La rivoluzione della Coppa Davis
Il 2019 potrebbe salutare il nuovo formato della Coppa Davis, competizione storica che potrebbe trasformarsi in un evento molto simile alla Coppa del mondo di calcio: simile ma non uguale nel suo sviluppo, disputandosi infatti con cadenza annuale alla fine di una lunga stagione tennistica, da giocare in una sola settimana, con due singolari e un doppio al meglio dei 3 set e fra 18 squadre cui potrebbero prendervi parte.
Dietro l’importante offerta economica proposta all’ITF si sa già che vi è il giocatore del Barcelona Gerard Pique, rappresentante di quel gruppo Kosmos che sembra essere intenzionato a investire parecchio per ravvivare e ravviare il formato di un evento clou ma che negli ultimi anni ha perso il suo appeal: sempre meno campioni la giocano e l’interesse del pubblico anno dopo anno sembra scemando. Eppure, i puristi del gioco, i puristi della tradizione alzano già la voce e si oppongono a tali cambiamenti, come la Federazione belga che per prima si è detta contraria alla rivoluzione Davis. Ci vorranno i due terzi dei voti favorevoli per approvare il tutto, quando in agosto l’International Tennis Federation si riunirà a Orlando per una riunione che sarà cruciale per le sorti della manifestazione.
Personalmente amo la Coppa Davis e se devo dire la verità il mio interesse per tale competizione va al di là della presenza o meno dei top player: il bello della Davis è la sua imprevedibilità, l’agonismo difficilmente raggiungibile in altri tornei, le partite avvincenti spesso vere e proprie maratone in cui i giocatori in campo se le suonano di santa ragione e provano a rendere onore al proprio Paese e alla maglia che indossano. Una manifestazione che non conosce pronostici perché può succedere tutto e il suo contrario.
Quella che però è una mia passione non è detto che riscontri lo stesso interesse nel mondo del tennis e dei suoi aficionados: è innegabile che i weekend della Coppa Davis passino troppe volte sottotraccia, con i “tifosi” del tennis che li reputano più un’intrusione nel fitto calendario della stagione piuttosto che qualcosa da seguire. Ma se tale perdita d’interesse è certificata…perché allora non fare qualcosa di forte per cercare di invertire la rotta?
Una Coppa Davis giocata solo in una settimana potrebbe rappresentare una ventata d’aria fresca, una Coppa del mondo tennistica che in un lasso di tempo ristretto potrebbe richiamare le stelle della racchetta e ravvivare l’interesse del pubblico. Ciò che sempre si è imputato alla Coppa è stato infatti un formato troppo lungo e lento nel suo evolversi: renderlo spumeggiante e con una formula rapida potrebbe arginare l’esodo di appassionati e rilanciare una manifestazione che da storica potrebbe tornare assolutamente attuale. D’altronde chi si ostina a non cambiare non è forse il primo a non voler vedere in faccia la realtà?
Alessandro Orecchio
TAG: Coppa Davis, Coppa Davis 2019
L’unica riforma di cui ha bisogno il tennis è abolire quei tornei asiatici assurdi in cui ci sono si è no un centinaio di spettatori in tutto se va bene !!!
Abolite quelli, e vedete quanto tempo vi resta per la bellissima coppa davis !!
SOno conservatore ??? Felice e orgoglioso di esserlo !! Soprattutto se le “rivoluzioni” sono portate avanti solo da da chi detiene soldi e televisioni, e dei valori dello sport non sa e non se ne frega assolutamente nulla !!!
inutile scervellarsi, inutili i valori della coppa davis che conosciamo perchè a decidere saranno solo gli sponsor e i diritti televisivi
la davis deve rimanere come è nessuno è obbligato a non giocare………………….
È questo il bello della Coppa Davis.. Allora quando si ritireranno Federer e Nadal dovranno abolire il tennis come sport perché il vero tennis morirà in quel momento..
Omologare la Coppa Davis ad altre competizioni è delittuoso. E’ una manifestazione unica, dal fascino e dal sapore antico e non al passo con la frenesia fagocitante dei tempi moderni. Il tifo e la tensione che sprigiona può portare un certo Paolo Canè a sconfiggere persino Wilander…
E tu sei sempre qua a commentare e leggere!!! Instancabile!
Non verrà approvata? Manteniamo tutto così com’è adesso? E quindi tra un paio d’anni la finale sarà tra Croazia e Gran Bretagna con Skugor e Galovic da una parte e Norrie e Broady dall’altra. O cose simili. Che goduria… Che spettacolo…
Attentato!
Chi ha scritto oggi il titolo dell’articolo di Orecchio? Ho dovuto leggere le prime righe per capire in cosa mi ero imbattuto…
proposta triste
la davis giocata a fine anno sarebbe boicottata cmq dai migliori e, una delle cose belle della davis, è il tifo che così si perderebbe
Sono d’accordo con Orecchio
Bah, staremo a vedere… A me tuttavia pare che mediamente gli stadi che ospitano gli incontri di Davis siano sempre pieni, diversamente ad esempio dei tanto sponsorizzati tornei che si tengono in Cina… Forse però ho visto male……
Non verrà approvata!
Speriamo non venga approvata o venga boicottata…
basta dare un po di punti e vengono anche i campioni…se non ce il tifo di casa,non vale niente come competizione.
Non vedrò in faccia la realtà, ma l’idea non mi piace