Australian Open Day8: Chung sei una stella! Spettacolo Kerber e Federer, continua la favola di Tennys
Ottavi di finale scoppiettanti a Melbourne: nel day8 tanti campioni in campo, da Federer e Djokovic fino a Halep e Kerber, numeri 1 della racchetta con ambizioni di portare a casa il trofeo australiano.
L’americana Madison Keys sembra essere tornata quella degli ultimi Us Open, quando arrivò fino in finale per arrendersi solo alla connazionale Sloane Stephens: la Keys è la prima a scendere in campo e la prima a concludere la pratica di giornata. L’attuale Caroline Garcia non pare al meglio fisicamente e per l’americana staccare il pass per i quarti è abbastanza facile: due set rapidi e l’élite del tennis raggiunta ancora una volta.
Angie Kerber, l’unica vincitrice Slam rimasta in tabellone femminile, deve invece sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione della Hsieh: la giocatrice asiatica è una furia e dopo aver fatto fuori Muguruza e Aga Radwanska va vicina all’ennesima sorpresa. 3 set in rimonta per la tedesca, con la Kerber che ha mostrato ancora una volta una grande condizione fisica e un saluto, con tutti gli onori del caso, per la Hsieh.
È spettacolo puro anche il match fra l’austriaco Dominic Thiem e la rivelazione del torneo maschile, l’americano Tennys Sandgren: 5 set sulle montagne russe, fra match point annulati e tie break giocati sull’onda dell’adrenalina. Alla fine a spuntarla è Tennys, un nome da predestinato della racchetta ma anche un tennis perfetto per il cemento outdoor e la capacità di adattarsi alla fatica dei 5 set. Per l’austriaco le solite sensazioni: è un campione sulla terra battuta, quando si allontana dal rosso scende di categoria.
Chi non ha nessun problema a sbrigare la pratica ottavi di finale è invece Roger Federer: 3 set per eliminare l’ungherese Fucsovic, che conferma la sua crescita ma non può nulla contro Re Roger. Lo svizzero, campione in carica, vuole fortemente lo Slam numero 20: Melbourne sarà il luogo in cui conseguirlo?
A proposito di campioni Slam e numeri 1 della racchetta, non possiamo non parlare di Novak Djokovic: il serbo è arrivato in Australia fra mille incognite eppure, fin dai primi incontri giocati ha disseminato sensazioni positive strada facendo. Il match contro il lanciatissimo NextGen coreano Chung era sulla carta il classico match allievo contro maestro ma l’incontro non è stato solo questo: è stato infatti uno dei più spettacolari di questa edizione. Djokovic ha giocato un buon tennis, solo un po’ titubante al servizio in cui ha cambiato il movimento, ma il livello messo in campo è stato assai confortante. Tutti noi abbiamo però assistito alla nascita di un’autentica stella: già gran giocatore, oggi Chung non solo ha confermato tutto il bene che su di lui si diceva, ma ha impressionato per tenuta fisica e mentale. 3 set tiratissimi e la sensazione di essere un vero muro/martello pneumatico: ciò che è riuscito negli anni a Djokovic oggi è incarnato perfettamente dal coreano.
Nella notte l’Italia aveva salutato l’ultimo rappresentante tricolore con un Fabio Fognini mai in partita contro un granitico Thomas Berdych: il ceco a Melbourne sta ritrovando il tennis delle grandi occasioni e i 3 set a zero inflitti al nostro Fabio ne sono una lampante dimostrazione. Per Fognini è innegabile che comunque si sia trattato di un grande Australian Open.
