Enola Chiesa, la colomba di Valenza. La 17enne tennista italiana racconta le sue giornate, il suo gioco ed i suoi obiettivi ai lettori di livetennis
Gli uomini sono come i fiumi: l’acqua è in tutti uguale e ovunque la stessa, ma ogni fiume è ora stretto, ora rapido, ora ampio, ora tranquillo, ora limpido, ora freddo, ora torbido, ora tiepido.
(Lev Tolstoj)
Valenza è un piccolo comune italiano, della provincia di Alessandria, situato sulla destra del fiume Po, a ridosso del Monferrato. Fu costruito, secondo la leggenda intorno al V secolo d.C. nel luogo dove si posò una colomba, evento che spinse gli abitanti a soprannominare il borgo come “colombina”. In questa cittadina tranquilla è nata e vive Enola Chiesa, 18 anni il prossimo luglio, una ragazza che ci ha colpito per le sue risposte estremamente variegate, mutevoli, proprio come Tolstoj descrive la variabilità del corso di un fiume. Se questo assortimento di tonalità emotive si proietterà sul suo tennis, allora Enola Chiesa potrà sempre sorprendere le sue avversarie. Nel frattempo, iniziamo a conoscerla.
Enola, presentati ai lettori di livetennis:
Abito a Valenza in provincia di Alessandria. Della mia famiglia sono la più piccola: ho una sorella di 29 anni, Amanda, ballerina di danza classica, un fratello di 23, Matteo, con il sogno di diventare chimico e due ottimi genitori Antonella e Claudio. Il mio coach è Graziano Gavazzi. Da più piccola ho praticato nuoto e danza classica, come mia sorella. Ho iniziato con il tennis all’età di sette anni. Questo inizio è stato puramente casuale: sono andata ad un centro estivo in cui c’era il tennis come attività alternativa e da lì è diventata la mia passione. La vittoria più bella è stata a Prato contro una 50 ITF di nome Lambrana: match combattutissimo durato moltissimo. La tennista che mi piace di più è Enola…ahahah!
Enola descrivici il tuo gioco, i tuoi colpi migliori e quelli da migliorare:
Io sono una tennista che costruisce bene da fondo per andarmi a prendere il punto a rete. I miei colpi migliori sono rovescio e volée. Da migliorare un po’ il servizio.
Mentre rispondi a questa intervista sei ad Hammamet per le qualificazioni di un grade 2. Che cosa ti aspetti da questo inizio di stagione e che programmi hai per il 2018?
Sono in tabellone in entrambi i G2 in Tunisia. In questo 2018 cercherò di giocare ancora molti under 18 perché ho come obiettivo quello di giocarmi un Grande Slam junior.
Ripensando all’anno scorso, come ti è sembrato il tuo 2017?
L’anno scorso ho iniziato un po’ sotto tono per poi finire molto bene. Mi sono piaciuta molto perché, anche se ci sono stati molti alti e bassi, io non ho mai mollato.
L’ultimo torneo che hai giocato nel 2017 ti ha vista impegnata in Ungheria in un grade 4, dove hai raggiunto le semifinali. Poi ti sei fermata. Hai avuto qualche problema?
Sono partita per l’Ungheria che ero infortunata, avevo una contrattura all’adduttore. Nonostante il mio maestro si sia molto incavolato perché non avevo detto nulla del dolore prima di partire, ho dovuto lottare tantissimo e ce l’ho fatta.
Sei impegnata spesso in doppio. Come ti trovi in questa disciplina?
Il mio gioco a rete è molto buono e in più mi diverto molto giocando il doppio, quindi mi piace giocarlo.
Una tua partner nel doppio è Elisabetta Cocciaretto. Come ti trovi e che ci dici di lei come tennista?
Si con Elisabetta Cocciaretto mi trovo molto bene, lei è molto solida da fondo in modo tale che mi facilita il gioco a rete. Gioca molto bene, è migliorata molto ed anche gli ultimi risultati agli AO lo dimostrano.
Anche con Giulia Peoni hai giocato spesso:
Si anche con lei ho giocato molti doppi. Ottima partner anche lei. E’ una giocatrice molto intelligente e regolare.
Chi sono le tue migliori amiche nel tennis?
Sono molta amica con tutte ma quelle con cui vado più d’accordo sono Piccinetti, Cocciaretto, Peoni, Traversi e Ivaldi.
Che classe fai, quali sono le materie che ti piacciono e come concili la scuola col tennis?
