Amarcord all’italiana: il braccio di Stefano Pescosolido
Il tifo all’italiana è qualcosa di speciale, viscerale: ci sono giocatori che ti entrano nel cuore, che ti fanno sobbalzare sulla sedia quando mettono a segno un punto incredibilmente difficile, quando alzano al cielo un trofeo e poco importa che non sia un torneo dello Slam, per noi tifosi del bel tennis è sufficiente. Certo, vorremmo di più, ma non avendo il campionissimo finiamo per amare chi butta l’anima in campo, chi ci incanta col suo gioco, chi ci ricorda una volta di più l’essenza del tennis.
Stefano Pescosolido va annoverato sicuramente fra questi tennisti, giocatore che in carriera non ha forse raggiunto i traguardi che il suo talento gli avrebbe permesso ma che ha saputo lo stesso farsi amare e apprezzare per quello stile pulito e quei colpi strappa applausi.
Nato a Sora nel 1971 e divenuto professionista a 18 anni, Pesco può vantare un best ranking di numero 42 delle classifiche ATP, 2 titoli del circuito maggiore entrambi sul cemento (Scottsdale nel 1992 e Tel Aviv nel 1993), uno in doppio in coppia con Laurence Tieleman (Tashkent nel ’98), diversi campionati italiani e una presenza costante in Coppa Davis dal 1990 al 1997.
Oggi commentatore tv senza mai lasciare il campo cui dedica la sua passione come tecnico federale alla caccia dei campioni del futuro, Stefano Pescosolido rimarrà sempre quel tennista italiano che scatenava un’innata simpatia, capace di battere campioni dal valore assoluto e dalle bacheche colme di trofei prestigiosi come John McEnroe ad Amburgo nel 1992, Andre Agassi a Roma nel ’94, ma anche Michael Chang, Thomas Muster e Sergi Bruguera. Proprio lo spagnolo è legato a doppio filo a Stefano Pescosolido: in quella Coppa Davis in cui l’italiano ha regalato le sue partite più belle, disputò a Madrid nel 1994 un bellissimo match contro l’iberico, allora non solo numero 5 del mondo ma anche il migliore sulla terra battuta. Ecco, quel bi campione del Roland Garros fu annichilito nel secondo e nel terzo set per 6-0/6-1 dal nostro Pesco, tanta, tantissima roba ma che non bastò per portare a casa l’incontro e svariati titoli di giornali che avrebbero gridato all’impresa, purtroppo solo sfiorata. Incredibile come una sconfitta sia probabilmente la partita in cui si sia disputato il proprio miglior tennis, ma forse è proprio questo ciò che amiamo del nostro sport, ciò che meglio incarna la sua anima.
Alessandro Orecchio
TAG: Italiani, Stefano Pescosolido
@ Stefano Sella (#2055759)
Concordo pienamente. E a mio avviso il buon seppi è molto vicino ad Omar e gli insidia il secondo posto dopo Fabio. Negli Slam Andreas ha degli ottimi risultati con piu ottavi di finale di Omar. E ha battuto anche il Re.
@ I LOVE BOBO (#2055512)
Premesso quanto ho appena scritto nell’altro commento credo che a mio parere, per quanto lo tifassi appassionatamente, non si possa paragonare il suo palmares di tornei in termini di qualità e prestigio con quello di Camporese.
Omar vinse Rotterdam in finale su Lendl e Milano (all’epoca un signor torneo) in finale su Ivanisevic.
Paolo vinse a Bastad un torneo dove sconfisse svedesi di terza fascia e a Bologna un torneo non certo di primo livello. Forse il suo trionfo più prestigioso fu per assurdo quello di Bordeaux nell’86 dato che vi sconfisse Kent Carlsson in finale e forse Nystrom in semifinale.
Ad onor del vero, per quanto competitivo con i big se in giornata lo ricordo vincente su Wilander, Edberg, Cash e Connors e anche su Muster a fine carriera a Palermo, ma non lo ricordo aver mai battuto né Leconte, né Noah né Stich…
Per contro Camporese sconfisse i migliori in eventi forse complessivamente più rilevanti: Lendl un paio di volte (Amburgo e la finale di Rotterdam), Edberg a Milano, Courier a Bercy, lo stesso Mecir due volte a Roma e a Milano, oltre a Emilio Sanchez, Bruguera, lui sì Stich e forse qualcun altro.
