Rafa, dobbiamo preoccuparci?
28/02/2018 15:31 
37 commenti
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Rafael Nadal classe 1986, n.2 del mondo
Sinceramente, è stata una doccia d’acqua fredda: il forfait di Rafa Nadal al torneo di Acapulco ha spiazzato il mondo del tennis e fatto crescere il livello di preoccupazione riguardo lo stato di salute del maiorchino. Ma andiamo ad analizzare la situazione nel suo complesso.
Rafa doveva rientrare all’ATP500 messicano ma la lesione alla coscia destra accusata a Melbourne durante il suo match di quarti di finale contro Marin Cilic non è ancora guarita: dubbi sull’effettivo recupero, sulla data del rientro, con la notizia che sembra aver tagliato le gambe all’umore dello spagnolo. Secondo le sue dichiarazioni fortemente in dubbio adesso la sua presenza alla doppietta Masters1000 di Indian Wells e Miami, con la sensazione che questi due tornei, seppur importanti, verranno saltati per non compromettere minimamente la stagione sull’amata terra battuta.
Il gioco di Nadal, è cosa arcinota, ha bisogno di un supporto muscolare e di un fisico al 100%: giocare non essendo al massimo della forma e con piccoli problemini sarebbe solo un rischio per eventuali peggiori ricadute e di certo non si vedrebbe il vero Rafa scendere in campo. Passa in ogni caso in secondo piano il discorso relativo al numero 1: non è per lo spagnolo né una priorità né un obiettivo principale, non vale la pena rischiare la terra rossa per quella che, dati di fatto alla mano, non rappresenta per Nadal una dolce ossessione.
A questo punto mi sorprenderebbe notevolmente se Nadal decidesse di giocare uno dei due Masters1000: più facile che curi a fondo la coscia destra e rientri solo per Montecarlo o Barcelona. La stagione sulla terra battuta sarà il momento chiave del 2018 tennistico dello spagnolo, con la speranza di mettere in cascina l’undicesimo Roland Garros. Fa male quando un campione del suo calibro sta fuori per infortunio, ma con Nadal meglio andare sul sicuro e non strafare.
Il riacutizzarsi della problema è a questo punto il vero spauracchio da evitare: un problema che all’inizio appariva di “lieve” entità e che invece ha finito per condizionare questi primi mesi del 2018 di Nadal. L’auspicio è un suo pieno recupero per la primavera, senza preoccuparsi e preoccuparci più di tanto, così che il maiorchino potrà tornare alla carica nei tornei che più apprezza, esattamente come quando un toro vede rosso nell’arena. Sinceramente potete concepire la prossima tranche di tornei sul rosso europeo senza Rafa? A me pare alquanto difficile.
Alessandro Orecchio
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Grande Bonimba.. sposo appieno la tua affermazione…Nadal è un grande tennista..muscolare un buon operaio del tennis..Re Roger, la leggenda è un’altra cosa è il tennis.
Il tennis si dividerà in A.R. (avanti Roger) e D.R. (dopo Roger)
Con lui o senza il Tennis non ne soffre, discorso diverso x il Re…
Secondo me il problema di questi infortuni sono i troppi tornei sul cemento.
Ma scusate ho capito nadal..ma ilbuon Murray e il buon djokovic…dove sono?????
La cosa più sorprendente non che si sia fermato, più o meno temporaneamente. La cosa più sorprendente è che abbia retto sino a qui e che, probabilmente, continui ad alti livelli. Altri, avessero chiesto al loro corpo quanto ha chiesto lui, sarebbero già ritirati da anni.
Attendo con ansia l’utente Gualtiero…dissi in tempi non sospetti che Roger si sarebbe ripreso il n1 e che Rafa non avrebbe fatto Acapulco..
@ Raul Ramirez (#2044918)
Chiamiamo le cose col loro nome senza farci portare fuori argomento da strane idee. È classica, semplice terra battuta. Il tennis si gioca sulla terra battuta. Sulla sabbia si fa il beach tennis, il beach volley, le bocce e i castelli.
Non ho mai detto che la sua carriera è finita e non me lo auguro. Credo che sarà sempre più dura per lui fare grandissimi risultati fuori dalle sabbie rosse, non potendo più contare sul suo strapotere fisico.