Dimentica le sofferenze del turno precedente la rumena Simona Halep, velocissima a eliminare la giapponese colored Naomi Osaka. Riuscirà Simona a mettere a segno la prima vittoria in un Major? Il numero 1 del ranking comincia a essere un po’ “scomodo” senza corone Slam…
Tutti i risultati di giornata
Rod Laver Arena – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. M.Keys vs C.Garcia 6-3 6-2
2. S.Hsieh vs A.Kerber 6-4 5-7 2-6
3. M.Fucsovics vs R.Federer 4-6 6-7 2-6
Rod Laver Arena – Ora: 09:00 (ora locale: 19:00)
1. N.Djokovic vs H.Chung 6-7 5-7 6-7
2. B.Strycova vs K.Pliskova 7-6 3-6 2-6
Margaret Court Arena – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. L.Chan / A.Sestini Hlavackova vs H.Chan / K.Srebotnik 6-3 6-2
2. F.Fognini vs T.Berdych 1-6 4-6 4-6
3. V.Golubic / N.Stojanovic vs T.Babos / K.Mladenovic 5-7 2-6
4. S.Halep vs N.Osaka 6-3 6-2
Hisense Arena – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. T. Enqvist / T. Woodbridge vs W. Ferreira / G. Ivanisevic 2-4 3-4
2. L.Kubot / M.Melo vs R.Ram / D.Sharan 3-6 7-6 6-4
3. B.Mclachlan / J.Struff vs P.Carreno Busta / G.Garcia-Lopez 6-4 7-6
4. D.Thiem vs T.Sandgren 2-6 6-4 6-7 7-6 3-6
Show Court 2 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. H.Podlipnik-Castillo / A.Vasilevski vs M.Daniell / D.Inglot 4-6 3-6
2. B.Krejcikova / K.Siniakova vs E.Makarova / E.Vesnina 6-7 7-6 2-6
3. K.Peschke / H.Kontinen vs A.Spears / J.Cabal 6-3 3-6 [8]-[10]
4. L.Chan / J.Murray vs S.Sanders / M.Polmans 6-7 4-6
5. S.Stosur / S.Groth vs E.Makarova / B.Soares 7-6 3-6 [9]-[11]
Show Court 3 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. G.Dabrowski / Y.Xu vs S.Aoyama / Z.Yang 7-6 6-1
2. P. Cash / M. Woodforde vs M. Bahrami / F. Santoro 2-4 4-3 4-1
3. R.Bopanna / E.Roger-Vasselin vs O.Marach / M.Pavic 4-6 7-6 3-6
4. J.Larsson / M.Middelkoop vs C.Dellacqua / J.Peers 6-3 7-6
5. D. Hantuchova / M. Navratilova vs L. Davenport / I. Majoli 4-2 4-2
Court 5 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. R. Molleker vs T.Mu 6-7 7-6 6-3
2. D.Vismane vs L.Bencheikh 6-4 6-3
3. A.Marshall / L.Mays vs S. Park / M.Sawangkaew 4-6 3-6
4. H.Gaston / C.Tabur vs J. De Jong / Y.Erel 6-3 6-3
5. D. Ajdukovic / M.Miladinovic vs A.Mchugh / T. Skatov 2-6 2-6
Court 7 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. S.Fomin vs I.Gimenez 1-6 7-5 3-6
2. G.Da Silva Fick vs E.Cocciaretto 4-6 2-6
3. J.Angele / D.Wenger vs W. Hann / T. Schoolkate 6-3 6-0
4. W.Marek / C. Tseng vs T. Bosancic / G. Loffhagen 6-3 6-2
5. A. Nagata / M.Uchijima vs E.Cocciaretto / S. Nahimana 5-7 6-2 [7]-[10]
Court 8 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. R. Hijikata vs M. Pucinelli De Almeida 4-6 6-4 6-4
2. A. Poulos vs N. Sato 2-6 1-6
3. A. Noel vs M. Dalakishvili 6-2 6-0
4. Y.Naito / N. Sato vs Y. Mansouri / D.Parry 6-1 6-4
Court 10 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. W.Marek vs C.Chin 7-5 6-2
2. L.Sun vs N. Mossmer 6-2 6-2
3. K.Berankova / A.Hertel vs V.Morvayova / N.Radisic 6-1 2-6 [3]-[10]
4. T. Machac / O. Styler vs I.Gimenez / S. Sridhar 3-6 6-3 [10]-[5]
5. V. Apisah / L.Sun vs H. Black / C. Gauff 6-4 7-5