Paolo inoltre non fece mai nemmeno un terzo turno slam in carriera mentre Camporese un ottavo lo raggiunse in Australia con diversi terzi turni in tutti gli altri (nulla di strabiliante per carità ma decisamente di più).
Insomma complessivamente, é una mia opinione, vedo un Camporese abbastanza vincente nel confronto di carriere con Cané.
@ I LOVE BOBO (#2055512)
Adoravo Cané al punto che da piccolo gli scrivevo per chiedergli la foto autografata e dargli i miei “consigli” per la sua carriera (una volta molto gentilmente mi rispose anche con una lettera).
Conservo perciò un sacco di ricordi sulle sue gesta, era dotato di un talento formidabile e a tratti esaltante!
A mio parere si espresse paradassolmente meglio come picchi di rendimento tra l’86 / 87 piuttosto che nell’anno del best ranking dell’89, dove scelse una programmazione piuttosto conservativa e incentrata sulla terra (saltò tra l’altro gli US Open).
Ho impresso il match con Lendl a Wimbledon, che per qualità e pathos fu uno dei suoi migliori.
Mi sarebbe piaciuto inoltre avesse potuto giocare il singolare decisivo contro Slobodan Zivojinovic a Belgrado nei quarti di finale della Coppa Davis ’88, sono sempre rimasto convinto sarebbe stato un incontro fantastico ma purtroppo Cancellotti mancò il punto del due pari…
ma per favore. Un giocatore che nei tornei del grande slam non è mai andato oltre il secondo turno, peraltro in sole 4 occasioni
Certo che se Pescosolido (con tutto il rispetto per il giocatore) diventa amarcord…siamo proprio messi male…
Ho un ricordo di Pesco, chiaro come se fosse successo 1 mese fa’. Forum di Assago, torneo ATP 23 anni fa… Campo di allenamento dietro le tribune centrali, in campo lui e Edberg, pratica, una palla in gioco per minuti…dipingevano traiettorie sottili e dolci, poi forti con cambi di velocità e tocchi…Stefano con la sua prestige da 400 grammi e lo sguardo di persona gentile e timida, forse il fattore più forte, insieme al suo dritto, che lo ha fatto amare a tutti gli appassionati
Paolino ha descritto il dritto di Camporese come meglio non si potrebbe, era proprio così.
@ albcors84 (#2055565)
Mi spiace ma questo proprio no….semmai Furlan e’ stato tra quelli che ha saputo sfruttare meglio le sue doti, al contrario di altri quali Camporese e anche Pesco….Cane’ invece ripeto troppo instabile ma pure leggero
Il tennis é emozioni … il diritto del Pesco era pura emozione!! Non si battono tanti mostri sacri se non si ha talento…
Furlan era piu forte di Pesco!
Ricordo bene la sfida in Davis in Spagna e quella partita. Già il venerdì Pesco schiantò Carlos Costa e poi dopo una brutta partenza incamerò due set mostruosi contro Bruguera praticamente lasciando fermo l’iberico che vedeva sfrecciare le accelerazioni vincenti di dritto di Pesco senza riuscire minimamente a opporsi. Alla fine perse la partita, perchè quella magia piano piano scemò. Fu una bella illusione. D’altronde tutta la carriera di Pesco è stata così: un tennista con potenzialità incredibili, soprattutto dalla parte del dritto, quasi mai tramutate in qualcosa di continuo e vincente. Un bellissimo perdente, come tanti altri nostri tennisti.
Quel primo turno della Davis 1994, lo vidi proprio a Madrid. Sugli spalti, pochi italiani che si sgolavano per Pesco. Quei due set contro Bruguera, vincitore di due Rollang Garros consecutivi, sono uno dei ricordi piu’ belli di tennis visti dal vivo. Pubblico spagnolo ammutolito per un paio d’ore buone. A me non dispiace neanche come commentatore, Pesco: sobrio, sempre puntuale nei commenti tecnici. Un bel giocatore a vedersi, una bella voce da ascoltare.
Genio! 🙂
LA VITA E’ UNA CONTINUA RICERCA DI COSE CHE NON POSSIAMO AVERE, FINCHE’ NON LE ABBIAMO.
L’ESISTENZA UMANA DA SEMPRE SI PONE DOMANDE ALLE QUALI LO SCIBILE UMANO FA FATICA A DARE UNA RISPOSTA.
LA DONNA, L’ AMORE NON SONO NULLA RISPETTO A CIO’.
PIU’ DI DIECI ANNI ORSONO MI IMBATTEI IN UN ARTICOLO DE “IL TENNIS ITALIANO” IL QUALE PARLAVA DI UNA NEONATA PIATTAFORMA:YOUTUBE.
