Victoria Azarenka ancora non sa quando rientrerà nuovamente nel circuito
Nonostante i buoni risultati nei tornei di Indian Wells e Miami, Victoria Azarenka non ha “nessuna idea” di quando sarà in grado di competere ancora perché quando tornerà a casa dovrà continuare la disputa legale per la custodia di suo figlio, che le impedisce di lasciare il paese.
“Ora tornerò a Los Angeles e vedremo cosa succederà quando arriverò”, ha detto la bielorussa, che cercherà anche dei cambiamenti per le giocatrici di tennis che sono madri. “Ho fatto la mia raccomandazione al Consiglio su come apportare modifiche alla politica sulla maternità della WTA, credo che la classifica protetta per le madri che rientrino nel circuito dovrebbe essere di almeno 3 anni”, ha spiegato.
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Mi spiace per lei
@ bao.bab (#2066421)
E` vero, ci sono persone che sono cresciute bene nonostante infanzie ed adolescenze travagliate; c’e` chi dice anche che le difficolta` forgiano il carattere (di solito di quelli che riescono a superarle); ma tutto questo non significa proprio niente, le condizioni che hai richiamato non sono certamente quelle ideali che un genitore responsabile si augura di garantire ai propri figli; da come ragioni mi domando se ne hai mai cresciuto uno …
E secondo te è giusto rinunciare a fare figli solo perché il sistema è becero?
Tre anni di classifica protetta per le madri, mi sembrano decisamente troppi!
A mio parere, sia per le madri che per chi viene da infortuni gravi, dovrebbero bastare 12 mesi!
@ bao.bab (#2066311)
Tutto correttissimo. La mia osservazione era riferita alle nostre preoccupazioni. Ben venga ciò che fa azarenka, semplicemente non volevo far passare le mamme del tennis come uniche vittime di un sistema che non si interessa di loro
Un Bambino nel 61 naque nelle Hawaii da una mamma di orgini tedesche e da un padre di origini kenyote. I genitori si separarono quando il bimbo aveva 2 anni dopodiche’ la madre ebbe come compagno un uomo di origine indonesiana ed il bimbo visse a Giakarta fino ai 10 anni. A dieci anni torno’ nelle Hawaii e fu cresciuto dai nonni… Studio’ poi alla Columbia University (New York) poi si laureo’ e ando’ Chicago… Basta come vita da zingaro per questo ragazzotto nero che divenne il primo presidente di colore degli stati uniti? se non basta vatti a vedere l’infanzia di Maria Sharapova o Martina Navratilova… Insomma si puo’ crescere come ottime persone anche con genitori separati, viaggiando a destra e manca…
forse gli egoisti sono quelli pensano ai figli in termini di priorita’ (prima lo studio, poi il lavoro, poi la carriera, poi i viaggi, poi i divertimenti e poi i figli)…
Ma de che se lamenta??
I soldoni li ha fatti alla grande e quindi si può godere il figlio alla stragrande per tutta la vita senza dover mai più lavorare!!
Insomma, se il figlio ti è spuntato per caso e ora ti scoccia pensarci full time anche se te lo puoi permettere alla stragrande e allora sono solo problemi tuoi e non del circuito WTA!!!
Le ragazze normali farebbero carte false per godersi un figlio full time senza dover lavorare mai più un secondo per il resto della vita ma invece la Azarenka si lamenta, incredibile ma vero!!
Saluti.
Fabrice
Per quale …. di ragione si pretende che una donna sportiva in attività debba scegliere fra competere e fare figli ? Forse che si chiede questo ad un uomo ? O siamo rimasti al bieco machismo imperante ?!
Vika è una delle giocatrici più antipatiche che esistano, ma quando chiede maggior tutela per le sportive che proliferano chiede una cosa ovvia che dovrebbe essere già sacrosanta.
@ bao.bab (#2066220)
Al caso Azarenka andrebbe adattato il detto “botte piena e moglie ubriaca”; non solo crede di poter allevare un bambino piccolo facendo vita da zingara giramondo con la racchetta ma ha pensato bene di rompere anche con il padre; ma forse il suo e` solo egoismo e magari anche lei ne e` consapevole, a differenza tua …
La WTA si deve occupare delle tenniste, la lega di pallavolo e quella di basket si occupa della tutela dei diritti delle proprie iscritte. Non c’e’ contrapposizione ne’ vedo i limiti della proposta anzi il fatto che un personaggio che ha risonanza mediatica ponga l’accento sul problema dovrebbe aiutare atlete con minor potere contrattuale.