Court 19 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. D. Baird vs J. De Jong 3-6 6-4 7-6
2. T. Boyer vs M.Miladinovic 6-2 1-6 4-6
3. C. Burel / Q. Zheng vs O.Orpana / D.Vukovic 4-6 7-6 [11]-[9]
4. J. Garland / H.Sato vs O. Gadecki / M. Smith 4-6 4-6
Court 20 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. H. Wong vs Y.Naito 4-6 6-4 6-0
2. M. Kawamura vs X.Wang 1-6 3-6
3. D. Frayman vs H. Sakatsume 6-1 6-3
4. N. Tajima / A.Zakharov vs R. Hijikata / T. Ichikawa 7-6 6-2
5. L.Bencheikh / M. Kawamura vs V. Dema / M.Kostyuk 0-6 6-4 [10]-[5]
Court 22 – Ora: 01:00 (ora locale: 11:00)
1. T. Ichikawa vs C. Tseng 7-6 3-6 0-6
2. R. Ho vs S.Baez 6-3 3-6 6-4
3. L. Musetti / G. Zeppieri vs J. Court / A. Crnokrak 5-7 6-4 [7]-[10]
4. A. Fenty / W. Woodall vs R. Ho / T.Mu 6-3 7-5
Alessandro Orecchio
TAG: Australian Open, Australian Open 2018
Si solo che lui e cresciuto e non e più lo stesso giocatore quinzi invece e rimasto quello e questa la differenza c’è chi si accontenta dei spicci e chi vuole scalare il vertice del tennis
@ Sissi (#2017983)
Stai parlando di un giocatore ( correggo ) Fior di Giocatore di 21 anni che si sta affacciando adesso e si permette il lusso di giocare in questo modo.A me pare che il carisma gli può anche arrivare col tempo o no?
@ Giambi. (#2017939)
Certo. Solo che lui è qui e il nostro a far futures ” forse “. Ma dobbiamo per forza parlarne per farci del male?
@ Giambi. (#2017964)
semplice… quello che serve per vincere under.. non è necessariamente quello che serve da pro.. la componente tecnica ha il suo valore… quindi ha sempre fanno trasparire debolezza nel diritto..
conseguenza poi aspetto mentale ecc…ma il grosso per il salto.. è la componente tecnica.. se il dritto non scorre.. giocare in atp è davvero difficile..
La responsabilità sui successi o insuccessi dei tennisti professionisti.
I TEAM.
Anche in Italia abbiamo avuto dei team molto validi.
Ma per una ragione o per l’altra, non hanno prodotto nessun giocatore italiano nei top 10 in 40 anni.
La federazione, Galgani o Binaghi c’entrano poco in questo discorso.
Con 100 giocatori sistematicamente inseriti nel ranking ATP Entry System di singolare maschile, la base su cui lavorare e creare c’è.
Inoltre a livello femminile si sono vinti i tornei di doppio e di singolare nel Grande Slam. Anche nel doppio maschile. Manca l’acuto nel singolare maschile.
Parliamo dei team.
Negli anni ’90 Riccardo Piatti in collaborazione con alcuni specialisti, uno su tutti mi viene in mente Pino Carnovale, ed un team molto preparato, ha messo insieme alle Pleiadi un bel discorso tecnico.
I nostri italiani ricominciavano ad invadere la classifica almeno nelle prime posizioni, ed ottenevano punti principalmente nei tornei su superfici veloci. Quelli che davano la maggior parte dei punti per creare una classifica di alto livello.
E qui c’è da fare un discorso matematico.
I tornei del Grande Slam sono quelli che influenzano il ranking di alta classifica. Le 4 vittorie portano una somma di 8000 punti ATP. Ma … sulla terra battuta solo 2000, il resto : 6000.
Quindi andare al n.1 al mondo, soprattutto nell’era della specializzazione, era più difficile per un giocatore ” terraiolo “.