SI LEGGEVA DI COME ALL ‘INTERNO DI ESSA VI FOSSERO VIDEO DI GATTINI,DI RAGAZZINI SCHERNITI DA BULLI,DI RISSE DA STRADA,MA SOPRATTUTTO VI FOSSERE DEI VIDEO SUL NOSTRO AMATO SPORT.
E FRA TUTTI LA MIA CURIOSITA’ CADDE SU QUEI DUE MITOLOGICI SET GIOCATI DA STEFANO PESCOSOLIDO DETTO “IL PESCO” IN QUELLA PARTITA DI DAVIS CONTRO BRUGUERA.
DA LI COMINCIO’ LA MIA RICERCA DI QUEI DUE FAMIGERATI SET , AHIME’ MAI TROVATI. E ANCORA OGGI QUESTA COSA RAPPRESENTA UN MISTERO BUFFO AGLI OCCHI DI MERETRICI ESTONI DAL PASSATO DISSESTATO.
Caro top 100 su quei campi ricordo Murgia che annichilì Lendl per un set, l’entusiasmo inutile per Luca Bottazzi, ma anche la finale tra Cash e Edberg che tu hai citato (due vincitori di Wimbledon, caso veramente straordinario, a dimostrazione che l’Avvenire è stato e forse è ancora il più importante torneo under 16 del mondo).
Caro Cataflic, aveva quindici anni la prima volta che l’ho visto all’Avvenire. Paolo è nato nel 65. Gli altri eventi che racconto riguardano la seconda metà degli anni 80. Per quanto riguarda la frase, credo che fosse un torneo indoor a Bologna in doppio. Questa frase l’ha ricordata anche Sergio Palmieri che in quegli anni faceva l’agente per l’Italia dello statunitense.
🙂
Aggiungo le mie:
1) come avevo già scritto…
2) nn
3) ingiocabile
4) vamossss
@ Mozz 22 (#2055495)
cane’ ha vinto più titoli e più match contro top ten di tutti (fognini escluso) ed aveva colpi che altri nn avevano…il suo limite era la schiena perennemente a pezzi e il fisico che nn lo sosteneva in generale e nonostante tutto ha vinto 3 titoli del circuito maggiore(+2 finali perse) contro i 2 vinti da camporese e battuto top ten del calibro d nystrom leconte wilander Connors edberg stich cash noah…vi può bastare o devo andare avanti? fognini d’ superiore….camporese no ma se la può giocare….tutto il resto e’ noia!!!
Canè ci entusiasmava come nessun altro però a livello di valore assoluto direi che il primo posto vede fognini leggermente avanti a camporese; a seguire non possiamo dimenticare gaudenzi e lo stesso Seppi che da 10 anni è sempre li. I vari Volandri Furlan Lorenzi Pesco decisamente sotto.
@ Marco (#2055476)
allora nn lo seguivi
Ma era under? me la ricordo anch’io la frase di Paolino, ma non l’occasione.
@ Sandro (#2055356)
… quindi deduco che tu ed io fummo presi per incantamento quando dopo aver visto l’Edberg-brucco anatroccolo, in modalità pallettaro da fondocampo con il rovescio bimane (!), lo rimirammo l’anno successivo nella modalità farfalla con cui si sarebbe svelato agli occhi del mondo di lì a poco: Serve&Volley di qualità suprema e rovescio monomane che avrebbe estasiato le platee di ogniddove…
Nonostante Paolino avesse una prima di basso livello e una seconda quasi inesistente (gli venivano chiamati falli di piede a iosa), è stato in grado di infiammare il Foro Italico come pochi negli ultimi trent’anni. Vado a memoria, ricordo i quarti di finale contro Jaite dove si fece rimontare in modo incredibile al terzo, con Bisteccone amareggiato come s’avessero perso i tanto amati fratelli Abbagnale. Ricordo una doppia vittoria estiva, credo nel 1986 , la partita contro Lendl a Wimbledon nel 1987, dove per oltre un’ora gli fece vedere i sorci verdi, e la memorabile vittoria contro Wilander all’apice delle classifiche mondiali in Coppa Davis. Purtroppo alcuni guai fisici e forme di stress e ansie esagerate non l’hanno fatto rendere quanto avrebbe potuto e dovuto, visto il talento che madre natura gli aveva donato. Durante un doppio in coppia con Mc.Enroe, lo statunitense, dopo l’ennesimo scatto d’ira contro il giudice arbitro, gli consigliò di calmarsi. Come direbbe Totò: “e ho detto tutto”^^^
La straordinarietà di quel colpo non era solo la potenza con cui usciva la palla ma il movimento che la generava. Era di una fluidità e velocità di braccio difficili da raccontare…Come un pugno di ferro racchiuso in un guanto di velluto. ..Eccezionale!