@ Raul Ramirez (#2044879)
A parte che la carriera non è finita. A parte che tutti i tennisti professionisti sono atleti. A parte che sei ripetitivo e avresti potuto almeno aggiungere un ‘roger goat’. A parte questo il concetto è noto.
Ma suvvia…il concetto lo avete capito perfettamente: un atleta ( vabbè un tennista…) che ha puntato quasi tutto sulla fisicità esasperata…alla fine, in una carriera così intensa, non può non pagare dazio…eddai…eddai…
Questa perla mancava come l’acqua al mare.
@ Raul Ramirez (#2044854)
Grazie ramirez solito commento ricco di ragionamenti…
Tornerà lucido per Parigi, ma sarà l’ultimo anno
E accuserà la lunga permanenza al numero 1 di Roger
Purtroppo per il buon Arrotino…chi di palestra ferisce…di palestra…
@ alexalex (#2044746)
Vero, ma anche perché lui è un “turbo diesel”, ha bisogno di carburare un po’più di altri
Falso. La sua è una tendinopatia, che incide direttamente sui muscoli della coscia e la loro contrazione
Roger, pensaci bene prima di rinunciare al Roland Garros!!!!!
@ kas (#2044786)
Hai proprio ragione!
@ alexalex (#2044776)
Sì, fai ragionamenti condivisibili ed evidenzi alcuni elementi che possono senz’altro costituire concause. Riguardo al giocare troppo, mi viene in mente una storia simile nell’atletica leggera degli anni ’80. Venne di gran moda rompersi polmoni e gambe ad ogni meeting di alto livello, cercando sempre di ritoccare i record di 800 e 1500 piani. C’erano Coe, Ovett, Cram, Cruz e altri mezzofondisti di gran classe. Chiaramente c’erano sostanziosi premi extra in caso di record del mondo.
Credo proprio che non fu un caso se quasi tutti questi atleti cominciarono ad avere guai sempre più frequenti, che li portarono poi abbastanza rapidamente al ritiro. Ricordo che Cruz cominciò ad infortunarsi a ripetizione dopo aver mancato il record degli 800 per tre centesimi… e ricordo nitidamente la gara killer per Steve Cram, quando in pieno sforzo a 200 metri dall’arrivo sterzò urlando sul prato… praticamente finì lì la carriera, non si riprese più.
Non si può tenere sempre il contagiri al massimo: diventa molto probabile che prima o poi qualcosa si rompa.
@ kas (#2044768)
Potrebbero essere problemi scollegati, ma anche no. Il corpo umano non è da considerare un insieme di segmenti distinti, tutto è collegato. In questo caso è molto difficile dire che un problema muscolare ad una coscia non possa essere correlato ad un problema tendineo al ginocchio! Persino se i problemi risiedessero uno nella sinistra e l’altro nella destra potrebbe esserci un legame! Questo perché il corpo compensa un’insufficienza da una parte con un sovraccarico da un’altra parte!
Detto questo potresti anche avere ragione tu e potrebbe trattarsi di un infortunio insorto indipendentemente dal problema che aveva al ginocchio.
Il mio pensiero è che il problema al ginocchio non gli abbia permesso di prepararsi correttamente in vista dell’Australia, e da qui un nuovo l’infortunio muscolare in una partita molto faticosa come quella contro Cilic, oltretutto in condizioni di disidratazione che può a sua volta favorire crampi e contratture!
Eh sì, gli sono grato che la riconoscibilità sia già nel titolo 😉
Ripeto quanto ho postato sull’altro articolo:
C’è un elemento non da poco che nessuno sembra prendere in considerazione.
L’infortunio attuale, pur trattandosi di una riacutizzazione di quanto accaduto agli AO, è del tutto “nuovo” rispetto ai consueti scricchiolii delle articolazioni…
Il problema di fine 2017 era il ginocchio. Adesso Rafa è alle prese con un problema del tutto diverso. E’ improbabile che l’infortunio agli AO sia stato una conseguenza più o meno diretta del finale di stagione 2017, dato che il ginocchio non sembra dare particolari problemi attualmente. Perché mai dovrebbe esserci un legame diretto fra i due problemi?
Sono invece d’accordo sul fatto che, in generale, Rafa a quasi 32 anni e con evidenti segni di cronici malanni articolari dovrebbe ridurre l’attività, particolarmente sulle superfici per lui più dannose.
Non solo: anche cinque tornei in fila da Montecarlo al RG sono troppi. Saltarne uno non sarebbe un gran sacrificio e potrebbe contribuire a farlo star bene per tutta l’estate agonistica.