Serena Williams oggi e’ la 491 al mondo… a vostro avviso se andasse a giocare a S.Margherita di Pula non ci sarebbero commenti di basimo per una milionaria che va a rubare le occasioni alle giovani? Se oggi una giocatrice di 25 anni 150-200 al mondo resta incinta ha finito la carriera perche’ non ha mezzi economici e tempo per tornare a giocare. Probabilmente la WTA dovrebbe garantire un fondo per supportare le giocatrici a continuare la propria attivita’ anche dopo essere diventate madri
@ bao.bab (#2066208)
Tutto sacrosanto ciò che dici. Ma ci sono giocatrici di volley e basket di a1/a2 che guadagnano 2/3000 euro al mese e se vanno in maternità perdono il contratto. Mi preoccuperei più di loro che di Azarenka
@ Carl (#2066115)
Beh non mi pare Serena meritasse una tds. Voglio dire : nella condizione attuale non vale le 32 . La Azarenka invece è arrivata cmq in semi senza essere tds, perché stava bene. Insomma per arrivare in fondo serve la condizione non la tds.
Argomento scottante e difficile,direi che la maternità è un opportunità,dopo che di diventa mamma la donna ha dei diritti a prescindere.Ma non confondere l’opportunità con il diritto,perché diventa un campo minato
3 anni?
Ma non scherziamo nemmeno….
Chi avesse visto Vika giocare a Miami, avrà notato che la ragazza ha mostrato un buono stato di forma e possiede ancora ottimi colpi. Con la Stephens è stato un match lottato, quindi speriamo che la bielorussa possa tornare a competere con continuità vista l’attuale pochezza del tennis femminile di alto livello
Cosa c’entra? Ho solo voluto dire che nel caso del tennis le uniche persone che pagano di tasca propria la maternità sono le tenniste stesse mentre le colleghe ne approfittano spartendosi la torta senza potenziali concorrenti che, nel caso di Vika, Serena o Clijsters, sono piuttosto ingorde. Quindi non vedo dove stia lo scandalo se concediamo alle neomamme di riprendere da dove avevano interrotto, con un ranking che non le è stato regalato ma conquistato sul campo. Tanto se sono scarse poi perdono subito, non vedo il problema. Vika è già stata abbondantemente danneggiata e punita, a livello professionale, dalla scelta di diventare mamma. Io sono dalla sua parte al 100%, altre colleghe magari avrebbero deciso di abortire per non rinunciare al milioncino e al ranking, facciamo in modo che queste altlete possano riprendere il loro lavoro senza danneggiarle ulteriormente.
Fammi capire allora qualunque madre che per lavoro sia costretta a viaggiare non puo’ essere un buon genitore? Io stesso ho moltissime colleghe che viaggiano almeno 3 settimane al mese. Ne ho altre che lavorando in azienda dalle 9.00 alle 17.30 non riescono ad arrivare a casa prima delle 18.30-19.00 quando il figlio ha gia’ cenato o sta per andare a letto… secondo te una donna con un figlio per essere una buona madre deve smettere di lavorare o mettersi part-time per il ministero?
forse le lavoratrici dipendenti guadagnano leggermente meno rispetto agli introiti di una tennista professionista 😉
Allora chiariamoci: Un “Diritto” e’ tale senza distinzioni di censo, etnia o religione e come tale e’ inclusivo, ossia vale per tutte senza inutili contrapposizioni.
Sul primo punto ormai l’arroganza di un certo modo di pensare mi fa riflettere su come il genere umano ormai meriti di estinguersi. Qualunque essere vivente ha in se la necessita’, e sottolineo la necessita’, di riprodursi per la semplice conservazione della specie. Negare questa necessita’ equivale a negare la natura stessa di un essere vivente.
Fino a pochissimi anni fa la maternita’ coincideva con la conclusione della carriera sportiva di una donna (i.e.Isolde Kostner) e sono pochissimi, anche nel tennis gli esempi di atlete che hanno potuto conciliare la maternita’ con la propria professione. Sono convinto che il problema esista per tutte e non possa essere ignorato o bollato in maniera sempliciotta come il problema di un singolo
Hai presente che le tenniste che fanno figli poi per alcuni mesi non giocano piu’ rinunciando a tutti i guadagni? Immagini che al termine di una gravidanza non hai più il fisico di un’atleta e che ti devi fare il mazzo per tornare al top? Quindi questa corsa a farsi ingravidare non ce la vedo anche perché per alcune non sarebbe nemmeno tanto piacevole, diciamo così.
