Indian Wells – Miami: calendario senza soste e infortuni che aumentano
Quello che sta vivendo il circuito maschile a livello di infortuni è sicuramente un periodo buio, difficile: ci sono campionissimi della racchetta ex numero 1 del mondo attualmente fuori causa operazioni e infortuni gravi (Andy Murray), altri che sono alle prese con stop più lunghi del previsto (Rafa Nadal), altri ancora che faticano a ritrovare la forma dopo pause forzate (Djokovic e Wawrinka) e giovani che sembravano pronti a spaccare il mondo del tennis e che invece hanno visto la propria corsa rallentata da noie fisiche e muscolari (Nick Kyrgios).
Se è vero che allo stato attuale Roger Federer guarda tutti dall’alto del suo talento cristallino che l’ha riportato in vetta al ranking ATP con una condizione fisica eccellente, non va dimenticato che in passato anche lo svizzero è stato fermo per diversi mesi per problemi assai complessi alla schiena. Diverse le cause ma c’è un fattore, spesso denunciato dagli stessi atleti, ad aggravare la situazione già complessa di per sé: si gioca troppo.
Che senso ha mi domando giocare ad esempio due tornei importanti e dal grande richiamo come Indian Wells e Miami uno di seguito all’altro? In che condizioni arrivano alle fasi finali di Miami coloro che si sono spinti avanti nel primo Masters1000 della stagione? Se lo si fa per business, contratti pubblicitari con le televisioni e sponsor di ogni tipo, non si finisce per sottrarre o depotenziare proprio l’unica componente che non dovrebbe assolutamente mancare, ossia lo spettacolo? Se vi sono tanti ritiri prima del via ma anche a torneo in corso (non solo nei 1000 ma anche negli Slam), come si spettacolarizza un evento di tale richiamo?
I numeri, incredibilmente, appoggiano questa situazione e nel caso di Indian Wells appena concluso, è stato segnato un nuovo record di spettatori: non aspettiamoci quindi che la situazione migliori, anzi…finché posso ricavare qualcosa di utile mi accanisco contro quella fonte che invece di proteggere rischio per distruggere, o perlomeno rovinare.
Tralasciando gli appuntamenti Slam piazzati strategicamente senza intralciarsi gli uni con gli altri, restano i 1000: ma sono troppi? Si dovrebbe, si potrebbe, risistemare il calendario, spalmando i Masters1000 su una distanza non troppo ravvicinata, come succede anche nell’estate nordamericana: interessi in ballo troppo grandi probabilmente faranno sì che modifiche interessanti non ne verranno apportate, e se verranno approvate delle minuzie…ci verranno vendute come grandi e rivoluzionarie novità dalla parte dei giocatori (in sostanza non cambierà nulla).
Voi che modifiche realizzereste? Io, ridurrei i tabelloni di Indian Wells e Miami (tutti quei bye non mi piacciono proprio…), abbasserei il livello di uno dei 3 Masters1000 della terra rossa europea al livello di 500 in modo tale da non “obbligare” chi non ha voglia o non è in condizioni a prendervi parte, introdurrei un appuntamento su erba, spezzando anche la tranche nordamericana in modo tale da poter rifiatare e non penalizzare il 1000 prossimo agli Us Open. Difficile accada qualcosa di simile, più probabile invece non succeda piuttosto nulla.
Alessandro Orecchio
TAG: Masters 1000 Indian Wells, Masters 1000 Miami, Notizie dal mondo
@ jambovillage (#2063827)
A che anno ti riferisci da quando ci sono Halle e poi Stoccarda i grossi nomi sono spariti ,l’erba se non ci fosse la tradizione di Wimbledon sarebbe sparita da un pezzo,ormai superficie superata per il tipo di gioco attuale anche per via delle racchette,purtroppo ovviamente,con questo calendario poi un Kent Carlsson e i terraioli di un tempo avrebbero giocato 3 4 mesi l’anno
la cosa più semplice è portare il queen’s a livello di 1000 ( del resto ha un campo di partecipanti degno di un 1000). Inoltre riducendo i 1000 di marzo ad una settimana ne hai una di spacco fra i due tornei. con i ritmi di oggi è impensabile avere più di una settimana di distanza fra i tornei 1000. quoto ad esempio in cambio barcellona – madrid 1000 x 500.