Se usciva ai primi turni negli altri tornei dello Slam, e vinceva il Roland Garros, aveva come rivali gente che usciva ai primi turni al Roland Garros, ma piazzava punteggi enormi nelle altre tre prove delo Slam. Risultato ? Al n.1 andavano i giocatori da veloce. Un’impresa per Muster raggiungere il vertice. Per farlo, era andato a cercare punti anche sul veloce ( semifinali al Queens tanto per fare un esempio ). Ed aveva dovuto praticamente vincere TUTTO sul rosso.
Quindi : cosa ha pensato bene di fare Piatti ? Preparazioni al coperto nel Nord D’Italia su superfici veloci. I risultati sono arrivati. 7 giocatori in contemporanea nel ranking ATP, ormai di terraioli italiani non ce n’era più nemmeno traccia. Renzo Furlan, aveva composto la classifica da n.18 al mondo con punti presi prevalentemente sul veloce.
Parliamo del periodo dei Camporese, Pescosolido, Sanguinetti, Martelli, Pozzi, Caratti, Furlan, Nargiso, fino ad arrivare agli ultimi come Galvani e Bracciali che giocavano meglio sul veloce che sulla terra. Poi si è smontato tutto e sono tornati i terraioli. Volandri, Starace, Di Mauro, Fognini …
Altro problema italiano : la centralizzazione a Roma. Tutto era accentrato li : pure i corsi federali per gli istruttori della FIT.
I giocatori da veloce avrebbero dovuto arrivare dal Nord, dove si gioca molto d’inverno in strutture al coperto su cemento o tappeto, mentre al Sud ovviamente si gioca molto su terra battuta, essendo la stagione più lunga all’aperto.
E la Spagna ? Allora come mai essendo terraioli, hanno portato 4 n.1 al mondo, molti top 10 ? Alt : sbagliato ! In Spagna dopo i Sanchez / Bruguera si sono messi ad invertire la tendenza riguardo il tipo di tennis spagnolo terraiolo. Hanno costruito le accademie, con molti campi in veloce. Ad esempio la prestigiosa accademia Casal / Sanchez a Castelldefells a pochi km da Barcelona.
Capito questo, gli spagnoli hanno invaso il ranking.
Frutto sempre del discorso del metodo di costruzione dei giocatori vincente. Facendo sparire la Svezia dal circuito dell’ATP : rimpiazzata.
Detto questo, l’importanza dei team.
Già parlato del team di Piatti con sede alle Pleiadi, in contemporanea sono arrivati dei bei gruppi di lavori in Italia.
Castellani a Perugia, Fanucci a Firenze, Riva a Milano, il team Vavassori a Bergamo, Zugarelli ( ha iniziato il discorso con i vari Aldi, Starace etc. etc. ), il Blue Team di Rianna ad Arezzo.
Il problema è che il tutto costa, e spesso i discorsi che stavano nascendo interessanti, hanno dovuto piantar li.
L’esempio lampante ? Il team di Walter Bertini. Chi sarà mai … ?
Indovina : quarti di finale a Wimbledon … Laura Golarsa, Laura Garrone, etc. etc. non vi dicono niente ?
Sede a San Siro a Milano, sponsorizzato dalla Henkel, basta sponsor, basta discorso.
I giocatori che andavano alla Tennis Accademy Walter Bertini, anche a livello locale, vincevano ! Il concetto era vincente. Vedevi nei tornei di C, arrivare gente con l’abbigliamento di Walter Bertini, e vincevano i tornei. Il modello ? La tennis accademy di Bollettieri ( che dopo Agassi non ha creato più quasi nulla, comunque, ai vertici dell’ATP ). Corrado Borroni, dall’anonimato passa le quali a Roma e batte il suo beniamino Edberg, tanto per fare un esempio dei risultati di Walter Bertini.