Beh, non si può dire che il “taglio” di Orecchio non sia immediatamente riconoscibile!
Grazie Orecchio per essere tornato ai tuoi titoli
francamente,non mi frega nulla.
Sinceramente, io ne ho già abbastanza delle mie preoccupazioni senza farmi carico di quelle di Nadal
Non ci dobbiamo preoccupare tanto per Rafa, quanto per il tennis in generale. Troppi infortuni e ricadute per i grandi campioni. Urge cambiare qualcosa. Secondo me non si scappa: o diminuire drasticamente i tornei o fare superfici più veloci per abbreviare gli scambi. Ma s 🙄 iccome i tornei non li diminueranno mai …
La soluzione la conosce, la predica quando si fa male, ma poi non si da ascolto. Deve giocare meno, soprattutto tornei che gli danno meno soddisfazione e si giocano su superficie dannosa per le sue articolazioni. Sul cemento deve giocare solo i torneo principali! Lo sa, ma quando sta bene non lo fa, e gioca tutto quello che può, e poi so deve fermare per forza!
Spesso i problemi alla coscia derivano da problemi al ginocchio…e tutti quanto sappiamo bene come sta il ginocchio di Rafa…in ognincaso è da Shangai 2017 che Nadal non è a posto ed a mio parere non avrebbe dovuto giocare in Australia, allungando la sua pausa e ripresentandosi solo per la terra…adesso ho seri dubbi che possa presentarsi al top per Parigi.
Rafa deve fare come Federer inteso come giocare meno! In quanto a longevità Federer rischia di essere più unico che raro, non è un esempio da seguire. Prova ne è che Federer ha cominciato a dosarsi a 35 anni, Nadal ha bisogno di farlo a 30! Sono giocatori diversi con fisici diversi.
Se tanto mi dà tanto, vince il RG
A differenza di Federer lui ha un fisico minato dal troppo logorio di allenamenti e gare.
E’ una benedizione che non giochi ad Acapulco, così andrà lungo nella preparazione e forse arriverà bello pronto per l’appuntamento che tutti si aspettano.
Certo che dobbiamo preoccuparci. Rafa è stato un campione di precocità. Quanti dei giocatori del passato che sono esplosi presto erano ancora in attività alla sua età? Rafa deve mettersi in testa che con quello che ha dato non può aspettarsi di essere longevo come Federer.
Preferisco che salti i due masters per vederlo ancora giocare di più.
A questo punto è meglio tornare quando inizia la stagione sul rosso così ha più tempo per riprendersi.
Forza Rafa!
Rafa, dobbiamo preoccuparci?
Io non mi preoccupo. Se Nadal ha deciso di continuare a farsi del male, faccia pure…
Onestamente non penso si tratti di malocchio. Il gioco di Nadal, non lo scopriamo di certo oggi, sollecita immensamente il suo fisico. Ha bisogno di una massa muscolare molto elevata per poter supportare il suo gioco, mantenere la profondità del suo dritto killer etc. E’ evidente che a 30 anni, dopo una carriera iniziata in modo precocissimo ad altissimi livelli il suo fisico presenti dei forti acciacchi. Anzi, quello che è incredibile ed ammirevole di Nadal è il modo in cui è riuscito a rimettersi sempre in piedi quando tutti lo davano per finito, con le ginocchia consumate… Per un lungo periodo ha giocato portandosi appresso meno massa muscolare (ed infatti il suo gioco parzialmente ne risentiva). Dal suo rientro nel 2017 è tornato molto più muscoloso e potente. Ha retto una stagione intera vincendo due slam. Ora sta momentaneamente pagando dazio. Sono convinto che se non ad Acapulco afrebbe potuto recuperare per i tornei americani ma non vedo perchè dovrebbe rischiare. Chi difende più punti in America è Federer. Lui ne difende ma non poi così tanti. Molto più saggio per Nadal presentarsi come al solito sulla terra tirato a lucido. Là avrà l’obbligo di difendere tanti punti e la possibilità concreta di vincere l’ennesimo RG… Probabilmente anche lui sta iniziando ad imparare ad amministrarsi come fa Federer. Non hanno più 20 anni..
Un po’di infortuni nella sua carriera saranno pure stati tattici ma porca miseria andasse da una maga per il malocchio………