Io frequento il quarto liceo scientifico del Leon Battista Alberti di Valenza. La mia materia preferita è la matematica. Ho un progetto particolare che mi permette di allenarmi anche al mattino fino alle 10.30 e di andare a scuola per le 11 fino alle 13.20 oppure di andare a scuola fino alle 10.30 e poi di allenarmi al pomeriggio. Anche con le assenze devo dire che non ho assolutamente problemi. Certo è molto dura, ma a me questa vita piace e quindi sono molto contenta.
In che modo ti guardano le tue amiche? Ti considerano una privilegiata?
Inizialmente le mie compagne di classe erano un po’ invidiose… Ma ormai mi conoscono benissimo e sono sempre disponibili ad aiutarmi. Mentre invece i miei compagni sono sempre stati orgogliosi di me.
Raccontaci una tua giornata tipo:
Mi sveglio solitamente alle 6.40; a volte mi alleno dalle 8 alle 10 e quindi vado a scuola dalle 11 alle 13.20 altrimenti entro a scuola alle 7.45 esco alle 10.30 e mi alleno dalle 11 alle 13; al pomeriggio solitamente faccio tennis dalle 14 alle 16 e poi un’ora e mezza di atletica. Quando arrivo a casa ceno subito, anche se è presto, così poi mi dedico allo studio.
Come si reggono i momenti difficili, le vittorie che non arrivano?
Io è da un po’ di tempo che ho cambiato il mio atteggiamento: penso sempre che possono esserci momenti bruttissimi o meno ma l’importante, secondo me, è non mollare mai perché solo così mi sento felice.
Hai avuto mai voglia di lasciare?
No, sinceramente mai.
E come descriveresti invece l’euforia di una vittoria?
Beh certo quando si vince è tutto più speciale, ma per ora non cambia molto… La strada è ancora molto lunga!
Che cosa ti ha insegnato il tennis che hai trasferito nella vita?
Come ho detto prima, io ho un carattere molto forte ed il tennis mi ha insegnato a stare sempre con la testa alta qualunque cosa succeda e ad affrontare gli ostacoli, non passandoci accanto.
Come ti descriveresti in campo e fuori dal campo?
In campo sono una molto ansiosa perché vorrei fare al meglio ciò che faccio: per questo motivo da parecchio tempo con il mio mental coach stiamo lavorando sulla gestione delle tensioni; fuori dal campo mi vedo come una ragazza solare pronta ad aiutare tutti.
Con Tamara Zidansek parlavamo di come ogni fine settimana tanti ragazzi affollano i centri commerciali, non soltanto per acquistare cose, ma per passare il tempo. Lo fai anche tu e cosa ne pensi?
No, a me non piace tanto quel tipo di vita… Dopo un po’ è nauseante passare le giornate in quel modo. Quando non sono impegnata, per esempio la domenica, assieme ai miei amici andiamo a ballare.
Quali sono le serie Tv che guardi e cosa ti appassiona?
Non guardo quasi mai la Tv perché non ho tempo. A volte vado al cinema e ascolto moltissimo la musica.
E’ sempre più diffuso nelle città il fenomeno delle baby gang, bande di ragazzi di 13/14 anni che rubano telefonini e fanno cose anche peggiori. Che cosa succede secondo te nella testa di questi ragazzi?
Secondo me la vita di questi ragazzi è molto vuota e noiosa, quindi per divertirsi provano nuove esperienze di questo tipo… Oppure non hanno avuto un’educazione adeguata che si può acquisire anche attraverso discipline sportive.
Come giudichi il rapporto con i tuoi genitori. Ti confidi con loro o ci sono cose che dici soltanto alle tue amiche?
Devo dire che i miei genitori sono ottimi genitori davvero! Mi sostengono sempre però i segreti sono segreti e si dicono solo alle migliori amiche…
E il rapporto con il tuo coach?
Io ho cominciato a giocare a tennis con lui, non ho mai avuto nessun altro; certo si litiga sovente ma poi si chiarisce subito. Mi trovo benissimo, ci conosciamo benissimo, ormai basta un minimo sguardo per capirci su qualunque cosa.
Oggi vanno molto di moda le storie sui social. Che cos’è che rende così piacevole farle e guardarle?
Sinceramente a me piacciono molto; è un breve passatempo che prima di dormire guardo. È anche un modo a parer mio di condividere esperienze con i nostri amici.
“Non chiedo nient’altro” hai scritto su Instagram. Che cos’è che ti rende felice e che cosa ti intristisce?
