Mariano Puerta: quando il doping è una condanna per i posteri
Può un tennista arrivato al numero 9 del ranking ATP, finalista al Roland Garros nel 2005, vincitore di tornei del circuito maggiore, vedere il suo nome completamente cancellato dalla memoria collettiva degli appassionati? La risposta è semplicemente SI, se di mezzo c’è una caduta recidiva nella trappola del doping.
Stiamo parlando dell’argentino Mariano Puerta, giocatore prettamente da terra battuta che ha avuto una carriera decisamente tumultuosa: mancino, talentuoso, passato al professionismo nel 1997, Puerta fu trovato positivo a un controllo antidoping per la prima volta nel 2004, con un test non superato e che lo tenne fuori dalle competizioni per 9 mesi.
La redenzione è un concetto che da sempre affascina, così quando nel 2005 Mariano si spinge fino all’atto conclusivo dello Slam parigino cedendo solo in 4 set al già dominatore Rafa Nadal, il mondo del tennis celebra il suo giocatore ritrovato, perché è facile esaltare quanto dimenticare se crediamo al lieto fine, alla redenzione appunto. Purtroppo quella finale Slam rappresentò il punto più alto e allo stesso tempo più basso della carriera dell’argentino: proprio dopo quella finale Puerta venne infatti trovato nuovamente positivo a un controllo antidoping e questa volta la squalifica inflittagli dall’ATP fu a vita, in quanto recidivo. In quel preciso istante la sua carriera finì, a 27 anni non ancora compiuti. Va detto che Puerta ricevette uno sconto di pena e nel 2007 tornò con scarsi risultati in tornei minori sudamericani prima di allontanarsi definitivamente dal tennis giocato.
Uno scandalo nel perbenista mondo del tennis ma al di là della condanna unanime che Puerta subì, colpisce come un giocatore che già aveva sbagliato sia stato capace di tornare sul luogo del delitto: con un soffio potente i traguardi, le vittorie, i successi, la fatica sul campo, gli allenamenti, vengono spazzati via, perché non hai saputo resistere al richiamo del proibito, di quel qualcosa che si presenta per aiutarti ma ti sta in realtà rovinando la vita, sportiva e non solo. E lo sta facendo una seconda volta.
La condanna riguardo il doping deve essere netta e senza giri di parole: se è vero che nel tennis l’argomento è spinoso e spesso rimaniamo basiti di fronte a comportamenti e condanne non sempre paragonabili fra loro per metri di giudizi utilizzati e differenti, è pur vero che nel caso specifico di Mariano Puerta il finale dell’argentino è il meritato, quello cercato, accarezzato e inseguito con fini illeciti e pertanto da condannare. Senza se e senza ma. Chissà quante volte Puerta si sarà pentito, ma il mondo del tennis ha dimenticato senza appello. Come la sua condanna.
Alessandro Orecchio
TAG: Mariano Puerta
@ Roger Rose (#2052106)
Quello che dici non ha senso. Olimpiadi e Mondiali dimostrano che vengono trovato positivi atleti che non vincono l’oro ma a volte non vanno nemmeno a medaglia
@ Alan Mark nigro (#2052026)
Domande legittime che condivido
Ma all’altro finalista li fecero i controlli? Cioè uno che batte un tennista dopato in una finale al meglio dei 5 set. Io credo sia umanamente impossibile. Comunque ha ragione Tommasi, la battaglia col doping è persa in partenza. Meglio legalizzarlo e togliere così ogni sorta di dubbi
Canas lasciamo stare. Gli argentini uni peggio dell’altro.
