Roberta Vinci: il ritiro si avvicina
22/03/2018 09:13 
26 commenti
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Roberta Vinci classe 1983
Chi ama il bel tennis fatto di una smorzata spettacolare o di un tocco delicato, non può non fare il tifo per Roberta Vinci, maestra della racchetta che da anni porta in alto i colori dell’Italtennis: non si tratta di facile sensazionalismo, di fronte a una carriera come quella della tarantina bisogna togliersi il cappello e applaudire. Adesso però quella carriera, volge inesorabilmente al termine.
A Roma, ai prossimi Internazionali, Roberta dirà infatti addio al tennis da pro, dopo una serie incredibile di successi: numero 7 in singolare come best ranking, 10 titoli vinti nel circuito principale sulle diverse superfici (erba, terra e cemento), Roberta resterà per sempre legata nell’immaginario collettivo alla semifinale Slam di New York del 2015, quando fermò la corsa al Grande Slam di Serena Williams prima di cedere in un’irripetibile finale tutta tricolore a Flavia Pennetta. Per lei oltre la semi di New York anche gli ottavi a Parigi e Londra mentre a Melbourne non ha mai superato lo scoglio del terzo turno: un palmarès Slam di tutto rispetto.
4 Fed Cup da assoluta protagonista e una coppia formata con Sara Errani che si è tolta tutte le soddisfazioni possibili: numero 1 nel ranking di doppio, più di 20 titoli vinti insieme e soprattutto un Career Slam che premia solo le migliori (5 i Major vinti in totale). Con l’amica Sarita tante gioie ma anche due grandi rimpianti: una medaglia olimpica accarezzata ma solo sfiorata e una separazione inattesa, brusca e senza motivi apparenti.
Roberta saluta quando è giusto e per un attimo dobbiamo mettere da parte il nostro amore sportivo per lei e le sue gesta ed essere obiettivi: da un anno e mezzo non c’è più quella freschezza atletica necessaria per un gioco dispendioso come il suo e forse manca anche un pizzico di determinazione, componente fondamentale nel tennis attuale. A 35 anni compiuti Robertina saluterà quindi tutti senza rimpianti: avremmo continuato ad applaudirla e incitarla anche se avesse continuato, pur senza regalarci e regalarsi grandi acuti in giro per il mondo (un po’ come facciamo come la Schiavone…) ma di fronte alla sua decisione non possiamo che applaudirla ancora una volta e diventare custodi dei suoi ricordi sportivi. Restiamo con l’abbraccio fraterno con la Pennetta a New York, con la faccia di un’impietrita Serena Williams distrutta dalla varietà di colpi della Vinci, con gli sguardi d’intesa con la Errani, quando in campo ci si capiva al volo e non c’era bisogno nemmeno di una parola.
Le auguro adesso una vita piena e senza troppi aerei e hotel da prenotare: magari un ruolo ancora in campo con le nuove generazioni, con tanto da insegnare e raccontare.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiane, Roberta Vinci
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@ Lupen (#2060350)
Non sono d’accordo riguardo a Buffon e Totti né su immagine con la doppia g. Quanto a Roberta faccia ciò che più la diverte,chi siamo noi per dover giudicare una della più forti tenniste italiane della storia?
Santa Pennetta !!!
Per la cronaca l’ultimo anno di Baggio forse e’ stato il migliore della sua carriera, quasi capocannoniere del campionata e fuori dai 22 per i mondiali per un pelo !!!
@ Fabblack (#2060527)
Sono pienamente d’accordo con quanto scrivi; forse nel caso di Roberta esiste anche una forte componente di appagamento da vittorie e carriera..credo non le interessi trascinarsi nel circuito per giocare il doppio e non abbia mai pensato a questa eventualità…poi in doppio ha vinto più che in singolo…comunque hai ragione, con il suo tocco e la sua volee potrebbe giocarlo per altri 10 anni sicuro ad alti livelli
Vinci ha fatto capire di voler ancora giocare almeno a Lugano, prima che a Roma.
Se sarà così penso che un salto ce lo farò, stante anche la vicinanza e la facilità di accesso, mentre me ne guardo bene dal pensare di andare nella bolgia di Roma.
Preferisco un’ultima visione in un torneo in un certo senso secondario, ma sincera, vera, senza ambizioni ma anche senza orpelli e senza cerimonie.
E l’ultimo saluto è bene che sia il suono della sua racchetta.
Bah, parole sprecate.
Uno qualsiasi dei criticoni qui sotto avrebbe vinto in carriera più dei lei, giocato meglio, e si sarebbe ritirato ESATTAMENTE al momento giusto.
Che diamine!