Per vari problemi, quindi, tutti questi team sono riusciti a migliorare il livello dei nostri italiani ( da 1/2 giocatori nei primi 100 per miracolo, a punte di 7 giocatori con flash nei top 20 ), ma purtroppo nessun protagonista competitivo ai massimi livelli.
Un altro discorso che penalizza il nostro tennis, è la stagione autunnale invernale.
C’è la Serie A. Molti giocatori in crescita, per contenere le spese ( non migliorare i guadagni : contenere le spese ) devono giocarla, saltando le quali improduttive in termini di dindini, dei tornei challenger in Europa al coperto.
Risultato ? In autunno si gioca nei circoli italiani su terra battuta, tranne qualche eccezione. La stagione australiana quindi si salta e si inizia a febbraio marzo per terminare ad ottobre la stagione agonistica ATP.
E quindi già i giocatori che costituiscono la nostra parte, rallentano la progressione nel ranking.
Ultima questione penalizzante : la marea di challenger che ci sono in Italia. All’estero il livello challenger è utilizzato come trampolino di lancio verso il circuito ATP. Cosa succede ? Che se rimani infangato nei challenger, non guadagni. Devi girare il pianeta. Non conviene. A 25-26 anni smetti. In Italia invece con i challenger puoi costrurti una classifica da 120-250 al mondo e sopravvivere con i guadagni a furia di giocare i challenger sul rosso casalinghi, più un paio al massimo di mesi fuori dall’Italia. Spese contenute, quindi. Tutta una carriera nei challenger. In Italia ce ne sono moltissimi, in certi anni la nazione con più challenger all’anno.
Di conseguenza, tra challenger e futures, i nostri giocatori sono in 100 nel ranking ATP entry system, ma moltissimi sono oltre la 300ma posizione senza riuscire a sfondarla !
Oggi cosa succede ? Si sta iniziando a capire l’importanza dei tornei oceanici di Gennaio.
Gli italiani prima se non entravano nei tabelloni, rimanevano in Italia. Oggi vanno e superano le qualificazioni.
Oltre ai due Fognini e Seppi che raggiungono almeno gli ottavi quasi sistematicamente.
Seppi ? Arriva anche lui dalla scuola Piatti via Sartori. La sua fortuna ? Non aver mai cambiato allenatore. Quello che ha frenato Bolelli, quando ha lasciato il team dei Vavassori / Ronzoni, che ha lanciato Bolelli e Brizzi. Purtroppo Brizzi ha pagato anche lui finendo per rimanere nella lista dei talenti emergenti mai emersi.
Ultimo punto che penalizza l’Italia : la non continuità del passaggio di esperienza.
Un esempio : in Spagna una volta che i pro hanno appeso la racchetta al chiodo, la tirano giù, la riprendono per seguire i nuovi talenti. Sono i casi di Bruguera, Casal e Sanchez, Ferrero e moltissimi altri giocatori che tramandano la loro esperienza alle nuove leve. Conoscono i problemi che devono affrontare nella loro vita quotidiana sul circuto e da giovani, anche dei validi sparring partener.
E questo è vario anche globalizzando il discorso. Agassi e Stepanek seguono Djokovic. Non sono tecnici specializzati, ma ex giocatori tecnici.
In Italia, la cosa è arrivata da pochi : Zugarelli, Pistolesi e pochi altri casi. I tecnici sono ottimi tecnici, ma non hanno vissuto il circuito ATP maggiore.
Oggi qualcuno sta almeno seguendo qualche giocatore o qualche giovane : Pescosolido, Santopadre, Galimberti, Galvani, Furlan, lo stesso Vagnozzi …
Detto questo, occorre sperare che in Italia si inverta la tendenza ed arrivi il team o i team che riescano a trovare il sistema giusto per creare i Chung anche in Italia, e non disperdere i Quinzi.
Ovviamente tutti oggi fanno il paragone Chung – Quinzi.
Posso spiegare anche come mai in Italia in 40 anni non abbiamo avuto un top 10 nemmeno per sbaglio, nemmeno per una settimana, con questo esempio.