Il mondo del tennis è assolutamente ipocrita altro che perbenista . Ricordo che l’unica giocatrivìce di livello assoluto che ha pagato è stata M Sharapova perchè russa e perchè lo scandalo del meldonium coinvolgeva centinaia di atleti. la WTA se avesse potuto fare il altro modo con Maria lo avrebbe fatto . Il silent ban è sempre stato in uso e continua ad esserlo . Ci sono giocatori/ trici che per un infortunio al polso o al gomito sono stati fuori 12/24 mesi. E poi ci sono le rivelazioni degli hacker russi delle quali si è parlato per un paio di ore
Non ho capito il senso dell’articolo scritto nel marzo 2018
@ Fede-rer (#2051990)
Il silent ban non è stato bannato, o meglio: si affermava che era stato eliminato, ma con Bellucci pochissimi mesi fa è successo di nuovo, andando quindi contro a ciò che era stato detto
Venus e Serena assenti x 9/10 mesi all’anno tempo fa; Yanina e un suo connazionale che non ricordo il nome scappano dai controlli; Cilic, Troicky (?), Korda ecc. ecc.di che parliamo…
Sei anche andato a cercarli su Internet?Ho menzionato solo lui perché mi avvalgo della mia memoria,poi per la precisione,povero Canas no!La scuola è la medesima
Povero Orecchio, non ne azzecca una… Ignora persino che l’aggettivo perbenista ha una connotazione negativa.
E perchè non a tutti i giocatori sconfitti da Puerta in quel torneo?
Ljubicic, Vliegen, Wawrinka, Acasuso, Canas, Davydenko?
Il mio dubbio è: quanti oggi si dopano ancora? Ovvero, dove finisce la medicina ed inizia il doping? Centra qualcosa il fatto che tutti i top Player ultimamente hanno avuto un notevole calo di rendimento o stanno in stand-by in concomitanza con i controlli più capillari in atto?
Concordo con Fede-rer. Aggiungo solo che il silent ban mi pare sia (o fosse) legato più a una visione pragmatica e utilitarista, secondo cui buttare il bambino insieme all’acqua sporca della tinozza è un male per tutti. Anche per noi tifosi.
Pensa al povero Davydenko,se ben ricordo,sconfitto in semi da Puerta,gli tolse la gioia di una finale slam..e soldi
Il silent ben al massimo è ipocrita ma non lo vedo come “perbenista”. Ciò detto se non erro il silent ben è stato… bannato.. ergo il problema non mi sembra sussista più…
Domanda.
Cosa sarebbe successo se Puerta avesse vinto quel Roland Garros?
Glielo avrebbero tolto? Lo avrebbero assegnato al finalista Nadal? Lo avrebbero lasciato non assegnato?
Ma il contrario di perbenista è permaloso?
@ Fede-rer (#2051946)
@ Paolo (#2051948)
Per perbenismo nel mondo del tennis, io intendo tutto il lordume che e’ alla base del Silent Ban.
O non e’ ipocrita,moralista e perbenista, il sistema utilizzato dall’ATP? Del Silent Ban intendo.
Ergo,devi farla proprio grossa per essere squalificato!
Come Puerta appunto.
Se ben ricordo la portammo a casa ….o mi confondo con Canas?
Mi ricordo di una battaglia Volandri vs Puerta a Montecarlo. Memorabile!
Che perbenismo ci puo’ essere nei confronti di un recidivo?? Se la pena serve a rieducare, il recidivo evidentemente non vuole essere “salvato”
Hai espresso ciò che volevo dire molto meglio di me.. Concordo in toto.. Ormai il rispetto delle regole, delle leggi e dell’educazione è spesso etichettato come “perbenismo”.. Quasi come se fosse in qualcosa di negativo o, nella migliore delle ipotesi, un eccesso di zelo.. Incredibile..
Probabilmente gli argentini di quei tempi o erano fessi o non erano protetti da nessuno, gli unici beccati, Puerta, Coria, Canas, ecc.
A che serve parlarne male? Confrontiamo la loro fisicitá con l’intensitá del tennis odierno e magari qualche dubbio ci viene, ma a favore di chi?!?!
“perbenista mondo del tennis”
Non capisco perché qui, parlando di doping, si deve sottolineare il “perbenismo” del mondo tennistico, con sfumatura ironica e critica. Essere persone per bene, cioè che osservano le regole e a cui piace che esse siano osservate da tutti, vuol dire essere ipocriti moralisti?
Orecchio, l’ambiente del tennis sarà pure “perbenista”, glielo concedo..
Ma in questo caso il perbenismo ritengo centri ben poco. Errare è umano, perseverare è diabolico.. Pietra ha perseverato nei suoi errori. Detto questo, nella mia memoria non è stato cancellato. Lo ricordo come un buon tennista.. Dopodiché come facciamo a valutare la percezione della memoria collettiva?