@ I LOVE BOBO (#2055428)
Camporese il più forte dopo Fogna. A livello di valore poi qualcuno dimentica troppo facilmente Gaudenzi. Cane’ bravo ma discontinuo e leggero anche per quei tempi mentre Pescosolido poteva fare un poco di più’.
Io ero presente a Maceió
Da cui il Nick
Buona serata a tutti
x tornei vinti e classifica sono in ordine primo fognini secondo camporese terzo cane’…ma vanno considerate le condizioni fisiche di Paolino che quando in salute ha fatto imprese epiche molto più che di camporese….direi dietro solo a fognini che da anni vince titoli atp…e’ sempre lassù in classifica ed ha battuto big
Ricordo con malinconia e nostalgia ai tempi in cui andavo alle scuole elementari un terzo turno al roland garros tra Pesco e Novacek che alle 18 venne interrotto su rai tre e si aprivano finestre ogni tanto per aggiornamenti al tg 3..Pesco persi i primi due set stava conducendo una rimonta epica poi svnita per 8 a 6 al quinto dal tennista dell’est. Grazie Pesco per le emozioni che tu e quel tennis riusciva a regalarci.
Mi sono appassionato al tennis da ragazzino guardando le partite sue e di camporese, la davis alla Rai e i tornei su tele più in chiaro…bei tempi. Mi ricordo anche il servizio entusiastico sul tg1 per la vittoria a scottsdale.
aggiorno la classifica delle mie idiosincrasie:
1) tanta roba
2) settimana prossima
3) di brutto
Non so se tantissima roba lo debba aggiungere o se sia fuori classifica 😡
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1996/10/25/cari-maestri-insegnate-un-po-di-gioia.html
E il vero Camporese dove lo mettiamo? Sotto Fognini ma sopra Seppi? O anche meglio di Fabio?
Con Seppi non c’è match, con Lorenzi forse si…come stagioni fra i top 100 siamo 6 – 4 per Paolino ma Stefano aveva più tennis secondo me..
Caro top 100 racconti di Paolino. Ero lì quella tarda mattinata di metà giugno. Hai ragione, non ricordo sceneggiate simili su un campo da tennis. Effettivamente Fognini è da considerare un vero dilettante in confronto. Pensa però che il giorno dopo sulla a Gazzetta c’era scritto che Paolino aveva lanciato la racchetta contro il povero T.B.che, intanto, guardava incredulo. La partita era praticamente vinta contro un giocatore che poi arrivò in finale. Era il 1980. Ricordo anche una partita incredibile di Simone Colombo nel 1978. Quando Paolino fu squalificato lui ripeteva”è giusto essere squalificato se non sono in grado di vincere queste partite”, mentre T.B. guardava esterrefatto. E di aneddoti ce ne sarebbero migliaia veramente.
Condivido quanto letto nei commenti precedenti ma vorrei sottolineare che vincere due tornei del circuito maggiore negli anni 90 credo valga come averne vinti sei o sette negli ultimi dieci anni.
Un best ranking 42 di allora batteva in qualche occasione top 5, oggi sarebbe decisamente più complicato.
@ I LOVE BOBO (#2055223)
Un terzo quando vinse Tel Aviv: “Pesco in fiore”
Basti considerare il numero di anni al top e credo che un confronto tra Seppi-Lorenzi e Pescosolido sia assolutamente impietoso. Non basta giudicare il potenziale e/o i picchi di rendimento: Seppi best ranking n° 18 e 13 stagioni consecutivamente tra i top100 (questa probabilmente sarà la 14esima se continua così), 8 stagioni chiuse tra i top50. Pescosolido: 4 stagioni chiuse tra la 50esima e 100esima posizione e best ranking n° 42: ma di che parliamo? Sul piano dei risultati parliamo di pianeti diversi. Seppi di un’altra galassia, basta guardare i fatti. Lorenzi 6 stagioni tra i top100 di cui 2 tra i top50.