All’estero vanno a scuola, e si laureano.
In Italia è come se uno, una volta imparato a leggere e scrivere, in terza elementare smette di studiare ed il suo livello rimane quello.
Iniziano però la prima elmentare a 10 anni al posto di 6.
Nei pochi casi che vanno avanti, arrivano a terminare le scuole che è ora di andare in pensione.
Questo accade nel tennis.
Il numero 1 in Italia, se nessuno cambierà questo sistema di preparazione tennistica riguardo i nostri giocatori, io non lo vedrò mai in vita mia ( eccezione fatta per le doppiste donne, comunque il discorso riguarda il singolare maschile ).
I numeri 1 del mondo, nella storia del tennis, in qualsiasi epoca, a 17-18 anni erano già sul circuito ATP maggiore, se proprio proprio a 20 anni. Difficilmente dopo.
Borg a 17 anni entrava nella top 10 dove c’erano i dinosauri del tennis ultratrentenni australiani Laver e Newcombe.
I numeri uno o due che aggredivano il ranking da teen agers non sono l’eccezione : sono la regolarità.
Wilander, Chang, Edberg, Becker, Hewitt, Nadal etc. etc.
McEnroe era n.1 al mondo a 21 anni.
Da noi Sonego ha iniziato ad esordire nel tennis che conta a 22 anni.
Troppo tardi perchè possa diventare n.1 al mondo.
Sanguinetti, Pozzi, Galvani e via dicendo hanno iniziato a fare sul serio dopo i 25 anni.
Così non solo è impossibile avere il n.1 al mondo, ma è durissima anche arrivare nei top 10.
Quinzi a 22 anni è ancora li a fare i futures.
Prendiamo Murray come esempio.
Io l’ho visto perdere nelle semi e nei quarti di Leida e Vic ai future spagnoli dopo il torneo di Barcellona.
L’anno dopo gli davano le wild card per i tornei inglesi ed andava in finale, dal 400 è passato alle prime 50 posizioni in fretta e furia.
Qui da noi ce ne sono di giocatori dispersi nel nulla, anche quelli che sembravano essersi ripigliati.
Trevisan andava in finale nei challenger, io l’ho visto nascondere la palla a Lorenzi in un set ad Orbetello tirando dei vincenti come Camporese !
Talenti che si sono persi ce n’è un elenco :
Sciortino, De Vecchis, Cinà, Ansaldo, Volante, Virgili, Varriale, Nargiso ( sto parlando di possibili stelle mondiali, i primi 100 Nargiso li ha raggiunti ), Trevisan, attualmente mancha agli appelli anche Licciardo, etc. etc. etc.
Anche all’estero si disperdono i talenti ( Kulti , Tillstroem, in Svizzera addirittura tra Federer ed un suo amico da giovani il più promettente era il suo amico ! ) ma ogni tanto la stessa esplode !
Quindi poi non dobbiamo meravigliarci se tra uno come Quinzi, che vantava supertifosi quando giocava i tornei under 14 o under 16, stravincendoli, ed uno come Chung, adesso è il coreano che sta giocando le ultimi fasi degli Australian Open 2018.
Oh, ci arrivano pure in Corea a superare la concezione italiana del tennis.
Il problema si trova tra chi gestisce i giocatori. E’ sbagliata la strada da prendere per diventare top 10 fissi alla Berdych o Ferrer ( non pretendo Nadal o Federer ).
Se Nadal e Ferrer, una volta ritirati dall’attività, decidessero di mettere insieme un team per creare giocatori di livello assoluto mondiale, e decidessero di non faro in Spagna, dove ormai l’interesse è inflazionato, ma di venire in Italia a crearli dal nostro serbatoio, con la loro esperienza, e team qualificati, tutt’a un tratto avremmo un’ondata di top 100 italiani e qualche top 10 in contemporanea.
