Serena Williams ha rischiato di morire dopo la gravidanza
Serena Williams ha annunciato la nascita di sua figlia nel mese di ottobre dello scorso anno, ma non ha parlato delle complicazioni post-parto.
Recentemente, in un’intervista alla CNN, l’americana 36 anni ha ammesso che ha corso seri rischi per la propria vita.
“Sono quasi morta quando ho dato alla luce mia figlia Olympia. Sebbene io abbia avuto una gravidanza abbastanza semplice, mia figlia è nata con un taglio cesareo d’emergenza dopo che il suo battito cardiaco era crollato durante le contrazioni. L’intervento è andato bene e Olympia era tra le mia braccia prima che me ne rendessi conto.
E’ stata la sensazione piu’ incredibile che abbia provato in vita mia. Ma quello che è successo appena 24 ore dopo il parto sono stati 6 giorni di incertezza.
“Tutto è iniziato con un embolo polmonare, una condizione determinata dall’ostruzione di una o più arterie bloccate da un coagulo. Vista la mia storia medica vivo con la paura per questa situazione. Quando ho sentito di essere in affanno, non ho aspettato un secondo per avvisare le infermiere. Questo ha dato il via ad una serie di complicazioni a cui, per fortuna, sono sopravvissuta”.
“Prima, la cicatrice del cesareo si è aperta per la tosse continua provocata dall’embolo. Sono tornata in chirurgia, i dottori hanno individuato un ampio ematoma nel mio addome. Sono tornata in sala operatoria per un intervento, per evitare che i coaguli arrivassero ai polmoni. Quando finalmente sono tornata a casa dalla mia famiglia ho passato le prime 6 settimane della maternità nel letto”.
Serena dichiara che è stata nelle migliori mani, ma è consapevole che non tutte le donne sono fortunate: “Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, le donne di colore negli Stati Uniti hanno la percentuale di tre volte superiori, rispetto alla media, di probabilità di morire durante la gravidanza o per cause legate alla nascita.”
“Ma non è un problema solo negli Stati Uniti. Ci sono migliaia di donne in tutto il mondo che soffrono per partorire, specialmente nei paesi più poveri. Quando ci sono delle complicazioni come quelle che ho avuto io ci sono dei seri problemi, spesso mancano le medicine, le strutture ed i medici per salvare queste povere donne che hanno bisogno di percorrere anche lunghe distanze, al culmine della gravidanza”.
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confermo. Sanità Italiana al top, ma attenzione, tagli su tagli la stanno facendo degenerare e si rischia crisi colossale (anche per assenza nuovi medici in sostituzione pensionandi)
@ luigi (#2039691)
caro Luigi, credo che l’accesso alla sanità che abbiamo in Italia non se lo sognano nemmeno all’estero (eccezion fatta per alcuni Paesi europei): indossa gli occhiali e leggi bene ciò che dice la stessa Williams dei rischi per le donne nere negli Stati Uniti; lì gli ospedali non saranno malandati, ma certe persone non le fanno neppure entrare!
Probabilmente sarebbe morta in qualunque ospedale malandato, ma per fortuna in Italia ce ne sono pochi:
https://www.indexmundi.com/map/?v=2223&l=it
La prossima volta, prima di scrivere … in libertà, sarebbe il caso di informarsi…
In un ospedale malandato italiano sarebbe morta
Quoto in pieno
Serena ha già vinto il suo slam.
Davvero
Porca miseria! Povera Serena! Per fortuna tutto bene. E brava a ricordare che purtroppo non tutte le partorienti con complicazioni sono così fortunate ad avere lo specialista a fianco del letto.
notizia datata almeno un mese fa….
L’importante è che lei e la bambina ora stiano bene
Brava Serena!!! Testimonianza preziosa.
Non mi e’ mai stata simpatica sul campo ma la sua terribile storia mi ha fatto sussultare.Davvero tremendo, non immaginavo minimamente ci fossero state queste complicazioni.Per fortuna sia lei che la figlia ora stanno bene.La salute al primo posto.Il tema delle gravidanze e’ legato alla malasanita’,e purtroppo nella mia citta’ lo scorso anno una mamma mori’durante il parto portandosi dietro il povero bambino.Nel 2018 degli errori simili non dovrebbero piu’avvenire.In ogni caso, riprenditi presto,cara Serena.
Era una cosa già nota nell’ambiente tennistico
Fortunatamente i medici hanno fatto un miracolo
Meno male tutto è andato per il verso giusto.