavano in Australia alcuni saltavano Parigi o Wimbledon,c’erano molti piu tornei in America adesso si gioca Melbourne i due mille americani due 1000 sul rosso Parigi Wimbledon cincinnati o montreal us open e i ricchi tornei orientali e giustamente si sbobba una competzione che in quanto a squadre risulta essere anacronistica

massì roviniamo tutto per bene fino in fondo..

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Luigi (Guest) 06-04-2018 09:52

La Davis va abolita,avete globalizzato estremizzato gli slam,ora che volete,idem i 1000 alcuni nuovi,ormai i tornei sulla terra dopo Parigi non esistono più,un tempo non tutti andavano in Australia alcuni saltavano Parigi o Wimbledon,c’erano molti piu tornei in America adesso si gioca Melbourne i due mille americani due 1000 sul rosso Parigi Wimbledon cincinnati o montreal us open e i ricchi tornei orientali e giustamente si sbobba una competzione che in quanto a squadre risulta essere anacronistica

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-1: Marcus91