Ragazza del circuito ITF squalificata per 1 anno per cercare di conciliare tennis e scuola
Zeynep Sonmez, una giovane ragazza turca di soli 15 anni che sta muovendo i suoi primi passi nel circuito mondiale, è stata sospesa questa settimana per un anno dalla Federazione Internazionale di Tennis (ITF), dopo aver assunto una sostanza vietata, il ‘Modafinil’, prescritto dal medico di famiglia dopo aver lamentato che era eccessivamente assonnata.
In epoca di esami scolastici, la ragazza turca ha mantenuto il programma di allenamento di 5/6 ore al giorno, causandole una stanchezza eccessiva durante il giorno. Il medico le ha consigliato questo medicinale, che aiuta a mantenere la persona sveglia e attiva, ma il problema è che non sapeva che questo farmaco è stato bandito dall’Agenzia mondiale antidoping.
In questo contesto, l’ITF ha ritenuto che la giocatrice non fosse da incolpare, ma ha comunque deciso per una sospensione di un anno. La squalifica terminerà il 23 ottobre 2018.
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Titolo vergognoso, falso e ingannevole.
Un titolo scandaloso
Quindi il fine giustifica i mezzi?
Prendo lo spunto e vado parzialmente fuori tema, ma secondo me, si pensa sempre riguardo al presente, di essere nel punto più avanzato della società.
Io al riguardo sono dell’idea che il ventunesimo secolo sia iniziato in discreta discesa rispetto alla società di fine secolo scorso, e per le cose che vado sentendo e vedendo, non mi stupirei che fra poco ad essere vietato sarà il lavoro dei maggiorenni, altro che quello minorile…
Se non è doping per il tennis lo è per la scuola. Una ragazza così giovane, già drogata per essere spremuta come un limone. Squalifica per il medico e per la famiglia, piuttosto!
È indegno e fuorviante
Vorrei anche aggiungere,che noi scriviamo su questo sito per persone che sono nel mondo del professionismo,ma in questo caso il mio intento è di non essere cinico nei confronti di chi non c’è neanche entrato nel circuito,di coloro che purtroppo sono scoppiati prima,dei quali ovviamente frega niente a pochi
I figli sceglierebbero di giocare alla play, col tablet, bighellonare in giro tutto il giorno e figurati se potessero scegliere se andare a scuola o no.
Purtroppo l’eccellenza in ogni cosa comporta dei sacrifici e lo sport richiede pure una preparazione precoce, quindi è ineliminabile una componente di pressione familiare, come e di più di quella che richiede l’eccellenza nei voti scolastici.
Chi rischia scusami,il genitore che paga perché il figlio/a deve essere il prolungamento di se stesso come in molti casi,o la prole a cui viene scippata l’adolescenza? Purtroppo parlo con cognizione di causa,sapessi a quante vessazioni ho assistito.So che non c’è strada alternativa all’abnegazione dall’allenamento,non credo che nella maggior parte dei casi siano i figlia scegliere
Sono d’accordo che non faccia bene passare 6 ore alla PlayStation ma pensare di “farsi una cultura” studiando una mezz’oretta al giorno è un po’ facilone… Insomma nella tua tabella non si mangia, non ci si sposta, non si sente musica ne si legge un libro, non si espletano neppure le funzioni corporali…. Io a 18 per suonare 2 ore in sala mi dovevo fare almeno 3 ore di mezzi pubblici… Per farmi una partitella ero più fortunato e me la cavavo con un’ora a piedi… Ma quella tabella mi perplime…
perdonate se critico il titolo di questo articolo, che al limite dovrebbe essere: “”Ragazza del circuito ITF squalificata per 1 anno, i genitori/l’allenatore/la federazione/il portavoce … hanno dichiarato che l’assunzione era per cercare di conciliare tennis e scuola”.
Il medicinale costa 90 euro a confezione per cui certo non si tratta di una scelta da fare a cuor (e portafoglio) leggero, inoltre ha indicazioni cliniche particolari e dettagliate e soprattutto una marea di controindicazioni ed effetti collaterali soprattutto in ambito psichiatrico (tra cui anche suicidio), per i quali l’uso su popolazione pediatrica (e qui stiamo parlando di una ragazzina di 15 anni) è assolutamente interdetto, e questo vale per un medico turco, italiano, cinese, tasmaniano o marziano, per i quali una prescrizione del genere nei confronti di una quindicenne assume i contorni di una palese violazione deontologica passibile di pesanti ripercussioni se segnalata.
https://www.torrinomedica.it/farmaci/schedetecniche/Provigil.asp
Ti consiglio -ad esempio- l’autobiografia di Agassi, ci si eviterebbe di scrivere delle scempiaggini.