La Germania ha avuto Stich e Becker nello stesso periodo, la Svezia 4 top 10 e 18 top 100 nello stesso periodo, gli USA 14 dei primi 18,7 dei primi 10 nello stesso periodo, Sampras Agassi, Chang e Courier nello stesso periodo, l’Australia Laver , Rosewall e Newcombe nello stesso periodo, i francesi con Lacoste, Borotra e gli altri due nello stesso periodo. Le famiglie Williams, Sanchez e Rochus portano i fratelli ad alto livello. Anche in Italia è il caso dei Trevisan fratello e sorella e Piccari. Non al top ma già in una famgilia entrare nei rankign ATP in due è un’impresa.
Cosa vuol dire ? Non è che nascondo due fenomeni nella stessa famiglia su tutte le famiglie del pianta Terra, o nello stesso periodo in una stessa nazione.
Vuol dire che si sono trovati in uno stesso contesto composto da equipe che lavoravano per tutti gli stessi tennisti nella stessa maniera : qualla vincente.
Fin’ora in Italia si è lavorato in un modo dove il risultato ha riscontrato dei limiti : nel ranking i top 10, nei tornei del Grande Slam il terzo turno, con qualche caso di ottavi di finale e rarissimi quarti di finale.
Quinzi è rimasto ingabbiato in questo contesto.
Io fossi stato lui a 15 anni sarei andato con la famiglia negli USA o in Spagna visto quel talento. Ovviamente la famiglia doveva fare una scelta di vita. Al limitea 18 anni da solo, ma già era un po’ tardi.
Oppure portare in Italia il team, cosa un attimino complicata.
Sbaglierò, ma in Italia la scelta migliore era Riccardo piatti. Ha portato Ljubicic al n.3 del mondo, recuperato Gasquet e riportato nei top 10, Piazzato Caratti e Furlan nei top 20-30, alle Pleiadi lavoravano con lui Camporse, Pescosolido, Brandi, Mordegan e via dicendo.
Era la soluzione migliore.
Diciamo che su Djokovic si è abbattuta una catastrofe, e questa catastrofe ha un nome ed un cognome: Pepe Imaz. Il classico cialtrone che sa ‘intortare’ le persone danarose. Quando se ne accorgerà sarà troppo tardi…L’era Djokovic ri-inizierà quando spedirà questo signore da dove viene…PACCO Reso al Mittente.
Chung forte ma il Nole dei tempi migliori non so se gli avrebbe dato scampo …
Comunque il carisma di djokovic se lo sogna la notte
A quello che ho messo in evidenza, si contrappone un giocatore come Diego Nargiso, che invece già a 18 anni era n.67 al mondo e poi al posto di progredire, è andato indietro.
Nargiso era un giocatore da serve and volley, in un periodo in cui la specializzazione era esasperata. Il vincitore di Wimbledon, una delle prime due teste di serie, andava al Roland Garros ed era eliminato al primo turno da un giovane appena affacciato al circuito come Sergi Bruguera. Ai terraioli non saltava nemmeno in mente di andare a Wimbledon : se ne stavano a casa ad allenarsi per il resto della stagione sulla terra battuta.
Diego Nargiso in questo contesto cosa faceva ? Al posto di andare all’estero a giocare sul veloce, in tornei su cemento e su erba, giocava sul rosso nei tornei italiani o europei.
Risultato : nessuno ! Il disastro.
La spiegazione è :
Italia terra di distruzione di talenti perchè si inizia a metterli sul circuito atp maggiore a 25 anni con l’obiettivo di fargli fare il best ranking a 35.
Dai 15-18 sono tutti nuovi fenomeni ( potrei fare un elenco lungo come quello telefonico ), poi dai 18 ai 25 sono troppo giovani e si rischia di bruciarli.
Può metterti molti dubbi su come si pronunci, ad ascoltare la popolazione locale originaria di Kyrgios. Loro non lo pronunciano sempre nello stesso modo. Dipende dalle condzioni metereologiche, perchè a differenza di come si pronunci vogliono trasmettere il significato del suo nome.