Bella lì!… e già che siamo in tema di escursioni di giovani forze italiche nella semiperiferica via Feltre: come dimenticare le bestemmie di* Cane’ 😉 ;-( eccheggianti tra i vialetti dei campi (Fognini è Ghandi al confronto!!!) e che gli costarono l’espulsione immediata dal torneo nei quarti (sforzo di memoria immane, ero bimbetto anche io,… contro il francesino mingherlino Tarik Benhabiles). E che mi dici di Nargiso e Caratti che andavano sempre in coppia come due carabinieri assortiti fisicamente che peggio non si poteva? Potrei scrivere un libro di aneddoti al riguardo… Cilic/DelPo in finale – presente! – ultimo sussulto vero proveniente dal parco Lambro 😉
@ Fede-rer (#2055253)
vabbè carriera rallentata dai tanti problemi fisici xké sennò….che poi dopo fognini e camporese e’ quello che ha vinto di piu (3 tornei del circuito maggiore) e quello che ha battuto più big(top ten)…senza problemi fisici cronici chissà ….
E Camporese?
Tantissima roba il “Turbo rovescio di Canè”… Però onestamente non lo metterei al secondo posto. Grande talento, ma in termini di risultati ha molti altri nostri portacolori davanti.. Che poi guardare un suo match fosse una bella esperienza e fosse estroso è un altro discorso!
paolino cane’….peccato x i problemi cronici alla schiena e nonostante ciò..
in ogni caso dopo fognini il più grande talento degli ultimi 30 anni…il più estroso e completo d colpi e di carica agonistica estati paolino can÷
2 titoli sul quattordicinale di tennis matchpoint: se ti pesco un campione quando vinse il torneo…se ti pesci delaitre quando perse con quest’ ultimo
Pescosolido mannaro cit.Bruguera quel giorno in quei 2 set un mostro di impatto
Da bambino i miei primi approcci con il tennis in tv son stati guardando le partite in Davis di Furlan e Pescosolido!!
Aggiungo alle cose gia’ dette che Pesco soffriva (soffre?) di una fastidiosa anemia, che contribuiva a debilitarlo a livello fisico (almeno questo dichiaro’ Panatta nella sua autobiografia).
Ho incominciato a giocare e a divertirmi col tennis da bambino e già nei primi anni 70 andavo a vedere il torneo dell’Avvenire. Ho fatto in tempo ad ammirare Lendl, Wilander, Edberg e tanti altri giocatori che hanno fatto (o quasi) la storia del tennis mondiale. Purtroppo ero troppo piccolo quando venne a giocare Borg, mentre Federer passò come una meteora, e quasi nessuno se ne accorse. Nei primi giorni del torneo tra gli appassionati è sempre bello andare in giro per i vialetti del tennis club Ambrosiano per scoprire qualche buona racchetta. Fu così che nel 1987, tra una passeggiata e l’altra, vidi un ragazzino giocare colpi straordinari a tutto braccio che non davano tempo all’avversario di organizzare difese adeguate. Purtroppo, nonostante le sue indubbie capacità tecniche, non riuscì a fare molta strada, ma ai miei occhi e nella mia mente rimane l’immagine di uno dei più grandi giovani talenti italiani (ricordo anche Paolino la peste) che abbiano calcato i campi dell’Avvenire.
@ Federer.Forever (#2055104)
come giocatore 6 e mezzo come telecronista 4 meno meno
Caccioliquido maledetta tastiera!
Per anni un mio amico mi apoesto’ con Faccio liquido..
Per me Lorenzi è molto più forte, perchè per molti più anni è stato nei primi 100. Sicuramente più regolare e con picchi di prestazione più bassi, ma Pescosolido ha fatto una carriera in discesa, mentre Lorenzi in salita.
Aggiungerei alle cose,tutte condivisibili, già dette, un comportamento sempre ineccepibile di Pescosolido in campo.
Si Omar era superiore ma anche pesco e’ stato un ottimo tennista. BR 42, 2 titoli ATP, diciamo che complessivamente come livello assoluto lo metterei un gradino sotto Seppi ma più o meno alla pari con Lorenzi.
Me lo ricordo benissimo, il bravo Pesco. Aveva un grandissimo braccio, anche se non sopraffino come quello di Camporese o Ivanisevic. Era una delizia vederlo giocare e quando stava in palla, ti esaltava.