Ad Agassi non furono pagati premi in denaro fino ai 18 anni.
Io sarei più netto, e renderei i tornei senior aperti, tautologicamente, solo ai senior.
Tu parli di 1875: ebbene, il lavoro minorile c’era a quei tempi, adesso teoricamente non dovrebbe esserci in quanto società più avanzata.
Io sono insolitamente d’accordo con Buon Rob. Lo sport al livello professionistico “nuoce gravemente alla salute” specialmente dei giovani. È da sconsiderati far allenare una 15enne 6 ore al giorno privandola del diritto allo studio. Pensare di compensare il tutto con uno stimolante dimostra come sia radicata la mentalità del doping nel fare sport perché se una giornata è fatta di sole 24 ore è necessario un aiutino per sfruttarle sempre al massimo.
Se gente come me e te sta qui a scrivere di tennis su un sito, ti assicuro che è proprio perchè migliaia di genitori in giro per il mondo assecondano, spingono, rinforzano la passione dei loro figli sostenendoli e/o spingendoli attraverso il difficilissimo percorso verso il tennis professionistico.
Per giocare a tennis e fare la serie C basta un po’ di mano e allenarsi 3 volte a settimana, ma se vuoi essere tra i primi 100 al mondo devi rischiare molto, quasi tutto.
Cioè nel 1875??
D’accordo con te
Io a 15 anni mi alzavo alle 6, palestra dalle 6.30 alle 8.00. Scuola dalle 8.30 alle 14.00 ( quando non impegnato in tornei studenteschi e/o di altro tipo ). 15.00- 17.00 allenamento con l under. In pausa studiavo mezzoretta e 19.00- 21.00 allenamento con la senor. Mi pare una normalissima vita di chi vuole perseguire un sogno sportivo. In tutto questo sempre promosso con 54/60 al diploma e una successiva laurea. Non vedo cosa ci sia di anormale. Ma forse per te è più giusto che i 15enni passino 6 ore al giorno tra playstation e social.
Il titolo di questo articolo è da denuncia: la ragazzina ha assunto uno stimolante bandito da quasi 15 anni. Provate a cercare modafinil sul motore di ricerca di chi si sente fortunato e troverete un’infinità di info su Smart drugs ed affini. Pensare che a 15 anni sia necessario assumere farmaci contro la narcolessia per conciliare sport e studio è follia. A questo punto atleti professionisti che viaggiano tutto il mondo ogni settimana cosa dovrebbero assumere?
In questo caso tutte le mattina : “doccia fredda” !!!!!!!
L’avevo letto,mi sembra che in linea di massima la pensiamo allo stesso modo
a me viene solo una domanda…..ma una ragazzina di 15 anni può’ essere assonnata e necessitare di un medicinale per essere sveglia e attiva?…..anziche darle dei medicinali consigliare ai genitori di farle fare una vita più’ adatta ad una quindicenne che ad un mulo da carico no????….
@ marco (#2070831)
@ Rare99 (#2070845)
Prego leggere il mio n. 10.
Pienamente d’accordo. Giusta la squalifica (come giusta è quella di Sara Errani), dove chiaramente non è stato ritenuto il dolo altrimenti sarebbe stata di 2 anni, altrimenti tutti potrebbero cominciare ad accampare le scuse più assurde per prendere farmaci. Non è questione di pietà o di umanità, è anche questione di far vedere che l’ITF non è d’accordo che una ragazzina di 15 anni si alleni 5-6 ore al giorno mentre cerca di fare glie esami a scuola. Spero sia un deterrente per le altre;
Troppo buonista,alla superficialità non credo più
Io ribadisco il mio pensiero, il professionismo andrebbe vietato prima dei 18 anni. Come era fino a poco tempo fa.