Se piove la pronuncia sarà Kyr-Giù ! che significa ” uomo che da terra soffia forte in su per impedire alla pioggia che venga giù “.
Se c’è il sole invece la pronuncia sarà kayrghis che significa ” uomo che se sta in spiaggia si abbronza molto perchè la giornata è bella ed invoglia a prendere il sole “.
Poi ci sono altre variazioni della pronuncia in base al vento, all’orario del giorno, ed anch rispetto al giorno della settimana.
Pronunciare certi nomi stranierei è tutt’altro che facile.
@ Biacenza (#2017957)
Bene. Volevo una conferma di quello che mi ricordavo. Vidi la partita. Allora qualcuno mi deve spiegare come è stato possibile che in pochi anni il vincitore stagni intorno alla 300.ma posizione e non decolla , anzi , e lo sconfitto batta un mostro sacro che lo definisce: Una stella. Non è una domanda provocatoria o retorica, voglio capire . Saluti a tutti ed attendo lumi.
Strano, io ero convinto che si pronunciasse così :
selarcivescovodicostantinopolisidisarcivescovodicostantinopolizzassetutidisarcivescovodicostantinopolizzerestiperdisarcivescovodiscostantinopolizzarelui.
Con l’accento sulla f.
In corea, si utilizza il formato zip per ridurre la scrittura di quello che si pronuncia, infatti.
Modifico : oh ! Perchè non vedo tutta la parola della pronuncia, ma si interrome ad un certo punto ? Se quoto si vede tutta invece !
@ Giambi. (#2017939)
Proprio lui
@ Giambi. (#2017939)
Yes………
Ma questo Chung è lo stesso che perse la finale con Quinzi???
Redazione ma perchè consultando il vostro sito da mobile vengo bombardato di pop-up che mi impediscono di leggervi?
Sono anche costretto a chiudere il browser!!!
Succede solo a me?
Bravissima la Hsieh, comunque. Gran tocco e gran dignità e compostezza al contrario della Kerber, che ammiro molto perché è una gran combattente, ma che a volte ha urlato in maniera che ha rasentato lo sguaiato, almeno secondo me. Per carità, capisco l’agonismo, l’adrenalina, capisco tutto, ma una regolata a volte non guasterebbe.
La romanizzazione del coreano è un disastro – sempre meglio non farci affidamento – si fa prima ad imparare direttamente l’hangul.
Nessuno dei due, si pronuncia come una specie di “cion” con il finale palatale. (in realtà la ng corrisponde al pallino (정), che stoppa la pronuncia sulla vocale ).
E’ un casino da spiegare ma meno male che c’è forvo
https://forvo.com/word/ko/hyeon_chung/#ko
Stesso discorso per Samsung, tra l’altro.
tra le donne, sorprendente allineamento delle più attese ai quarti.. (ultimamente non accadeva) Solo Mertens e Navarro (che rimane però un extop10 di lunga militanza) non erano attese a questi livelli. vedi Pliskova:
https://pbs.twimg.com/media/DUJ_lowU8AINbb7.jpg
Lo stile della Hsieh sembra derivare dal badmington.
Comunque una ottima sensibilita’.
Il dritto a due mani pero’ non e’ bello da vedersi.
volevo dirlo anche io…
@ kas (#2017811)
era pura curiosità…diciamo più o meno tutti pronunciano chirghios perché la g un greco credo la legga come occlusiva velare sonora e non come affricata palato-alveolare 😛 😛 😛
Mentre credo che gli anglofoni pronuncino chiriòs! 😎
djoko rende omaggio a chung con belle parole su twitter
io sono zuccone e per me rimarrà ciungh per un bel pezzo, figurati che dico ancora chirgios, e tutti dicono (penso con giusta ragione…) chirghios…
Chung veramente mostruoso!
P.S si pronuncia ciungh o ciangh? siccome ci dobbiamo sorbire i cognomi in notazione anglofona (della serie per noi è ciangh per loro magari è cheng 😎 )
Più che spettacolo kerber direi spettacolo hsieh