Ma si è salvata da cosa? Io da quando non c’è più ho praticamente smesso di seguire la pallavolo. Nè mi sembra che l’interesse intorno alla pallavolo stesse precipitando prima della modifica regolamentare per poi impennarsi nuovamente.
la cosa più semplice è ridurre i tornei, i master 1000 dovrebbero essere almeno staccati l’uno dall’altro di minimo 3 settimane, così da avere il tempo di recuperare anche se è di tempo è poco; non solo: ad esempio Madrid è sprecato per essere considerato un 1000, deve essere un 500 e farei diventare 1000 quello di Barcellona…. un 1000 in erba ci può stare (magari in qualche location nuova sempre in terra inglese, ma sempre distante dallo slam) insomma, le idee ci sono, ma vanno distribuite in modo adeguato se no perdi lo spettacolo dei campioni del tennis
Le tesi di Orecchio sono sempre più strampalate 🙄
@ jambovillage (#2063440)
Io un torneo mille su erba lo vedrei bene in Giamaica,mi spieghi dove lo ficchi il mille fra RG e W ? La settimana dopo RG impossibile quella dopo ? E il Queen’s ? Come 1000 non lo vedo appropriato ma se lo fosse Stoccarda non può essere collocato parlo del queen’s la prima o la terza settimana dell’intervallo dei due slam
4 slam,9 master 1000, ( uno su erba) Indian wells e Miami cosi vicini è una cosa sbagliata. Cosi come Canada e Cincinnati.c’è da rivedere qualcosa….Parigi Bercy é un po’ senza senso…..comunque non cambierà un tubazzo….trpppi interessi in ballo…l’rstablishement del tennis di base se be sbatte degli infortuni dei giocatori….basta fare soldi.
seguo il tennis da anni, ed in alcuni casi anche come giornalista e quindi da addetto ai lavori. Le grosse modifiche di sicuro non le accetta nessuno, quelle piccole forse si. proviamoci:
1) tabellone a 56 giocatori per tutti i 1000 ( con una miglior definizione del calendario di marzo)
2) trasformazione di qualche master 500 in 1000 – ne vedrei bene uno ad inizio anno nei paesi arabi ed uno su erba pre wimbledon
e modifica della regola sulle partecipazioni obbligatorie.
3) creazione di una categoria top di tornei Challenger ( in date specifiche dell’anno) diciamo una serie di atp 150 ( i 1000 del circuito minore), per fornire punti e risorse economiche alle giovani promesse ed agevolare il ricambio generazionale.
Straquoto
Non so cosa voglio dire. È una semplice constatazione. Il calendario è lo stesso di quando c’erano i Fab4 indistruttibili.
Praticare uno sport ai messimi livelli agonistici non vuol dire fare bene al proprio corpo, semmai il contrario, come affermò Forget alcuni anni fa. Gli infortuni ci sono in tutte le discipline, negli sport individuali si notano di più perché nessuno può giocare al tuo posto. Organizzare più tornei sull’erba sicuramente, magari, ma il costo dei campi in erba naturale?
Per essere competitivi ormai bisogna spingere al limite,è un tennis senza compromessi…spingere,spingere e poi spingere.Uno scambio “”interlocutorio”non esiste,troppo muscolare,bionico,guardate gli infortuni nel circuito femminile junor.Non si vince più di sola tecnica e tattica, è l’evoluzione/involuzione ( a seconda dei punti di vista) del gioco.
C’è tanto da dire,il tennis e i materiali e le prestazioni fisiche si sono elevate a dispetto della tecnica.
È assurdo che il numero 1 salti Montecarlo Roma Madrid e Parigi
Il nostro sport si porta avanti da anni il fardello della tradizione,Parigi Wimbledon non potranno mai essere superati dai milioni di Euro dei tornei russi arabi e dell’est asiatico
Trent’anni fa i dollari americani vedi wct ed esibisizioni come Anversa avevano più valore degli Australian open.