Fare il tennista sta diventando un lavoro pieno di insidie. I giocatori che partecipano al circuito Itf non solo devono personalmente accertarsi che i farmaci prescritti dai loro medici non siano nelle liste vietate, ma, quando costretti dalla salute ad assumere farmaci vietati, devono obbligatoriamente informare l’Itf. Il medico della quindicenne probabilmente non sapeva di questa procedura, altrimenti le avrebbe prescritto un farmaco diverso. Mi domando se la quindicenne sapeva di questa procedura. Mi domando perchè l’Itf sia andata a controllare una ragazzina di 15 anni. Se poi sulla scatola del modafinil c’era il simbolo del doping, allora medico e genitori sono stati sin troppo superficiali. Spiace per la ragazzina. Tornerà in circuito più forte dopo questa brutta avventura.
Comunque redazione il titolo è veramente pessimo
Il vero scandalo è il medico che prescrive qualcosa per non dormire (che probabilmente proprio acqua non è) a una ragazzina di quindici anni
Sempre d’accordo.Ormai non si mettono al mondo figli,ma tennisti.Chi non capisce questo principio farebbe meglio ad usare anticoncezionali. Si lucra sulla pelle di minori,ovviamente ci sono sempre le classiche giustificazioni«lo facciamo per il tuo bene,per il tuo futuro…bla bla bla».Quante ne ho viste! E purtroppo ne vedrò….
eh certo che era sempre assonnata, con quel cognome….
non solo è normale, ma è l’unico modo per diventare tennisti, infatti avviene in tutte le accademie del mondo e in tutti i centri federali del mondo dove il programma standard è sveglia (presto)-tennis-scuola-tennis-studio-nanna (presto).
altri sistemi, ad esempio migliorare tramite impulsi elettromagnetici, non sono ancora stati inventati.
non conosco il caso in questione, ma quando si parla di giovanissimi occorre molta severità sul doping.
Il solito buonismo!
Sulle confezioni dei farmaci c’è riportato un simbolo apposito quando sono “dopanti”, ed anche in questo caso c’è.
Addirittura, digitando modafinil, su google appare “Modafinil, la “smart drug” dei millennials”.
Infine, c’è una procedura apposita in caso fosse necessario assumere sostanze vietate.
Ma fatela finita!!!
L’ho già scritto ieri, a 15 anni la scuola deve essere prioritaria e durante gli esami scolastici ancora di più. E poi è chiaro che le responsabilità vanno addebitate al medico che non dovrebbe prescrivere medicinali contenente sostanze eccitanti (indipendentemente se la ragazza deve fare controlli doping) e ai genitori che non capiscono, o,peggio, non vogliono capire, che la somministrazione di questi medicinali è molto pericolosa, in particolare per una ragazzina che si trova in fase di crescita.
E’gia’ la seconda volta in pochi minuti che mi tocca quotarti, ma sono perfettamente d’accordo con quanto hai detto.
Cosa pensi che facciano tutte le aspiranti professioniste?? 🙄
Mica si afferma che sia dura tanto per dire…
pienamente d’accordo. Soprattutto perchè l’ITF prima dice “la ragazzina non è da incolpare” e poi la squalifichi per un anno.
Su netflix c’e un bellissimo docufilm riguardo queste sostanze.. utilizzare in modo spasmodico in america..
MI piace la ragazzina non è da incolpare ma la squalificano, e allora se era da incolpare che facevano, la impiccavano? 😆
In genere si afferma che l’ITF va sempre solo a pesca di “pesci piccoli”..
In questo caso possiamo affermare, per proseguire con la metafora ittica, che l’ITF va a pesca addirittura di avannotti…
Scherzi a parte, direi che in questo caso non vi è stata un minimo di comprensione/pietà umana.. Se questa ragazzina per coniugare studio e la propria passione per il tennis è ricorsa, in totale buona fede, ad un farmaco prescritto da un medico evidentemente non competente sui farmaci dopanti, infliggerle addirittura un anno di squalifica mi sembra davvero una pena non commisurata al “reato” commesso! Immagino quali ripercussioni psicologiche possa avere su una ragazzina che evidentemente si dedicava anima e corpo al tennis essere bloccata per un anno per un errore veniale. Queste sono ingiustizie belle e buone. Una punizione più severa per una ragazzina innocente che per professionisti pescati con le mani nella marmellata mentre cercavano di migliorare le proprie prestazioni con aiutini illeciti….
qui mi sa che sono il medico ed i genitori a non stare bene
Che titolo ingannevole
Un titolo che più vago e imperfetto non si può
Se per tutti è normale far allenare una quindicenne 5-6 ore al giorno e fare anche scuola, allora siamo a posto.
La “squalifica” andrebbe data ai suoi genitori ed al suo allenatore.