Decidendo di fare un figlio Vika ha rinunciato a una valanga di soldi che non recupererà mai più perche’ non e’ una lavoratrice dipendente che prende comunque lo stipendio. Inoltre gli anni avanzano inesorabili e occorre tempo per rimettersi in forma quindi tanto di cappello. Concedere alle neo-mamme il ranking protetto per 3 anni sarebbe una cosa piu’ che giusta, a maggior ragione perche’ non costa nulla alla WTA e nemmeno alle colleghe visto che, senza di loro ferme ai box, la loro classifica scala in tutti i tornei, inoltre è innegabilmente piu’ semplice vincere tornei importanti o Slam senza Azarenka e Williams fra i piedi. La sua battaglia non è tanto per lei, che potrebbe disporre di tutte le wild card che vuole, ma per le donne in generale, specialmente per quelle del mondo del tennis dove gli anni di attività sono limitati.
Complimenti a Vika, non so come abbia fatto ad essere così preparata per il torneo di Miami, in mezzo a tutto questo turbillon.
Capisco quel giudice che esita ad affidare il piccolo ad una madre che, per mestiere, o lo lascerebbe ad altri o lo sballotterebbe in giro per il mondo come un pacco postale …
Al giorno d’oggi è prassi abbastanza normale avere figli dopo i 30 anni. Sinceramente è giusta la modifica al regolamento che ha spiegato l’utente Carl con chiarezza ma non mi spingerei oltre. Fare un figlio è una scelta, non era obbligata. Tanto più che, ripeto, avrebbe potuto aspettare la fine della carriera.
La WTA ha appena fatto una modifica alle norme dello special ranking SR, equiparando l’assenza per maternità a quella per infortunio/malattia.
Prima la maternità era meno tutelata, perché il periodo in cui si poteva usufruire dello SR iniziava obbligatoriamente dodici mesi dopo il parto, ora l’assenza dalle competizioni può essere, in tutti i casi, fino a due anni.
Oggettivamente prima la penalizzazione per le future mamme era ingiustificata, anche se non rilevante in termini di tempo, tipicamente intorno ai sei mesi, quindi un allineamento era doveroso.
Dare un vantaggio alle puerpere per facilitarne il rientro, allungando la validità dello SR dall’anno attuale a tre anni avrebbe un suo senso solo se venisse proporzionalmente aumentato anche il numero di occasioni in cui lo si può fare valere, ma mi sembra ipotesi difficilmente realizzabile.
Più facile invece ottenere un ulteriore allungamento del periodo massimo di assenza dalle competizioni.
Sul tema si è anche aperta la discussione sulla possibilità di utilizzare, per le neo mamme, lo SR anche per ottenere un posto tra le TdS, cosa oggi non prevista. Questo nasce dal vedere Serena entrare nei tabelloni con lo SR #22, ma non essere eleggibile testa di serie. L’argomento non è del tutto infondato, la discussione è aperta.
Cmq avrebbe soldi ed eta’ anche per fare la mamma full time…
Perlomeno le madri scelgono…
@ cataflic (#2066053)
Infatti bisogna tutelare la maternità a tutti i livelli, non solo per le madri milionarie. Nessuno deve, o meglio dovrebbe, scegliere tra figli e lavoro.
Strano non l’avesse pensato quando la cosa non la interessava 😈
Scherzi a parte, ma non si era detto che in qualche modo la disputa era stata definita?
Ma quale tribunale al mondo può negare il figlio alla madre (oltretutto milionaria), che lavora? Noi ci lamentiamo dell’Italia, ma mi sembra che l’America….
Ma poi Charleston non sta in America?
E perchè?
Mica lo ordina il medico di fare figli!
Ci sono tante donne che rinunciano ad avere figli prima dei 35 anni per salvaguardare un lavoro da impiegata da 1200€ al mese o fare carriera…fa tanto fatica una tennista a ricominciare da tornei minori e wc??
Mi dispiace per la situazione orribile di Aza, ma le leggi ad personam sono sempre sbagliate.
*garanzia di.
Allora ogni tennista in top 100 fa un figlio con la gara giocare tutti i tornei che voglio per 3 anni??. Se questa norma verrà attuata allora tutte le tenniste con un buon ranking corrono a fare un figlio ahahah cosi sono a posto per 3 anni.
Vuoi anche un assegno di maternità?