Non condivido indian wells e miami entrambi sul duro uno dietro l’altro idem open del canada e cincinnati
Dovrebbero mettere almeno un paio di mille su erba superficie dove farei giocare gli Australian open ,open del canada indoor a febbraio e miami su har tru il mio parere
@ gisva (#2063210)
Cosa vuoi dire ? Silent ban oppure che senza aiuti irregolari gli infortuni sono più frequenti
La pallavolo si è salvata togliendo la regola del cambio palla che allora sembrava un’eresia…
Non cambia la valutazione considerando le donne
Fino a tre anni fà tutti giocavano tutti i tornei con una percentuale di infortunati x. Adesso gli infortunati si sono moltiplicati x 5. Cosa è cambiato ? Considerando che l’infortunio non ha risparmiato nessuna fascia d’età ci deve un comune provocatore
Aggiungo un’ultima cosa… Non si stanno confondendo i numerosi infortuni con l’età dei protagonisti? Stiamo ancora parlando di Nadale e Federer, Djokovic e Murray, e 10 anni fa era la stessa cosa. Solo che Nadal si infortunava già, Federer aveva 27 anni e Djokovic e Murray erano poco più che giovani (21 anni) molto promettenti. A distanza di 10 anni sono ancora loro! Nadal continua ad infortunarsi coke sempre, Federer bisogna ringraziarlo di essere ancora in campo, ma il tempo passa anche per lui, Djokovic paga il prezzo di 5-6 anni vossuti a livelli altissimi con continuità stupefacente, e Murray, a parer mio, fa i conti con un potenziamento muscolare notevole avvenuto in tempi ristretti. Se nel frattempo questi vecchi leoni fossero stati messi in un angolo dalle imprese di 2 o 3 giovanotti in piena salute, forse si farebbe meno caso agli infortuni. Invece in 2 anni sono cambiati 4 numeri uno: Djokovic, Murray, Nadal, Federer! Sempre loro! Quindo il problema potrebbe essere un altro! Scarso ricambio, dovuto a tre fattori:
– nessuno dei nuovi venuti è un fuoriclasse;
– i “vecchi” fuoriclasse sono troppo forti, motivati, professionali;
– stile di gioco: salvo rare eccezioni picchiano tutti da fondo come matti, su qualunque superficie si trovano. Le variazioni e la tattica paiono dimenticate.
@ baubau (#2063170)
Facciamo come il Ping pong 3 su 5 e si arriva a 11 così dura 4/5 minuti e tutti felici e contenti
Che si giochi troppo e´giusto ma IW e Miami sono spalmati su un mese. Anche chi dovesse arrivare in finale nei due tornei giocherebbe 12 match 2 su 3 in un mese. Non mi pare sia questo il problema. Punterei invece il dito sul fatto che la stagione si e´ormai allungata fino a Novembre inoltrato e molti giocatori giocano anche a Dicembre in esibizioní varie
Il calendario è lo stesso da anni ma i problemi di eccessivi infortuni sono venuti fuori solo dopo la stretta sul doping dal caso Meldonium in poi.
Comunque io farei un calendario più simile al femminile. Quattro Slam, sei Super1000, poi i 1000 declassati ed i 500.
Con questo calendario nuovo si darebbe più spazio ai tornei sudamericani all’australia senza togliere niente all’asia e facendo finire il predominio americano che non ha motivi di esistere per giocatori espressi e audience
Calendario più sensato con meno cambi di continente e di superficie
Via obbligatorietà e top 18 risultati scelta libera della programmazione per tutti. Per il calendario il problema sono questi due 1000 americani a cavallo tra Australian open e tornei di febbraio con la primavera su terra europea. 4 1000 solo in nord America sono un’esagerazione. Una settimana in più pre Australia e una più pre Wimbledon attaccando swing sudamericano su terra con la primavera europea
io consiglierei ai giocatori di pensare meno ai soldi……e vero che i due 1000 sono troppo vicini ma perché’ giocarli entrambi se non sei in forma?…
Giocano a tennis, non lavorano mica in miniera..