Peccato che a volte giocasse delle partite veramente indecenti. Ricordo nel 1992 quando raggiunse il suo best ranking, dopo avere raggiunto le semifinali a Milano (perse da Ivanisevic), vinse a Scottsdale (in finale su Gilbert), raggiunse gli ottavi a Montecarlo (perse 7-6 al terzo da E. Sanchez), giocò bene anche ad Amburgo (dove sconfisse Goran Prpic), a Roma perse al secondo turno dallo stesso Prpic, sconfitto la settimana precedente, senza praticamente lottare. Da lì i risultati furono deludenti per tutto il resto dell’anno.
Anche dopo essere sceso oltre 100-esima posizione ATP, fu capace di risalire andando a vincere a Tel Aviv ma continuando sempre ad essere un giocatore incostante che non riusciva a superare i suoi limiti mentali come non riuscire a giocare al meglio per più di due set di fila.
In ogni caso mi ricordo quando nel 2003, a 32 anni, sceso oltre la 400-esima posizione, allenato da Vittorio Magnelli che lo allenò psicologicamente, ebbe una nuova fiammata vincendo una serie di tornei minori, tornando nel giro di un anno tra i primi 150 e superando le qualificazioni al Foro Italico per perdere al primo turno ma da Marat Safin.
Probabilmente nella seconda metà degli anni ’90 patì di non essere allenato da coach aggiornati in quanto le metodologie di allenamento si erano evolute ed era anche necessario avere un mental trainer. Infatti quelli erani in cui cominciò la valanga spagnola, durata oltre 10 anni.
Se non sbaglio soffriva di anemia mediterranea..
Grande Pesco! Peccato per la fisicità non eccelsa ma quando lasciava andare il braccio dalla parte del dritto faceva i buchi!
Avete già detto tutto voi… Sintetizzare pregi e difetti del Pesco è abbastanza semplice… Fondamentali davvero splendidi (in particolare dritto e rovescio, il servizio era “normodotato”), velocità di braccio mirabile (non sarebbe arrivato dove è arrivato senza quel braccio pazzesco). Purtroppo madre natura non lo aveva dotato di un fisico particolarmente atletico e, altrettanto probabilmente, la sua preparazione atletica nn è mai stata eccelsa. Aggiungerei che spesso, da suo tifoso, mi faceva arrabbiare il suo atteggiamento un po’ apatico in campo.. Sembrava che tutto gli scorresse un po’ addosso. Nei momenti difficili può essere un pregio non dare in escandescenza, ma non l’ho praticamente mai visto adrenalinico, raramente si caricava o esaltava dopo un gran punto. Di certo non intimoriva gli avversari con il linguaggio del corpo. E’ probabilmente uno dei tanti casi di giocatore italiano che ha raccolto meno di quello che avrebbe potuto. Ma mentre in altri casi lo scollamento tra potenziale e risultati è più ampio nel suo, secondo me, non poi così tanto. Rientra nella categoria di coloro i quali pur con un grande “braccio” mancano di preparazione atletica ed agonismo e “fame”… Camporese, Bolelli etc etc etc…
Lo ricordo comunque con grande piacere perchè ciò che è certo è che guardando un suo match, vincente o perdente che fosse, era certo che si sarebbero visti colpi spettacolari e divertenti. In un periodo nel quale mi annoiavo mortalmente a guardare gli “arrotini” spagnoli come Bruguera, Costa & co. i giocatori come Pesco erano una fiammmella di bel tennis.
Gran drittone il suo: tirava veri e propri comodini in massello (o armadi Ikea a 6 ante). Ad andatura di crociera, erano ferri da stiro, da giocatore di vertice. Un po’ un gatto di marmo, però, anche lui appartenente alla famiglia dei Camporese e dei Bolelli. Anche se Omar era di un’altra categoria (anche più di una probabilmente).
Quei due set con Bruguera… e chi se li dimentica!!
Abbastanza classico giocatore italiano. Gran braccio ma atleticamente un terza categoria. Ricordo la finale di Scottsdale contro brad gilbert vista in diretta su tele+… aveva 21 anni e faceva sperare in una carriera abbastanza luminosa. Ricordo anche le lacrime e i crampi a maceio in Brasile in Coppa Davis. Diciamo un camporese minore. Purtroppo nel tennis moderno non potranno più esserci giocatori così. Se non sei atleticamente al top non puoi stare letteralmente in campo.
Gran braccio ma purtroppo testa e fisico non proprio da fenomeno :-). Mi ricordo la partita con Bruguera. Giocò un’ora da cinema ma poi lo spagnolo riuscì a riprendere il controllo del match e a vincere abbastanza facilmente gli altri due set. Non male neanche come telecronista 🙂