Sono molto felice quando mi accorgo che i miei amici sono sempre pronti ad aiutarmi e chiedono sovente informazioni su di me; mi rende triste, invece, osservare che non si interessano a me, soprattutto nei momenti più difficili.
Sei fidanzata?
No, non sono fidanzata. Non ho fretta, quando dovrà arrivare arriverà. C’è tempo.
Che rapporto hai con la tua città?
La mia città è Valenza, cittadina molto piccola, io mi trovo molto bene; ci sono pochi pericoli e il clima è molto tranquillo. Certo negli ultimi anni non c’è molto da fare, infatti quando posso vado quasi sempre ad Alessandria.
Quest’anno compirai 18 anni. Che cosa ti aspetti dal futuro?
Eh si quest’anno saranno 18…ho molta ansia riguardo al futuro! Cerco allora di godermi la vita giorno per giorno e di affrontare ogni istante al meglio.
Che cosa desideri per la tua vita da tennista?
Io vorrei fare del tennis la mia vita; cioè diventare una professionista e vivere di questo.
E’ cosa è più importante per la tua vita?
Nella vita invece vorrei che tutti mi vedessero come una persona di buona compagnia, serena e con un carattere forte. Un’altra cosa importante è fare in modo che nessuno mi dica che non potrò riuscire nei miei obiettivi perché chi lo dice sarà già un perdente contro di me.
Siete tutti avvertiti: guai a contraddire la colomba di Valenza, potreste pentirvene!
Antonio De Filippo
TAG: Enola Chiesa, Interviste LiveTennis
@ Fede-rer (#2027988)
❤❤❤
E per giocare un grande slam junior bisogna essere nei primi 100 !!
Non e’che questa Enola si sta un po’ sopravvalutando! Se andiamo a vedere il suo renching itf nonostante i suoi 21 tornei in un anno la classifica lascia un po’ desiderare.E questo e’ il suo ultimo anno juniores!
Oltre che un bravissimo giornalista/intervistatore sei anche molto gentile ed efficiente! Ringrazio sia te che Enola per aver prontamente soddisfatto la mia curiosità relativa all’originale nome di battesimo di questa giovane e promettente tennista!
Non mi resta che fare un grande in bocca al lupo alla ragazza che magari ci legge ed augurarle ogni soddisfazione tennistica ed extratennistica! Da ora in poi avrà un tifoso in più e spero di poterla veder giocare quanto prima!
Ebbene si! Ho sentito Enola e conferma: il padre è appassionato di aerei ed ha preso spunto da questa storia che avete riportato. Grazie dei complimenti e un saluto!
Non conoscevo la storia dell’Enola Gay, ma solo la canzone, molto carina, ma grazie per la spiegazione storica! 😉
Anche chi commenta questi commenti non scherza…
Che testina deve avere una persona per fare un commento del genere su un articolo del genere…….
Un solo appunto all’intervistatore… Come ha fatto a resistere alla tentazione di sapere se c’è una motivazione particolare al nome di battesimo tanto atipico quanto curioso ed eufonico di questa ragazza? Se non erro l’ENOLA Gay era il bombardiere che nella seconda guerra mondiale sganciò l’atomica su Hiroshima… Enola Gay era il nome della madre del pilota… Quindi nonostante l’eufonìa del nome quest’ultimo ricorda un fatto non proprio allegro anzi, piuttosto tragico!
In compenso è da stamane che, dopo aver letto l’intervista, ascolto in loop questa bellissima canzone vintage:
https://www.youtube.com/watch?v=d5XJ2GiR6Bo 😆 😆
Hai pienamente ragione, la scuola alessandrina ha una tradizione millenaria e Donati è solo l’ultimo fiore all’occhiello:
“La scuola alessandrina fu una scuola superiore di religione che fiorì nella città di Alessandria d’Egitto a partire dalla fine del II secolo. La sua nascita avvenne all’interno di una città ricca di tanti istituti scientifici e scuole filosofiche e lo scopo a cui mirava era l’approfondimento scientifico e la difesa e illustrazione della fede cristiana.” 😛 😉
La scuola alessandrina, si veda Donati, ogni tanto qualcuno sforna, il problema e’ che x me non ci sono tecnici in grado di far compiere quel salto necessario x tenere un livello internazionale
@ Fede-rer (#2027988)
Ah grazie…peccato non abbia proseguito mi impressiono’ moltissimo in quella finale e se ne parlava un gran bene…Anche perché era da anni in Italia e avrebbe preso cittadinanza, si diceva… Ma di talenti che non arrivano sono piene le cronache, speriamo che Enola Chiesa faccia una gran bella carriera.