Non sono d’accordo che non cambierà nulla. Secondo me ci saranno cambiamenti, e saranno finalizzati ad incrementare gli introiti penalizzando lo spettacolo. Inevitabilmente paesi ricchi come gli emirati e i potenti paesi orientali, che possono mettere sul banco montagne di soldi, pretenderanno tornei importanti, che andranno ad aggiungersi agli esistenti, o a soppiantarli! Nel frattempo, con la scusa di scongiurare infortuni e aumentare lo spettacolo, si studieranno regole come quelle della Next Gen Atp Finals per accorciare le partite, in modo da offrire di meno e guadagnare uguale o di più in termini di biglietti e diritti tv! Deciderà il business, a discapito di spettacolo e buon senso, come al solito.
Mi sfugge il motivo per cui ridurre il tabellone di IW e Miami a 64, togliendo quindi gli attuali byes, ridurrebbe il rischio di infortuni, dovendo i primi 32 del seeding comunque giocare lo stesso numero di partite nello stesso arco di tempo, ma con un paio di giorni di preparazione in meno.
Tutti quei byes che all’autore “non piacciono proprio” in realtà non danneggiano affatto i migliori, ma per converso tutelano tutti gli altri da sorteggi particolarmente sfortunati la primo turno: direi che sono la cosa migliore!
Rendere obbligatori per tutti solo i 4 GS e i 9 ATP1000 (con i 1000 da redistribuire geopoliticamente nei 5 continenti) con ranking fatto sulla media punti dei 13 tornei (più fattori correttivi a seconda del livello dei giocatori battuti). Distribuire i 13 Tornei in 11 mesi, in modo tale da avere Dicembre libero e negli altri mesi solo un impegno mensile (a parte 2 mesi). Poi ci saranno i canonici ATP500 o ATP250 che chi vorrà fare per arrotondare paghetta e classifica (ripeto: sulla base dei soli migliori 13 risultati) li farà e chi invece li vorrà saltare li salterà. In sostanza è un mix tra antico e moderno… qualcuno che conosce la materia e/o ha memoria storica potrebbe confermare.
Il problema è l’affollamento di tornei principali (1000 e slam), a cui i giocatori di prima fascia, cioè quelli che abitualmente arrivano alle fasi finali di tali tornei giocando inevitabilmente più partite, aggiungono tornei minori ed esibizioni a scopo di lucro.
Ora, per quanto riguarda tornei minori ed esibizioni, la scelta di prendervi parte (a volte anche con piccoli infortuni) è loro e, come si dice, chi è causa del suo mal pianga se stesso!
Per quanto riguarda i tornei principali, invece, si potrebbero declassare alcuni 1000 (ad esempio Montecarlo, Parigi Bercy, notoriamente snobbati da diversi top player) ed eliminare l’inutile torneino a gironi delle Atp Finals.
Infine, si dovrebbero tramutare diversi tornei in cemento in erba.
Mah, non ci vedo grossi problemi onestamente. In questo momento si “paga” il fatto che questi mitici campioni abbiano avuto un livello di continuità mai visto nella storia recente del tennis in blocchi così cospicui. Anche gli stessi Agassi e Sampras non hanno mai avuto la continuità mostrata dai vari Federer, Nadal, Djokovic, Murray e, negli ultimi, dallo stesso Wawrinka. Ne consegue che in tutti i tornei che uno gioca si finisce per giocare 4/5 match e ora, tutti insieme o quasi, si paga. Il mese IW-Miami in realtà mi sembra ottimo per i giocatori, con al massimo 12 partite in 28 giorni, non certo un’ammazzata. D’altra parte per i 3/4 dei giocatori che non riescono ad arrivare al terzo turno vuol dire 2/3 partite in un mese.
Insomma posso vedere delle criticità nei calendari, ma non le riscontro nel mese di Marzo.
Bella roba…
Praticamente un incubo.
Io, piuttosto, cercherei di accorciare la durata delle partite con un accorgimento molto semplice: togliere la regola dei vantaggi e lasciare tutto il resto invariato. Avremmo partite che durerebbero dai 30-45 minuti all’ora e mezza massimo, con benefici per tutti, giocatori, pubblico, televisioni e sponsor. Amen