Pregati parlare per sé senza credersi interprete del sentimento universale…
Io credo che non ci sia nulla di ridicolo… Il problema è volersi ostinare a giocare tornei di livello “superiore”… Per me se si diverte potrebbe continuare a fare qualche itf, non ci sarebbe nulla di male, qualche spiccio e in + può insegnare tennis 😉 😉
Roberto baggio ha chiuso la carriera a bologna e brescia ma non mi pare che questa cosa ne abbia scalfito l’immagine, anzi… Dipende sempre se qualcuno capisce “dove è” in quel momento della propria carriera e cosa può ancora dare a se stesso (degli altri uno se ne deve fregare).
@ Chittammuorto (#2060423)
Invece, secondo me, nel caso volesse ancora giocare, potrebbe fare ancora due anni da doppista: nel singolo non è più competitiva da tempo; ma con una compagna appena appena decente, se ha voglia, può vincere molto: diciamocelo, il doppio non se lo … nessuna di quelle veramente forti e, potendo giocare quasi da ferma, il tocco non lo perde neanche a cinquant’anni (vedi Hingis, che comunque non li ha).
Roberta, dopo quello che ha dato e fatto per il tennis italiano, ha il sacrosanto diritto di fare e gestirsi gli ultimi mesi da pro come meglio crede… criticare Roberta e le sue scelte credo sia molto difficile. Io penso che nel momento in cui un campione capisce che sta per finire, subentrino tanti fattori, tra cui l’incertezza, l’indecisione, la voglia di provare ancora a vedere cosa succede, la paura, l’insicurezza di cosa accade il giorno dopo, il dubbio che ti attanaglia ogni giorno…percio’ capisco i motivi per i quali Robi prende l’aereo, va a miami, ci prova e pace per la sconfitta…sono motivi umani, da ammirare perché dietro agli stessi c’è la sofferenza, una crisi di consapevolezza, e una voglia di non ammettere che il tempo passa e con esso la forza psichica e fisica. io ho tanto rispetto per questa ragazza e non le lesino gli applausi e la stima per quello che ha fatto e dato al nostro sport.
Sono stato per anni il primo fan di Roberta (per me il tennis femminile italiano si chiamava Roberta Vinci), ma questi campioni, come anche altri tipo Totti o Buffon devono capire che quando e’ suonata la campanella, per rispetto di chi li ha applauditi e sofferto per ogni sconfitta e critica che gli pioveva addosso, si devono fare da parte e non cadere nel ridicolo. Dovrebbero lasciare un’immaggine dignitosa di se e questo scusatemi ma e’ un diritto del tifoso !!!!
@ Angiolo (#2060306)
Distruggere e spiazzare sono verbi irrealistici!
I suoi filmati dovrebbero essere messi a disposizione delle scuole di tennis, peccato che ora insegnano solo a tirare “fucilate”!!!
Grazie Roby dei numerosi spettacoli che ci hai dato e cmq……sempre con te fino a Roma!!!!! 😉 😀
Non vi preoccupate, la FIT sta lavorando per far crescere nuovi talenti…
Negli ultimi 12 mesi e’ riuscita nell’impresa (superiore a quella di aver battuto in semifinale degli A.O. la grande Williams)di buttare nel c..so, un’immaggine positiva costruita in 15 anni di onorata carriera !!!
Avete fatto bene a ribadire che Roma è l’ultimo torneo,forse così qualche zucca … la finirà di scrivere le solite cavolate dopo ogni sconfitta (ma mai dopo ogni vittoria)
Onore a Roby e ad una classe ed eleganza che nel tennis non esiste più.
Senza potenza enorme ha saputo distruggere e spiazzare le tenniste più forti della sua epoca.
Sul ritiro, penso che abbia scelto in tutta serenità, e forse a 35 anni sono subentrate altre naturali e fisiologiche priorità
Separazione senza motivi apparenti è bellissima…
Il suo ritiro per me sarebbe motivo di tristezza. Il suo gioco lo ammiravo in modo speciale. Un Tennis fatto ancora di tocchi, di ritmi moderati, di fantasia. L’opposto di quello che va per la maggiore: tiri secchi, urla, fisicacci, scarsa qualità nel tocco.
Ma il momento del ritiro è arrivato ed è bene che lo colga al volo.
Ed ora cominciamo a piagnucolare.
Ecco
finale, finale. E’ anche chiaro che una separazione così inattesa quanto determinata ha avuto delle motivazioni, che forse noi non sapremo mai fino in fondo, molto forti.
Amen !!!!!
Redazione…Oltre alla finale a New York….
Con la visione tattica del gioco che ha Robi sarebbe una coach fantastica