Come spesso capita mi è piaciuta moltissimo questa intervista ad Enola Chiesa… Ma oltre ad essere bella l’intervista ho trovato davvero sopra la media le risposte della ragazza. Penso che la vita di sacrifici (sicuramente molto maggiori di quelli della maggior parte dei suoi coetanei) aiuti a maturare prima ed a rendersi conto prima degli altri che per raggiungere i propri obiettivi, più o meno ambiziosi che siano, occorra rimboccarsi le maniche e sudare tanto… Riuscire a coniugare lo studio al liceo scientifico (per quanto inserita in un programma speciale non dev’essere una passeggiata), i duri allenamenti, i tornei, la vita sociale non è di certo facile! Chi ci riesce avrà però, secondo me, una marcia in più nella vita! A 17 anni Enola ha sicuramente fatto più (sane) esperienze della maggior parte dei suoi coetanei.
Fa bene a porsi obiettivi ambiziosi e le auguro di cuore di coronarli uno per uno, a partire dalla possibilità di disputare uno slam junior. Detto questo le auguro in primis una buona carriera da Pro. Non l’ho mai vista giocare, spero mi capiterà perchè da come parla di sè ha un gioco bello da vedere e vario. Già solo per il fatto che cerchi spesso la rete e giochi bene la volee merita di essere seguita e tifata!
In bocca al lupo per tutto.
Allora, ho letto con curiosità il tuo intervento… Sinceramente non ho mai visto giocare questa ragazza ma l’avevo sentita nominare anni fa. Dopo che tu hai chiesto notizie mi sono permesso di fare una piccola ricerca per vedere se fosse ancora nel mondo nel tennis.
Ebbene, si tratta di una bellissima ragazza, molto atletica e con un bel viso sorridente, che si è sposata, ha un figlio ed attualmente fa la parrucchiera/estetista se non erro a Grosseto. Segue ancora il tennis con passione ed è fan di Simona Halep… Questo è ciò che sono riuscito ad intravedere.
Tolstoj è il mio scrittore preferito…..grande Antonio, bell’articolo.
In bocca al lupo Enola! Gran bella ragazza!
Il problema è che è venuta ad allenarsi in Italia….. Se fosse rimasta in Romania o fosse andata in Spagna adesso sarebbe davanti alla Halep… 🙂
Enola decisa e con le idee chiare: mi piace!
Giusto conciliare studio e sport: si cresce nel modo corretto, senza deragliare.
I genitori e l’educazione ricevuta sono, ovviamente, fondamentali.
In bocca al lupo Enola e a presto, per vederti sui campi da tennis, cercando di farli diventare sempre più prestigiosi 😛
Su Valenza Po ho un aneddoto:una decina di anni fa, o qualcosa di più, c’era una ragazzina di origine rumena, tale Adriana Tatomir, ex n.1 a 14-15 anni in Romania, davanti a Monica Nicolescu che bastonava regolarmente, che se non erro giocava nel circolo Monte Valenza, allenata da un certo Roberto, con cui parlai una volta e mi disse che questa ragazzina, di cui segnai il nome, avrebbe fatto una gran carriera. In effetti vinceva a livello regionale ogni torneo che faceva, la vidi in una finale a Torino ed era impressionante per come picchiava fortissimo sia di dritto che di rovescio. E’ sparita dai radar, avrei scommesso che sarebbe emersa, chissà che fine abbia fatto, se qualcuno di Valenza che legge della Chiesa lo sa…sono curioso. Per dire che di talento giovanili che non esplodono per vari motivi il mondo e’ pieno. Auguri alla giovane Chiesa!!!
ottima futura maestra di tennis.
Peperina la ragazza!
Per il suo bene le consiglio:
– di ascoltare sempre i suoi genitori che sono e saranno sempre le persone che più le vogliono bene
– di non tralasciare gli studi che le interessano, perché saranno comunque importanti per il suo futuro, non solo di carriera, ma proprio cone persona
– specificatamente al tennis, di non trascurare il doppio: da quel poco che ho letto di te mi sembri particolarmente portata; se non sfondi in singolo, puoi farti la carriera sportiva in doppio, guarda la Mirza che con la divina svizzera ha guadagnato la gloria (e non solo, presumo)
Bella intervista! Anche io sono di Valenza e ci vivo tutt’ora! Quindi un grosso in bocca al lupo per Enola e la sua carriera